Genitori iperprotettivi
Buongiorno,
Ho 26 anni e soffro di emetofobia e di colon irritabile.
Negli ultimi 10 anni sono stata da 4 psicologi, ho effettuato una gastroscopia e una coloscopia e svariati esami di qualunque tipo.
Non ho nulla di organico per fortuna.
Con l'aiuto di uno psicologo sono riuscita ad attenuare le conseguenze dell'emetofobia, esco tranquillamente e mangio fuori casa.
Purtroppo mi rimane un'ansia di vomitare legata all'assunzione di cibo e il colon irritabile.
Indagando sui motivo di questa mia ansia, ho scoperto che i miei genitori sono sempre stati iperprotettivi soprattutto mia mamma.
Quando ero piccola si sono rivolti ad uno psicologo perchè non volevo mangiare, avevo mal di testa e davo i calci a mia mamma.
Mia mamma ipotizza per via del fatto che mi obbligava a mangiare perchè le dispiaceva che non lo facessi.
Ammette lei stessa di essere stata molto protettiva e avermi limitata in molti comportamenti per esempio non mi permetteve da andare a dormire dalle amiche...
Ora abito con il mio ragazzo, ma lei continua ad essere protettiva...difficilmente quando le racconto cose trova il lato positivo, ma cerca sempre di farmi notare la parte negativa della situazione...lei sostiene che sia per farmi valutare bene i pro e i contro...
Insomma ho ipotizzato che il perpetuare dei miei sintomi, sia legato a questa situazione non risolta.
Siccome sono già stata 5 anni in cura e ho aimè già speso molti soldi...vorrei chiedere a voi se mi potete dare indicazioni su come poter superare questa ansia creatami dai miei genitori per poter finalmente vivere libera.
Grazie
Ho 26 anni e soffro di emetofobia e di colon irritabile.
Negli ultimi 10 anni sono stata da 4 psicologi, ho effettuato una gastroscopia e una coloscopia e svariati esami di qualunque tipo.
Non ho nulla di organico per fortuna.
Con l'aiuto di uno psicologo sono riuscita ad attenuare le conseguenze dell'emetofobia, esco tranquillamente e mangio fuori casa.
Purtroppo mi rimane un'ansia di vomitare legata all'assunzione di cibo e il colon irritabile.
Indagando sui motivo di questa mia ansia, ho scoperto che i miei genitori sono sempre stati iperprotettivi soprattutto mia mamma.
Quando ero piccola si sono rivolti ad uno psicologo perchè non volevo mangiare, avevo mal di testa e davo i calci a mia mamma.
Mia mamma ipotizza per via del fatto che mi obbligava a mangiare perchè le dispiaceva che non lo facessi.
Ammette lei stessa di essere stata molto protettiva e avermi limitata in molti comportamenti per esempio non mi permetteve da andare a dormire dalle amiche...
Ora abito con il mio ragazzo, ma lei continua ad essere protettiva...difficilmente quando le racconto cose trova il lato positivo, ma cerca sempre di farmi notare la parte negativa della situazione...lei sostiene che sia per farmi valutare bene i pro e i contro...
Insomma ho ipotizzato che il perpetuare dei miei sintomi, sia legato a questa situazione non risolta.
Siccome sono già stata 5 anni in cura e ho aimè già speso molti soldi...vorrei chiedere a voi se mi potete dare indicazioni su come poter superare questa ansia creatami dai miei genitori per poter finalmente vivere libera.
Grazie
[#1]
<Ora abito con il mio ragazzo, ma lei continua ad essere protettiva...>
Gentile Ragazza,
difficilmente sua madre potrà cambiare atteggiamento se non sarà lei che scrive a modulare diversamente le dinamiche in atto, conquistando la corretta distanza emotiva dai suoi genitori.
Dovrebbe riflettere su questo e sui suoi contributi personali al mantenimentio delle dinamiche descritte anche se le suggerirei comunque una rivalutazione specialistica della sua condizione per un'eventuale ripresa del percorso terapeutico, forse interrotto troppo precocemente.
Comprendo lo sforzo sostenuto , ma un passo in più per affrontare ciò che è ancora non è stato risolto, sarebbe opportuno.
Può rivolgersi a un professionista privato oppure al servizio pubblico, presso le strutture ASL del suo territorio.
Come mai quattro psicologi in precedenza?
Ci può dire che tipo di percorsi terapeutici finora?
Gentile Ragazza,
difficilmente sua madre potrà cambiare atteggiamento se non sarà lei che scrive a modulare diversamente le dinamiche in atto, conquistando la corretta distanza emotiva dai suoi genitori.
Dovrebbe riflettere su questo e sui suoi contributi personali al mantenimentio delle dinamiche descritte anche se le suggerirei comunque una rivalutazione specialistica della sua condizione per un'eventuale ripresa del percorso terapeutico, forse interrotto troppo precocemente.
Comprendo lo sforzo sostenuto , ma un passo in più per affrontare ciò che è ancora non è stato risolto, sarebbe opportuno.
Può rivolgersi a un professionista privato oppure al servizio pubblico, presso le strutture ASL del suo territorio.
Come mai quattro psicologi in precedenza?
Ci può dire che tipo di percorsi terapeutici finora?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Utente
Buongiorno la ringrazio.
Ho avuto 4 psicologi perchè nessuno comprendeva cosa fosse l'emetofobia e venivo liquidata con un massì cosa vuoi che sia.
L'ultimo invece si è concentrato su una terapia cognitivo comportamentale legata all'emetofobia che mi ha permesso di riprendere in mano la mia vita e tornare ad uscire di casa tranquillamente!
Ho avuto 4 psicologi perchè nessuno comprendeva cosa fosse l'emetofobia e venivo liquidata con un massì cosa vuoi che sia.
L'ultimo invece si è concentrato su una terapia cognitivo comportamentale legata all'emetofobia che mi ha permesso di riprendere in mano la mia vita e tornare ad uscire di casa tranquillamente!
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.3k visite dal 09/03/2015.
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