Attacchi di panico e paura di un infarto

Salve, ho 20 anni e da circa quattro mesi sono un po' in crisi. Tutto è iniziato a novembre, quando all'improvviso, mentre ero distesa a guardare la tv e a leggere su internet i sintomi di un infarto, mi arrivano delle vampate di calore fortissime, insieme a tremore, vertigini, dolori al petto, respiro corto. Ed ecco la prima corsa al pronto soccorso dove mi hanno fatto un elettrocardiogramma dove avevo il battito sui 113 o 120 più o meno. In quel momento mi hanno detto che era tutto ok e che ero solo molto agitata. Stesso al pronto soccorso ho fatto una visita dal cardiologo, il quale ha confermato che non stavo avendo un attacco di cuore. Da quel giorno è iniziata la mia croce. Il giorno dopo sono andata dal mio medico curante, al quale ho raccontato tutto e che mi ha detto che io in tutta la mia vita non avevo mai avuto problemi dovuti al cuore o a qualcosa che potesse arrecare danni ad esso, tuttavia per rassicurarmi mi ha misurato il battito e la pressione e mi ha detto che era tutto ok. Quel giorno mi sono rassicurata. Ma la rassicurazione è durata molto poco, perchè presto, in preda ad un nuovo attacco di panico, sono ritornata al pronto soccorso e di nuovo un ECG, poi la misurazione di pressione e di nuovo era solo ansia. Ma non contenta ancora, torno dal mio medico curante e lui mi dice che non devo preoccuparmi di nulla, che sto bene, ma quando ha visto insistenza da parte mia, allora il medico ha capito che in realtà stavo diventando ipocondriaco. Ed ecco il mio continuo tormento: LA MORTE. Ho iniziato a pensare, stupidamente, che io potessi essere l'unica al mondo a dover morire, non pensando però che tutti facciamo la stessa fine. Ho iniziato a vedere il male in tutto. Di recente, nel mio paese, è morto un ragazzino più piccolo di me per una semplice otite, così appena questo inverno è venuto anche a me, ho creduto che stessi per morire anche io. Con i mal di testa ho pensato di avere un aneurisma, con un dolorino alla gamba di avere una trombosi invece. Ma nulla riesce a togliere la mia più grande paura dell'infarto. Ed ogni volta che ho dolore al petto o formicolio alla mano, scatta automatico un attacco di panico così forte, da pensare ogni volta "ecco questa è la volta che muoio" tuttavia sono ancora viva dopo 4 mesi, quindi di certo infarto non è. Il mio erborista di fiducia mi ha dato i fiori di Bach: Aspen, Cerato, Rock rose per vedere come va. Ma le paure sono ancora presenti. Forse gli attacchi di panico sono di meno... Relativamente, perchè mi sembra che ogni volta che sta per venirmene uno, io lo sopprimo senza farlo uscire. Sono stanca di aver paura di una cosa che non mi ha mai preoccupato in vita mia. Non capisco, cosa mi ha provocato tutto questo? Perchè all'improvviso, quando sembrava che stessi bene? Perchè sto così? Perchè continuo a stare così? Cosa posso fare per "guarire" del tutto?
Buona sera.
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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Gentile ragazza, spiace sentire come si sta rovinando la giovinezza.. Per poterla aiutare ad uscire da questo mare di ansia dovremmo sapere di più di lei , della sua storia, della sua famiglia.. perchè non è sempre stata così sembra.. mi domando se è successo qualcosa nella sua vita che l'abbia condotta a tale centratura sul sè, per parlare tecnicamente.. E' preoccupata del futuro, si sente inadeguata?..
Spero che lei abbia anche una rete socioaffettiva buona e che non stia tutto il tempo a scrutarsi, monitorarsi e a..
leggere sintomi su internet..
Coraggio ci parli di lei, della sua vita, restiamo qui in ascolto..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Utente
Utente
Buonasera, innanzitutto grazie mille per aver risposto. Posso dirle che non sono mai stata così in vita mia. Si può dire che sono nata con il sorriso, sempre allegra, piena di vita. Sempre con tanti amici, nuove conoscenze. Sempre dinamica. Le persone attorno mi dicevano sempre che stando con me non potevano fare altro che essere allegre. Due anni fa è morta una persona a me molto cara, non era una parente, ma la consideravo la mia seconda mamma, e nonostante stesse la mia vita stesse avendo problemi, come già successo nell'arco della mia vita, non ho mai smesso di essere me stessa. Ho cercato di superare il tutto. Purtroppo però, le cose non sono migliorate. Ho avuto problemi con il mio ragazzo, ho perso la mia migliore amica di sempre, ho perso pian piano tutte le mie amicizie, restando sola. Mi sono ritrovata a dover affrontare le difficoltà dell'università appena iniziata e poi ecco un'altra morte di un'altra persona cara. Anche in questo caso ho cercato di mantenere la calma, forse però un po' troppo. Diciamo che ho represso le mie paure, la mia rabbia, la mia tristezza. Fino a quando il mio corpo non ha retto più. Ed ecco gli attacchi di panico. Purtroppo di qui in poi, è cambiato tutto. Sono spenta, non provo più emozioni positive. I primi tempi ho pianto continuamente, mi svegliavo di notte e piangevo, così anche appena sveglia, e ovunque mi trovassi. Avevo smesso di andare all'università perché a metà strada mi prendeva il panico e non me la sentivo più di proseguire. Ho iniziato ad uscire di meno perché ho iniziato a pensare che se mi fosse venuto un infarto sarei dovuta essere nella mia città con persone che conosco, come familiari, così che avrebbero potuto salvarmi. Ad ogni attacco di panico dovevo sentirmi dire "non hai niente " e allora aspettavo dell'angoscia e vedendo che ero ancora viva mi tranquillizzavo, ma il tutto ricominciata ad ogni minimo dolore. Purtroppo ancora adesso insisto a voler fare analisi e controlli, e ancora adesso aspetto che il panico passi e nel vedere che sono viva mi tranquillizzi almeno per un po'. È stancante avere paura di morire e allo stesso tempo aver paura di vivere. È demotivante avere attacchi di panico ed essere paralizzati da essi, perché tutti i sogni che avevo si stanno dissolvendo. Mi sto privando di fare nuove conoscenze, di viaggiare, di studiare. Mi sto privando di sorridere, di essere felice e di vivere. Ho paura degli anni che avanzano, nonostante io sia giovane, con ancora tante cose da vivere. Ho paura di perdere parenti. Ho paura delle malattie. Ho paura di crescere, di vedere gli altri crescere, di prendere decisioni. Ho paura di quello che riserva la vita, di quello che io non posso controllare. Cosa posso fare per tornare ad essere come prima? Non ce la faccio più.
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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Cara ragazza, a questo punto lei deve intervenire, cominci ad andare dal medico di famiglia per farsi aiutare a trovare un Collega con cui parlare de visu anche in una struttura pubblica, penso che in un primo tempo sia necessario un aiuto farmacologico, mirato , perchè funzioni da starter e le tolga questa paura.. Ha avuto lutti e perdite e non ha potuto elaborarli, parlarne ,ricordare, esprimersi .. ha chiesto molto , quasi troppo a sè stessa alla sua capacità di tener botta, ma ci sono dei limiti , siamo fatti di carne emozioni , pensieri ,ora si lasci aiutare, per ritrovarsi..
Spero che mi ascolti e lo faccia, può uscirne e uscirne presto..
Restiamo in ascolto con simpatia..
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Utente
Utente
Grazie per il suggerimento. Io avevo già intenzione di parlare con qualcuno, dovevo solo convincermi. Però, come ogni bravo ipocondriaco, non voglio prendere medicinali perché sono certa che mi posso far male. Pertanto, posso comunque risolvere il problema con uno psicologo e senza prendere farmaci, vero? O questo è l'unico modo?
Saluti!
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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Mia cara, lasci decidere ai professionisti a cui si affiderà, che valuteranno attentamente la situazione ..
Si appoggi e si fidi..
Restiamo in ascolto..
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