Collaboratrice in psicoterapia, il suo specialista vorrebbe vedermi
Salve,
una mia collaboratrice da quasi 1 anno sta seguendo un percorso di psicoterapia.
Non ho ben chiaro quale problema abbia e, ovviamente, rispettando la sua privacy, mi sono ben guardato dal chiedere.
Mi ha detto che soffre di attacchi di panico e di ansia legati soprattutto a questioni lavorative.
Non sono mai stato sgarbato con lei, non ho mai alzato la voce, si occupa di cose in cui io non ho competenze per cui delego totalmente.
Abbiamo avuto un periodo di stress legato a progetti che dovevamo consegnare pena pagamento di penali ma a parte me nessuno ha mai fatto notte in ufficio o lavorato nel week-end.
La mia collaboratrice dapprima si sottoponeva a 2 sedute settimanali, ora sono diventate giornaliere.
Mi ha anticipato che il suo psicoterapista vorrebbe conoscermi (non ho ancora ricevuto inviti formali), non so a che pro, la domanda è: vi sembra una prassi corretta, ortodossa?
Sinceramente non nè ho molta voglia ma se se questa cosa può tornare utile alla mia collaboratrice come donna e professionista potrei farlo.
vi ringrazio.
una mia collaboratrice da quasi 1 anno sta seguendo un percorso di psicoterapia.
Non ho ben chiaro quale problema abbia e, ovviamente, rispettando la sua privacy, mi sono ben guardato dal chiedere.
Mi ha detto che soffre di attacchi di panico e di ansia legati soprattutto a questioni lavorative.
Non sono mai stato sgarbato con lei, non ho mai alzato la voce, si occupa di cose in cui io non ho competenze per cui delego totalmente.
Abbiamo avuto un periodo di stress legato a progetti che dovevamo consegnare pena pagamento di penali ma a parte me nessuno ha mai fatto notte in ufficio o lavorato nel week-end.
La mia collaboratrice dapprima si sottoponeva a 2 sedute settimanali, ora sono diventate giornaliere.
Mi ha anticipato che il suo psicoterapista vorrebbe conoscermi (non ho ancora ricevuto inviti formali), non so a che pro, la domanda è: vi sembra una prassi corretta, ortodossa?
Sinceramente non nè ho molta voglia ma se se questa cosa può tornare utile alla mia collaboratrice come donna e professionista potrei farlo.
vi ringrazio.
[#1]
gentile utente se il terapeuta vuole conoscerla è perchè la sua collaboratrice avrà riportato dinamiche importanti della sua vita nelle quali lei (lei che scrive) potrebbe essere coinvolto.
NON avrebbe senso conoscerla se non fosse importante per la vita emotiva della paziente.
ciò che non è prassi corretta sono le sedute giornaliere. ma questo è un problema della paziente!
saluti
NON avrebbe senso conoscerla se non fosse importante per la vita emotiva della paziente.
ciò che non è prassi corretta sono le sedute giornaliere. ma questo è un problema della paziente!
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Piuttosto inconsueto, per quanto mi risulta, forse il Collega si domanda che ruolo e che significato ha Lei , nella vita e nella mente della sua collaboratrice..
Restiamo in ascolto..
Restiamo in ascolto..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#3]
E se fosse una strategia della sua collaboratrice per dirle che è impornate per lei e per la sua vita psichica?
Solitamente non si invitano "altri" a partecipare alle sedute....
Solitamente non si invitano "altri" a partecipare alle sedute....
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#5]
Inviti verso il datore di lavoro... non capita spesso. Anzi, non ne sentito mai.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 1.5k visite dal 04/03/2015.
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