Perdersi e depressione
salve,
vi scrivo per avere un parere medico sulla mia condizione. Per tutta l'adolescenza e la prima parte della mia vita adulta mi sono dedicata allo studio. Mi sono talmente tanto impegnata nel raggiungimento dei traguardi accademici che ho trascurato qualsiasi altro aspetto della mia vita: la mia educazione è stata molto rigida e poche trasgressioni mi sono state concesse. Avevo stretto una relazione con un ragazzo non accettato dalla mia famiglia perché non ritenuto adatto (per la mancanza di prospettive analoghe alle mie) durata parecchi anni. sono sempre stata una ragazza molto introversa e poco capace di socializzare, cosa che in questo periodo pesa molto visto che ho tantissimo tempo libero. tutti questi cambiamenti mi hanno lasciata svuotata e non so come fare a risollevarmi. credo di avere una leggera forma di depressione e vorrei cercare di uscire da questo stato. mi sono resa conto che fino ad ora sono stata solo una brava figlia e una fidanzata e non credo di avere interessi particolari perché mi sembra che tutti siano legati al mio ex fidanzato o alle volontà della mia famiglia: ora vorrei essere libera di scegliere da sola perché credo di non avere ancora raggiunto la maturità che una ragazza della mia età dovrebbe avere. ho sempre paura del giudizio dei miei genitori, in particolare di mio padre. il motivo della fine della mia relazione temo sia dovuto maggiormente a questo, alla mia troppa dipendenza dalla mia famiglia cosa che fino ad ora non credevo fosse così marcata. Mi sento sola e senza aspettative. Mi rendo conto che nulla mi rende felice. il mio fidanzato mi manca molto, con lui ero felice. la cosa che mi spiazza di più è che mi sono sempre considerata una ragazza indipendente ma è evidente che mi sbagliassi. queste cose capitano a tutti nel passaggio alla vita adulta? secondo voi ho bisogno di essere seguita da uno psicologo? faccio fatica a mangiare, spesso non ho neanche lo stimolo della fame. spesso lamento forti fitte agli occhi o al petto. incomincio a temere per la mia salute.
vi ringrazio.
vi scrivo per avere un parere medico sulla mia condizione. Per tutta l'adolescenza e la prima parte della mia vita adulta mi sono dedicata allo studio. Mi sono talmente tanto impegnata nel raggiungimento dei traguardi accademici che ho trascurato qualsiasi altro aspetto della mia vita: la mia educazione è stata molto rigida e poche trasgressioni mi sono state concesse. Avevo stretto una relazione con un ragazzo non accettato dalla mia famiglia perché non ritenuto adatto (per la mancanza di prospettive analoghe alle mie) durata parecchi anni. sono sempre stata una ragazza molto introversa e poco capace di socializzare, cosa che in questo periodo pesa molto visto che ho tantissimo tempo libero. tutti questi cambiamenti mi hanno lasciata svuotata e non so come fare a risollevarmi. credo di avere una leggera forma di depressione e vorrei cercare di uscire da questo stato. mi sono resa conto che fino ad ora sono stata solo una brava figlia e una fidanzata e non credo di avere interessi particolari perché mi sembra che tutti siano legati al mio ex fidanzato o alle volontà della mia famiglia: ora vorrei essere libera di scegliere da sola perché credo di non avere ancora raggiunto la maturità che una ragazza della mia età dovrebbe avere. ho sempre paura del giudizio dei miei genitori, in particolare di mio padre. il motivo della fine della mia relazione temo sia dovuto maggiormente a questo, alla mia troppa dipendenza dalla mia famiglia cosa che fino ad ora non credevo fosse così marcata. Mi sento sola e senza aspettative. Mi rendo conto che nulla mi rende felice. il mio fidanzato mi manca molto, con lui ero felice. la cosa che mi spiazza di più è che mi sono sempre considerata una ragazza indipendente ma è evidente che mi sbagliassi. queste cose capitano a tutti nel passaggio alla vita adulta? secondo voi ho bisogno di essere seguita da uno psicologo? faccio fatica a mangiare, spesso non ho neanche lo stimolo della fame. spesso lamento forti fitte agli occhi o al petto. incomincio a temere per la mia salute.
vi ringrazio.
[#1]
<<credo di avere una leggera forma di depressione e vorrei cercare di uscire da questo stato. mi sono resa conto che fino ad ora sono stata solo una brava figlia e una fidanzata <<
Gentile ragazza,
noto una forma di sofferenza; ma per definirla depressione occorre una diagnosi precisa.
Se soffre troppo, se trascorre troppo tempo prima di riprendersi, sì è meglio un consulto psicologico che faccia una diagnosi e Le chiarisca i motivi della sofferenza.
Saluti cari.
Gentile ragazza,
noto una forma di sofferenza; ma per definirla depressione occorre una diagnosi precisa.
Se soffre troppo, se trascorre troppo tempo prima di riprendersi, sì è meglio un consulto psicologico che faccia una diagnosi e Le chiarisca i motivi della sofferenza.
Saluti cari.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Gentilissima,
le consiglio di chiedere un parere da uno psicologo-psicoterapeuta della sua zona.
Le consiglio intanto la lettura di questo articolo che potrebbe essere di aiuto, con alcuni consigli pratici.
http://www.amletopetrarca.com/2015/03/13/come-uscire-dalla-depressione/
le consiglio di chiedere un parere da uno psicologo-psicoterapeuta della sua zona.
Le consiglio intanto la lettura di questo articolo che potrebbe essere di aiuto, con alcuni consigli pratici.
http://www.amletopetrarca.com/2015/03/13/come-uscire-dalla-depressione/
Dr. Amleto Petrarca
Psicologo-Psicoterapeuta Bologna ISTDP
www.amletopetrarca.com
[#3]
Utente
Cari dottori vi ringrazio delle vostre risposte. Ho letto con interesse l'articolo che mi ha linkato il Dr. Petrarca e sto cercando di seguirne i consigli. Sono riuscita, superando le mie resistenze, a parlare con due persone della mia situazione e ne ho tratto giovamento. Credo di essermi creata da sola una resistenza contro tutte le forme di socializzazione.
Ho sempre pensato che il mio essere troppo introversa mettesse a disagio le persone, cosa che per altro credo sia in parte vera, ma sono giunta alla conclusione che anche io devo essere parte del processo di socializzazione e non subirlo. La mancanza di interessi mi rende difficile parlare, capire come posso relazionarmi.
Essermi confidata però, sebbene siano passati pochi giorni, mi ha reso più spontanea nelle altre relazioni sociali. Aver chiesto aiuto mi ha reso più serena. Forse mi sono solo convinta che anche io posso essere come gli altri.
Devo capire solo come sentirmi più simile a loro. Pensarci troppo forse non è soluzione e alimenta il problema.
Vi ringrazio dei consigli e dell'ascolto.
Buona giornata
Ho sempre pensato che il mio essere troppo introversa mettesse a disagio le persone, cosa che per altro credo sia in parte vera, ma sono giunta alla conclusione che anche io devo essere parte del processo di socializzazione e non subirlo. La mancanza di interessi mi rende difficile parlare, capire come posso relazionarmi.
Essermi confidata però, sebbene siano passati pochi giorni, mi ha reso più spontanea nelle altre relazioni sociali. Aver chiesto aiuto mi ha reso più serena. Forse mi sono solo convinta che anche io posso essere come gli altri.
Devo capire solo come sentirmi più simile a loro. Pensarci troppo forse non è soluzione e alimenta il problema.
Vi ringrazio dei consigli e dell'ascolto.
Buona giornata
[#4]
<<giunta alla conclusione che anche io devo essere parte del processo di socializzazione e non subirlo.
<<Pensarci troppo forse non è soluzione e alimenta il problema.
Conclusioni corrette ed efficaci.
Siamo lieti di esserLe stati utili.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.7k visite dal 17/03/2015.
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