Cosa fare dopo aver raggiunto un obiettivo importante?

Per 5 anni ho svolto un lavoro che non mi soddisfaceva... l'anno scorso mi spostai di provincia, convinto di poter migliorare la mia situazione.
Effettivamente riuscii nel mio intento e ho avuto un anno carico di nuove esperienze (positive e negative, ma comunque "vera vita"). Adesso l'esperienza sta per terminare e non so più cosa fare, ho perso tutta la "grinta" che aveva permesso il cambiamento (l'esperienza non è ripetibile per ragioni "burocratiche" e sono costretto a tornare al lavoro precedente).
Cosa potrei fare, gentili dottori?
[#1]
Psicologo attivo dal 2012 al 2016
Psicologo
Gentile Utente,

sembrerebbe che il lavoro costituisca il riferimento principale della Sua vita.

Probabilmente il fatto che <<sono costretto a tornare al lavoro precedente>> sarà inevitabile, a meno che Lei cambi azienda o attività.

Tuttavia, niente Le impedisce di fare progetti, sia in ambito professionale sia in quello privato, e muoversi di conseguenza.

Costruirsi una vita privata soddisfacente potrebbe già essere un progetto interessante ed importante; potrebbe iniziare a pensarci.

[#2]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598

Gentile utente,

Spesso, al termine di esperienze importanti, ci si sente svuotati.
E in effetti una esperienza termina e muore, e il "lutto" ci colpisce.

Tornare al precedente lavoro viene vissuto come un tornare indietro. Attenda di fare l'esperienza del rientro per capire meglio. E se peso fosse troppo elevato, si guardi attorno, proprio utilizzando in curriculum l'esperienza appena terminata. Oppure la sicurezza che un posto fisso dà, Le impedisce questo pensiero?


Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#3]
Attivo dal 2007 al 2022
Ex utente
Gent.mo dott. Repici,
non nego che il lavoro per me sia l'orizzonte quasi unico. Mi sono sempre detto: vivo per il mio lavoro, come potrei conciliare anche una famiglia con esso?

Gent.ma dott.ssa Brunialti,
è proprio questo che mi blocca: per quanto insoddisfacente il lavoro di prima era (quasi) sicuro, con uno stipendio (quasi) sicuro... cercare altro lo vedo un po' come un "salto nel vuoto", visti i tempi bui, anche se sotto sotto la voglia di rischiare tutto c'è (se mi è andata bene una volta...)

Sono quindi abbastanza indeciso sul da farsi.
[#4]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
I salti possono essere anche fatti predisponendo, sotto, il telo di protezione (non necessariamente <<salti nel vuoto<<).

Comprendo i dubbi rispetto al momento economico della nazione, con conseguenti ricadute sulle esistenze individuali.
Fin quando il malessere è accettabile può muoversi per predisporre un futuro diverso. Se poi invece dovesse caricare la Sua vita di insiddisfazione, si muoverà, con prudenza o precipitisamente secondo il Suo carattere.


[#5]
Psicologo attivo dal 2012 al 2016
Psicologo
<<come potrei conciliare anche una famiglia con esso?>>

"Come potrebbe" è un aspetto della faccenda, "se lo vorrebbe oppure no" è un altro.

Dipende da Lei, se preferisce vivere per il lavoro o lavorare per costruirsi una vita; se considera il lavoro un modo per esprimersi o un mezzo per trovare altri modi di esprimersi.

E così via.