Pensieri incestuosi, psicoterapia

Salve, ho 27 anni sono uno studente e ho richiesto presso il centro di supporto psicologico del mio Ateneo un consulto a causa dei miei problemi universitari. Nel colloquio conoscitivo ho parlato prima delle mie esperienze di vita e solo alla fine sono riuscito a confidare di avere da circa 10 anni fantasie e pensieri incestuosi nei confronti di mia sorella minore. A dire il vero, negli ultimi tempi questi pensieri sono diminuiti di intensità, in seguito ad un lungo lavoro interiore (sono una persona abbastanza sola, vivo con i miei genitori, ma a loro non parlo mai di nulla, figuriamoci di un argomento così delicato). La dottoressa che mi ha gentilmente ascoltato, se in un primo momento aveva del tutto escluso la necessità di una psicoterapia, dopo la mia confidenza (per me è stato un momento terribile) ha messo il mio caso tra le priorità da affrontare e mi ha garantito il supporto di un ottimo psicoterapeuta e ha cercato di farmi coraggio per la mia situazione.
Al momento sono abbastanza confuso e, se in un primo momento ero più che convinto di iniziare un percorso di psicoterapia, adesso temo che la mia richiesta sia stata esagerata in relazione al livello di controllo che ho raggiunto del mio problema, controllo di cui non sono riuscito a parlare per problemi di tempo e perché, sinceramente, ero piuttosto sconvolto. D'altra parte sono consapevole della gravità dello stesso e molto spaventato dalle possibili conseguenze della terapia; mi spiego meglio, temo che la mia intera famiglia possa disintegrarsi in seguito alla rivelazione di questo problema che, ripeto, sto combattendo e sto facendo arretrare.
Vorrei chiedervi un parere sulla effettiva necessità che io inizi la psicoterapia e sulla psicoterapia stessa: quanto potrebbe esser lunga? Quanto potrebbe essere duro questo percorso? Quali conseguenze per la mia famiglia? Non voglio nel modo più assoluto che il problema di una sola persona mini la serenità di altre 6 persone (e 3 famiglie).
Vi ringrazio per la cortese attenzione e mi scuso per la prolissità.
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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Gentile ragazzo, non è necessario che la sua famiglia sia coinvolta in un percorso tutto suo in cui la relazione sarà tra lei e il Collega, fa bene a farsi aiutare, senza drammi peraltro, nella prima giovinezza questi turbamenti capitano , anche perchè si vive insieme, poi passa, man mano che lei allarga il suo mondo e conosce amiche, amici, viaggia ,fa altro insomma. Non ci sono giudizi vedrà e non è necessario che sia lungo quanto lei teme,il percorso che potrà anche trovare in una struttura pubblica.
Non si colpevolizzi cosi' tanto, noi non siamo responsabili dei nostri pensieri, nuvole che attraversano la mente , ma poi se ne andranno.
Diventerà presto più sereno, ci faccia sapere, se crede..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
<<temo che la mia intera famiglia possa disintegrarsi in seguito alla rivelazione di questo problema

Gentile ragazzo,
non ci sarà proprio nessuna "rivelazione". I pensieri del paziente rimangono rigorosamente tra l'assistito e il terapeuta. Il terapeuta non ha nessun collegamento con la Sua famiglia, nè alcun contatto con essa. Non Le chiederà certo il numero di telefono...

Forse Lei si è preoccupato di essere stato messo fra le "urgenze"; ritengo fondato pensare che ciò sia avvenuto NON per il contenuto dei Suoi pensieri (incestuosi), quanto perchè essi si presentano (si sono presentati) come ossessivi e richiedono fatica e energie nell'essere controllati; energie che vengono sottratte allo studio e alla concentrazione.

Percorra la strada della psicoterapia;
essa è assolutamente personale;
è in grado di modificare la qualità della vita;
non c'è necessità che Lei informi i Suoi: perchè dovrebbe farlo?

Per qualsiasi altro dubbio noi ci siamo.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Vi ringrazio per le risposte, mi hanno confortato tantissimo. A breve comincerò il percorso.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597


Ne siamo troppo proprio felici.
Se ritiene, ci faccia sapere.

Saluti cari.




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Dr. Antonio Raia Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 140 5
Gentile ragazzo,
concordo con quanto detto dai colleghi in precedenza e aggiungerei che, non solo non è tenuto a rivelare il contenuto che emerge in psicoterapia ma dovrebbe essere buona regola sempre non riportare i contenuti emersi in seduta. Questo non perchè ci sarebbe qualcosa di cui vergognarsi o una verità da celare agli altri ma perchè il lavoro psicoterapico è un lavoro che procede attraverso continue rivisitazioni e se tale contenuto viene condiviso sistematicamente con gli altri può creare le condizioni di un arresto del lavoro che il soggetto compie in seduta.
D'altro canto tenga conto che tali pensieri non appartengono soltanto ad alcune persone ma, già come Freud circa 90 anni fa ha messo bene in evidenza, è una condizione strutturale del desiderio organizzarsi sotto forma di fantasie perverse. L'unica eccezionalità che in alcuni casi possiamo riscontrare è data dall'emersione di tali fantasie al livello della coscienza, dove nella maggior parte delle persone esse sono inconsce.
Saluti.




Dr. Antonio Raia
Benevento - Napoli
329.80.29.784

Dr. Antonio Raia
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www.centropsicologicodelsannio.it