Relazione con uomo separato e con figli
Buongiorno,
ho 28 anni e da un anno e mezzo ho una relazione con un uomo di 36 anni, separato e con due figli piccoli, un bimbo di 4 anni e una bimba di 1 anno e mezzo. La nostra relazione è iniziata sulle ceneri della precedente, motivo per cui la sua ex compagna non ha una grande stima di me, non vuole avere niente a che fare con me e ha vietato espressamente che io veda, anche per caso, i bambini. Io e il mio compagno non ci vediamo quasi mai ultimamente, se non è occupato con il lavoro è insieme ai bambini, perché non dice mai di no né a loro (giustamente) né alla ex compagna. Io sento che in questo modo non può esserci un futuro...volevo chiedere un consiglio su come agire. Sono un po' demoralizzata e non so come posso confrontarmi con il mio compagno e aiutarlo (aiutarci) a trovare delle soluzioni per vivere un po' di più questa relazione e farla crescere.
In generale mi è difficile parlare con lui perché vede sempre tutto come un'accusa nei suoi confronti, come se non facesse abbastanza ecc. Per cui il dialogo è molto difficile e io stessa tendo a tenermi tutto dentro in questo modo.
E' troppo presto provare a parlare con l'ex compagna per tentare una discussione tra persone civili? Quanto tempo devo aspettare per eventualmente anche solo avvicinarmi ai bambini? Non mi è permesso nemmeno essere presente magari a qualche evento (compleanni, matrimoni...) se so che lui è con i bambini, oppure se ci sono io lui non può portare i bambini. Lei non vuole nemmeno che io li veda, non posso essere nella stessa stanza in cui ci sono anche loro. Figuriamoci interagire. In questo modo i momenti per stare insieme a lui sono praticamente inesistenti...
Cosa posso fare? Vorrei anche che lui avesse un po' più polso in questa situazione...forse 1 anno e mezzo è ancora troppo poco per "pretendere" certe cose, eppure a me sembra un tempo infinito e sento che non ce la faccio più...mi sento un po' disillusa.
Grazie in anticipo per i consigli che vorrete darmi
Buona giornata
ho 28 anni e da un anno e mezzo ho una relazione con un uomo di 36 anni, separato e con due figli piccoli, un bimbo di 4 anni e una bimba di 1 anno e mezzo. La nostra relazione è iniziata sulle ceneri della precedente, motivo per cui la sua ex compagna non ha una grande stima di me, non vuole avere niente a che fare con me e ha vietato espressamente che io veda, anche per caso, i bambini. Io e il mio compagno non ci vediamo quasi mai ultimamente, se non è occupato con il lavoro è insieme ai bambini, perché non dice mai di no né a loro (giustamente) né alla ex compagna. Io sento che in questo modo non può esserci un futuro...volevo chiedere un consiglio su come agire. Sono un po' demoralizzata e non so come posso confrontarmi con il mio compagno e aiutarlo (aiutarci) a trovare delle soluzioni per vivere un po' di più questa relazione e farla crescere.
In generale mi è difficile parlare con lui perché vede sempre tutto come un'accusa nei suoi confronti, come se non facesse abbastanza ecc. Per cui il dialogo è molto difficile e io stessa tendo a tenermi tutto dentro in questo modo.
E' troppo presto provare a parlare con l'ex compagna per tentare una discussione tra persone civili? Quanto tempo devo aspettare per eventualmente anche solo avvicinarmi ai bambini? Non mi è permesso nemmeno essere presente magari a qualche evento (compleanni, matrimoni...) se so che lui è con i bambini, oppure se ci sono io lui non può portare i bambini. Lei non vuole nemmeno che io li veda, non posso essere nella stessa stanza in cui ci sono anche loro. Figuriamoci interagire. In questo modo i momenti per stare insieme a lui sono praticamente inesistenti...
Cosa posso fare? Vorrei anche che lui avesse un po' più polso in questa situazione...forse 1 anno e mezzo è ancora troppo poco per "pretendere" certe cose, eppure a me sembra un tempo infinito e sento che non ce la faccio più...mi sento un po' disillusa.
Grazie in anticipo per i consigli che vorrete darmi
Buona giornata
[#1]
Credo dovrebbe essere il Suo compagno ad avere più polso, ma mi chiedo come mai percepisce ciò che chiede Lei come un'accusa: se lo è chiesto?
Direi che se Lei è davvero la Sua compagna, non vedo perché non partecipare a compleanni, ecc...
Cordiali saluti,
Direi che se Lei è davvero la Sua compagna, non vedo perché non partecipare a compleanni, ecc...
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
<E' troppo presto provare a parlare con l'ex compagna per tentare una discussione tra persone civili? Quanto tempo devo aspettare per eventualmente anche solo avvicinarmi ai bambini?>
Gentile Utente,
la situazione è complessa e delicata. La separazione recente, i figli, l'ex compagna che non la vede di buon occhio...
Anche perché a conti fatti lil vostro rapporto risalirebbe alla nascita della bimba, corretto?
La sconsiglio dal prendere iniziative personali (a parte il dialogo con il suo compagno) le trame complesse che derivano da una simile situazione vanno gestite con la massima cura e attenzione in accordo con il partner, data poi la poi la presenza dei bambini.
Occorre pazienza in queste situazioni e dialogo, cosa che sembrerebbe tra voi un po' complicata.
Non è consigliabile la fretta occorre capire insieme e con calma.
Non ci dice poi come siano stati regolati gli accordi per la separazione tra il suo lui e l'ex compagna, la gestione dei bimbi...probabile che ci siano strascichi di una separazione magari mal condotta.
Tenga conto che il suo compagno si trova in una situazione non facile, con due bimbi piccoli da crescere e separato da poco e che l'integrazione tra i membri di una potenziale nuova famiglia dipende da come vengono gestite le relazioni tra tutte le persone coinvolte e qui sembrerebbe che ci unìex compagna forse un po' agguerrita nei suoi confronti.
<In generale mi è difficile parlare con lui perché vede sempre tutto come un'accusa nei suoi confronti,> dipende però anche da lei e da come cerca il confronto...cosa ci dice in merito?
Quali sono i vostri progetti di coppia, riuscite a parlarne? Dove vive il suo compagno ora? Da quanto effettivamente avrebbe lasciato la casa coniugale?
Gentile Utente,
la situazione è complessa e delicata. La separazione recente, i figli, l'ex compagna che non la vede di buon occhio...
Anche perché a conti fatti lil vostro rapporto risalirebbe alla nascita della bimba, corretto?
La sconsiglio dal prendere iniziative personali (a parte il dialogo con il suo compagno) le trame complesse che derivano da una simile situazione vanno gestite con la massima cura e attenzione in accordo con il partner, data poi la poi la presenza dei bambini.
Occorre pazienza in queste situazioni e dialogo, cosa che sembrerebbe tra voi un po' complicata.
Non è consigliabile la fretta occorre capire insieme e con calma.
Non ci dice poi come siano stati regolati gli accordi per la separazione tra il suo lui e l'ex compagna, la gestione dei bimbi...probabile che ci siano strascichi di una separazione magari mal condotta.
Tenga conto che il suo compagno si trova in una situazione non facile, con due bimbi piccoli da crescere e separato da poco e che l'integrazione tra i membri di una potenziale nuova famiglia dipende da come vengono gestite le relazioni tra tutte le persone coinvolte e qui sembrerebbe che ci unìex compagna forse un po' agguerrita nei suoi confronti.
<In generale mi è difficile parlare con lui perché vede sempre tutto come un'accusa nei suoi confronti,> dipende però anche da lei e da come cerca il confronto...cosa ci dice in merito?
Quali sono i vostri progetti di coppia, riuscite a parlarne? Dove vive il suo compagno ora? Da quanto effettivamente avrebbe lasciato la casa coniugale?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#3]
Utente
Grazie mille per le risposte. Rispetto a quanto chiedete, confermo che i primi contatti tra noi risalgono a un paio di mesi dopo la nascita della bambina (lei è nata a giugno e noi abbiamo avuto un primo incontro ad agosto). Dopo il primo incontro non ci siamo visti per 3 settimane a causa di rispettivi impegni "estivi". Abbiamo poi ripreso a frequentarci, lavoravamo nello stesso dipartimento, i nostri uffici erano adiacenti. Ci vedevamo quindi tutti i giorni, ma abbiamo iniziato pian piano a vederci anche al di fuori dell'orario di lavoro qualche volta, per un aperitivo o una cena. Il tutto era molto "delicato" però, perché la situazione tra loro era ancora di crisi. Diciamo che è da gennaio 2014 che gli incontri si sono fatti sempre più frequenti e che abbiamo voluto dare vita a una vera e propria relazione. Ed è da gennaio 2014 che la sua ex compagna sa di questa relazione. Lui, dopo un periodo da "separato in casa", è andato a vivere da solo a maggio 2014.
Quanto ai nostri attuali "progetti di coppia"...non ce ne sono. I primi tempi lui sembrava molto più motivato, mi cercava, voleva stare con me, ci ritagliavamo entrambi del tempo da passare insieme, passavamo insieme la domenica o andavamo a fare qualche piccolo viaggio. Abbiamo anche parlato di andare a vivere insieme, in prospettiva, avevamo iniziato a guardare degli annunci "per gioco", su sua iniziativa. Da quest'anno è un po' tutto svanito, è difficile anche solo vedersi. Lui non mi telefona o non risponde ai miei messaggi.
Quanto al modo di vedere le mie domande come un'accusa...non lo so. E' ormai da un mese che gli chiedo se possiamo incontrarci per passare un po' di tempo assieme e confrontarci su alcune cose. Ne ho accennato più volte in modo calmo tramite messaggi o al telefono, ma lui ha sempre fatto finta di nulla. Non mi ha mai fatto sapere la sua opinione e non riuscendo mai a vederci diventa difficile il dialogo su temi così delicati.
A volte mi sembra che lui mi stia evitando...quelle poche volte che ho tirato fuori il discorso (tramite messaggio) lui appunto evitava di rispondere o mi liquidava dicendo che il mio comportamento era infantile o non dava peso a quel che dicevo. O appunto rispondeva con delle frecciatine, come se lo stessi accusando. Il che, lo ammetto, alla 5a volta che cerco di affrontare l'argomento e lui lo ignora, direi che potrebbe anche essere vero...ma non so più come fare. Aspetto e aspetto che ci sia il momento di parlare, ma non arriva mai perché lui non si ritaglia del tempo per noi due. Una volta lo faceva, ora sembra davvero non voglia più farlo. O semplicemente non possa...ma ha un comportamento molto "chiuso", non condivide più con me i suoi dubbi o le sue difficoltà...così è difficile anche per me aiutarlo o trovare delle soluzioni condivise...non me lo lascia fare.
Quanto agli accordi che ha con la sua ex compagna per la gestione dei figli, hanno seguito un percorso in un centro apposito con degli psicoterapeuti. Per ora lui va a prenderli ogni mattina per portarli a scuola, una sera a settimana vanno a dormire da lui (prima solo il bambino, da un paio di settimane anche la bambina più piccola) e il sabato sta tutto il giorno con loro. Negli ultimi due mesi però sta insieme a loro anche il mercoledì sera perché la sua ex compagna va a yoga e ormai direi anche tutte le domeniche. Qualche volta può capitare che sia il bambino a chiedere di dormire dal papà o di volere il papà a casa, per cui capita che anche le altre sere della settimana stiano insieme.
Quanto ai nostri attuali "progetti di coppia"...non ce ne sono. I primi tempi lui sembrava molto più motivato, mi cercava, voleva stare con me, ci ritagliavamo entrambi del tempo da passare insieme, passavamo insieme la domenica o andavamo a fare qualche piccolo viaggio. Abbiamo anche parlato di andare a vivere insieme, in prospettiva, avevamo iniziato a guardare degli annunci "per gioco", su sua iniziativa. Da quest'anno è un po' tutto svanito, è difficile anche solo vedersi. Lui non mi telefona o non risponde ai miei messaggi.
Quanto al modo di vedere le mie domande come un'accusa...non lo so. E' ormai da un mese che gli chiedo se possiamo incontrarci per passare un po' di tempo assieme e confrontarci su alcune cose. Ne ho accennato più volte in modo calmo tramite messaggi o al telefono, ma lui ha sempre fatto finta di nulla. Non mi ha mai fatto sapere la sua opinione e non riuscendo mai a vederci diventa difficile il dialogo su temi così delicati.
A volte mi sembra che lui mi stia evitando...quelle poche volte che ho tirato fuori il discorso (tramite messaggio) lui appunto evitava di rispondere o mi liquidava dicendo che il mio comportamento era infantile o non dava peso a quel che dicevo. O appunto rispondeva con delle frecciatine, come se lo stessi accusando. Il che, lo ammetto, alla 5a volta che cerco di affrontare l'argomento e lui lo ignora, direi che potrebbe anche essere vero...ma non so più come fare. Aspetto e aspetto che ci sia il momento di parlare, ma non arriva mai perché lui non si ritaglia del tempo per noi due. Una volta lo faceva, ora sembra davvero non voglia più farlo. O semplicemente non possa...ma ha un comportamento molto "chiuso", non condivide più con me i suoi dubbi o le sue difficoltà...così è difficile anche per me aiutarlo o trovare delle soluzioni condivise...non me lo lascia fare.
Quanto agli accordi che ha con la sua ex compagna per la gestione dei figli, hanno seguito un percorso in un centro apposito con degli psicoterapeuti. Per ora lui va a prenderli ogni mattina per portarli a scuola, una sera a settimana vanno a dormire da lui (prima solo il bambino, da un paio di settimane anche la bambina più piccola) e il sabato sta tutto il giorno con loro. Negli ultimi due mesi però sta insieme a loro anche il mercoledì sera perché la sua ex compagna va a yoga e ormai direi anche tutte le domeniche. Qualche volta può capitare che sia il bambino a chiedere di dormire dal papà o di volere il papà a casa, per cui capita che anche le altre sere della settimana stiano insieme.
[#4]
Gentile utente,
Dal suo racconto sembra una relazione "in calando": Meno interesse verso di Lei, meno tempo per Voi, ecc.
<<lui non si ritaglia del tempo per noi due. Una volta lo faceva, ora sembra davvero non voglia più farlo.
I bimbi sono molto piccoli e dunque la presenza paterna è insostituibile, come potrà leggere anche qui:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3225-padri-la-legge-c-e-ma-non-basta.html
e dunque non meraviglia che lui ci stia il più possibile.
Meraviglia che Lei voglia provare a parlare con l'ex compagna per tentare una discussione tra persone civili: a che pro? E' lui l'interessato, non la moglie.
Idem "per eventualmente anche solo avvicinarmi ai bambini quanto tempo devo aspettare?" A che pro? Lei non è nulla per loro.
Idem per "Non mi è permesso nemmeno essere presente magari a qualche evento (compleanni, matrimoni...) ".
E come se volesse "sgomitare" per ritagliarsi un ruolo che lui non le dà.
Dal suo racconto sembra una relazione "in calando": Meno interesse verso di Lei, meno tempo per Voi, ecc.
<<lui non si ritaglia del tempo per noi due. Una volta lo faceva, ora sembra davvero non voglia più farlo.
I bimbi sono molto piccoli e dunque la presenza paterna è insostituibile, come potrà leggere anche qui:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3225-padri-la-legge-c-e-ma-non-basta.html
e dunque non meraviglia che lui ci stia il più possibile.
Meraviglia che Lei voglia provare a parlare con l'ex compagna per tentare una discussione tra persone civili: a che pro? E' lui l'interessato, non la moglie.
Idem "per eventualmente anche solo avvicinarmi ai bambini quanto tempo devo aspettare?" A che pro? Lei non è nulla per loro.
Idem per "Non mi è permesso nemmeno essere presente magari a qualche evento (compleanni, matrimoni...) ".
E come se volesse "sgomitare" per ritagliarsi un ruolo che lui non le dà.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#5]
Genrile Utente,
Una relazione che nasce sulle ceneri della precedente, non da ne spazio, né tempo per un'adeguata elaborazione delle precedente...e nell'immaginario della madre dei bambini lei rappresenta la causa della separazione o meglio della velocizzazzione della rottura.
Si dia e gli dia tempo, solitamente la dimensione familiare, intendo rapporto con i figli ed un sereno rapporto con la madre, vanno tutelati non ostacolati.
Una relazione che nasce sulle ceneri della precedente, non da ne spazio, né tempo per un'adeguata elaborazione delle precedente...e nell'immaginario della madre dei bambini lei rappresenta la causa della separazione o meglio della velocizzazzione della rottura.
Si dia e gli dia tempo, solitamente la dimensione familiare, intendo rapporto con i figli ed un sereno rapporto con la madre, vanno tutelati non ostacolati.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#6]
Utente
Gentile Dott.ssa Brunialti,
la ringrazio per la risposta. Ha ragione, non c'è motivo per cui io debba stare con i bambini. Non è una cosa che voglio a tutti i costi, anzi, capisco perfettamente che la situazione sia delicata, non pretendo nulla da questo punto di vista. Volevo solo rendere l'idea della situazione. Il fatto che io non possa nemmeno essere nei paraggi, fa sì che non mi sia possibile stare con il mio compagno nemmeno in situazioni/eventi "pubblici" per così dire. Se siamo entrambi invitati a una cena o a un matrimonio o a un compleanno, o lui viene da solo oppure se è con i bambini io non posso esserci. Possono esserci dei momenti in cui magari sarebbe possibile vedersi e stare un po' insieme, anche se fosse solo per fare una passeggiata o scambiarsi due parole mentre lui è al parco con i bambini, ma non mi è permesso farlo, perché appunto non posso neanche "capitare" dove ci sono i bambini. Lo abbiamo fatto solo una volta, senza che la ex compagna lo sapesse. Ho festeggiato il mio compleanno con un picnic in un parco, di sabato, con amici, e il mio compagno è stato con noi tutto il pomeriggio insieme ai bambini. Ma normalmente situazioni di questo tipo sono da escludere.
Non voglio interferire con il suo essere padre, so che la sua presenza per loro è fondamentale e mi sono sempre ovviamente "adeguata" a questo, rinunciando a molte cose che sarebbero "normali" in una relazione ma che per la nostra non lo sono. Su questo è ovvio che sono d'accordo con lei, non mi meraviglia che lui voglia stare il più possibile con i suoi figli e io stessa voglio che sia così. I primi tempi aveva molti sensi di colpa, quindi sono solo contenta se ora riesce a ricostruire un equilibrio, una quotidianità. Gli chiedo sempre come va con loro, che programmi hanno, gli propongo io delle attività che potrebbero fare insieme, gli ho detto che è un bene che sia il bambino ora a chiedere di dormire dal papà, gli ho chiesto se è contento di questo ecc. Su questo fronte, per quanto sia difficile in alcuni casi, non voglio essere una compagna che "mette i bastoni fra le ruote", non l'ho mai fatto finora e non lo farò.
Vorrei solo capire come posso fare parte anche io di questa quotidianità, ammesso certo che lui lo voglia ancora...
Forse ha ragione lei, la relazione è "in calando" e io pretendo di avere un ruolo, quello di compagna, che è lui ad aver scelto insieme a me, ma che forse ora non vuole più...non lo so. E' appunto molto difficile parlare con lui e confrontarsi.
Quanto alla ex compagna, mi chiedevo se avesse senso parlare con lei per "seppellire l'ascia di guerra", non bramo dalla voglia di farlo. Chiedevo se fosse sensato, evidentemente è prima con lui che devo migliorare il dialogo, non crearne uno con lei.
la ringrazio per la risposta. Ha ragione, non c'è motivo per cui io debba stare con i bambini. Non è una cosa che voglio a tutti i costi, anzi, capisco perfettamente che la situazione sia delicata, non pretendo nulla da questo punto di vista. Volevo solo rendere l'idea della situazione. Il fatto che io non possa nemmeno essere nei paraggi, fa sì che non mi sia possibile stare con il mio compagno nemmeno in situazioni/eventi "pubblici" per così dire. Se siamo entrambi invitati a una cena o a un matrimonio o a un compleanno, o lui viene da solo oppure se è con i bambini io non posso esserci. Possono esserci dei momenti in cui magari sarebbe possibile vedersi e stare un po' insieme, anche se fosse solo per fare una passeggiata o scambiarsi due parole mentre lui è al parco con i bambini, ma non mi è permesso farlo, perché appunto non posso neanche "capitare" dove ci sono i bambini. Lo abbiamo fatto solo una volta, senza che la ex compagna lo sapesse. Ho festeggiato il mio compleanno con un picnic in un parco, di sabato, con amici, e il mio compagno è stato con noi tutto il pomeriggio insieme ai bambini. Ma normalmente situazioni di questo tipo sono da escludere.
Non voglio interferire con il suo essere padre, so che la sua presenza per loro è fondamentale e mi sono sempre ovviamente "adeguata" a questo, rinunciando a molte cose che sarebbero "normali" in una relazione ma che per la nostra non lo sono. Su questo è ovvio che sono d'accordo con lei, non mi meraviglia che lui voglia stare il più possibile con i suoi figli e io stessa voglio che sia così. I primi tempi aveva molti sensi di colpa, quindi sono solo contenta se ora riesce a ricostruire un equilibrio, una quotidianità. Gli chiedo sempre come va con loro, che programmi hanno, gli propongo io delle attività che potrebbero fare insieme, gli ho detto che è un bene che sia il bambino ora a chiedere di dormire dal papà, gli ho chiesto se è contento di questo ecc. Su questo fronte, per quanto sia difficile in alcuni casi, non voglio essere una compagna che "mette i bastoni fra le ruote", non l'ho mai fatto finora e non lo farò.
Vorrei solo capire come posso fare parte anche io di questa quotidianità, ammesso certo che lui lo voglia ancora...
Forse ha ragione lei, la relazione è "in calando" e io pretendo di avere un ruolo, quello di compagna, che è lui ad aver scelto insieme a me, ma che forse ora non vuole più...non lo so. E' appunto molto difficile parlare con lui e confrontarsi.
Quanto alla ex compagna, mi chiedevo se avesse senso parlare con lei per "seppellire l'ascia di guerra", non bramo dalla voglia di farlo. Chiedevo se fosse sensato, evidentemente è prima con lui che devo migliorare il dialogo, non crearne uno con lei.
[#7]
Conclusioni del #6 che condivido appieno.
Per quanto riguarda la coppia, per stare insieme non occorre utilizzare i tempi dei bimbi, quelli sono loro e per il momento "in esclusiva". Sta nella creatività e desiderio di Voi due trovarne altri.
[#8]
"Quanto alla ex compagna, mi chiedevo se avesse senso parlare con lei per "seppellire l'ascia di guerra", non bramo dalla voglia di farlo. Chiedevo se fosse sensato, evidentemente è prima con lui che devo migliorare il dialogo, non crearne uno con lei."
Si chieda se è un suo bisogno..
Se è una strategia per avere un alleata..
Si chieda ancora se è mossa da sensi di colpa...
Solitamente questi "scambi" non funzionano....
Avete due ruoli diversi:
Ex compagna e madre - per sempre - dei bambini
E fidanzata.
Si chieda se è un suo bisogno..
Se è una strategia per avere un alleata..
Si chieda ancora se è mossa da sensi di colpa...
Solitamente questi "scambi" non funzionano....
Avete due ruoli diversi:
Ex compagna e madre - per sempre - dei bambini
E fidanzata.
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 15.6k visite dal 22/03/2015.
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