Emotività irrequieta o mercificazione sentimentale?

Gentili dottori, vi scrivo per chiedervi una mano su una questione che ha iniziato a farsi sempre più problematica e che mi tormenta da quando sono adolescente.

Ho sempre avuto una vita interiore instabile, ma il "sentimento" che provo spesso è una profonda sensazione di vuoto e di noia esistenziale. Ho cercato quindi di evitare questi sentimenti negativi attraverso le relazioni sentimentali, che mi rendevano felice nella fase iniziale e mi davano forti emozioni, che tuttavia col tempo sparivano e cedevano nuovamente il posto al nulla assoluto.
Tutto questo ha quindi compromesso le mie relazioni, tutte terminate all'improvviso e a volte senza apparenti motivi.

L' unica relazione duratura è quella con il mio attuale ragazzo, di cui però temo di non essere innamorata: lui mi da sicurezza e mi rende felice, io provo un grandissimo bene per lui, ma nessuna emozione forte, nessun sentimento totalizzante. Sto con lui per una scelta razionale, credo.

Tutto ciò mi fa sentire perennemente in colpa. Ma la cosa peggiore è che da un anno ho una relazione con un altro ragazzo e credo di essermi innamorata.

Il mio problema, al di là della situazione paradossale che ho creato, è che sono consapevole che anche se lasciassi il mio ragazzo per l'altro, a lungo andare, ripeterei sempre lo stesso copione, che consiste nell'incasinare le vite altrui, per un bisogno insaziabile di " emozioni" o forse per un profondo egoismo che mi porta a trattare le persone come oggetti e a ritrovarmi sempre con il niente in mano.

Cosa posso fare? ho un problema o sono soltanto una cattiva persona?

Grazie in anticipo
[#1]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
<<ipeterei sempre lo stesso copione, che consiste nell'incasinare le vite altrui,

Gentile ragazza,
i copioni che continuiamo a ripetere non dipendono dalla cattiveria (avremmo un po' più di fantasia e creatività, non crede?), quanto piuttosto da meccanismi di funzionamento della nostra psiche, interiorità.

Considerato che essi, come Lei si è accorta, hanno radici profonde, è ben difficile modificarli autonomamente, anche perchè danno risposta a bisogni di cui magari neanche si ha consapevolezza.


Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Dr.ssa Monica Zoni Psicologo 164 13
Concordo con la collega.
Per uscire dalle repliche che boicottano il nostro benessere, occorre indagare su vissuti, stati d'animo, bisogni non soddisfatti risalenti a momenti precisi della propria vita.
Naturalmente le risposte attivate in reazione a ciò che ci accade e che ci è accaduto dipende da tanti fattori, per la gran parte inconsapevoli

Dr. Monica Zoni, Psicologa clinica, Milano sud e Skype
zoni.monica@gmail.com cell. 3394939556

[#3]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>Ho cercato quindi di evitare questi sentimenti negativi attraverso le relazioni sentimentali..<<
sarebbe importante comprendere quanto incide il bisogno di appoggio sul suo atteggiamento con l'altro sesso. I sentimenti di vuoto e noia necessitano di essere colmati, ma potrebbero essere indice di dipendenza dall'altro che svolge funzioni di supporto.

Lei sembra mantenere separate, nelle sue attuali relazioni, le due componenti fondamentali dei rapporti di coppia che dovrebbero invece essere integrate: Attaccamento (bisogno di appoggio, ricerca di sicurezze ecc.) e Sessualità (in senso stretto e/o a livello emotivo profondo).






Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#4]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
La noia che dici di vivere potrebbe essere dovuta a una soglia di stimolazione molto alta. Alcune persone hanno bisogno di molti stimoli affinché si possano sentire vive e vitali. Altrimenti si annoiano.

Una versione estremizzata e possibilmente patologica di tale tipologia di personalità è il cosiddetto "sensation seeker":

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1176-a-caccia-di-emozioni-la-personalita-sensation-seeker.html

Ma nel tuo caso potrebbe non trattarsi di malattia o di essere "sbagliata": potrebbe essere un effetto della tua giovane età, della necessità di fare esperienza e del non aver trovato ancora la persona che fa per te. Difficile dirlo senza conoscerti, però.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#5]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente
Soltanto qualche altra riflessione a quelle dei Colleghi.

La noia ed il vuoto deve risolverlo, elaborarlo e riempirlo da sola...se non impara a bastare a se stessa, non trarrà beneficio da niente altro.

Spesso quello che chiama noia, e che potrebbe essere altro come insicurezza, fragilità, paura...parte dai luoghi dell'infanzia...e necessità ascolti adeguati più che agiti sentimentali.

Il o i partners non sono degli antidepressivi o ansiolitici, ne sono la classica mezza mela di Patonica memoria, ma un altro essere umano-preferibilmente risolto sul piano psichico- con cui fare un percorso di vita a due.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#6]
Attivo dal 2015 al 2023
Ex utente
Cari Dottori, grazie mille per le vostre risposte.
Ritengo di dover aggiungere quindi ulteriori dettagli, per rendere la discussione anche più completa e magari interessante.

All'età di 14 anni, per mia scelta, sono andata da una psicologa, poichè avevo atteggiamenti autolesionisti (mi tagliavo), bulimia, aggressività e comportamenti completamente irresponsabili, che comprendevano il saltare la scuola per lunghi periodi e fare talvolta uso di droghe.

Frequentai lo studio della suddetta dotoressa per circa un anno. Con lei, parlavo spesso del non-rapporto che avevo con mio padre, quest'ultimo si era trasferito in Asia quando avevo otto anni per motivi di lavoro e con la promessa di tornare sei mesi dopo. Ovviamente non è più tornato.
Dopo un anno, la dottoressa ritenne che non avevo più bisogno del suo aiuto. Purtroppo non era vero, nonostante i notevoli progressi che avevo fatto.
Fino ai 17 anni ho continuato ad avere problemi di autolesionismo e bulimia, che però si attenuavano quando mi "innamoravo" di qualcuno.

Adesso, probabilmente grazie al mio ragazzo che mi aiuta spesso a fare chiarezza interiore, non ho più nessun atteggiamento "patologico" (anche se ogni tanto mi capita di provare l'impulso di tagliarmi), e ho adottato uno stile di vita basato sulla razionalità e ahimè, sulla repressione di alcuni lati oscuri di me stessa.

Ho tuttavia molta paura di rivere quegli anni in cui ero in balia di me stessa, e ho notato che rifuggo tutte le situazioni che implicano instabilità. Ed è da qui che credo derivi la mia scissione tra lato emotivo e razionale.

Può essere quindi che l'aver voluto trasformare la relazione con il mio ragazzo in una manifestazione di razionalità, e la conseguente repressione dei bisogni emotivi, mi abbia portata ad avere una relazione parallela e a provare costantemente noia? Sono annoiata perchè non si può vivere di sola ragione (?)


[#7]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Innanzitutto se tu stessa ritieni di aver ancora bisogno di aiuto, è questo che dovresti fare: rivolgerti o alla stessa professionista che ti ha seguito a suo tempo o a un altra/o. Ma non dovresti stare ad aspettare.

Riguardo alle relazioni, a volte la persona con cui si è deciso di stare, nel tempo, ci dà solo alcune delle cose di cui abbiamo bisogno e non altre. Ecco che allora si inizia a guardarsi d'attorno..

Ma se le cose di cui abbiamo bisogno sono patologiche, prima di parlare d'altro è ovviamente necessario risolvere la patologia. Altrimenti qualunque discorso si facesse sarebbe viziato, nel senso che si parlerebbe di un problema in apparenza contingente, ma che invece è più generale.
[#8]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>Ed è da qui che credo derivi la mia scissione tra lato emotivo e razionale.<<
questa instabilità di cui parla appartiene a se stessa e di conseguenza diventa anche il modo per mezzo del quale legge alcune situazioni.

La scissione che descrive sembrerebbe verosimile, ma necessita di un intervento di psicoterapia.





[#9]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
La bulimia, da quanto leggo e con il beneficio del mezzo telematico, sembra esserci ancora ed è sentimentale/erotica/affettiva/sessuale.

Il vuoto o la noia, parte proprio da lontano

Le suggerisco di tornare in consultazione per fare il punto della situazione odierna
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