Ansia, affettività, paura dell'intimità e disturbi associati
Buonasera,
sono una ragazza di 27 anni. Ho sofferto di disturbi dell'ansia, inizialmente associata all'università, da qualche anno a questa parte ha preso piede nella sfera intima.
Circa quattro anni fa, ho lasciato il mio ex e ho iniziato ad avere attacchi di panico. Sentivo di soffrire di una morbosa dipendenza nei suoi confronti, per me immotivata dato che ero stata io a lasciarlo e, almeno razionalmente, non era una relazione che volevo continuare. Però soffrivo di una sorta di crisi di astinenza associata a malessere generale, pensieri ossessivi, astenia e profonda angoscia.
Ho deciso quindi di rivolgermi ad un consultorio e per quasi un anno sono stata seguita da una dottoressa. Sono riuscita a mettermi a fuoco e ho ritrovato la pace.
Lei mi aveva consigliato di seguire una terapia di gruppo a pagamento, ma le basse possibilità economiche da un lato e i crescenti problemi familiari (la salute di mio padre) dall'altro non hanno reso possibile questa alternativa.
Ho superato tutto senza gravi ripercursioni sull'ansia: ho superato la morte di mio padre, mi sono laureata, ho iniziato un tirocinio, ho avuto esperienze lavorative all'estero.
L'unica sfera che mi rende ansiosa è quella intima.
Dopo il mio ex (e primo ragazzo in assoluto) per molto tempo non sono riuscita ad avere legami sentimentali e fisici (pensavo di non aver inconttrato le persone giuste, o forse ero io a fuggire?).
Da quasi un anno però qualcosa è cambiato. Ho conosciuto un ragazzo che, con molta pazienza e tanto amore è riuscito a sbloccarmi da una condizione di gelo (non riuscivo ad avere nessun tipo di contatto fisico, baci o abbracci, né aprirmi emotivamente).
Ho messo mesi prima di avere un rapporto "normale" per via di paure e insicurezze (nessuna ansia però), ma nel periodo natalizio ho deciso di stare con lui perchè mi piace molto come persona e siamo affini.
Per via di problemi legati alla distanza però riusciamo a vederci poco (una volta al mese), ma ogni volta che posso scappare dal lavoro faccio un biglietto per raggiungerlo.
Ed ecco il problema:
1-da quando stiamo insieme, se ci sono periodi più o meno lunghi in cui non ci vediamo, ogni volta mi sembra un po' di ricominciare da capo. Prima di riuscire a baciarlo o abbracciarlo con trasporto sincero mi serve qualche ora o più.. il tempo che mi serve per compiere questi gesti d'affetto è più o meno proporzinale al tempo di distacco;
2-ho avuto due episodi di ansia le ultime due volte che ci siamo visti.
Entrambi avvenuti alla fine di un rapporto sessuale (il primo dopo l'incontro). La prima era ansia legata al pensiero della morte e paura di vita, la seconda volta legata esclusivamente alla mia vita con lui. Se ho ansia vorrà dire che non lo amo. Ho messo in dubbio anche il mio orientamento sessuale. Ho pensato di avere un disturbo di personalità. Ho paura di non riuscire ad amare. Ho paura.
Cercherò un nuovo consultorio, ma sento il bisogno di un aiuto in più per capire meglio cosa mi accade.
Grazie
sono una ragazza di 27 anni. Ho sofferto di disturbi dell'ansia, inizialmente associata all'università, da qualche anno a questa parte ha preso piede nella sfera intima.
Circa quattro anni fa, ho lasciato il mio ex e ho iniziato ad avere attacchi di panico. Sentivo di soffrire di una morbosa dipendenza nei suoi confronti, per me immotivata dato che ero stata io a lasciarlo e, almeno razionalmente, non era una relazione che volevo continuare. Però soffrivo di una sorta di crisi di astinenza associata a malessere generale, pensieri ossessivi, astenia e profonda angoscia.
Ho deciso quindi di rivolgermi ad un consultorio e per quasi un anno sono stata seguita da una dottoressa. Sono riuscita a mettermi a fuoco e ho ritrovato la pace.
Lei mi aveva consigliato di seguire una terapia di gruppo a pagamento, ma le basse possibilità economiche da un lato e i crescenti problemi familiari (la salute di mio padre) dall'altro non hanno reso possibile questa alternativa.
Ho superato tutto senza gravi ripercursioni sull'ansia: ho superato la morte di mio padre, mi sono laureata, ho iniziato un tirocinio, ho avuto esperienze lavorative all'estero.
L'unica sfera che mi rende ansiosa è quella intima.
Dopo il mio ex (e primo ragazzo in assoluto) per molto tempo non sono riuscita ad avere legami sentimentali e fisici (pensavo di non aver inconttrato le persone giuste, o forse ero io a fuggire?).
Da quasi un anno però qualcosa è cambiato. Ho conosciuto un ragazzo che, con molta pazienza e tanto amore è riuscito a sbloccarmi da una condizione di gelo (non riuscivo ad avere nessun tipo di contatto fisico, baci o abbracci, né aprirmi emotivamente).
Ho messo mesi prima di avere un rapporto "normale" per via di paure e insicurezze (nessuna ansia però), ma nel periodo natalizio ho deciso di stare con lui perchè mi piace molto come persona e siamo affini.
Per via di problemi legati alla distanza però riusciamo a vederci poco (una volta al mese), ma ogni volta che posso scappare dal lavoro faccio un biglietto per raggiungerlo.
Ed ecco il problema:
1-da quando stiamo insieme, se ci sono periodi più o meno lunghi in cui non ci vediamo, ogni volta mi sembra un po' di ricominciare da capo. Prima di riuscire a baciarlo o abbracciarlo con trasporto sincero mi serve qualche ora o più.. il tempo che mi serve per compiere questi gesti d'affetto è più o meno proporzinale al tempo di distacco;
2-ho avuto due episodi di ansia le ultime due volte che ci siamo visti.
Entrambi avvenuti alla fine di un rapporto sessuale (il primo dopo l'incontro). La prima era ansia legata al pensiero della morte e paura di vita, la seconda volta legata esclusivamente alla mia vita con lui. Se ho ansia vorrà dire che non lo amo. Ho messo in dubbio anche il mio orientamento sessuale. Ho pensato di avere un disturbo di personalità. Ho paura di non riuscire ad amare. Ho paura.
Cercherò un nuovo consultorio, ma sento il bisogno di un aiuto in più per capire meglio cosa mi accade.
Grazie
[#1]
Credo che semplicemente Lei sia una persona ansiosa: se prova ansia vuol dire solo che prova ansia, questo non ha nulla a che vedere con l'amore che prova per qualcuno.
Sarebbe importante ricontattare la psicologa perché pare ci sia una dinamica ossessiva, sganciata dalla relazione e dalla sessualità.
Cordiali saluti,
Sarebbe importante ricontattare la psicologa perché pare ci sia una dinamica ossessiva, sganciata dalla relazione e dalla sessualità.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
<<Se ho ansia vorrà dire che non lo amo. Ho messo in dubbio anche il mio orientamento sessuale. Ho pensato di avere un disturbo di personalità. Ho paura di non riuscire ad amare. Ho paura.<<
Rileggo questa frase e ritengo anch'io che si tratti di ansia e non di sesso.
La relazione a distanza non facilita.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#3]
Gentile Utente,
Sembrano delle difficoltà a catena.
Una scrupolosa diagnosi clinica - effettuata da un nostro Collega - può quantizzare ed investigare gli "aspetti ansiogeni" sempre presenti nel disagio sessuale, comprendendo inoltre se sono " causa o effetto" della problematica.
Fatto questo si potrà lavorare con e per lei al fine di restituirle qualità di vita e di coppia.
Sembrano delle difficoltà a catena.
Una scrupolosa diagnosi clinica - effettuata da un nostro Collega - può quantizzare ed investigare gli "aspetti ansiogeni" sempre presenti nel disagio sessuale, comprendendo inoltre se sono " causa o effetto" della problematica.
Fatto questo si potrà lavorare con e per lei al fine di restituirle qualità di vita e di coppia.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#4]
Ex utente
Grazie mille per le risposte.
Ho sempre pensato che l'ansia fosse sintomo di qualcosa, un modo che usa il mio corpo e la mia mente per mandarmi un messaggio che non riesco a leggere.
A questo punto non so più se è causa o effetto.
Non credo che la dottoressa che mi seguiva sia disposta a riascoltarmi.
Qualche tempo dopo aver finito le sedute l'ho ricontattata perché era un periodo difficile e temevo di tornare ad avere problemi. Avendomi già detto cosa fare (la terapia di gruppo) si è indisposta dicendomi che è normale che tornerò ad avere problemi se pretendo di risolverli sola, anche se avevo provato a spiegare che avevo dovuto cambiare città momentaneamente per motivi familiari..
Non mi sembra opportuno chiamarla un'altra volta a distanza di anni. Non voglio infastidirla, probabilmente avrebbe ragione ad arrabbiarsi. Non avendo seguito il suo consiglio, essendo a quanto pare un problema che si ripete, non posso pretendere che lei ci sia sempre ad ogni mio cedimento.
Per quanto riguarda la terapia di gruppo, con gli orari di lavoro che ho è impossibile farla.
Mi sento un po' sola e non so a chi rivolgermi..
Forse posso provare a contattare nuovamente la USL (nella quale lavora anche la dottoressa che mi seguiva), ma ho paura di un suo rimprovero.
Vorrei comunque ringraziarvi per il supporto.
I consulti che date attraverso questo sito sono importanti per molte persone.
Grazie
Ho sempre pensato che l'ansia fosse sintomo di qualcosa, un modo che usa il mio corpo e la mia mente per mandarmi un messaggio che non riesco a leggere.
A questo punto non so più se è causa o effetto.
Non credo che la dottoressa che mi seguiva sia disposta a riascoltarmi.
Qualche tempo dopo aver finito le sedute l'ho ricontattata perché era un periodo difficile e temevo di tornare ad avere problemi. Avendomi già detto cosa fare (la terapia di gruppo) si è indisposta dicendomi che è normale che tornerò ad avere problemi se pretendo di risolverli sola, anche se avevo provato a spiegare che avevo dovuto cambiare città momentaneamente per motivi familiari..
Non mi sembra opportuno chiamarla un'altra volta a distanza di anni. Non voglio infastidirla, probabilmente avrebbe ragione ad arrabbiarsi. Non avendo seguito il suo consiglio, essendo a quanto pare un problema che si ripete, non posso pretendere che lei ci sia sempre ad ogni mio cedimento.
Per quanto riguarda la terapia di gruppo, con gli orari di lavoro che ho è impossibile farla.
Mi sento un po' sola e non so a chi rivolgermi..
Forse posso provare a contattare nuovamente la USL (nella quale lavora anche la dottoressa che mi seguiva), ma ho paura di un suo rimprovero.
Vorrei comunque ringraziarvi per il supporto.
I consulti che date attraverso questo sito sono importanti per molte persone.
Grazie
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.5k visite dal 19/03/2015.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.