Come mai non riesco a piangere?
Salve, premetto che forse sto scrivendo nel posto sbagliato per la mia domanda o forse non è così importante da dover richiedere un consulto, ma credo che se una persona sta male per qualcosa, grande o piccola che sia è pur sempre importante, no?
Dovete sapere che ormai da quattro anni ho degli idoli, più esattamente è una band composta da cinque ragazzi che mi hanno cambiato la vita.
Ho una vita molto serena, una famiglia che mi ama e degli amici che mi vogliono bene, ma come ogni vita ci sono egli alti e dei bassi e questi cinque ragazzi per me ci sono sempre stati. La ragazza che sono diventata adesso è soprattutto grazie a loro, i valori e i concetti che io ho appreso me lì hanno insegnati loro, ovviamente anche la mia famiglia e le esperienze mi hanno segnata.
Ora dopo cinque anni di successo planetario, uno dei membri della band ha lasciato il gruppo, così all'improvviso, quindi io mi sono ritrovata spiazzata. Il mio equilibrio è stato rovinato, anche se però uno se n'è andato gli altri continueranno a cantare e per questo sono felice, ma sta di fatto che sto soffrendo molto per questa decisione presa dal membro che se n'è andato.
Oggi sono passati quattro giorni da quando è successo l'accaduto e voi direte che è abbastanza poco, ma da quando è successo non ho ancora pianto ed io ne sento il bisogno. Devo piangere, sfogarmi, per forza. Ho provato ad ascoltare loro canzoni, a guardare video, foto e DVD per ore, ma non è servito a nulla, gli occhi mi si riempiono di lacrime letteralmente, ma non è mai scesa una sola lacrima.
Piangere so che mi potrebbe aiutare, ma proprio non ci riesco. Secondo voi come mai? Vorrei tanto una risposta.
Grazie per aver letto.
Saluti.
Dovete sapere che ormai da quattro anni ho degli idoli, più esattamente è una band composta da cinque ragazzi che mi hanno cambiato la vita.
Ho una vita molto serena, una famiglia che mi ama e degli amici che mi vogliono bene, ma come ogni vita ci sono egli alti e dei bassi e questi cinque ragazzi per me ci sono sempre stati. La ragazza che sono diventata adesso è soprattutto grazie a loro, i valori e i concetti che io ho appreso me lì hanno insegnati loro, ovviamente anche la mia famiglia e le esperienze mi hanno segnata.
Ora dopo cinque anni di successo planetario, uno dei membri della band ha lasciato il gruppo, così all'improvviso, quindi io mi sono ritrovata spiazzata. Il mio equilibrio è stato rovinato, anche se però uno se n'è andato gli altri continueranno a cantare e per questo sono felice, ma sta di fatto che sto soffrendo molto per questa decisione presa dal membro che se n'è andato.
Oggi sono passati quattro giorni da quando è successo l'accaduto e voi direte che è abbastanza poco, ma da quando è successo non ho ancora pianto ed io ne sento il bisogno. Devo piangere, sfogarmi, per forza. Ho provato ad ascoltare loro canzoni, a guardare video, foto e DVD per ore, ma non è servito a nulla, gli occhi mi si riempiono di lacrime letteralmente, ma non è mai scesa una sola lacrima.
Piangere so che mi potrebbe aiutare, ma proprio non ci riesco. Secondo voi come mai? Vorrei tanto una risposta.
Grazie per aver letto.
Saluti.
[#1]
Cara ragazza, il dolore si manifesta in tanti modi , non è detto che sciogliersi in lacrime sia l'espressione più efficace, sembra che questo distacco venga vissuto da lei come una disconferma , una rottura del patto tra loro cinque ed anche in qualche modo con Lei , col suo sguardo sul mondo, con gli ideali condivisi, persino con la sicurezza.. il gruppo dei pari, fondamentale nell'adolescenza ed anche nella prima giovinezza, è un modello di riferimento che rafforza l'identità, funziona da appoggio e da supporto.. lui se n'è andato , forse vuol dire che per lui è ora il tempo di una scelta diversa.. tappa maturativa ?..ma non si disperi così, quello che c'è stato tra loro e tra voi resta , come una stella in tasca..
Restiamo in ascolto..
Restiamo in ascolto..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#3]
Ognuno ha una soglia parzialmente diversa per la manifestazione delle emozioni.
L'evento per cui quel ragazzo se ne è andato la rattrista certo, ma il fatto che non gli sia accaduto niente di drammatico ma che ha invece preso una decisione personale, probabilmente non getta Lei nella disperazione, ma nella nostalgia. Ascoltare la sua musica serve anche a contenere i Suoi stati dolorosi e quindi a consolarla un poco
L'evento per cui quel ragazzo se ne è andato la rattrista certo, ma il fatto che non gli sia accaduto niente di drammatico ma che ha invece preso una decisione personale, probabilmente non getta Lei nella disperazione, ma nella nostalgia. Ascoltare la sua musica serve anche a contenere i Suoi stati dolorosi e quindi a consolarla un poco
Dr. Monica Zoni, Psicologa clinica, Milano sud e Skype
zoni.monica@gmail.com cell. 3394939556
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2k visite dal 30/03/2015.
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