Distacco affettivo improvviso
Salve, ho 35 anni e da 1 anno vivo una situazione interiore che ho difficoltà a descrivere. Circa 5 anni fa sono tornata a vivere nella mia città d’origine dove ormai non avevo più amici. Quando sono tornata, per inserirmi, ho iniziato ad impegnarmi in varie attività e qui ho stretto legami con alcune persone, legami forti, rapporti non occasionali ma ben consolidati, che appunto definirei fraterni, familiari. In particolare con una persona, con cui, per varie vicende lavorative, ho dovuto collaborare e che per me è diventato un punto di riferimento fisso e di protezione vera e propria in un ambiente “nuovo” e con cui non riuscivo ad entrare pienamente in empatia. In un momento difficile, questa persona è diventata un punto di riferimento importante e mi ci sono affezionata molto. Questo rapporto così bello, sereno e pulito ha suscitato delle invidie, fino alla maldicenza. Tanto da indurre questa persona a tagliare improvvisamente ogni rapporto con me. All’improvviso. Sarebbe lunga da spiegare. Quindi cerco di concentrarmi sul mio problema. Questo avvenimento è stato per me catastrofico. Non solo per il venir meno radicale e improvviso di un affetto importante, consolidato, quotidianamente presente, ma anche perché questo distacco ha provocato la “scomparsa” di un intero sistema di relazioni. Insomma tutta quella che era la mia vita è crollata completamente. Non ho più potuto vedere le persone che frequentavo di solito, né frequentare gli stessi posti. Ed erano gli unici amici ed affetti che avevo. Da quel momento per me c’è stato un “prima” e un “dopo” da cui non sono più riuscita a rialzarmi. Faccio fatica a fare tutto, non riesco più a sorridere davvero. Ho sogni ricorrenti d’abbandono, mi sveglio in preda ad una rabbia cieca verso chi mi ha fatto del male. E’ come se la mia vita si fosse bloccata in quel momento e io stessi aspettando che le cose tornino come prima per poter tornare a vivere. Ho costruito altri rapporti, ma sono cambiata. Dentro porto un dolore di cui non riesco a liberarmi. E’ stata una delusione troppo forte, ho subito umiliazioni e perdite.In certi momenti ho proprio provato dolori fisici molto forti. Vorrei solo cancellare questo dolore. Che non se ne va. Spero in qualche vostro consiglio.
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<una persona, un punto di riferimento fisso e di protezione vera e propria in un ambiente “nuovo” e con cui non riuscivo ad entrare pienamente in empatia.>
Gentile Utente,
sembra che in mancanza di punti di riferimento affettivi e solidi, abbia forse fatto dipendere la sua vita relazionale (e affettiva?) da questa persona, divenuta un punto fisso irrinunciabile.
Un sostegno attorno al quale girava la sua vita e che probabilmente le dava sicurezza, tanto che poi venutala a mancare è crollato tutto.
Bisognerebbe comprendere cosa si celi dietro all'attaccamento verso questa persona ,(oltre ai fattori contingenti citati ) al suo modo di percepire questo rapporto, di starci, la difficoltà ad elaborarne la perdita che pare abbia toccato qualche sua vulnerabilità...
Vuoti affettivi, insicurezza, paura dell'abbandono, della solitudine, difficoltà relazionali e/o altro, da qui non possiamo sapere, solo ipotesi anche fallibili.
Solo un nostro collega di persona la può aiutare a comprendere, a fare pace con questo dolore che affonda le sue radici nella sua storia di vita personale e familiare e a recuperare un migliore benessere.
Restiamo in ascolto
Gentile Utente,
sembra che in mancanza di punti di riferimento affettivi e solidi, abbia forse fatto dipendere la sua vita relazionale (e affettiva?) da questa persona, divenuta un punto fisso irrinunciabile.
Un sostegno attorno al quale girava la sua vita e che probabilmente le dava sicurezza, tanto che poi venutala a mancare è crollato tutto.
Bisognerebbe comprendere cosa si celi dietro all'attaccamento verso questa persona ,(oltre ai fattori contingenti citati ) al suo modo di percepire questo rapporto, di starci, la difficoltà ad elaborarne la perdita che pare abbia toccato qualche sua vulnerabilità...
Vuoti affettivi, insicurezza, paura dell'abbandono, della solitudine, difficoltà relazionali e/o altro, da qui non possiamo sapere, solo ipotesi anche fallibili.
Solo un nostro collega di persona la può aiutare a comprendere, a fare pace con questo dolore che affonda le sue radici nella sua storia di vita personale e familiare e a recuperare un migliore benessere.
Restiamo in ascolto
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Cara Utente,
non credo che esista qualche "consiglio" utile a permetterle di superare il dolore che sta attraversando dopo quella perdita così inaspettata e che le ha causato notevoli conseguenze sul piano sia sociale che personale.
E' evidente che quanto accaduto le sta procurando intenso dolore e se non riesce a superare il sentimento di abbandono e sfiducia sarà necessario che si faccia aiutare da uno psicologo ad elaborare i suoi vissuti e a comprendere ad un livello più profondo cosa le sta succedendo.
Per quanto rabbia, sofferenza e delusione siano probabilmente giustificate da un punto di vista oggettivo, infatti, ciò che conta è che lei sta ancora provando queste intense emozioni pur avendo costruito altri rapporti sociali e avendo quindi diretto altrove le sue attenzioni e le sue energie. Se andare avanti e creare nuovi rapporti non le è d'aiuto è possibile che il vissuto legato a quell'abbandono stia suscitando in lei una reazione alimentata da vissuti precedenti, legati a fatti magari lontani nel tempo e ad altre situazioni del suo passato che le hanno provocato lo stesso tipo di dolore, che ora si riattiva a causa di quanto accaduto.
Le vengono in mente altre situazioni nelle quali si è sentita emarginata, tradita, delusa? Si potrebbe trattare di eventi molto lontani nel tempo, che magari non ricollega spontaneamente a quanto prova oggi e uno psicologo potrebbe aiutarla in questo.
non credo che esista qualche "consiglio" utile a permetterle di superare il dolore che sta attraversando dopo quella perdita così inaspettata e che le ha causato notevoli conseguenze sul piano sia sociale che personale.
E' evidente che quanto accaduto le sta procurando intenso dolore e se non riesce a superare il sentimento di abbandono e sfiducia sarà necessario che si faccia aiutare da uno psicologo ad elaborare i suoi vissuti e a comprendere ad un livello più profondo cosa le sta succedendo.
Per quanto rabbia, sofferenza e delusione siano probabilmente giustificate da un punto di vista oggettivo, infatti, ciò che conta è che lei sta ancora provando queste intense emozioni pur avendo costruito altri rapporti sociali e avendo quindi diretto altrove le sue attenzioni e le sue energie. Se andare avanti e creare nuovi rapporti non le è d'aiuto è possibile che il vissuto legato a quell'abbandono stia suscitando in lei una reazione alimentata da vissuti precedenti, legati a fatti magari lontani nel tempo e ad altre situazioni del suo passato che le hanno provocato lo stesso tipo di dolore, che ora si riattiva a causa di quanto accaduto.
Le vengono in mente altre situazioni nelle quali si è sentita emarginata, tradita, delusa? Si potrebbe trattare di eventi molto lontani nel tempo, che magari non ricollega spontaneamente a quanto prova oggi e uno psicologo potrebbe aiutarla in questo.
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 5.2k visite dal 26/03/2015.
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