Comportamento di mio marito

Salve,
vi scrivo per capire come comportarmi per la situazione creatasi con mio marito.
Siamo sposati da 2 anni, dopo un fidanzamento di 3 anni. Io ho 27 anni, lui 39. Io mi sono un consulente aziendale, lui imprenditore. Abbiamo una splendida bambina.
Gli anni di fidanzamento sono stati felicissimi, ci adoravamo!
Da quando ci siamo sposati è cambiato tutto, ma inizialmente associavo ciò al fatto che ero incinta (sono rimasta incinta subito dopo le nozze), e che quindi il nuovo assetto ormonale mi faceva essere eccessivamente nervosa e percepire i suoi comportamenti come negativi nei miei confronti.
In realtà, dopo la nascita della bambina nulla è cambiato, anzi peggiorato.
In sostanza la differenza tra quando eravamo fidanzati ed ora, è che mi sento perennemente trattata male, sminuita, non apprezzata.
Pare che non gli piaccia niente del mio carattere, e non mi fa mai apprezzamenti fisici.
Fuori di casa e a lavoro sono elogiata da chiunque per il mio carattere determinato, per la mia intelligenza, per la mia bellezza (parole che mi sono state dette più volte negli ambienti in cui mi reco per lavoro, o in altre circostanze).
Quando torno a casa, invece, il mio carattere determinato viene scambiato per un “voler comandare”, la mia intelligenza sminuita, la mia bellezza mai menzionata. E sono continuamente coperta di ramanzine per qualsiasi sciocchezza.
Comincio a percepire di essere stanca di ciò, di non sentirmi valorizzata dall’uomo che amo (o amavo visto che a questo punto sono anche confusa su ciò che provo per lui), e questo mi rende profondamente triste.
Da un lato credo di non meritare ciò, e soprattutto di non essere disposta a sopportarlo per tutta la vita.
Dall’altro vorrei recuperare il rapporto con mio marito, cercare di farlo tornare ai vecchi equilibri, soprattutto per il bene di nostra figlia.
Ho provato innumerevoli volte a parlagli per cercare di fargli capire che così mi fa star male, ma mi sembra di avere di fronte un muro.
In attesa di consigli, vi saluto cordialmente.
Grazie
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87

Gent.le Sig.ra,
quando la conflittualità lascia il posto alla tristezza e al disorientamento possiamo sentirci soli e distanti dall'altro, ma è necessario interrompere un circolo vizioso che rischia di cronicizzarsi.
L'incontro diretto con uno psicoterapeuta può rappresentare l'opportunità di intercettare gli aspetti disfunzionali della relazione di coppia non della personalità dell'uno o dell'altro partner.
Il colloquio di coppia non è altro che è la scelta di mettersi in gioco e creare le condizioni favorevoli per avviare un processo di cambiamento, questo può fare la differenza, per i consigli ci sono i familiari,gli amici e gli "opinionisti" che affollano la nostra quotidianità on line e off line.



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Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#2]
Utente
Utente
Gentile dottoressa, La ringrazio per la risposta.
Cercherò di convincere mio marito ad intraprendere un percorso di coppia.
Saluti
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Utente,
con il matrimonio e la convivenza si è di fronte a un passaggio importante in cui la coppia deve condividere la quotidianità, nuove abitudini, regole e ruoli, alla ricerca di un nuovo equilibrio che consenta alla coppia di procedere nel suo percorso; eventuali problemi non affrontati in precedenza possono riaffiorare in modo più marcato...
La nascita di un bimbo è un altro passaggio importante già critico di per sé per i nuovi compiti evolutivi da affrontare e complica ancor più le cose se non si è fatto fronte a difficotà precedenti.

Da quanto ci dice sembra che tra lei e suo marito ci sia difficoltà a comunicare in modo costruttivo per confrontarsi in modo franco su quanto non va e andrebbe risolto.

Non ci dice nello specifico quali specifiche difficoltà abbiate incontrato dopo il matrimonio e alla nascita della bimba, ma sembra evidente che il vostro malessere di coppia, si trascini da tempo e che non riusciate ad uscire dal'impasse che state attraversando.

Per questo le suggerisco di rivologervi a un terapeuta di coppia (indicato 'approcio sistemico-relazionale) che vi possa accompagnare a comprendere i nodi del vostro rapporto, a riflettere e comprendere i rispettivi contributi alle problematiche in atto e a trovare un nuovo possibile equilibrio che vi consenta di raggiungere un miglior benessere di coppia e personale.

Ciò è ancor più importante dato che avete una bimba e eventuali tensioni o conflittualità, anche coperte, non sono l'ideale per una sua crescita serena.

Un caro saluto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#4]
Utente
Utente
Gentile dottoressa,
le difficoltà incontrate dopo il matrimonio e la nascita della bambina sono dovute al descritto cambiamento del comportamento di mio marito nei miei confronti, che, come conseguenza, ha portato negli ultimi tempi anche me ad assumere un atteggiamento ostile nei suoi confronti: inizialmente cercavo di assecondarlo (ad esempio cercando di non mostrare il mio carattere determinato che lui scambia per un tentativo di voler comandare), ma poi quando ho visto che comunque questo non funzionava perché c'era sempre qualcosa di me che per lui non andava, o che mi faceva ramanzine inutili per ogni cosa, ho deciso di far notare io a lui che c'era qualcosa che non andava, che non poteva sempre trattarmi così per qualunque cosa facessi, e soprattutto che ero stufa di tutti i comportamenti descritti sopra.

Cari saluti
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597

Gentle utente,

<<le difficoltà incontrate dopo il matrimonio e la nascita della bambina sono dovute al descritto cambiamento del comportamento di mio marito nei miei confronti, <<

Siamo poi certi che il punto di inizio sia lì, oppure in un Suo cambiamento legato al matrimonio e alla maternità? Meno cura di sè, a casa in tuta, pigiama con oresetti attenzione più alla bimba che a lui, "chi fa la lavastoviglie?" e via dicendo,..
E' difficile capire con certezza se viene prima l'uovo o la gallina.

In ogni caso la situazione ora è quella che Lei ci presenta e da lì occorre partire.

Vi consiglierei caldamente un percorso psicologico con un/a Collega esperto in terapia di coppia. Prima che la Vostra relazione scivoli giù irrimediabilmente.







Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#6]
Utente
Utente
Grazie delle risposte.
Cari saluti
[#7]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597

Contenti se Le siamo stati utili,

saluti cordiali.