Blocco mentale

Salve sono una studentessa iscritta al quinto anno di giurisprudenza. Nell'ultimo periodo sto avendo un blocco mentale. Non riesco più a passare un esame. Mi siedo davanti al professore e mi blocco, come se non avessi mai studiato. Non so cosa mi sta capitando. Sono indietro con gli esami e andando di questo passo non arriveró da nessuna parte. Vorrei superare questo blocco. Non ne posso più. Mi sento inutile, demotivata. Ho bisogno di aiuto. Attendo risposte.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Gentile Ragazza,
per cercare di aiutarla è indispensabile avere qualche informazione in più su di Lei, pertanto le pongo alcune domande che, mi auguro, l'aiuteranno anche a riflettere sulla situazione attuale.
Al di fuori dello studio e degli impegni universitari come procede la sua vita? Ci sono motivi di stress o di preoccupazione?
Come giudica i rapporti con i suoi famigliari?
Ha una relazione affettiva? Delle amicizie?
Ha scelto Lei questa facoltà? Quali idee e aspettative aveva sul corso di studi intrapreso? Si sono rivelate realistiche, oppure no?
Quali sono i suoi progetti di vita?

Cordialmente,

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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Utente
Utente
Ho una vita abbastanza tranquilla. Sono fidanzata da 6 anni e sto bene con il mio Lui. Con la mia famiglia ho un rapporto normale niente più niente meno. Le amicizie non esistono e questo l'ho capito un pó di tempo fa purtroppo. Sono una persona abbastanza ansiosa di mio, e negli ultimi tempi mi sento una fallita. Non riesco a concludere nulla. La scelta di questa università è dipesa da me in quanto mi ha sempre affascinato il campo giuridico. Ora si sta rivelando tutt'altro. Cioè nel senso non vedo uno sbocco, non vedo l'ora di finire. I miei progetti di vita sono costruirmi una famiglia, e diventare un avvocato.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
<<mi ha sempre affascinato il campo giuridico. Ora si sta rivelando tutt'altro. Cioè nel senso non vedo uno sbocco>>

Questo perché erano irrealistiche le sue aspettative al momento dell'iscrizione o perché nel frattempo sono intervenuti dei cambiamenti? Quali ostacoli vede rispetto alla possibilità di diventare avvocato come desidera?
Ritiene che si sia modificato nel tempo il suo modo di studiare e/o che gli esami che le mancano siano più ostici di quelli sostenuti in passato?
La sua ansia ha probabilmente un peso rivelante, ma sente anche pressioni dall'esterno (famiglia, ragazzo...)?
Ha già provato a rivolgersi allo sportello d'ascolto per studenti del suo ateneo?
Per quale motivo non "esistono" amicizie?
Lo studio è la sua unica occupazione o fa altro?

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Utente
Utente
La mia ansia dipende un pó da tutto. Non è che i miei mi facessero pressioni oppure il mio ragazzo. Ma è il fatto che ogni volta che torno a casa e non passo un esame iniziano con la solita frase: ma allora quanto altro passerá ancora per laurearti ? ecc ecc. Delle volte quando mi sfogo con il mio ragazzo lui dice che dovrei chiedere aiuto a qualche professore privato per superare questo blocco. Ma io non voglio mettere altre spese sulle spalle dei miei. Alla mia università non esiste uno sportello d'ascolto. Lo studio é la mia unica occupazione e nemmeno quello sono in grado di fare. Ecco qui il mio sconforto. Mi sveglio la mattina con la voglia di studiare, mi ci metto, apro i libri ma poi mi rendo conto di non farcela. Forse ho sbagliato tutto. Sono al 5 anno e in tutto ho sostenuto 12 esami, mi sento fallita. E sul fatto delle amicizie bhè io non credo più a nulla perché se volessero aiutarmi l'avrebbero fatto invece pensano solo ai fatti loro. Sono molto frastornata
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Dr.ssa Helen Fioretti Psicologo, Psicoterapeuta 9
Varie persone che ascolto esordiscono con la tipica frase: " c'è qualcosa che mi blocca, mi sembra di avere un freno che mi inibisce ogni gioia, ogni spontaneità".
Ogni giorno i "bloccati", i "frenati", i "trattenuti" o "inibiti" si confessano spiegando con quale difficoltà affrontano la vita. Sembra che un'ancora invisibile trattenga i loro atti, l'espressione dei sentimenti e dei desideri.
"Arrivo fino ad un certo punto poi... mi nego persino l'orgasmo... non mi concedo di laurearmi... ho paura ad intraprendere una relazione sentimentale seria... mi isolo...".
La “sindrome” del blocco può manifestare diversi sintomi che vanno dalla profonda mancanza di piacere, fino al ritiro angoscioso nella propria camera senza più sapere come muoversi, come ritrovare una pur minima vitalità.
I "bloccati", hanno per alter ego un io ideale molto alto e perfezionista oserei dire astratto con il quale competono ogni giorno consegnando ogni sera le armi alla serenità.Anche la vita sentimentale ne può uscire danneggiata e molto spesso questo disturbo costringe alla solitudine il "bloccato" o la "bloccata".
Oltre alla terapia che in quanto terapeuti o medici noi tutti qui suggeriamo, io ti invito anche vivere la vita nel mondo per il mondo, cercando di trovare la realizzazione non solo nel compimento di una laurea e di una famiglia, ma in una serenità esistenziale senza la quale qualsiasi obiettivo e qualsiasi traguardo avranno comunque poco senso.
Una caro saluto
Dott.ssa Helen Fioretti

Dr. Helen Fioretti
Psicoterapeuta strategica integrata

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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>Lo studio é la mia unica occupazione e nemmeno quello sono in grado di fare.<<
al di là del blocco per l'esame dovrebbe comprendere che la vita non è fatta solo di studio e aspettative su di esso, perché altrimenti nei momenti di crisi (come quello che sta vivendo ora) si troverà senza appigli, perché la sua autostima e la sua identità si basano (probabilmente) solo sul tema università-studio-professione.

Dovrebbe consultare di persona non un professore, ma un professionista psicologo, ossia lo specialista di riferimento per imparare a gestire meglio la sua ansia.







Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Utente
Utente
Purtroppo mi sto rendendo conto di aver davvero bisogno i qualcuno che mi ascolti è mi dia consigli giusti. Che mi dia una scrollata. E mi faccia capire che non ho nulla che non va. Ho solo bisogno di un pó di tranquillità. È come se avessi una bomba inesplosa all'interno. Ho anche pensato di abbandonare tutto. E poi ho paura di deludere le aspettative dei miei e del mio fidanzato. Sto attraversando un brutto periodo che non auguro a nessuno. E mi dispiace e delle volte me la prendo con me stessa perchè non riesco a gestirmi. Non so a chi rivolgermi. Sto iniziando a dire balle. Dico di aver preso un esame quando in realtà non è vero. So che la vita non si basa solo sul percorso universitario ma alla mia età non ho altro a cui pensare. È questo il mio obiettivo è devo raggiungerlo, devo riuscirci. Non posso fallire.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
<<aver davvero bisogno i qualcuno che mi ascolti<<

<<Non so a chi rivolgermi. Sto iniziando a dire balle. Dico di aver preso un esame quando in realtà non è vero. <<

Per essere ascoltata in profondità può prendere un appuntamento al consultorio della città, chiedendo dell psicologo. Si sta avvitando in una spirale dannosa per Lei, quella delle "balle", che segnalano disagio intrapsichico o mancata accettazione della realtà.




Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Ci ho dormito su. Mi sento lo stesso frastornata. Non ne vorrei parlare con nessuno perció ho scritto un post qui. Già è tanto che mi sfogando qui. Non voglio andare in un consultorio e dare spiegazioni a mia madre del perché sto andando lì. Voglio riuscirci da sola. In realtà non so nemmeno io cosa fare. Mi sento in balìa della demotivazione. Più passa il tempo più è peggio. Non so niente più
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597


<<Voglio riuscirci da sola.
In realtà non so nemmeno io cosa fare.
Mi sento in balìa della demotivazione.
Più passa il tempo più è peggio. <<

L'ultima frase e la conseguenza della prima.

A 25 anni credo si possa andare in Consultorio senza dirlo a nessuno..., l'età dell'autonomia c'è.
E tuttavia sarà Lei a dover decidere. Quello che noi pensiamo glielo abbiamo comunicato, concordemente.

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Utente
Utente
Gentile Dottoressa. In realtà non so nemmeno dove si trovi questo consultorio. Ho 23 anni e sono autonoma. Ma ció non vuol dire non dover dar conto a nessuno. Almeno a casa mia funziona così.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
<<È questo il mio obiettivo è devo raggiungerlo, devo riuscirci. Non posso fallire.>>

Non ricorrendo all'aiuto di cui sente la necessità, però, rischia di "sabotare" Lei stessa la buona riuscita dell'obiettivo che desidera (veramente?) perseguire.

Un primo passo per smettere di raccontare "balle" e dimostrare maturità sarebbe proprio quello di riconoscere questo momento di fragilità e non sentirsene colpevole agli occhi degli altri. Cosa ci sarebbe di negativo nel comunicare a sua madre la sua intenzione di svolgere qualche colloquio con uno psicologo perché ha bisogno di farlo (<<Purtroppo mi sto rendendo conto di aver davvero bisogno i qualcuno che mi ascolti è mi dia consigli giusti. Che mi dia una scrollata. E mi faccia capire che non ho nulla che non va.>>) ? Ci sono dei pregiudizi da parte loro rispetto a chi va dallo psicologo?

La scusa di non sapere dove si trova il Consultorio è facilmente aggirabile con una semplice ricerca sul web... non crede?

Saluti.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>> Non ne vorrei parlare con nessuno perció ho scritto un post qui. Già è tanto che mi sfogando qui. Non voglio andare in un consultorio..<<
in genere questi atteggiamenti denotano un forte bisogno di controllo ("devo riuscirci da sola") e una profonda resistenza al cambiamento. Però come vede tutto questo non è funzionale, tant'è che ha sentito il bisogno di consultare comunque dei professionisti, seppur on-line.

>>non so nemmeno dove si trovi questo consultorio.<<
questo è un problema nella misura in cui non trova la giusta motivazione al cambiamento.
Questo è il nocciolo della questione: la motivazione.