Ipocondria..forse
Buongiorno,
vi scrivo perchè sono mesi e diciamo anni che sto attraversando un periodo sempre peggiore.
Credo che tutto sia iniziato con la morte di mio padre, persona per me di grande riferimento, diciamo che sono una persona molto chiusa di carattere, lui era come me ed entrambi riuscivamo a confidarci solo fra di noi...perso lui..io non riesco più a parlare con nessuno o meglio ci parlo, ma nessuno mi dà le sicurezze che mi dava lui e pertanto rimango sempre nelle incertezze e nell'ansia. Cosa peggiore e che sono sempre alla ricerca di sintomi nel mio corpo al fine di analizzare il mio stato di salute e per ogni minima cosa mi parte il panico e faccio visite specialistiche!!! sono ormai una cliente prediletta di dermatologi (due così confronto le loro diagnosi) e radiologi per farmi ecografie, ogni tanto sento qualche ghiandola e parte il mio panico per paura che sia qualcosa di brutto. Sto diventando davvero matta, delle volte non riesco a controllarmi e vorrei finire in un sonno profondo! la cosa che maggiormente mi rimprovero è che ho un bellissimo bimbo di tre anni e spesso non me lo godo perchè sto sempre a pensare a me stessa. Mi reputo intelligente e razionale, ma da questa situazione non riesco ad uscirne..affronto dei periodi migliori, ma poi la situazione ripeggiora.
Spero di avere una vostra opinione in merito.
vi scrivo perchè sono mesi e diciamo anni che sto attraversando un periodo sempre peggiore.
Credo che tutto sia iniziato con la morte di mio padre, persona per me di grande riferimento, diciamo che sono una persona molto chiusa di carattere, lui era come me ed entrambi riuscivamo a confidarci solo fra di noi...perso lui..io non riesco più a parlare con nessuno o meglio ci parlo, ma nessuno mi dà le sicurezze che mi dava lui e pertanto rimango sempre nelle incertezze e nell'ansia. Cosa peggiore e che sono sempre alla ricerca di sintomi nel mio corpo al fine di analizzare il mio stato di salute e per ogni minima cosa mi parte il panico e faccio visite specialistiche!!! sono ormai una cliente prediletta di dermatologi (due così confronto le loro diagnosi) e radiologi per farmi ecografie, ogni tanto sento qualche ghiandola e parte il mio panico per paura che sia qualcosa di brutto. Sto diventando davvero matta, delle volte non riesco a controllarmi e vorrei finire in un sonno profondo! la cosa che maggiormente mi rimprovero è che ho un bellissimo bimbo di tre anni e spesso non me lo godo perchè sto sempre a pensare a me stessa. Mi reputo intelligente e razionale, ma da questa situazione non riesco ad uscirne..affronto dei periodi migliori, ma poi la situazione ripeggiora.
Spero di avere una vostra opinione in merito.
[#1]
Cara Utente,
stando a quanto riferisce la perdita del papà ha modificato drasticamente il suo equilibrio psicologico, portando a galla ansia e timori ipocondriaci oltre al sentimento di solitudine che ben esprime quando dice che solo con lui le era possibile confidarsi sentendosi compresa.
Non si deve colpevolizzare per il fatto che non si sente bene e che teme di ammalarsi, perchè è una reazione non così infrequente in chi perde una persona cara soprattutto se questo avviene per una malattia inaspettata, o comunque "prima del tempo", magari per un incidente.
L'intelligenza e la razionalità non hanno nulla a che vedere con quello che sta passando lei e non sono sufficienti a tranquillizzare chi vede l'ombra della malattia e della morte potenzialmente nascosta dietro ad ogni sintomo o segno fisico.
E' importante che si occupi seriamente della questione sia per lei stessa che per il suo bambino, per il quale è importante avere accanto una mamma il più possibile serena.
Non posso che consigliarle di parlarne di persona con un mio collega e di lasciarsi finalmente aiutare, dopo anni di sofferenza, perchè è questa la strada per risolvere il suo problema.
Un caro saluto,
stando a quanto riferisce la perdita del papà ha modificato drasticamente il suo equilibrio psicologico, portando a galla ansia e timori ipocondriaci oltre al sentimento di solitudine che ben esprime quando dice che solo con lui le era possibile confidarsi sentendosi compresa.
Non si deve colpevolizzare per il fatto che non si sente bene e che teme di ammalarsi, perchè è una reazione non così infrequente in chi perde una persona cara soprattutto se questo avviene per una malattia inaspettata, o comunque "prima del tempo", magari per un incidente.
L'intelligenza e la razionalità non hanno nulla a che vedere con quello che sta passando lei e non sono sufficienti a tranquillizzare chi vede l'ombra della malattia e della morte potenzialmente nascosta dietro ad ogni sintomo o segno fisico.
E' importante che si occupi seriamente della questione sia per lei stessa che per il suo bambino, per il quale è importante avere accanto una mamma il più possibile serena.
Non posso che consigliarle di parlarne di persona con un mio collega e di lasciarsi finalmente aiutare, dopo anni di sofferenza, perchè è questa la strada per risolvere il suo problema.
Un caro saluto,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Utente
Buonasera dottoressa,
la ringrazio moltissimo per il suo consulto. Anche se dentro di me ho sempre la speranza di farcela da sola, credo a breve di prendere seriamente in considerazione l'idea di farmi aiutare da un suo collega.
Vorrei solo sapere un ultima sua opinione in merito..è giusto continuare a farmi visite o esami per tranquillizzarmi? oppure un primo passo potrebbe essere proprio quello di non pensare più ed evitare di farli?
Grazie mille per la sua disponibilità.
Cordiali saluti
la ringrazio moltissimo per il suo consulto. Anche se dentro di me ho sempre la speranza di farcela da sola, credo a breve di prendere seriamente in considerazione l'idea di farmi aiutare da un suo collega.
Vorrei solo sapere un ultima sua opinione in merito..è giusto continuare a farmi visite o esami per tranquillizzarmi? oppure un primo passo potrebbe essere proprio quello di non pensare più ed evitare di farli?
Grazie mille per la sua disponibilità.
Cordiali saluti
[#3]
Gentile utente,
La Sua seconda ipotesi
<<visite o esami per tranquillizzarmi... evitare di farli?<<
è proprio corretta, per evitare di nutrire atteggiamenti ipocondriaci.
La decisione di essere seguita da una psicoterapeuta è pertinente, e sicuramente Le sarà utile.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#4]
Psicologo
Cara utente,
concordo con le colleghe: certo la morte di una persona cara rappresenta un evento emotivamente stressante che in alcuni casi potrebbe esacerbare malesseri latenti (nel suo caso ansia e paure ipocondriache). Consultare a tal proposito uno psicoterapeuta le potrà essere d'aiuto a gestire tali timori ed arginare comportamenti di controllo e rassicurativi (es. visite mediche) che tendono al contrario a perpetuare il suo disagio.
Le auguro di poter ritrovare una maggiore serenità
Un caro saluto
concordo con le colleghe: certo la morte di una persona cara rappresenta un evento emotivamente stressante che in alcuni casi potrebbe esacerbare malesseri latenti (nel suo caso ansia e paure ipocondriache). Consultare a tal proposito uno psicoterapeuta le potrà essere d'aiuto a gestire tali timori ed arginare comportamenti di controllo e rassicurativi (es. visite mediche) che tendono al contrario a perpetuare il suo disagio.
Le auguro di poter ritrovare una maggiore serenità
Un caro saluto
[#5]
"è giusto continuare a farmi visite o esami per tranquillizzarmi? oppure un primo passo potrebbe essere proprio quello di non pensare più ed evitare di farli?"
Se fosse in grado di evitare di pensare alle malattie e di fare visite ed esami inutili non avrebbe il problema dell'ipocondria, non crede?
Certamente l'ideale sarebbe che riuscisse a non sentire la necessità di sottoporsi ad accertamenti già effettuati per ripeterli, nè ad accertamenti comunque non richiesti/approvati dal suo medico, ma si tratta di un risultato che potrà ottenere con un percorso psicologico adeguato e non di qualcosa che può essere per ora in grado di fare da sola, altrimenti l'avrebbe già fatto.
Un caro saluto,
Se fosse in grado di evitare di pensare alle malattie e di fare visite ed esami inutili non avrebbe il problema dell'ipocondria, non crede?
Certamente l'ideale sarebbe che riuscisse a non sentire la necessità di sottoporsi ad accertamenti già effettuati per ripeterli, nè ad accertamenti comunque non richiesti/approvati dal suo medico, ma si tratta di un risultato che potrà ottenere con un percorso psicologico adeguato e non di qualcosa che può essere per ora in grado di fare da sola, altrimenti l'avrebbe già fatto.
Un caro saluto,
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 1.9k visite dal 17/03/2015.
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