Amore vuoto

salve,
due anni fa ho iniziato a frequentare una mia coetanea (35 anni), andavamo d'accordo ma su alcune cose eravamo molto lontani, lei è molto radicata nella sua quotidianità e pur non riuscendo a crescere lavorativamente e vivendo di precariato. Oltre ciò non ha mai avuto fidanzati ne esperienze sessuali, quindi è completamente inibita e ne ha un misto di paura e sensi di colpa (premesso che è credente ma non vuole sposarsi).
Questa frequentazione dopo alcuni mesi finì con gran dolore da parte di entrambi.
Ci siamo mantenuti in contatto e recentemente abbiamo ripreso a vederci (circa 3 mesi),lei è molto più serena di come era allora e ha una maggiore consapevolezza sulla sua condizione di vita, per certi versi cristallizzata a quando era un adolescente,stessi luoghi da frequentare, stesse persone,stessa vita.
Ma adesso si rende conto che non è più una ragazzina, andiamo d'accordo ci vogliamo bene, ma alcuni limiti sembrano invalicabili, l'idea di costruirci un futuro in un posto migliore per esempio. E nella sfera personale anche il sesso è ancora tabù, siamo arrivati al punto di doverci negare una vacanza insieme perché lei non si sente pronta a lasciare il "nido materno" in quanto ritiene che sarebbe mal visto da sua madre (cosa che la madre non mi ha mai detto direttamente).
La differenza con due anni fa è una maggiore consapevolezza e a suo dire lei è più serena. Ma io vivo male tutto questo, mi sento insoddisfatto seppur le voglio molto bene. L'unico modo che ho per arginare questa insoddisfazione che potrebbe sfociare in dolorose discussioni è allontanarmi e mentalmente considerarmi single e ci tengo a precisare non per avere avventure o altro ma per non rimanere deluso nelle aspettative che un rapporto di coppia normale dovrebbe avere.
In definitiva, spesso ho l'impressione di avere una relazione con una ragazzina piuttosto che con una donna adulta e matura, seppur inesperta in ambito amoroso. Devo aggiungere una nota, in passato ho sofferto (e in parte ne soffro ora) di depressione, curata con farmaci, e questa relazione anche con momenti felici e piacevoli, mi destabilizza e mi fa perdere quel poco di serenità che ho dovuto ricostruire negli anni.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
<L'unico modo che ho per arginare questa insoddisfazione che potrebbe sfociare in dolorose discussioni è allontanarmi>

Gentile Utente,
comprendo, ma così il problema non si risolve, resta lì immutato.
Quanto può ancora andare avanti così con una relazione che non la appaga completamente, anzi la destabilizza?
Cosa la spingerebbe a continuare?

Ha avuto altre relazioni in precedenza? Se sì come erano connotate e come sono andate? Com'è la sua vita al di là di questo rapporto nei suoi vari ambiti, famiglia, lavoro, amicale/sociale?

<in passato ho sofferto (e in parte ne soffro ora) di depressione> le è mai stato proposto di affiancare al trattamento farmacologico un percorso psicoterapico?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Gentile utente, pare proprio che questa ragazza, abbia bisogno di cambiare sguardo sul mondo, a Roma , restare nel mondo della sua cristallizzata adolescenza è davvero un peccato e uno spreco. Le consigli di rivolgersi ad un Collega de visu, per parlarne di questa sua paura e rigidità , capisco la mamma , ma è una ragazza di 35 anni non una fanciullina.
Lor faccia , anche , mi permetto di dirlo , con una certa amorevole pressione , che ci vada davvero, altrimenti finisce che vi perdete, nonostante lei sia un uomo intelligente e paziente..
Restiamo in ascolto..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Utente
Utente
Gentile Dr.ssa Rinella,
purtroppo non so quanto potrà andare avanti,forse fino
al consumarmi come accadde la prima volta,letteralmente
perdere ogni energia fino a lasciarmi andare, mi spinge
a continuare il profondo affetto che provo,il desiderio
di una vita insieme e di costruire qualcosa.
In precedenza ho avuto altre storie, ma solo un'altra
importante,purtroppo terminata per problemi familiari.
In ambito familiare vivo una situazione serena,famiglia unita e senza particolari problemi,il lavoro è il vero problema la mancanza di una certezza sicuramente
influenza anche questa relazione (da qui nasce il desiderio
di andar via da questa precarietà),gli amici e la vita
sociale ci sono, poca ma di qualità.
Il percorso psicoterapeutico mi era stato proposto,ma
ho preferito la farmacologia, poi un giorno ho deciso
di vivere lucidamente,anche dolorosamente ma essere
presente a me stesso,forse non sono l'anima della festa
ma non passo le giornate chiuso in me stesso al buio.

Gentile Dr.ssa. Muscarà Fregonese,
in passato,al tempo della prima relazione, avevo intuito
che c'erano problemi più profondi sulla sfera sessuale oltre
che personale,ho provato a invitarla a fare una qualche
consulenza,ma lei si chiude a riccio e afferma che ognuno
è fatto a modo suo. A volte ho pensato di non essere la
persona giusta accanto a lei e che quella reazione più
che verso di me sia verso se stessa, anche se sono di fatto
il suo primo "fidanzato".
Vorrei aggiungere una cosa, oltre 8 anni fa, lei ha perso il padre, figura fondamentale e che lei viveva come una sorte di protettore assoluto per tutto ciò che poteva capitarle, di seguito a questo lei ha avuto una forma depressiva mai diagnosticata (ma dalla descrizione ho intuito questo) che l'ha rinchiusa in casa per circa un anno. Poi lentamente, grazie a impegni lavorativi e universitari ne è uscita.
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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Caro gentile utente, quanto altro tempo volete perdere.. ? la ragazza , si rende conto anche lei , è bloccata in una non scelta , in una cristallizzata adolescenza, la madre rigida, il padre morto.., certo problemi e dolore , ma senza far nulla per sè non se ne esce..
Lei è paziente e gentile, fin troppo, cerchi di trovare le parole e gli slanci per convincerla a curarsi e si domandi che cosa vuole per sè nella vita .. Protettori assoluti , per sempre nessuno di noi alla fine li ha, dobbiamo darci aiuto.. con coraggio e lucidità.. Cosa ne pensa..?
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Utente
Utente
Non posso darle ragione, purtroppo la ragione con i sentimenti non va d'accordo, forse a volte bisogna toccare il fondo per riuscire a dare una svolta alla propria vita. Ho provato a parlarne con lei di un terapista anche di coppia, ma ci sono preconcetti molto evidenti. L'unica cosa che ho potuto stabilire con me stesso, è una scadenza e nel mentre cercare e sperare in un cambiamento, grazie per i consigli.