Corpo e mente. Sesso differente.
Sto soffrendo da parecchi anni ormai e credo di essere arrivato all'apice della mia ansia.
Non so a chi rivolgermi e purtroppo ho ancora molta paura nonostante i miei 30 anni di parlare con altri per via del pregiudizio. Sono vergine, non sono omosessuale e non voglio esserlo. C'è un pensiero che mi perseguita, una domanda, a cui non ho trovato risposta. Ho provato a fare ricerche ma non ho trovato nulla. E' possibile essere nati di sesso maschile ma avendo una mente, cervello, femminile?
Vi spiego: durante l'infanzia, quando ancora non ero in grado di comprendere determinate cose, ero solito a fare cose che i maschietti non facevano. Ho ancora in mente quei momenti. Il mio atteggiamento era di una femminuccia. Durante l'adolescenza sono cominciati i problemi veri e propri, perché cominciavo a capire che c'era qualche cosa di anomalo. Una lotta interna che dura tutt'ora. Attualmente faccio ancora cose che per un uomo non sono normali (anche se è da definire la normalità).
Ho letto qualche ricerca inerente ma purtroppo non mi rispecchio in quello che c'è scritto e non voglio nemmeno pensare che sia tutto normale, perchè non lo è. Come faccio a dire che è normale quando sento dentro la voglia di maternità? Come faccio a dire che è normale quando sento dentro la voglia di avere un corpo femminile? Quando guardo le altre donne e mi dico : perché non potevo nascere in quella maniera? Quando ho voglia di sentirmi amato da uomo etero? Non ha senso. Io non sono figlio unico. Sono secondo figlio. Mio fratello non ha avuto problemi nonostante l'ugual educazione ricevuta. Quindi non voglio imputare qualche cosa ai miei genitori. Dico io: ora che mi ritrovo con questo problema, potrebbe sembrare logico pretendere di dover cambiare tutta la mia mente? Questo sono io...Cosa devo pensare? E' solo per mettermi l'anima in pace. Magari c'è qualche testo che ne parla.
Quindi ripeto la domanda: E' possibile essere nati di sesso maschile ma avendo una mente, cervello, femminile?
Grazie Mille
Non so a chi rivolgermi e purtroppo ho ancora molta paura nonostante i miei 30 anni di parlare con altri per via del pregiudizio. Sono vergine, non sono omosessuale e non voglio esserlo. C'è un pensiero che mi perseguita, una domanda, a cui non ho trovato risposta. Ho provato a fare ricerche ma non ho trovato nulla. E' possibile essere nati di sesso maschile ma avendo una mente, cervello, femminile?
Vi spiego: durante l'infanzia, quando ancora non ero in grado di comprendere determinate cose, ero solito a fare cose che i maschietti non facevano. Ho ancora in mente quei momenti. Il mio atteggiamento era di una femminuccia. Durante l'adolescenza sono cominciati i problemi veri e propri, perché cominciavo a capire che c'era qualche cosa di anomalo. Una lotta interna che dura tutt'ora. Attualmente faccio ancora cose che per un uomo non sono normali (anche se è da definire la normalità).
Ho letto qualche ricerca inerente ma purtroppo non mi rispecchio in quello che c'è scritto e non voglio nemmeno pensare che sia tutto normale, perchè non lo è. Come faccio a dire che è normale quando sento dentro la voglia di maternità? Come faccio a dire che è normale quando sento dentro la voglia di avere un corpo femminile? Quando guardo le altre donne e mi dico : perché non potevo nascere in quella maniera? Quando ho voglia di sentirmi amato da uomo etero? Non ha senso. Io non sono figlio unico. Sono secondo figlio. Mio fratello non ha avuto problemi nonostante l'ugual educazione ricevuta. Quindi non voglio imputare qualche cosa ai miei genitori. Dico io: ora che mi ritrovo con questo problema, potrebbe sembrare logico pretendere di dover cambiare tutta la mia mente? Questo sono io...Cosa devo pensare? E' solo per mettermi l'anima in pace. Magari c'è qualche testo che ne parla.
Quindi ripeto la domanda: E' possibile essere nati di sesso maschile ma avendo una mente, cervello, femminile?
Grazie Mille
[#1]
Può essere possibile, gentile Utente, ma vista la delicatezza del tema e che tutto ciò La fa soffrire, perché non prende il coraggio di parlarne direttamente con uno psicologo psicoterapeuta?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
gentile Utente,
si è possibile e solitamente in clinica corrisponde ad una diagnosi chiara.
Si è mai rivolto ad un professionista?
Ha mai parlato di questa scissione tra mente e corpo?
ha avuto mai una reazione?
I suoi genitori sanno di questo suo disagio.
Siamo online, quindi le diagnosi sono vietatissime, sarebbe utile che lei si rivolgesse ad un centro pubblico per comprender cosa le sta accadendo e cercare soluzioni terapeutiche atte a lenire la sua sofferenza.
si è possibile e solitamente in clinica corrisponde ad una diagnosi chiara.
Si è mai rivolto ad un professionista?
Ha mai parlato di questa scissione tra mente e corpo?
ha avuto mai una reazione?
I suoi genitori sanno di questo suo disagio.
Siamo online, quindi le diagnosi sono vietatissime, sarebbe utile che lei si rivolgesse ad un centro pubblico per comprender cosa le sta accadendo e cercare soluzioni terapeutiche atte a lenire la sua sofferenza.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#6]
Ex utente
Grazie, quindi dovrei prima andare dal mio medico curante? Come sarebbe la prassi?
Sì, sapevo che è vietato dare diagnosi per via telematica. Sarebbe illogico soprattutto quando si ha a che fare con temi non tangibili.
Dottoressa Randone le rispondo:
"Si è mai rivolto ad un professionista?" Al momento no. Ma sto valutando.
"Ha mai parlato di questa scissione tra mente e corpo?" Al momento questo pensiero l'ho tenuto per me, perché non avendo conferme vorrei evitare di sbilanciarmi troppo con i miei amici per la paura di trovare muri di gomma. Finchè si tratta di pensieri propri, la gente fatica a credere...e per quanto possano anche essere "amici" la difficoltà di esprimersi è spesso collegata alla paura del giudizio. La mente è davvero complicata.
"ha avuto mai una reazione?" La reazione al disagio c'è tutt'ora. E' da 3 giorni che mi alzo piangendo...e continuo a pensare, pensare e pensare...poi partono i brutti pensieri, il senso di impotenza, di solitudine...con ovvi pensieri che rasentano il suicidio. Cosa dovrei fare? Vedere chi amo andarsene via piano piano è davvero un esperienza logorante...e sei davvero impotente di fronte alla realtà. Forse ho anche sbagliato io a creare un forte vincolo d'amicizia quando c'era la probabilità che si creasse una cosa del genere però a senso unico.
"I suoi genitori sanno di questo suo disagio?" Assolutamente no e non devono saperlo. Ormai vivo la mia vita e vorrei evitare di metterli in mezzo perché senza prove certe, potrebbero farsi venire sensi di colpa inutili o peggio ancora morire dalla vergogna. Al dire il vero pure io mi vergognerei per quello che potrebbero pensare...perché non sarei quel pensiero. E in più sono "all'antica".
Sicuramente sarei a mio agio a parlare con una dottoressa che con un dottore...scusate la franchezza.
Sì, sapevo che è vietato dare diagnosi per via telematica. Sarebbe illogico soprattutto quando si ha a che fare con temi non tangibili.
Dottoressa Randone le rispondo:
"Si è mai rivolto ad un professionista?" Al momento no. Ma sto valutando.
"Ha mai parlato di questa scissione tra mente e corpo?" Al momento questo pensiero l'ho tenuto per me, perché non avendo conferme vorrei evitare di sbilanciarmi troppo con i miei amici per la paura di trovare muri di gomma. Finchè si tratta di pensieri propri, la gente fatica a credere...e per quanto possano anche essere "amici" la difficoltà di esprimersi è spesso collegata alla paura del giudizio. La mente è davvero complicata.
"ha avuto mai una reazione?" La reazione al disagio c'è tutt'ora. E' da 3 giorni che mi alzo piangendo...e continuo a pensare, pensare e pensare...poi partono i brutti pensieri, il senso di impotenza, di solitudine...con ovvi pensieri che rasentano il suicidio. Cosa dovrei fare? Vedere chi amo andarsene via piano piano è davvero un esperienza logorante...e sei davvero impotente di fronte alla realtà. Forse ho anche sbagliato io a creare un forte vincolo d'amicizia quando c'era la probabilità che si creasse una cosa del genere però a senso unico.
"I suoi genitori sanno di questo suo disagio?" Assolutamente no e non devono saperlo. Ormai vivo la mia vita e vorrei evitare di metterli in mezzo perché senza prove certe, potrebbero farsi venire sensi di colpa inutili o peggio ancora morire dalla vergogna. Al dire il vero pure io mi vergognerei per quello che potrebbero pensare...perché non sarei quel pensiero. E in più sono "all'antica".
Sicuramente sarei a mio agio a parlare con una dottoressa che con un dottore...scusate la franchezza.
[#7]
Solitamente la "coppia eterosessuale" quindi paziente uomo e terapeuta donna o viceversa, in alcuni casi, funziona meglio.
Potrebbe andare dal suo medico di base, farsi fare una prescrizione di colloquio psicologico e poi si stabilirà il da farsi
A diagnosi effettuata si comprenderà come poterla aiutare
Ha mai avuto una relazione affettiva?
Potrebbe andare dal suo medico di base, farsi fare una prescrizione di colloquio psicologico e poi si stabilirà il da farsi
A diagnosi effettuata si comprenderà come poterla aiutare
Ha mai avuto una relazione affettiva?
[#8]
Gentile utente,
non si faccia troppi problemi per i professionisti che si occupano di queste cose:
- conoscono la problematica
- non danno giudizi ma valutazioni.
Anche presso i consultori trova equipe preparate (quasi gratuitamente) che la inviano eventualmente verso specialisti specifici.
Non si lasci abbattere dalle difficoltà, andare a fondo della Sua situazione Le permetterà di ri appropriarsi della Sua vita, quale sia lo vedrà cammin facendo.
saluti cordiali.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#9]
Ex utente
Per la dottoressa Randone: Non sapevo che funzionasse meglio la "coppia eterosessuale".
Dunque...relazione affettiva. Intende d'amore? Sì...ma solo io. Nel senso che il sentimento che porta a voler stare vicino ad una persona speciale c'è l'ho tutt'ora,..ma ho le mani legate. Io non posso dargli quello che una donna può dargli. Solo affetto che potrebbe dargli un amico sincero ed è quello che si aspetta pure lui.
Quindi il sentimento d'amore è a senso unico...ma rimane represso.
Io non pretendo la soluzione, Dottoressa, perché in cuor mio so che non esiste. Probabilmente vorrei solo qualcuno con cui parlare ed eventualmente comprendesse veramente il problema e me lo dichiarasse ufficialmente.
Grazie Dottoressa Brunialti per le parole e le informazioni.
Dunque...relazione affettiva. Intende d'amore? Sì...ma solo io. Nel senso che il sentimento che porta a voler stare vicino ad una persona speciale c'è l'ho tutt'ora,..ma ho le mani legate. Io non posso dargli quello che una donna può dargli. Solo affetto che potrebbe dargli un amico sincero ed è quello che si aspetta pure lui.
Quindi il sentimento d'amore è a senso unico...ma rimane represso.
Io non pretendo la soluzione, Dottoressa, perché in cuor mio so che non esiste. Probabilmente vorrei solo qualcuno con cui parlare ed eventualmente comprendesse veramente il problema e me lo dichiarasse ufficialmente.
Grazie Dottoressa Brunialti per le parole e le informazioni.
[#11]
Ex utente
No, non ho mai avuto una relazione e vita sessuale. Sono vergine. Per la seconda domanda, sì, credo di essere innamorato...di un uomo etero.
Ripeto che non mi ritengo omosessuale...ho vedute diverse in merito...e credo di non poter innamorarmi di una donna o di un omosessuale...perché le ritengo del mio stesso sesso (mentale). Ho capito anche a distanza di anni che l'amore è qualcosa di molto potente. Senti scoppiare il cuore, come se dovesse uscire una luce bianca dal petto...non so come esprimermi. Riesci con un solo sguardo a capire cosa sta pensando l'altra persona, conosci i suoi gusti, conosci le sue belle e brutte qualità. soffri insieme, ridi insieme, senti che c'è qualche cosa di unico e miracoloso...una sorta di collegamento mentale. Solo che poi ti rendi conto che sei solo tu ad aver fatto il collegamento...e in più quando ti sale il sospetto che l'altro si stia sentendo con qualche donna, subentra la gelosia, l'odio, ma subito dopo l'impotenza e la rassegnazione ti dici: "è normale, cosa ci posso fare? E' un uomo e vuole avere una donna accanto a se con tutte le carte in regola e magari avere dei figli".
Io non posso generare figli. Come si associa la "normalità" con l'istinto materno di generare una prole? Di portarla in grembo?
Oddio, Dottoressa, spero che qualcuno faccia un articolo in merito.
Io sono ignorante in materia ma mi rendo conto che c'è qualche cosa che non quadra. Mi sforzo molto spesso di apparire quello che non sono, con la conseguenza che sono sempre sulla difensiva e questo porta notevole tensione emotiva.
Non è una bella situazione.
Ovvio che dovrò andare da uno specialista perché così non può continuare.
Ripeto che non mi ritengo omosessuale...ho vedute diverse in merito...e credo di non poter innamorarmi di una donna o di un omosessuale...perché le ritengo del mio stesso sesso (mentale). Ho capito anche a distanza di anni che l'amore è qualcosa di molto potente. Senti scoppiare il cuore, come se dovesse uscire una luce bianca dal petto...non so come esprimermi. Riesci con un solo sguardo a capire cosa sta pensando l'altra persona, conosci i suoi gusti, conosci le sue belle e brutte qualità. soffri insieme, ridi insieme, senti che c'è qualche cosa di unico e miracoloso...una sorta di collegamento mentale. Solo che poi ti rendi conto che sei solo tu ad aver fatto il collegamento...e in più quando ti sale il sospetto che l'altro si stia sentendo con qualche donna, subentra la gelosia, l'odio, ma subito dopo l'impotenza e la rassegnazione ti dici: "è normale, cosa ci posso fare? E' un uomo e vuole avere una donna accanto a se con tutte le carte in regola e magari avere dei figli".
Io non posso generare figli. Come si associa la "normalità" con l'istinto materno di generare una prole? Di portarla in grembo?
Oddio, Dottoressa, spero che qualcuno faccia un articolo in merito.
Io sono ignorante in materia ma mi rendo conto che c'è qualche cosa che non quadra. Mi sforzo molto spesso di apparire quello che non sono, con la conseguenza che sono sempre sulla difensiva e questo porta notevole tensione emotiva.
Non è una bella situazione.
Ovvio che dovrò andare da uno specialista perché così non può continuare.
[#12]
Potrebbe trattarsi - ma lo prenda con il beneficio del dubbio, perché siamo online - di DIG o disforia di genere, quando si nasce in un corpo maschile e si desidera transitare ad un corpo femminile e viceversa.
Ma sono tematiche complesse e delicate che necessita ascolti e soprattutto diagnosi certe e complete.
Ma sono tematiche complesse e delicate che necessita ascolti e soprattutto diagnosi certe e complete.
[#13]
Gentile utente,
Considerato che qui non possiamo fare diagnosi - ed è logico non essendo di persona - la conclusione più consona è che Lei chieda un consulto o un percorso di persona. Nella Sua città non ne mancano, lo so per certo.
Saluti cordiali.
[#14]
Ex utente
Grazie, sono andato con un amica dalla mio medico curante. Mi ha rilasciato la ricetta per prima visita psichiatrica.
Domani pomeriggio dovrò recarmi in una struttura che mi hanno consigliato per prendere un appuntamento, anche se già i dottori mi hanno visto. Spero che mi diano una dottoressa in particolare visto che a primo impatto mi ha trasmesso tanta serenità-
Appena saprò qualche cosa in più vi aggiornerò , è una promessa. Soprattutto perchè credo che possa servire avere più informazioni possibili.
Grazie mille
Domani pomeriggio dovrò recarmi in una struttura che mi hanno consigliato per prendere un appuntamento, anche se già i dottori mi hanno visto. Spero che mi diano una dottoressa in particolare visto che a primo impatto mi ha trasmesso tanta serenità-
Appena saprò qualche cosa in più vi aggiornerò , è una promessa. Soprattutto perchè credo che possa servire avere più informazioni possibili.
Grazie mille
[#17]
Ex utente
Posso fare una richiesta? Solo per informazione e curiosità.
In passato ho fatto molte ricerche in merito ai miei disturbi, però sulla DIG non è che abbia trovato risposte esaustive sulle cause. Trattati recenti cosa suggeriscono? Perché tempo fa trovai soltanto che le cause erano da imputare al fattori psicosociali.
Parere mio personale: a me questa tesi del padre assente e la madre onnipresente mi pare un po' vecchiotta e forse non tanto documentata. Diciamo che Freud avrà sicuramente fatto un ottimo lavoro nel 1800 ma adesso molte cose sono cambiate.
Secondo me non può essere definita un fattore certo, visto che probabilmente il tasso di persone con DIG sarebbe elevato. Scusate la poca fiducia nelle famiglie italiane, mi è difficile pensare che esistano famiglie perfette.
Voi che ne pensate di questa teoria?
Teorie recenti suggeriscono un qualche problema ormonale durante lo sviluppo del feto nel grembo materno. Rimane una teoria? Allego il link dove ho trovato forse qualche cosa in merito(in fondo alla pagina ci sono pure le fonti):
http://www.news-medical.net/health/Causes-of-Gender-Dysphoria-%28Italian%29.aspx
Sono attendibili? Dovrei vedere se c'è qualche cosa su pubmed.gov
Attualmente esistono esami tecnici che si possono fare per determinare questo problema o rimane sempre argomento astratto?
In passato ho fatto molte ricerche in merito ai miei disturbi, però sulla DIG non è che abbia trovato risposte esaustive sulle cause. Trattati recenti cosa suggeriscono? Perché tempo fa trovai soltanto che le cause erano da imputare al fattori psicosociali.
Parere mio personale: a me questa tesi del padre assente e la madre onnipresente mi pare un po' vecchiotta e forse non tanto documentata. Diciamo che Freud avrà sicuramente fatto un ottimo lavoro nel 1800 ma adesso molte cose sono cambiate.
Secondo me non può essere definita un fattore certo, visto che probabilmente il tasso di persone con DIG sarebbe elevato. Scusate la poca fiducia nelle famiglie italiane, mi è difficile pensare che esistano famiglie perfette.
Voi che ne pensate di questa teoria?
Teorie recenti suggeriscono un qualche problema ormonale durante lo sviluppo del feto nel grembo materno. Rimane una teoria? Allego il link dove ho trovato forse qualche cosa in merito(in fondo alla pagina ci sono pure le fonti):
http://www.news-medical.net/health/Causes-of-Gender-Dysphoria-%28Italian%29.aspx
Sono attendibili? Dovrei vedere se c'è qualche cosa su pubmed.gov
Attualmente esistono esami tecnici che si possono fare per determinare questo problema o rimane sempre argomento astratto?
[#18]
Gentile utente,
la trattazione teorica delle cause di un ipotetico disturbo non è tra gli obiettivi di questti consulti.
Innanzi tutto ci vuole una diagnosi, eppoi tutto il resto "tagliato" sulla singola persona.
Saluti!
[#19]
Ex utente
Tralasciamo la mia precedente richiesta.
Di seguito riporto solo l'iter che potrebbe essere utile per chi come me è la prima volta che si trova ad affrontare una situazione del genere.
Sono andato con un'amica oggi pomeriggio presso l'ambulatorio psichiatrico della mia città per prendere un appuntamento e farmi "aprire" una scheda. L'infermiera che mi ha accolto, mi ha portato in una stanzetta separata.Ci siamo seduti e ha fatto domande generiche.
Mi hanno fatto firmare un foglio per la privacy.
A seguito mi ha chiesto di spiegare la ragione della mia richiesta. Inizialmente cercavo di trattenermi, ma poi sono scoppiato a piangere e ho spiegato tutto. Penso, che l'infermiera abbia preso appunti per il dottore in modo che non fosse completamente all'oscuro durante la prima visita. Comunque durante l'appuntamento l'infermiera è stata sempre molo comprensiva, delicata e incoraggiante.
Mi ha fissato l'appuntamento per domani mattina con un dottore uomo. Caso raro ma aveva nell'agenda un posto libero per domani.
Comunque, per chi leggesse questo messaggio, andate subito dagli specialisti e non rimandate! Strano a dirsi ma già questo PRE appuntamento mi ha fatto stare meglio. Portatevi un pacchetto di fazzoletti e la consapevolezza di voler capire il problema. Il coraggio arriverà da solo con il pianto.
Dottori, domani vi aggiornerò sulla mia prima visita.
Di seguito riporto solo l'iter che potrebbe essere utile per chi come me è la prima volta che si trova ad affrontare una situazione del genere.
Sono andato con un'amica oggi pomeriggio presso l'ambulatorio psichiatrico della mia città per prendere un appuntamento e farmi "aprire" una scheda. L'infermiera che mi ha accolto, mi ha portato in una stanzetta separata.Ci siamo seduti e ha fatto domande generiche.
Mi hanno fatto firmare un foglio per la privacy.
A seguito mi ha chiesto di spiegare la ragione della mia richiesta. Inizialmente cercavo di trattenermi, ma poi sono scoppiato a piangere e ho spiegato tutto. Penso, che l'infermiera abbia preso appunti per il dottore in modo che non fosse completamente all'oscuro durante la prima visita. Comunque durante l'appuntamento l'infermiera è stata sempre molo comprensiva, delicata e incoraggiante.
Mi ha fissato l'appuntamento per domani mattina con un dottore uomo. Caso raro ma aveva nell'agenda un posto libero per domani.
Comunque, per chi leggesse questo messaggio, andate subito dagli specialisti e non rimandate! Strano a dirsi ma già questo PRE appuntamento mi ha fatto stare meglio. Portatevi un pacchetto di fazzoletti e la consapevolezza di voler capire il problema. Il coraggio arriverà da solo con il pianto.
Dottori, domani vi aggiornerò sulla mia prima visita.
[#20]
Lasci perdere le teorie e l'etiologia del presunto DIG, soltanto un clinico le dirà di cosa si tratta realmente, poi gli specialisti che la seguiranno saranno in tanti, legale incluso.
Tanti cari auguri per il suo iter, qualunque esso sia.
Fatta la diagnosi si stabilirà il da farsi.
Tanti cari auguri per il suo iter, qualunque esso sia.
Fatta la diagnosi si stabilirà il da farsi.
[#21]
Mi è piaciuto molto il suo #19 , in presa diretta, con le difficoltà, tentativi concreti, speranze... date dalla realtà, ma anche con un accesso al servizio pubblico umano, veloce e rispettoso.
Un "a risentirci a domani" se Le farà piacere.
[#22]
Ex utente
Buongiorno
Prima visita diciamo che non è andata come speravo. Nel senso che dopo un po' il dottore mi ha detto chiaramente che il problema è da trattare con uno psicologo.
Mi ha dato degli ansiolitici da prendere, il Bromasepam alla sera e al bisogno.
Purtroppo credevo che mi desse anche degli esami da fare specifici.
Adesso dovrò andare alla ricerca di una psicologa in zona che sia convenzionata.
Ma questo farmaco(principio attivo) non ha bisogno di ricetta? Mi ha dato solo un foglio.
Comunque Dottori, lo psichiatra ha fatto una diagnosi.
"Problematiche presenti da anni connesse alla scarsa integrazione tra dimensione sessuale-corporeo ed identità di genere". Sono un po' confuso sul termine "scarsa".
Se ho ben capito, si tratta di DIG?
Spero di aver letto bene.
Dottori, comprendo che non possiate dare altre informazioni, però vogliate considerare questa mia preoccupazione. Alla mia domanda riguardo all'origine di questa problematica, il dottore non mi ha dato informazioni. E' tutto da attribuire a qualche cosa di astratto? E' possibile che non ci sia ancora niente di così concreto come per esempio esami particolari?
Quello che vorrei adesso, sono delle risposte. Lo psichiatra indirizzandomi dallo psicologo mi ha fatto intendere che non esiste nessun esame medico per capirlo. Giusto?
Prima visita diciamo che non è andata come speravo. Nel senso che dopo un po' il dottore mi ha detto chiaramente che il problema è da trattare con uno psicologo.
Mi ha dato degli ansiolitici da prendere, il Bromasepam alla sera e al bisogno.
Purtroppo credevo che mi desse anche degli esami da fare specifici.
Adesso dovrò andare alla ricerca di una psicologa in zona che sia convenzionata.
Ma questo farmaco(principio attivo) non ha bisogno di ricetta? Mi ha dato solo un foglio.
Comunque Dottori, lo psichiatra ha fatto una diagnosi.
"Problematiche presenti da anni connesse alla scarsa integrazione tra dimensione sessuale-corporeo ed identità di genere". Sono un po' confuso sul termine "scarsa".
Se ho ben capito, si tratta di DIG?
Spero di aver letto bene.
Dottori, comprendo che non possiate dare altre informazioni, però vogliate considerare questa mia preoccupazione. Alla mia domanda riguardo all'origine di questa problematica, il dottore non mi ha dato informazioni. E' tutto da attribuire a qualche cosa di astratto? E' possibile che non ci sia ancora niente di così concreto come per esempio esami particolari?
Quello che vorrei adesso, sono delle risposte. Lo psichiatra indirizzandomi dallo psicologo mi ha fatto intendere che non esiste nessun esame medico per capirlo. Giusto?
[#23]
Gentile utente,
la visita psichiatrica NON frequentemente prevede analisi del sangue o simili, come potrà approfondire qui nell'apposita sezione.
Lo specialista peraltro le ha prescritto un farmaco, e l'ha indirizzato da uno Psicoterapeuta con la diagnosi scritta.
La ricerca delle cause spesso non è tra gli obiettivi primari, e in ogni caso esse si svelano (SE si svelano) poco a poco nel corso della terapia.
Il problema attuale che Lei ci presenta è:
<<Sto soffrendo da parecchi anni ormai e credo di essere arrivato all'apice della mia ansia.
<<Una lotta interna che dura tutt'ora.
Ma di questo parlerà con il/la suo/a terapeuta, considerato che è giunto il momento di metterci mano.
la visita psichiatrica NON frequentemente prevede analisi del sangue o simili, come potrà approfondire qui nell'apposita sezione.
Lo specialista peraltro le ha prescritto un farmaco, e l'ha indirizzato da uno Psicoterapeuta con la diagnosi scritta.
La ricerca delle cause spesso non è tra gli obiettivi primari, e in ogni caso esse si svelano (SE si svelano) poco a poco nel corso della terapia.
Il problema attuale che Lei ci presenta è:
<<Sto soffrendo da parecchi anni ormai e credo di essere arrivato all'apice della mia ansia.
<<Una lotta interna che dura tutt'ora.
Ma di questo parlerà con il/la suo/a terapeuta, considerato che è giunto il momento di metterci mano.
[#25]
Forse questa lettura che ho trovato oggi nel nostro sito La può interessare.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/131-disturbo-dell-identita-di-genere-il-cosiddetto-transessualismo.html
Cordialità
[#26]
Ex utente
Buonasera
Grazie mille per le informazioni Dottoressa Brunialti.
Ho ancora qualche perplessità.
Immagino di aver capito che una volta che la mente ha preso quella direzione è inutile cercare di intervenire "forzando" il cambiamento del genere in base al sesso biologico. Hanno provato usando ormoni del sesso biologico ma da quel che ho letto i risultati sono stati catastrofici. Le uniche soluzioni a quanto pare è intervento chirurgico e ormoni del sesso di genere.Giusto?
Ho letto su altri siti che è possibile intervenire sui bambini che sviluppano questo tipo di "disturbo" in modo da renderli normali. Mentre su altri siti ho trovato che è possibile capire da un semplice esame se il bambino lo potrà sviluppare.
Ecco che ancora una volta rimango spaesato sulle risposte.
Domanda sarcastica: bisogna sperare di crescere in una famiglia che abbia in mano "il manuale del bravo genitore"?
Grazie mille per le informazioni Dottoressa Brunialti.
Ho ancora qualche perplessità.
Immagino di aver capito che una volta che la mente ha preso quella direzione è inutile cercare di intervenire "forzando" il cambiamento del genere in base al sesso biologico. Hanno provato usando ormoni del sesso biologico ma da quel che ho letto i risultati sono stati catastrofici. Le uniche soluzioni a quanto pare è intervento chirurgico e ormoni del sesso di genere.Giusto?
Ho letto su altri siti che è possibile intervenire sui bambini che sviluppano questo tipo di "disturbo" in modo da renderli normali. Mentre su altri siti ho trovato che è possibile capire da un semplice esame se il bambino lo potrà sviluppare.
Ecco che ancora una volta rimango spaesato sulle risposte.
Domanda sarcastica: bisogna sperare di crescere in una famiglia che abbia in mano "il manuale del bravo genitore"?
[#27]
Gentile utente,
Internet è il regno del "di tutto di più".
Su questo sito noi siamo tutti psicologi o medici "certificati", ma non in tutti i siti è così; per cui l'analisi delle fonti delle informazioni, in rete diventa fondamentale.
E tuttavia nulla può sostituire l'analisi diretta - di persona - della singola e specifica situazione; ed inoltre della singola e specifica domanda che la persona si pone e pone allo/a psicoterapeuta.
Questo Le è stato segnalato già in #1.
Riguardo alla Sua
<<Domanda sarcastica: bisogna sperare di crescere in una famiglia che abbia in mano "il manuale del bravo genitore"? <<
chissà qual è la risposta...
Forse Le abbiamo detto tutto.
[#28]
Quello di cui parla, di riferisce ai "bambini dal sesso incerto" ( intersessualità) che è un'altra condizione clinica.
Questi bambini dal "sesso incerto" nascono con una "genitalità confusa", cioè con un organo genitale sviluppato in maniera non chiara ed armoniosa.
A stabilire la loro sessualità poi, sono tutta una serie di indagini, sia cromosomiche che ormonali, che si concludono poi, a diagnosi clinica effettuata, con un'operazione chirurgica, che non dovrebbe essere effettuata dopo il superamento del sesto anno di età.
In inglese si adopera il termine intersex e middle sex quando si tratta di DDS (disturbi della differenziazione sessuale).
Si parla anche di ambiguità sessuale o di intersessualità, in passato infatti, sono state adoperate anche diverse espressioni come “androgino” o “ermafrodita”, per indicare individui con la presenza congiunta di elementi maschili e femminili.
Legga questa lettura, lei ha un'altra problematica.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3515-sesso-incerto-dei-bambini-quale-intervento-possibile.html
Questi bambini dal "sesso incerto" nascono con una "genitalità confusa", cioè con un organo genitale sviluppato in maniera non chiara ed armoniosa.
A stabilire la loro sessualità poi, sono tutta una serie di indagini, sia cromosomiche che ormonali, che si concludono poi, a diagnosi clinica effettuata, con un'operazione chirurgica, che non dovrebbe essere effettuata dopo il superamento del sesto anno di età.
In inglese si adopera il termine intersex e middle sex quando si tratta di DDS (disturbi della differenziazione sessuale).
Si parla anche di ambiguità sessuale o di intersessualità, in passato infatti, sono state adoperate anche diverse espressioni come “androgino” o “ermafrodita”, per indicare individui con la presenza congiunta di elementi maschili e femminili.
Legga questa lettura, lei ha un'altra problematica.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3515-sesso-incerto-dei-bambini-quale-intervento-possibile.html
[#29]
Ex utente
Dottoressa Randone ho letto il suo articolo e ne ho letto un altro
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2438-diventare-maschi-adulti-il-difficile-percorso-dell-identita-sessuale-maschile.html
In una parte dell'articolo viene messo in evidenza il ruolo dei genitori nello sviluppo del "genere" nel bambino. Sono perfettamente d'accordo con quello che c'è scritto e credo che sia essenziale avere una famiglia di questo tipo. Infatti gli faccio i complimenti per l'articolo ben sviluppato, semplice ed esaustivo.
Il Dottor Money, nell'articolo da lei segnalato, diceva che "l'imprinting psichico si completa entro due anni e mezzo dalla nascita e che può essere mutato più tardi solo con gravi rischi per l’equilibrio psichico".
Non comprendo questa frase: "può essere mutato...solo con gravi rischi per l'equilibrio psichico". Cioè?
Mettiamo il caso che i miei genitori mi abbiano allevato - sbagliando- come una femmina, adesso che ho 30 anni e che ho più affinità con il mondo femminile che con quello maschile, possono gli "altri" pretendere che io diventi un uomo?
E' vero che non è importante quello che pensano gli altri, ma quello che è più salutare per me. Questo però potrebbe mettermi davvero e seriamente in discussione. Sapere che per gli specialisti potrei ricevere un genere appropriato per il mio sesso biologico mi crea leggermente ansia. So che è possibile il contrario.
Certo se non sento la necessità di diventare di genere maschile il problema non esiste.
Forse mi sto preoccupando troppo e forse la causa della mia preoccupazione è un altra.
Forse ho paura di essere sbagliato e fare di tutto per rimanere nel mio sbaglio. Dall'altra parte però dico :"ma se mi sento donna perché dovrei cambiare? E' sbagliato sentirsi donna"?
A me dispiace comunque imputare ai miei genitori l'errore. Persone che mi vogliono bene ci sono, e probabilmente avrei anche paura di perderle se parlassi del mio problema. Ma in realtà quello che sono, è quello che hanno sempre visto e non avrebbe senso non amarmi più perché ho la DIG.
Dovrei abbandonare tutto quello che sono e che mi rappresenta. Le mie emozioni, i miei sentimenti, le mie fantasie e il mio amore.
Potete anche non rispondermi...quando scrivo mi sento meglio. Sto aspettando di andare dalla psicologa (sotto invito dello psichiatra che mi ha visitato).
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2438-diventare-maschi-adulti-il-difficile-percorso-dell-identita-sessuale-maschile.html
In una parte dell'articolo viene messo in evidenza il ruolo dei genitori nello sviluppo del "genere" nel bambino. Sono perfettamente d'accordo con quello che c'è scritto e credo che sia essenziale avere una famiglia di questo tipo. Infatti gli faccio i complimenti per l'articolo ben sviluppato, semplice ed esaustivo.
Il Dottor Money, nell'articolo da lei segnalato, diceva che "l'imprinting psichico si completa entro due anni e mezzo dalla nascita e che può essere mutato più tardi solo con gravi rischi per l’equilibrio psichico".
Non comprendo questa frase: "può essere mutato...solo con gravi rischi per l'equilibrio psichico". Cioè?
Mettiamo il caso che i miei genitori mi abbiano allevato - sbagliando- come una femmina, adesso che ho 30 anni e che ho più affinità con il mondo femminile che con quello maschile, possono gli "altri" pretendere che io diventi un uomo?
E' vero che non è importante quello che pensano gli altri, ma quello che è più salutare per me. Questo però potrebbe mettermi davvero e seriamente in discussione. Sapere che per gli specialisti potrei ricevere un genere appropriato per il mio sesso biologico mi crea leggermente ansia. So che è possibile il contrario.
Certo se non sento la necessità di diventare di genere maschile il problema non esiste.
Forse mi sto preoccupando troppo e forse la causa della mia preoccupazione è un altra.
Forse ho paura di essere sbagliato e fare di tutto per rimanere nel mio sbaglio. Dall'altra parte però dico :"ma se mi sento donna perché dovrei cambiare? E' sbagliato sentirsi donna"?
A me dispiace comunque imputare ai miei genitori l'errore. Persone che mi vogliono bene ci sono, e probabilmente avrei anche paura di perderle se parlassi del mio problema. Ma in realtà quello che sono, è quello che hanno sempre visto e non avrebbe senso non amarmi più perché ho la DIG.
Dovrei abbandonare tutto quello che sono e che mi rappresenta. Le mie emozioni, i miei sentimenti, le mie fantasie e il mio amore.
Potete anche non rispondermi...quando scrivo mi sento meglio. Sto aspettando di andare dalla psicologa (sotto invito dello psichiatra che mi ha visitato).
[#30]
Gentile utente,
forse qualche spunto lo può trovare qui.
http://www.psicologi-italia.it/psicologia/famiglia-e-bambini/1065/identita-di-genere.html
Perchè pensare che sia "colpa" della famiglia? non lo si sa, e in ogno caso non di COLPA si tratta visto che non si è compiuto male volonatriamente.
Perchè pensare di perdere l'amore della famiglia? Nn penso.
forse qualche spunto lo può trovare qui.
http://www.psicologi-italia.it/psicologia/famiglia-e-bambini/1065/identita-di-genere.html
Perchè pensare che sia "colpa" della famiglia? non lo si sa, e in ogno caso non di COLPA si tratta visto che non si è compiuto male volonatriamente.
Perchè pensare di perdere l'amore della famiglia? Nn penso.
[#31]
Ex utente
Grazie per l'articolo Dottoressa Brunialti. In effetti mi rendo conto che forse ci sono stati dei problemi in famiglia. Forse ho avuto una madre molto presente su tutto, anche su quello che non gli concerneva. Mio padre con il lavoro che faceva difficilmente era in grado di dedicarci dei momenti costruttivi.
Comprendo che fare i genitori non è semplice e forse non così automatico come si potrebbe pensare. Probabilmente mio padre aveva in mente una concezione di famiglia molto diversa presa a sua volta da un vissuto poco sereno.
Con tutta sincerità avevo paura di quello che poteva essere la risposta. Ormai i miei genitori hanno 61/71 anni e non posso "piangere sul latte versato".
Io comunque Dottoressa non ho mai avuto storie d'amore e rapporti sessuali con altre persone.
Nei tempi passati questo stato mi aveva fatto pensare di essere omosessuale ma questa mia idea pian piano è stata eliminata per un semplice fatto.
Quello che sto per scrivere prendetelo come un dato. Lungi da me essere poco educato.
Ho fatto un test guardando dei filmati pornografici: Alcuni di natura omosessuale e altri di natura eterosessuale.
L'eccitamento per i filmati porno omosessuali non era in realtà dato dalla visione di due uomini, ma bensì mi resi conto che mi focalizzavo semplicemente su un uomo, quello che rappresentava l'uomo.
Successivamente, guardai più di un filmato porno eterosessuale, è in tutti, dico tutti i casi, mi sentivo molto più appagato (una volta provai una cosa talmente intensa che rimasi scioccato). Mi vedevo nella donna e bramavo l'uomo.
Credo che la cosa essenziale sia convivere con questo disturbo in maniera serena ricercando l'aiuto di uno specialista come valvola di sfogo, cercando la compagnia di buoni amici e stare attenti a non stringere rapporti affettivi troppo intimi.
Comunque Dottoresse, i vostri articoli sono stati salvati nei miei preferiti, in attesa di essere stampati e dati ad alcuni miei amici. Grazie mille per il lavoro che fate...che non è semplice.
Comprendo che fare i genitori non è semplice e forse non così automatico come si potrebbe pensare. Probabilmente mio padre aveva in mente una concezione di famiglia molto diversa presa a sua volta da un vissuto poco sereno.
Con tutta sincerità avevo paura di quello che poteva essere la risposta. Ormai i miei genitori hanno 61/71 anni e non posso "piangere sul latte versato".
Io comunque Dottoressa non ho mai avuto storie d'amore e rapporti sessuali con altre persone.
Nei tempi passati questo stato mi aveva fatto pensare di essere omosessuale ma questa mia idea pian piano è stata eliminata per un semplice fatto.
Quello che sto per scrivere prendetelo come un dato. Lungi da me essere poco educato.
Ho fatto un test guardando dei filmati pornografici: Alcuni di natura omosessuale e altri di natura eterosessuale.
L'eccitamento per i filmati porno omosessuali non era in realtà dato dalla visione di due uomini, ma bensì mi resi conto che mi focalizzavo semplicemente su un uomo, quello che rappresentava l'uomo.
Successivamente, guardai più di un filmato porno eterosessuale, è in tutti, dico tutti i casi, mi sentivo molto più appagato (una volta provai una cosa talmente intensa che rimasi scioccato). Mi vedevo nella donna e bramavo l'uomo.
Credo che la cosa essenziale sia convivere con questo disturbo in maniera serena ricercando l'aiuto di uno specialista come valvola di sfogo, cercando la compagnia di buoni amici e stare attenti a non stringere rapporti affettivi troppo intimi.
Comunque Dottoresse, i vostri articoli sono stati salvati nei miei preferiti, in attesa di essere stampati e dati ad alcuni miei amici. Grazie mille per il lavoro che fate...che non è semplice.
[#32]
Grazie per il riconoscimento verso il nostro servizio (professionale ma Volontario), che svolgiamo con passione e impegno oltre l'orario di lavoro.
A Lei di cuore l'augurio di trovare una Sua strada, che comprenda anche l' "essere in pace" con i propri genitori per quello che hanno fatto; e perdonandoli per ciò che non hanno saputo/potuto fare per Lei.
Cordialità
[#34]
Ex utente
Buonasera
Vorrei aggiornarvi sulla situazione. Sono in cura con la venlafaxina e il Bromazepam, seguito da uno psicologo e uno psichiatra.
La situazione è notevolmente migliorata anche se ho ancora alcuni scogli da superare tra cui i sentimenti che provo per il mio migliore amico. Devo dimenticarlo ma continuo ad averlo davanti tutti i giorni e anche per telefono.
Inizialmente mi ero rivolto ad uno psichiatra del CPS della mia zona ma non ho trovato le risposte che cercavo. Da settembre, fino a qualche settimana fa, mi sono rivolto ad uno psicologo di un ospedale che mi ha aiutato ad affrontare alcune questioni come la gestione dell'ansia ma il problema della DIG non è mai stato affrontato. Il mio medico curante a seguito di alcune mie precise richieste mi ha mandato da un altro psichiatra che amorevolmente mi ha passato il contatto di un bravo psicologo che tratta queste situazioni. Lo psicologo al primo appuntamento mi ha consegnato dei questionari da compilare quali IPO (Inventory of Personality Organization, il BDP Check List, SCL-90-r Symptom Checklist-90-r e il SCID-II Structured Clinical Interview for DSM-IV Axis II Disorders.
E' stato preso un ulteriore appuntamento fra 2 settimane. Nel frattempo: qualche suggerimento per togliermi dalla testa questo ragazzo?
Grazie Mille
Vorrei aggiornarvi sulla situazione. Sono in cura con la venlafaxina e il Bromazepam, seguito da uno psicologo e uno psichiatra.
La situazione è notevolmente migliorata anche se ho ancora alcuni scogli da superare tra cui i sentimenti che provo per il mio migliore amico. Devo dimenticarlo ma continuo ad averlo davanti tutti i giorni e anche per telefono.
Inizialmente mi ero rivolto ad uno psichiatra del CPS della mia zona ma non ho trovato le risposte che cercavo. Da settembre, fino a qualche settimana fa, mi sono rivolto ad uno psicologo di un ospedale che mi ha aiutato ad affrontare alcune questioni come la gestione dell'ansia ma il problema della DIG non è mai stato affrontato. Il mio medico curante a seguito di alcune mie precise richieste mi ha mandato da un altro psichiatra che amorevolmente mi ha passato il contatto di un bravo psicologo che tratta queste situazioni. Lo psicologo al primo appuntamento mi ha consegnato dei questionari da compilare quali IPO (Inventory of Personality Organization, il BDP Check List, SCL-90-r Symptom Checklist-90-r e il SCID-II Structured Clinical Interview for DSM-IV Axis II Disorders.
E' stato preso un ulteriore appuntamento fra 2 settimane. Nel frattempo: qualche suggerimento per togliermi dalla testa questo ragazzo?
Grazie Mille
[#35]
Se ha già intrapreso svariati percorsi, segua le indicazioni di chi ha il piacere di occuparsi di lei.
I suggerimenti, purtroppo, è per più online, non servono a niente, sarebbe soltanto attenzionare il sintomo e non la causa.
Cari auguri per tutto.
I suggerimenti, purtroppo, è per più online, non servono a niente, sarebbe soltanto attenzionare il sintomo e non la causa.
Cari auguri per tutto.
Questo consulto ha ricevuto 36 risposte e 5k visite dal 16/03/2015.
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