Crisi di ansia a causa di un lavoro ma non solo.

Gentili dottori vi scrico perchè abrei bisogno di un consiglio. Spiego brevemente il problema: poco più di 3 anni fà ho perso mio padre a causa di un tumore, sono rimasto da solo con mia madre affetta da parkinson e altre malattie e in pratica mi sono occupato di lei a tempo pieno pieno fino alla sua morte l'1 dicembre scorso. Per 5 giorni non sono riuscito a mangiare neanche un boccone poi una mattina sono ceduto sulle gambe e non riuscivo a stare in piedi, stavo molto male e mia cognata dopo aver chiamato il medico mi ha misurato pressione che è risultata se non ricordo male 180-95 e i battiti oltre i 100 (110 se non sbaglio) a quel punto mi è stata data una xanax da 0,5 mg e mi è stato detto di prenderne metà al giorno dopo, in realtà la prendevo solo all' occorrenza perchè sono contrario all'uso di farmaci. Dopo pochi giorni sono partito per la Svizzera e mi sono messo in cerca di lavoro che purtroppo non ho trovato in quanto non conosco bene il tedesco, ma la cosa positiva è che appena arrivato non prendevo lo xanax neanche all' occorrenza perchè non ne sentivo il bisogno. Quindi sono dovuto scendere in Sicilia con l'obbiettivo di trovare un lavoro qualsiasi che mi permettesse di mantenermi giusto il tempo di imparare in modo sufficiente il tedesco e poi ritornare in Svizzera. Il problema è che al momento che sono sceso l'unico lavoro che ho trovato è stato in un call center outbound senza stipendio fisso, ho deciso di provarci pensando che non fosse un lavoro poi così difficile ma al momento di iniziare a lavorare mi sono accorto di non essere in grado di svolgerlo, ho iniziato ad avere delle crisi di ansia dovute ai continui insulti da parte delle persone contattate e vi assicuro che stare al telefono in quelle condizioni per 5-6 ore al giorno non è facile ho visto gente avere crisi di pianto durante la pausa o a fine giornata lavorativa. Dopo circa 1 mese e mezzo decido di lasciare il lavoro in quanto grazie alla segnalazione di mio fratello ne ho trovato un'altro con uno stipendio ad ore ma sempre con un minimo di contratti da garantire. Ho appena finito il corso e martedì dovrei iniziare a lavorare ma il problema è che questo call center è peggio di quello in cui ero prima in quanto le chiamate sono nazionali e non regionali e in poche ore di prova ho assistito a reazioni che non mi erano capitate prima addirittura grida isteriche da parte di alcune persone, sono stato costretto a prendere 1 xanax intera da 0,5 mg prima di mettermi in cuffia e nonostante questo sudavo e avevo qualche difficoltà a parlare. Non credo di essere in grado di svolgere questo lavoro e vorrei rinunciare ma allo stesso tempo temo che mio fratello possa pensare che non ho voglia di lavorare perchè lui non riesce a comprendere le crisi di ansia e le difficoltà di questo lavoro, è convinto che basta sedersi e chiamare e che la gente aspetti la mia chiamata, purtroppo lui è l'unico appoggio che ho. Mi sento in un vicolo cieco non so cosa fare anche se ho bisogno di
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Utente,
come stava prima delle malattie e della scomparsa dei suoi genitori?
Com'era la sua vita nei vari ambiti sociale, lavorativo, relazionale?

Preoccupazioni per la salute dei suoi, prendersi cura di loro e i due conseguenti importanti lutti sono un carico pesante da gestire ed elaborare, ancor di più se la sua vita ruotava principalmente attorno alla sua famiglia di origine.

l lavoro in un call center è certamente pesante, ma lo può divenire ancor di più se alla base ci sono altre problematiche.

Sembrerebbe, da quanto ci dice molto solo, privo di riferimenti affettivi importanti oltre a suo fratello dal quale non si sente però capito. Il disagio riguardo al tipo di occupazione svolta sembrerebbe avere a che fare non solamente con la sua natura stressante, ma anche con altro. In pratica un probabile amplificatore di un certo malessere interiore che sarebbe bene indagare a livello specialistico direttamente poiché da qui possiamo solo andare per ipotesi anche fallibili.

Le suggerirei pertanto di rivolgersi agli specialisti competenti: psichiatra, per una rivalutazione del trattamento farmacologico e psicologo psicoterapeuta per un eventuale percorso da associare al farmaco, naturalmente previa valutazione diretta.

E' opportuno che si prenda cura del suo benessere, non trascini oltre lo stato di disagio che denuncia.
Si può rivolgere anche al servizio puibblico, ad esempio presso il CIM del suo territorio.

Cordialità

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicoterapeuta, Psicologo 1.7k 38
Gentile utente,
come pensa di imparare il tedesco in sicilia? Non conosce nessuno in Svizzera che possa ospitarla temporaneamente e aiutarla? Esistono corsi di tedesco per stranieri in Svizzera? Ha mai pensato di rivolgersi ad autorità, parrocchie o quant'altro che si occupino di lavoratori stranieri? Ha dei fondi in eredità su cui contare?

La inviterei a cercare altre strade o canali per il lavoro, concordando ovviamente con quanto le ha detto la collega.
Cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo

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Utente
Utente
Dr. Laura Rinella, grazie per la risposta, si sono solo non sono sposato e non ho una compagna e con l'altro fratello che vive fuori non ho rapporti, con quello con cui adesso ho dei rapporti è un tipo particolare di quelli che quando dicono una cosa sono sicuri che sia esatta e non si pongono il dubbio che magari non conoscendo l'argomento possano sbagliarsi. Prima della morte dei miei genitori da qualche anno facevo qualche lavoro di tanto in tanto ma non riuscivo a trovare un'occupazione fissa e avevo già avuto circa 10 anni fà un problema di depressione dovuto al lavoro risolta con una cura di 1 anno con sereupin e frontal, da qualche tempo prima della morte di mio padre ero diventato apatico non trovavo piacere ad uscire con gli amici o a fare qualsiasi altro tipo di attività a parte lo sport che ho sempre praticato sin da piccolo e ho interroto soltanto nel 2011 dopo la morte di mio padre. Sono stato da uno psichiatra che mi ha prescritto paroxetina e xanax, in realtà a parte lo xanax non prendo altro perchè vorrei evitare se possibile di ricominciare a prendere medicine.

Dr. Valentina Sciubba
In svizzera esistono corsi di tedesco il problema è come mantenermi nei mesi necessari ad impararlo. Sto studiando su un testo diviso in 2 libri che mi è stato consigliato da una professoressa di tedesco, si chiama assimil, poi oggi internet offre tante possibilità per perfezionare quello che si studia come ad esempio esercizi, video in tedesco con sottotitoli e la possibilità di fare un tandem con un tedesco che studia italiano tramite collegamento via webcam, alla fine non mi serve un tedesco eccelso mi basta un tedesco sufficiente per lavorare e poi lo perfeziono sul posto. No non so di parrocchie o autorità che si occupano di stranieri, so soltanto che esigono la conoscenza del tedesco per qualsiasi tipo di lavoro. A parte la casa ho solo pochi soldi su cui poter contare infatti quel lavoro per me sarebbe un aiuto anche se non c'è niente di sicuro in quanto se non raggiungo gli obbiettivi alla fine del mese possono mandarmi a casa come già è successo con alcuni a quanto mi dicono persone che lavorano li.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Si dovrebbe però prendere cura a dovere del suo benessere se desidera stare meglio con se stesso .

Parli con lo pschiatra per quanto riguarda le cure prescritte, gli esponga dubbi e perplessità, le saprà certamente dare risposte soddisfacenti in merito alla cura.

Ma le suggerirei comunque di rivolgersi anche a uno psicologo psicoterapeuta che la possa accompagnare a ritrovare migliore benessere personale e relazionale e una qualità di vita più appagante.

Provi a informarsi presso le strutture ASL del suo territorio che offrono il servizio.

Cari auguri
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Utente
Utente
Penso che da domani inizio la paroxetina come consigliatomi dallo psichiatra, per quanto riguarda lo psicologo mi sono informato con conoscentu e pare che nel centro di salute mentale della mia città ci siano psicologi che possono seguirmi a quanto ho capito anche gratuitamente, mi rivolgerò a loro al più presto, rimane il problema di questo lavoro e credo sarò costretto a rinunciare.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Bene, segua scrupolosamente le indicazioni dello psichiatra e si informi direttamente presso il CIM, le prestazioni presso il servizio pubblico prevedono solo la spesa del ticket peraltro modesto.

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