Stress da relazioni amorose e gelosia
Gentile Dottore,
Sono una ragazza di 31 anni che è attanagliata da un costante conflitto interiore all'idea di avere letteralmente buttato via la mia giovinezza dietro a relazioni fallimentari,ripetendo sempre gli stessi schemi volta per volta
io non ho mai vissuto la mia vita ,ho vissuto per chi amavo o pensavo di amare. ..ragazzi che mi hanno sempre trattata male ,che inizialmente sembravano molto innamorati e poi hanno iniziato a trattarmi con indifferenza,e anche prendendo atto di ciò non riuscivo a lasciarli finché non arrivavo alla completa esasperazione. Il perché ?non riuscivo a lasciarli liberi. Il solo pensiero che andassero con un'altra dopo di me era un'immagine troppo pesante per la mia mente da sorreggere. Ogni volta in cui mi metto in una relazione inizio inoltre a dimagrire, perdo peso, la faccia scarna, e sono sempre in ansia x la paura di essere tradita o presa in giro.
Sono stata con dei veri casi umani e se ci penso ora non riesco ad accettare ciò che ho fatto a me stessa, io che sono sempre stata una bella ragazza ma che si vedeva sempre brutta, che avrei potuto avere chi volevo ,ho perso tempo con esseri stupidi .
Ora,sto da 3 anni con un ragazzo con cui convivo.Lui è stato diverso con me, mi ha amata e dato attenzioni e ho pensato che finalmente era la mia svolta. Ma, 10 mesi dopo esserci messi insieme ho scoperto che messaggiava con una ragazza.
Piangendo e dicendogli di mollarlo gli ho chiesto di smettere e invece due mesi dopo ancora la sentiva.
Non sono riuscita a mollarlo, la forte gelosia del pensiero di lasciarlo a lei per me era devastante. Lui ha smesso di sentirla ma io non ho più mai più ripreso fiducia in lui, perché ai miei occhi e' un potenziale bugiardo , e si è marcata di più la mia gelosia anche verso un paio di sue colleghe poiché ora vedo le donne come una minaccia.All'ansia di non avere fiducia, si aggiungono i nostri problemi di convivenza, i nostri continui litigi e la nostra scarsissima intimità.
Nonostante questo io non riesco a lasciarlo. La gelosia del pensarlo con una nuova ragazza mi uccide.
Da 4 anni poi soffro di attacchi di panico e ansia. Sono stata in terapia psicologica senza risultati. Mi sento dentro un vortice, mi sento in una vita che non è mia ma dettata dalla paura e dalla gelosia ,mi sento l'unico caso al mondo! Quante belle ragazze butterebbero via la vita come sto facendo io?nessuna.
Inoltre in settimana quando non sto con lui di giorno non soffro di ansia, quandonel weekend è a casa con me, non riesco più ad andare in giro con lui. La sua sola vicinanza ultimamente mi causa agitazione. Non capisco perché ,o meglio di nuovo, non capisco perché faccio questo a me stessa .Tante persone hanno problemi perché hanno avuto un'infanzia difficile ma io non ho avuto alcun tipo di problema e i miei non mi hanno mai fatto mancare nulla.
Come posso uscirne dalla mia prigione interiore?
Sono una ragazza di 31 anni che è attanagliata da un costante conflitto interiore all'idea di avere letteralmente buttato via la mia giovinezza dietro a relazioni fallimentari,ripetendo sempre gli stessi schemi volta per volta
io non ho mai vissuto la mia vita ,ho vissuto per chi amavo o pensavo di amare. ..ragazzi che mi hanno sempre trattata male ,che inizialmente sembravano molto innamorati e poi hanno iniziato a trattarmi con indifferenza,e anche prendendo atto di ciò non riuscivo a lasciarli finché non arrivavo alla completa esasperazione. Il perché ?non riuscivo a lasciarli liberi. Il solo pensiero che andassero con un'altra dopo di me era un'immagine troppo pesante per la mia mente da sorreggere. Ogni volta in cui mi metto in una relazione inizio inoltre a dimagrire, perdo peso, la faccia scarna, e sono sempre in ansia x la paura di essere tradita o presa in giro.
Sono stata con dei veri casi umani e se ci penso ora non riesco ad accettare ciò che ho fatto a me stessa, io che sono sempre stata una bella ragazza ma che si vedeva sempre brutta, che avrei potuto avere chi volevo ,ho perso tempo con esseri stupidi .
Ora,sto da 3 anni con un ragazzo con cui convivo.Lui è stato diverso con me, mi ha amata e dato attenzioni e ho pensato che finalmente era la mia svolta. Ma, 10 mesi dopo esserci messi insieme ho scoperto che messaggiava con una ragazza.
Piangendo e dicendogli di mollarlo gli ho chiesto di smettere e invece due mesi dopo ancora la sentiva.
Non sono riuscita a mollarlo, la forte gelosia del pensiero di lasciarlo a lei per me era devastante. Lui ha smesso di sentirla ma io non ho più mai più ripreso fiducia in lui, perché ai miei occhi e' un potenziale bugiardo , e si è marcata di più la mia gelosia anche verso un paio di sue colleghe poiché ora vedo le donne come una minaccia.All'ansia di non avere fiducia, si aggiungono i nostri problemi di convivenza, i nostri continui litigi e la nostra scarsissima intimità.
Nonostante questo io non riesco a lasciarlo. La gelosia del pensarlo con una nuova ragazza mi uccide.
Da 4 anni poi soffro di attacchi di panico e ansia. Sono stata in terapia psicologica senza risultati. Mi sento dentro un vortice, mi sento in una vita che non è mia ma dettata dalla paura e dalla gelosia ,mi sento l'unico caso al mondo! Quante belle ragazze butterebbero via la vita come sto facendo io?nessuna.
Inoltre in settimana quando non sto con lui di giorno non soffro di ansia, quandonel weekend è a casa con me, non riesco più ad andare in giro con lui. La sua sola vicinanza ultimamente mi causa agitazione. Non capisco perché ,o meglio di nuovo, non capisco perché faccio questo a me stessa .Tante persone hanno problemi perché hanno avuto un'infanzia difficile ma io non ho avuto alcun tipo di problema e i miei non mi hanno mai fatto mancare nulla.
Come posso uscirne dalla mia prigione interiore?
[#1]
Gentile Utente,
la problematica che ci descrive non è così poco comune come crede. Ci sono tante donne che hanno difficoltà ad abbandonare il partner, pur non trovandosi più in sintonia.
Sembra che ci sia una dipendenza nei confronti dei suoi partner ed una difficoltà ad accettare le separazioni da parte sua anche quando la situazione è molto negativa.
Cosa succederebbe se rimanesse sola? Perchè dovrebbe soffrire di ansia quando lui non c'è? Cosa non ha funzionazto nell'esperienza psicologica precedente?
Credo che questi e altri interrogativi possano essere trattati in maniera più profonda in psicoterapia. I consulti online possono esserle utili solo nel momento in cui poi deciderà di impegnarsi in un percorso terapeutico che possa farle vedere più chiaramente queste problematiche e in cui possa acquisire gli strumenti per risolverle.
Resto in ascolto.
la problematica che ci descrive non è così poco comune come crede. Ci sono tante donne che hanno difficoltà ad abbandonare il partner, pur non trovandosi più in sintonia.
Sembra che ci sia una dipendenza nei confronti dei suoi partner ed una difficoltà ad accettare le separazioni da parte sua anche quando la situazione è molto negativa.
Cosa succederebbe se rimanesse sola? Perchè dovrebbe soffrire di ansia quando lui non c'è? Cosa non ha funzionazto nell'esperienza psicologica precedente?
Credo che questi e altri interrogativi possano essere trattati in maniera più profonda in psicoterapia. I consulti online possono esserle utili solo nel momento in cui poi deciderà di impegnarsi in un percorso terapeutico che possa farle vedere più chiaramente queste problematiche e in cui possa acquisire gli strumenti per risolverle.
Resto in ascolto.
Dr. Gianluigi Basile - Psicologo - Roma
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica Integrata
www.psicologobasile.it
[#2]
Gentile Utente,
Come il collega, le suggerisco di farsi aiutare, anche dalle prigioni interne si può venir fuori,ma non da sole...
Sembra un connubio deleterio tra paura dell'abbandono, ansia , cattiva gestione emozionale, gelosia, ed immagino...traumi infantili non elaborati che si ripropongono immodificata nelle sue relazioni.
Le allego delle letture come spunto di riflessione
dipend affettiva
http://www.valeriarandone.it/articoli/154-gli-amore-dipendenti-dipenden
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4078-l-amore-affamato-la-dipendenza-d-amore.html
Come il collega, le suggerisco di farsi aiutare, anche dalle prigioni interne si può venir fuori,ma non da sole...
Sembra un connubio deleterio tra paura dell'abbandono, ansia , cattiva gestione emozionale, gelosia, ed immagino...traumi infantili non elaborati che si ripropongono immodificata nelle sue relazioni.
Le allego delle letture come spunto di riflessione
dipend affettiva
http://www.valeriarandone.it/articoli/154-gli-amore-dipendenti-dipenden
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4078-l-amore-affamato-la-dipendenza-d-amore.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
Utente
Gentili Dottori, vi ringrazio per le risposte.
Rispondo in ordine al Dott. BASILE , dicendo che non è la paura di star sola quella che mi impedisce di lasciarlo, infatti, i miei ricordi più sereni sono rivolti ai rari periodi della mia vita in cui sono stata single.
Senza nessun partner sono rilassata, riprendo peso, penso ai miei sogni e sono più socievole col mondo esterno.
Stare in una relazione per me è portarmi appresso un peso, del quale allo stesso tempo non riesco più a liberarmi anche desiderandolo con la parte sana dentro di me che mi chiede di lasciare andare.
Alla Dott.ssa RANDONE ,la ringrazio ho letto l'articolo allegato e vorrei analizzare la parte che dice che chi soffre di dipendenza affettiva sceglie sempre partner anch'essi problematici perché una persona "normale " rimarrebbe asfissiata dalle continue ricerche di attenzioni dal partner. Io ,pur ammettendo di vedermi simile alla descrizione,non sono così ...infatti non chiamo mai il mio ragazzo al lavoro e nemeno lo disturbo quando è in casa ,gli lascio fare ciò che vuole e anzi, ultimamente non cerco nemmeno più le sue coccole o baci.
per quanto riguarda un possibile trauma psicologo infantile, il mio psicologo mi diceva che io soffro di un complesso di Elettra non superato, ma non so se credere a questa teoria perché pur avendo preso atto, non ne sono guarita.
Altri possibili traumi infantili non riesco francamente a vederne, i miei mi hanno amata ,pur avendo molti litigi tra loro io non mi sono mai sentita sola o messa da parte. Ricordo solo di essere stata gelosa del papa' quando la mamma dimostrava gesti affettuosi verso di lui (quelle rare volte ).
Io in ultimo penso spesso di essere molto piu' REALISTA della maggior parte della gente e questo non mi piace.
La mia gelosia e paura di essere tradita non è che una risposta a questa società malata in cui nessuna relazione di coppia può durare anni o una vita senza tradimento e l'uomo è sempre alla ricerca di nuove sensazioni con altre donne. Come si può stare tranquille in una coppia con questo pensiero?
E il mio compagno stesso mi ha dimostrato che delle donne non posso fidarmi .
Rispondo in ordine al Dott. BASILE , dicendo che non è la paura di star sola quella che mi impedisce di lasciarlo, infatti, i miei ricordi più sereni sono rivolti ai rari periodi della mia vita in cui sono stata single.
Senza nessun partner sono rilassata, riprendo peso, penso ai miei sogni e sono più socievole col mondo esterno.
Stare in una relazione per me è portarmi appresso un peso, del quale allo stesso tempo non riesco più a liberarmi anche desiderandolo con la parte sana dentro di me che mi chiede di lasciare andare.
Alla Dott.ssa RANDONE ,la ringrazio ho letto l'articolo allegato e vorrei analizzare la parte che dice che chi soffre di dipendenza affettiva sceglie sempre partner anch'essi problematici perché una persona "normale " rimarrebbe asfissiata dalle continue ricerche di attenzioni dal partner. Io ,pur ammettendo di vedermi simile alla descrizione,non sono così ...infatti non chiamo mai il mio ragazzo al lavoro e nemeno lo disturbo quando è in casa ,gli lascio fare ciò che vuole e anzi, ultimamente non cerco nemmeno più le sue coccole o baci.
per quanto riguarda un possibile trauma psicologo infantile, il mio psicologo mi diceva che io soffro di un complesso di Elettra non superato, ma non so se credere a questa teoria perché pur avendo preso atto, non ne sono guarita.
Altri possibili traumi infantili non riesco francamente a vederne, i miei mi hanno amata ,pur avendo molti litigi tra loro io non mi sono mai sentita sola o messa da parte. Ricordo solo di essere stata gelosa del papa' quando la mamma dimostrava gesti affettuosi verso di lui (quelle rare volte ).
Io in ultimo penso spesso di essere molto piu' REALISTA della maggior parte della gente e questo non mi piace.
La mia gelosia e paura di essere tradita non è che una risposta a questa società malata in cui nessuna relazione di coppia può durare anni o una vita senza tradimento e l'uomo è sempre alla ricerca di nuove sensazioni con altre donne. Come si può stare tranquille in una coppia con questo pensiero?
E il mio compagno stesso mi ha dimostrato che delle donne non posso fidarmi .
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.4k visite dal 09/03/2015.
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