Mia lentezza, disturbo dell'attenzione o ansia?
Buongiorno,
studio all'università (secondo anno di medicina e chirurgia) e ho un problema molto fastidioso per cui vorrei chiarificarmi un po' le idee.
Il punto è che ho difficoltà nello studio, e questa difficoltà mi sta bloccando sempre di più, e vorrei tanto uscirne. Non la ho da sempre: il mio bel voto alla maturità lo ho preso (non 100 ma comunque sopra al 90), e soprattutto ho passato il test di medicina - da tutti conosciuto come molto complesso - al primo tentativo.
Adesso all'università.. cosa mi è successo? Ho semplicemente perso la naturalezza nello studio, ci metto un sacco a metabolizzare e soprattutto ricordare le cose, e ho avuto anche alcune difficoltà. Sono diventata lenta a studiare (e non lo sono mai, mai, mai stata: imparavo tutto velocemente, mai ho pensato di essere lenta), ho provato a studiare senza schemi, con gli schemi, schematizzando solo "il necessario", risultato univoco: dopo un po' di tempo non ricordo niente!! Lo so che il metodo del liceo deve essere diverso da quello dell'università, ma non capisco in che modo! Adesso sto provando a studiare e fare ripassi ciclici per ogni argomento, ma temo di non ricordare comunque niente dopo un po' e di dover ristudiare al momento del ripasso finale. Sto cercando di ridurre il numero di schemi fatti: alcuni mi fanno perdere solo tempo, non mi fanno imparare niente e per di più non mi sono utili nel ripasso. Ma è così indispensabile farli?
Adesso volevo preparare tre materie (cioè, due sono piccole e si preparano in poco, e si passano tranquillamente, e una è più complessa ma è solo ripasso, avevo già provato l'esame con rifiuto del voto), quindi non mi sembra un carico di lavoro eccessivo.. vorrei passarle nella sessione estiva..Eppure sono lenta anche così! Ci metto un sacco e soprattutto DIMENTICO!
Vorrei solo capire qual è il mio problema tra questi, continuo a pensarci... Sono io che ho un errato metodo di studio? Il mio metodo adesso è leggere, sottolineare, schematizzare solo se necessario ripetere e poi ripassare ciclicamente, c'è qualcosa di sbagliato? E pensare che l'azione di studiare per me era una cosa quasi elementare...
Può darsi che io sia lenta di mio a capire? Ma al liceo ho avuto sempre ottimi risultati! Può succedere di non sentire la lentezza al liceo e cominciare a sentirla all'università? Nel caso come si fa a velocizzarsi?
O può darsi che siano problemi più seri, come un'ansia eccessiva nello studio (la "paura" di essere lenta o di non avere un metodo di studio) o addirittura un disturbo dell'attenzione e della concentrazione (che non ho mai avuto, può succedere che "venga" se prima non lo si ha avuto?)?
Non riesco proprio a capire... qual è il mio problema?
studio all'università (secondo anno di medicina e chirurgia) e ho un problema molto fastidioso per cui vorrei chiarificarmi un po' le idee.
Il punto è che ho difficoltà nello studio, e questa difficoltà mi sta bloccando sempre di più, e vorrei tanto uscirne. Non la ho da sempre: il mio bel voto alla maturità lo ho preso (non 100 ma comunque sopra al 90), e soprattutto ho passato il test di medicina - da tutti conosciuto come molto complesso - al primo tentativo.
Adesso all'università.. cosa mi è successo? Ho semplicemente perso la naturalezza nello studio, ci metto un sacco a metabolizzare e soprattutto ricordare le cose, e ho avuto anche alcune difficoltà. Sono diventata lenta a studiare (e non lo sono mai, mai, mai stata: imparavo tutto velocemente, mai ho pensato di essere lenta), ho provato a studiare senza schemi, con gli schemi, schematizzando solo "il necessario", risultato univoco: dopo un po' di tempo non ricordo niente!! Lo so che il metodo del liceo deve essere diverso da quello dell'università, ma non capisco in che modo! Adesso sto provando a studiare e fare ripassi ciclici per ogni argomento, ma temo di non ricordare comunque niente dopo un po' e di dover ristudiare al momento del ripasso finale. Sto cercando di ridurre il numero di schemi fatti: alcuni mi fanno perdere solo tempo, non mi fanno imparare niente e per di più non mi sono utili nel ripasso. Ma è così indispensabile farli?
Adesso volevo preparare tre materie (cioè, due sono piccole e si preparano in poco, e si passano tranquillamente, e una è più complessa ma è solo ripasso, avevo già provato l'esame con rifiuto del voto), quindi non mi sembra un carico di lavoro eccessivo.. vorrei passarle nella sessione estiva..Eppure sono lenta anche così! Ci metto un sacco e soprattutto DIMENTICO!
Vorrei solo capire qual è il mio problema tra questi, continuo a pensarci... Sono io che ho un errato metodo di studio? Il mio metodo adesso è leggere, sottolineare, schematizzare solo se necessario ripetere e poi ripassare ciclicamente, c'è qualcosa di sbagliato? E pensare che l'azione di studiare per me era una cosa quasi elementare...
Può darsi che io sia lenta di mio a capire? Ma al liceo ho avuto sempre ottimi risultati! Può succedere di non sentire la lentezza al liceo e cominciare a sentirla all'università? Nel caso come si fa a velocizzarsi?
O può darsi che siano problemi più seri, come un'ansia eccessiva nello studio (la "paura" di essere lenta o di non avere un metodo di studio) o addirittura un disturbo dell'attenzione e della concentrazione (che non ho mai avuto, può succedere che "venga" se prima non lo si ha avuto?)?
Non riesco proprio a capire... qual è il mio problema?
[#1]
Gentile Ragazza,
la risposta è la stessa che le abbiamo fornito in un consulto recente
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/457551-problemi-con-esami-all-universita.html
La rilegga con attenzione e se non riesce da sola a risolvere le difficoltà che incontra nello studio (e a spezzare il circolo vizioso di cui ci parlava) sarebbe opportuno rivolgersi a un nostro collega direttamente, ad esempio presso il Consultorio Familiare ASL Spazio Giovani del suo terriotiro, l'accesso è gratuito e non occorre prescrizione medica.
Le suggerisco inoltre di leggere quanto al link postatole in precedenza, troverà una guida allo studio molto utile
Un caro saluto
la risposta è la stessa che le abbiamo fornito in un consulto recente
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/457551-problemi-con-esami-all-universita.html
La rilegga con attenzione e se non riesce da sola a risolvere le difficoltà che incontra nello studio (e a spezzare il circolo vizioso di cui ci parlava) sarebbe opportuno rivolgersi a un nostro collega direttamente, ad esempio presso il Consultorio Familiare ASL Spazio Giovani del suo terriotiro, l'accesso è gratuito e non occorre prescrizione medica.
Le suggerisco inoltre di leggere quanto al link postatole in precedenza, troverà una guida allo studio molto utile
Un caro saluto
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Cara Ragazza,
il disturbo dell'attenzione ha un esordio precoce, per cui se non ha mai avuto prima avvisaglie lo escluderei.
Mentre cali dell'attenzione (quindi che poco c'entrano con la diagnosi di disattenzione) possono manifestarsi in qualsiasi periodo del ciclo di vita e dipendono da svariati fattori come ad esempio, stress o appunta ansia. Anche avere preoccupazioni può farci percepire una diminuzione di memoria che invece ha come causa una scarsa attenzione; per chiarire la mia attenzione è concentrata non su ciò che dovrei apprendere ma su altro (pensieri) ed erroneamente associo ciò ad un improvviso calo di memoria.
Per quanto riguarda il metodo non è escluso che debba prendere dimestichezza con nuove modalità di memorizzazione e gestione degli schemi di apprendimento.
Visto che lei stessa ci parla di ansia, le chiedo di riferirci qualcosa in più rispetto a queste sue paure o ansie da prestazione, ad esempio quanto tempo al giorno dedica a questi pensieri e se gli stessi incidono nel suo quotidiano.
Cari saluti
il disturbo dell'attenzione ha un esordio precoce, per cui se non ha mai avuto prima avvisaglie lo escluderei.
Mentre cali dell'attenzione (quindi che poco c'entrano con la diagnosi di disattenzione) possono manifestarsi in qualsiasi periodo del ciclo di vita e dipendono da svariati fattori come ad esempio, stress o appunta ansia. Anche avere preoccupazioni può farci percepire una diminuzione di memoria che invece ha come causa una scarsa attenzione; per chiarire la mia attenzione è concentrata non su ciò che dovrei apprendere ma su altro (pensieri) ed erroneamente associo ciò ad un improvviso calo di memoria.
Per quanto riguarda il metodo non è escluso che debba prendere dimestichezza con nuove modalità di memorizzazione e gestione degli schemi di apprendimento.
Visto che lei stessa ci parla di ansia, le chiedo di riferirci qualcosa in più rispetto a queste sue paure o ansie da prestazione, ad esempio quanto tempo al giorno dedica a questi pensieri e se gli stessi incidono nel suo quotidiano.
Cari saluti
Dr.ssa Elisa Sala
www.psicologa.genova.it
Perfezionata in psicopatologia
[#3]
Ex utente
Non ho mai avuto avvisaglie, fino all'università ho appreso tutto velocemente. Anche nell'infanzia non ho mai avuto problemi per esempio a imparare a leggere, scrivere e contare, anzi sapevo leggere già all'ultimo anno di asilo...
Stress e ansia... il mio problema. Sempre più grosso. Non riesco mai a staccare davvero da ciò che devo fare. L'ansia è dovuta alla paura di fallire o appunto alla paura di essere lenta o di non essere all'altezza. Spesso sento un sacco di pressioni su di me, come se a me fosse richiesto più di quello che riesco, ovviamente tutte pressioni "implicite", cioè non reali, es. dalla famiglia o dagli amici (che invece mi sostengono sempre). Forse come mi era già stato scritto sono io che mi pongo obiettivi troppo alti: forse, ma fatto sta che sono rimasta un po' indietro e vorrei recuperare, in modo logico cioè affiancando un esame difficile da ripassare a due semplici.. Forse semplicemente sono le mie pressioni di non voler "perdere la faccia" con famiglia e amici che mi bloccano..
Per quanto riguarda il metodo di studio invece: mi sembra di aver provato tutto, ho letto anche la guida allo studio che mi avevate allegato, e più o meno rispecchia il mio modo di studiare... non so più che fare!
Intanto mi sento di ringraziarvi per le risposte, rapide e professionali.
Stress e ansia... il mio problema. Sempre più grosso. Non riesco mai a staccare davvero da ciò che devo fare. L'ansia è dovuta alla paura di fallire o appunto alla paura di essere lenta o di non essere all'altezza. Spesso sento un sacco di pressioni su di me, come se a me fosse richiesto più di quello che riesco, ovviamente tutte pressioni "implicite", cioè non reali, es. dalla famiglia o dagli amici (che invece mi sostengono sempre). Forse come mi era già stato scritto sono io che mi pongo obiettivi troppo alti: forse, ma fatto sta che sono rimasta un po' indietro e vorrei recuperare, in modo logico cioè affiancando un esame difficile da ripassare a due semplici.. Forse semplicemente sono le mie pressioni di non voler "perdere la faccia" con famiglia e amici che mi bloccano..
Per quanto riguarda il metodo di studio invece: mi sembra di aver provato tutto, ho letto anche la guida allo studio che mi avevate allegato, e più o meno rispecchia il mio modo di studiare... non so più che fare!
Intanto mi sento di ringraziarvi per le risposte, rapide e professionali.
[#4]
<Stress e ansia... il mio problema. Sempre più grosso>
Ha preso in considerazione l'opportunità di rivolgersi direttamente a un nostro collega come suggerito?
Da qui possiamo solo orientarla e darle spunti di riflessione, se un problema c'è andrebbe risolto attraverso un intervento diretto.
Alte aspettative, paura di non farcela, pressione del tempo con desiderio di recuperare tutto e presto concorrono inevitabilmente al problema e a mantenere il circolo vizioso in atto che andrebbe invece spezzato.
Un nostro collega la potrebbe accompagnare ad affrontare in modo efficace le difficoltà esposte.
Ha preso in considerazione l'opportunità di rivolgersi direttamente a un nostro collega come suggerito?
Da qui possiamo solo orientarla e darle spunti di riflessione, se un problema c'è andrebbe risolto attraverso un intervento diretto.
Alte aspettative, paura di non farcela, pressione del tempo con desiderio di recuperare tutto e presto concorrono inevitabilmente al problema e a mantenere il circolo vizioso in atto che andrebbe invece spezzato.
Un nostro collega la potrebbe accompagnare ad affrontare in modo efficace le difficoltà esposte.
[#5]
Gentile Ragazza,
condividendo quanto espresso dai colleghi nei due consulti da Lei richiesti, le suggerisco la lettura dei seguenti articoli che le potranno fornire ulteriori spunti di riflessione:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2900-l-imperfezione-del-perfezionismo.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/2101-la-paura-di-essere-valutati.html
Cordialità.
condividendo quanto espresso dai colleghi nei due consulti da Lei richiesti, le suggerisco la lettura dei seguenti articoli che le potranno fornire ulteriori spunti di riflessione:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2900-l-imperfezione-del-perfezionismo.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/2101-la-paura-di-essere-valutati.html
Cordialità.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 41.8k visite dal 28/03/2015.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.