disturbo post traumatico da stress

Salve, sono una ragazza di 19 anni ed è da circa un anno ormai che mi sembra di essere sprofondata nel buio. Quando avevo 15 anni, a luglio ho subito una violenza sessuale, era la mia prima esperienza in assoluto con l'altro sesso, prima non avevo mai nemmeno baciato nessuno. Un anno dopo l'accaduto ho conosciuto una ragazza di 22 anni (lesbica dichiarata) e me ne sono innamorata. Diventiamo amiche, lei è l'unica persona che sa della violenza, mi rivela di aver subito molestie quando era bambina, mi dice che soffre di depressione e che va da uno specialista. Solo un anno e mezzo dopo esserci conosciute ha iniziato a ricambiare i miei sentimenti, così ci siamo frequentate per 2 mesi. Era fine gennaio dell'anno scorso, nel momento in cui stavamo per avere un rapporto è scoppiata a piangere senza darmi spiegazioni. Poi mi ha detto che aveva un blocco, che mi vedeva come troppo innocente, aveva paura che non mi potesse piacere andare a letto con lei, mi ha proposto di rimanere amiche ed io che non la volevo perdere ho accettato. Circa 10 giorni dopo poi mi ha detto che c'era un'altra ragazza che le piaceva che le aveva chiesto di uscire. Ci sono rimasta di un male indescrivibile, mi sono sentita presa in giro. Il giorno dopo sono andata a una serata in discoteca, mi sono ubriacata e ho avuto il secondo rapporto della mia vita con un ragazzo a caso (la dinamica è molto simile a quella della violenza, ma stavolta ero consenziente). Non mi è piaciuto, ma non mi sono sentita in colpa, non ricordo gran che, se non che non ho provato niente. Nei 2 mesi successivi altre 3 volte mi sono ubriacata in discoteca, senza però avere altri rapporti. Ad aprile quella ragazza poi si è fidanzata con quella che le piaceva, ed io ho perso davvero ogni speranza.. Ho iniziato a notare che stavo avendo sempre più spesso gli incubi e i brutti ricordi/pensieri legati alla violenza. Non ci potevo credere, certo non erano mai scomparsi del tutto, tornavano periodicamente, talvolta piangevo ma non era più una cosa così frequente. Invece è stato come tornare indietro a quel luglio, ogni giorno lacrime, ogni notte incubi. Così ho deciso di rivolgermi a una psicologa che per ora mi ha parlato del disturbo post traumatico da stress. Io però non ho ancora avuto modo di dirle tutte le cose per bene riguardo quella ragazza. Non perché non mi fidi della psicologa, anzi mi ci sono anche affezionata, ma è più per il fatto che ho difficoltà ad esprimermi e non sono abituata a parlare, visto che sono taciturna e passo quasi tutto il tempo per conto mio. Detto ciò, è possibile che l'intensificarsi dei sintomi del disturbo c'entri con la delusione amorosa? O per il modo in cui sono stata rifiutata?
E' un caso che il mio secondo rapporto sia stato in qualche modo "simile" al primo?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
La violenza sessuale è ben diversa da un rifiuto in amore.
Dice bene la collega nel parlare di DPTS, perché in caso di stupro il trauma deve essere elaborato.
Nel secondo caso, le delusioni sentimentali fanno parte della vita e da una parte sono anche utili (sebbene sul momento non siano piacevoli per nessuno) a decidere meglio che cosa vogliamo e cosa non vogliamo.
Mi pare però che Lei faccia fatica a gestire le frustrazioni: se questa ragazza sceglie un'altra, Lei soffre, ma gestisce il dolore con la promiscuità sessuale...
Forse le due cose non sono collegate, ma ci importa saperlo?
Ci importa risolvere il problema.

Sarebbe il caso di aprirsi con la psicologa, soprattutto se il rapporto è buono.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Utente
Utente
Grazie per la risposta immediata dottoressa. Forse ho posto male la prima domanda. Intendevo dire, con l'innamoramento i sintomi del disturbo post traumatico potevano in qualche modo sembrare meno accentuati?
Ha ragione a dire che gestisco male le frustrazioni, ma riponevo tutta la mia fiducia in questa persona e sono rimasta estremamente delusa. Del resto è anche l'unica che abbia mai frequentato in vita mia e che mi abbia dato inizialmente qualche attenzione. Spesso per questo mi sento inferiore rispetto ai miei coetanei che iniziano relazioni, le finiscono, ne iniziano di nuove... Io invece avverto spesso un senso di irrealtà e di impotenza, da un lato vorrei avere una persona con la quale condividere qualcosa, dall'altro temo di non essere compresa e di venire rifiutata..
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Dr.ssa Serena Bosco Psicologo, Psicoterapeuta 34
È anche possibile che la delusione le abbia riportato alla mente il trauma e le paure ad esso collegato.
Ma forse sarebbe tornato alla mente ugualmente, come le diceva anche il Collega, è così importante saperlo?
Tutti i dubbi che le vengono rispetto alla terapia, li consideri estremamente utili per la terapia stessa, quando discussi con la psicologa che la segue.
Se ha difficoltà a parlare apertamente ne parli in terapia, potrete trovare una soluzione ragionandoci assieme.
Cari saluti

Dr.ssa Serena Bosco
Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
E' chiaro però che l'evento può aver influenzato non solo la sfera sessuale, ma anche la possibilità di costruire relazioni affettive soddisfacenti, quindi anche il suo modo di affrontare la perdita.

>>E' un caso che il mio secondo rapporto sia stato in qualche modo "simile" al primo?<<
non possiamo saperlo, ma è utile parlarne con la Collega.
Come mai si è concessa in questo modo?






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Utente
Utente
Non saprei, non mi ero ubriacata con quell'intento, oltretutto è una cosa che da sobria non avrei pensato di poter fare.. Non so cosa sia scattato nella mia mente in quei momenti perché non ricordo quasi niente di tutta quella sera. Forse la convinzione che ormai non ci sarebbe mai più stata la possibilità di avere un rapporto con una persona di cui ero innamorata mi ha spinto ad "accontentarmi" di una a caso, come se tanto fossi stata destinata a poter ottenere solo rapporti occasionali..
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