Essere troppo buoni,aiutare sempre gli altri,essere sempre cosi' disponibile...è giusto?
Salve a tutti!
Sono una ragazza di 24 anni e ho avuto un'infanzia bella ma triste allo stesso momento.
A 12 anni ho perso mia mamma e sono cresciuta con mio papà e 2 fratelli(da parte di madre)piu' grandi di me di 17 anni.
A 16 anni sono diventata zia per la prima volta e a 20 per la seconda. I miei fratelli insieme a mia cognata hanno un'attività di ristorazione e quindi sono impegnati molto,percio' i bambini vengono abitualmente e giornalmente portati da una parte all'altra.
Io,fin dalla nascita della prima bambina,quindi,da quando avevo 16 anni,li ho sempre aiutati con la gestione della piccola. Ho fatto la stagione estiva,in pratica,con la bambina e ho continuato(e sto continuando ancora adesso)a tenerli nei weekend o comunque quando hanno bisogno(anche all'ultimo momento)mi chiamano per tenerli e io dico sempre "si'". A volte,però,mi sembra di essere considerata e chiamata da loro solo per questi favori e aiuti.
Del resto loro non vengono mai a trovarmi a casa o a portarmi i bambini(benchè il padre di mia cognata abiti proprio di fronte a me e da lui,vanno...e io li vedo),oppure quando vanno a farsi i weekend in montagna,non mi hanno mai chiamata..o anche per andare a mangiare una pizza fuori tutti insieme. Io,non chiedo tanto,ma solo di essere piu' considerata ed apprezzata un pochino di piu'.
Secondo la "filosofia" di mia cognata,non assumono una baby-sitter perchè non possono permetterselo(e perchè poi,detto da lei,"c'è sempre la zia a disposizione"..quindi io!)però poi si fanno le vacanze,i weekend fuori,macchinoni enormi.. Non è un fatto economico,perchè non ho mai chiesto niente,ci mancherebbe..però dovrebbero capire anche che io non sono sempre a loro disposizione,non possono darmi per scontata. Ho 24 anni e vorrei e dovrei farmi anche la mia vita..non possono sempre contare su di me e la mia disponibilità..perchè poi,quando le dico che non ci sono..sembra che si offenda pure da come mi risponde..e il mio fratellastro in tutto questo sta zitto. Adesso,col fatto di non avere un lavoro,mi ha chiesto se per quest'estate mi faccio,in pratica la stagione con i bambini..ma sono un po' titubante..anche perchè il confine tra il "favore di tenerli" e l'impegno vero e proprio di averli tutti i giorni è sottilissimo. (io spero,vivamente che esca qualche lavoretto). E sono titubante anche perchè l'anno scorso dopo aver detto che non poteva permettersi di prendere una baby-sitter,l'ha chiesto a una persona di famiglia(di fare la stagione con i bambini)pagandola come una vera e propria baby-sitter(quindi..già la contraddizione nelle sue parole...),e a me aveva detto che non "l'ero venuta in mente..a me non ci aveva pensato"..mah! Sembro sempre la "seconda scelta"..o comunque "la loro ruota di scorta"..
Mentre adesso l'ha chiesto a me..peccato che io mi sia stufata di fare da ruota di scorta e tappabuchi solo perchè sono buona e disponibile con tutti. Ed essere presa a calci in faccia...ne ho presi già tanti. Come dovrei comportarmi..? Iniziando a far sentire le mie ragioni?
Sono una ragazza di 24 anni e ho avuto un'infanzia bella ma triste allo stesso momento.
A 12 anni ho perso mia mamma e sono cresciuta con mio papà e 2 fratelli(da parte di madre)piu' grandi di me di 17 anni.
A 16 anni sono diventata zia per la prima volta e a 20 per la seconda. I miei fratelli insieme a mia cognata hanno un'attività di ristorazione e quindi sono impegnati molto,percio' i bambini vengono abitualmente e giornalmente portati da una parte all'altra.
Io,fin dalla nascita della prima bambina,quindi,da quando avevo 16 anni,li ho sempre aiutati con la gestione della piccola. Ho fatto la stagione estiva,in pratica,con la bambina e ho continuato(e sto continuando ancora adesso)a tenerli nei weekend o comunque quando hanno bisogno(anche all'ultimo momento)mi chiamano per tenerli e io dico sempre "si'". A volte,però,mi sembra di essere considerata e chiamata da loro solo per questi favori e aiuti.
Del resto loro non vengono mai a trovarmi a casa o a portarmi i bambini(benchè il padre di mia cognata abiti proprio di fronte a me e da lui,vanno...e io li vedo),oppure quando vanno a farsi i weekend in montagna,non mi hanno mai chiamata..o anche per andare a mangiare una pizza fuori tutti insieme. Io,non chiedo tanto,ma solo di essere piu' considerata ed apprezzata un pochino di piu'.
Secondo la "filosofia" di mia cognata,non assumono una baby-sitter perchè non possono permetterselo(e perchè poi,detto da lei,"c'è sempre la zia a disposizione"..quindi io!)però poi si fanno le vacanze,i weekend fuori,macchinoni enormi.. Non è un fatto economico,perchè non ho mai chiesto niente,ci mancherebbe..però dovrebbero capire anche che io non sono sempre a loro disposizione,non possono darmi per scontata. Ho 24 anni e vorrei e dovrei farmi anche la mia vita..non possono sempre contare su di me e la mia disponibilità..perchè poi,quando le dico che non ci sono..sembra che si offenda pure da come mi risponde..e il mio fratellastro in tutto questo sta zitto. Adesso,col fatto di non avere un lavoro,mi ha chiesto se per quest'estate mi faccio,in pratica la stagione con i bambini..ma sono un po' titubante..anche perchè il confine tra il "favore di tenerli" e l'impegno vero e proprio di averli tutti i giorni è sottilissimo. (io spero,vivamente che esca qualche lavoretto). E sono titubante anche perchè l'anno scorso dopo aver detto che non poteva permettersi di prendere una baby-sitter,l'ha chiesto a una persona di famiglia(di fare la stagione con i bambini)pagandola come una vera e propria baby-sitter(quindi..già la contraddizione nelle sue parole...),e a me aveva detto che non "l'ero venuta in mente..a me non ci aveva pensato"..mah! Sembro sempre la "seconda scelta"..o comunque "la loro ruota di scorta"..
Mentre adesso l'ha chiesto a me..peccato che io mi sia stufata di fare da ruota di scorta e tappabuchi solo perchè sono buona e disponibile con tutti. Ed essere presa a calci in faccia...ne ho presi già tanti. Come dovrei comportarmi..? Iniziando a far sentire le mie ragioni?
[#1]
Gentile ragazza,
Lei pur essendo zia, è anche alla ricerca di un lavoro. E dunque far presente questa realtà al richiedente mi sembra il minimo!
In esplicito o in sottinteso - ma chiaro - la richiesta di una retribuzione per il servizio prestato
Pur tuttavia la penso frenata dal timore di perdere il rapporto affettivo con loro.
La domanda tuttavia è più ampia: quanto dare agli altri e quanto tenere per sè?
Il saggio disse: "Ama il prossimo tuo COME te stesso", è dunque non di più. questo fa riflettere.
Lei pur essendo zia, è anche alla ricerca di un lavoro. E dunque far presente questa realtà al richiedente mi sembra il minimo!
In esplicito o in sottinteso - ma chiaro - la richiesta di una retribuzione per il servizio prestato
Pur tuttavia la penso frenata dal timore di perdere il rapporto affettivo con loro.
La domanda tuttavia è più ampia: quanto dare agli altri e quanto tenere per sè?
Il saggio disse: "Ama il prossimo tuo COME te stesso", è dunque non di più. questo fa riflettere.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Grazie mille,dottoressa.
Si,in effetti ho sempre timore e paura di dire "no". Come se facessi un torto e allora mi rendo sempre disponibile con loro.
Amo i miei nipotini e loro stanno bene con me,per carità. Però a volte vorrei godermi di piu' il mio tempo..è come se questo fosse piu' un impegno,quasi un obbligo e percio' non mi ritaglio dello spazio per me.
Anche nell'età adolescenziale,quando la piu' piccola aveva pochi mesi,mi sono fatta la stagione estiva mentre incrociavo le mie amiche che uscivano tutte insieme,andavano a ballare ecc...
Ma piu' che altro,mi fa arrabbia che nonostante tutto quello che ho fatto e faccio,ho dovuto "subire" dei torti da parte loro e quindi,non faccio piu',questo,con tanta "passione"(non tanto per i bambini,ma per le cose dette dai miei fratelli e cognata).
Anche per il fatto del lavoro o degli studi universitari hanno sempre qualcosa da ridirmi..battutine da fare..derisioni..ecc..
A volte vorrei "sparire"..nel senso..prendere e andare via.. Ma chiederei anche solo un semplice lavoretto fuori dalla mia città,solo per allontanarmi da questa situazione...
Si,in effetti ho sempre timore e paura di dire "no". Come se facessi un torto e allora mi rendo sempre disponibile con loro.
Amo i miei nipotini e loro stanno bene con me,per carità. Però a volte vorrei godermi di piu' il mio tempo..è come se questo fosse piu' un impegno,quasi un obbligo e percio' non mi ritaglio dello spazio per me.
Anche nell'età adolescenziale,quando la piu' piccola aveva pochi mesi,mi sono fatta la stagione estiva mentre incrociavo le mie amiche che uscivano tutte insieme,andavano a ballare ecc...
Ma piu' che altro,mi fa arrabbia che nonostante tutto quello che ho fatto e faccio,ho dovuto "subire" dei torti da parte loro e quindi,non faccio piu',questo,con tanta "passione"(non tanto per i bambini,ma per le cose dette dai miei fratelli e cognata).
Anche per il fatto del lavoro o degli studi universitari hanno sempre qualcosa da ridirmi..battutine da fare..derisioni..ecc..
A volte vorrei "sparire"..nel senso..prendere e andare via.. Ma chiederei anche solo un semplice lavoretto fuori dalla mia città,solo per allontanarmi da questa situazione...
[#3]
Ecco appunto, provi a vedere di cambiare lavoro, altri colleghi, altra aria, altri orizzonti, come le abbiamo detto.. ci vuole un pò di coraggio certo, qui finisce che lei perde la stima di sè stessa e gli altri.. loro.. si abituano..anche le battutine vuole sopportare ?
Le faccio molti auguri e aspettiamo buone notizie..
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Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 3.9k visite dal 11/04/2015.
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