Dubbi sul terapeuta
Salve a tutti,
vorrei sottoporre ala vostra attenzione un dubbio che mi attanaglia e che mi si ripresenta da un po'.
Da nove mesi circa, in seguito alla chiusura traumatica di una relazione amorosa che durava da nove anni, sono in terapia per curare quella che è risultata una dipendenza affettiva.
Lavorando con il mio terapeuta è emerso come io stessi con un narcisista. Termine che mi ha aperto un mondo. Ora, ovviamente immaginerete quanto sia forte il mio desiderio di avere da parte del mio ex un ravvedimento, che, documentandomi, ho capito non devo aspettarmi da questo tipo di personalità. Il mio problema è questo: è normale e corretto che il mio specialista mi dica che devo dare al mio "carnefice" il tempo di capire e che, a fronte di un mio cambiamento, lui stesso cambierà con me?
Io rivesto delle aspettative quando mi viene detto questo, ma documentandomi direi che non sono cose da aspettarsi, nè tanto meno è questa modalità di approccio terapeutico.
Mi spiego meglio: non è pericoloso asserire queste cose? Se tutti gli psicoterapeuti sui quali mi sono documentata affermano che queste persone sono pericolose e da allontanare perché io devo sentirmi alimentare delle speranze? E' corretto? Aiutatemi vi prego.
Ovviamente per il resto l'intervento terapeutico è stato provvidenziale, ho accresciuto la mia autostima, ho imparato cose nuove di me, ma a volte non mi fido del Dottore e credo che questo non vada bene.
Grazie
vorrei sottoporre ala vostra attenzione un dubbio che mi attanaglia e che mi si ripresenta da un po'.
Da nove mesi circa, in seguito alla chiusura traumatica di una relazione amorosa che durava da nove anni, sono in terapia per curare quella che è risultata una dipendenza affettiva.
Lavorando con il mio terapeuta è emerso come io stessi con un narcisista. Termine che mi ha aperto un mondo. Ora, ovviamente immaginerete quanto sia forte il mio desiderio di avere da parte del mio ex un ravvedimento, che, documentandomi, ho capito non devo aspettarmi da questo tipo di personalità. Il mio problema è questo: è normale e corretto che il mio specialista mi dica che devo dare al mio "carnefice" il tempo di capire e che, a fronte di un mio cambiamento, lui stesso cambierà con me?
Io rivesto delle aspettative quando mi viene detto questo, ma documentandomi direi che non sono cose da aspettarsi, nè tanto meno è questa modalità di approccio terapeutico.
Mi spiego meglio: non è pericoloso asserire queste cose? Se tutti gli psicoterapeuti sui quali mi sono documentata affermano che queste persone sono pericolose e da allontanare perché io devo sentirmi alimentare delle speranze? E' corretto? Aiutatemi vi prego.
Ovviamente per il resto l'intervento terapeutico è stato provvidenziale, ho accresciuto la mia autostima, ho imparato cose nuove di me, ma a volte non mi fido del Dottore e credo che questo non vada bene.
Grazie
[#1]
" Il mio problema è questo: è normale e corretto che il mio specialista mi dica che devo dare al mio "carnefice" il tempo di capire e che, a fronte di un mio cambiamento, lui stesso cambierà con me?"
Gentile Utente,
chiarirei questa affermazione col curante, perché non so contestualizzarla.
Piuttosto credo che debba cogliere anche l'occasione per capire in terapia come mai si sta occupando, anche con questa richiesta, di quell'uomo e non di se stessa, come invece una psicoterapia dovrebbe aiutarLa a fare.
Il focus è sul pz, e gli altri personaggi servono per capire come funziona il pz cioè Lei. Che dice della Sua dipendenza?
Gentile Utente,
chiarirei questa affermazione col curante, perché non so contestualizzarla.
Piuttosto credo che debba cogliere anche l'occasione per capire in terapia come mai si sta occupando, anche con questa richiesta, di quell'uomo e non di se stessa, come invece una psicoterapia dovrebbe aiutarLa a fare.
Il focus è sul pz, e gli altri personaggi servono per capire come funziona il pz cioè Lei. Che dice della Sua dipendenza?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Ha ragione! E grazie della subitanea risposta, ma io sono migliorata molto in questi mesi, e con me il rapporto con me stessa, e sto lavorando sulla mia autostima, anche se ancora, in certe mattine, devo riprogrammarmi da capo. Però, essendo stata la rottura col mio ex il motivo scatenante che mi ha portato alla cura, sono sempre appesa ad un filo, e ogni volta che mi si dicono certe cose, credo che mi si faccia male.
Mi chiedevo appunto se era una prassi corretta, tutto qui.
Mi chiedevo appunto se era una prassi corretta, tutto qui.
[#3]
<ma a volte non mi fido del Dottore e credo che questo non vada bene.>
Gentile Utente,
dovrebbe esporre i suoi dubbi con franchezza al suo curante, i suoi feedback sono importanti per il percorso, sono necessari chiarimenti.
Da qui non possiamo addentrarci nelle modalità di una terapia in atto, basandoci su frasi estrapolate da un contesto ampio.
Dunque esponga chiaramente al suo terapeuta ogni suo dubbio per poi comprendere il da farsi.
Tenga presente che l'alleanza terapeutica, cioè quel clima di mutua fiducia tra paziente e curante, è di grande importanza per la riuscita di un percorso. Quando questa viene meno bisognerebbe approfondire per capire se cambiare o meno strada. Non su libri e manuali, ma direttamente.
Si tratta di uno psicologo psicoteraputa e di quale approccio/orientamento?
Gentile Utente,
dovrebbe esporre i suoi dubbi con franchezza al suo curante, i suoi feedback sono importanti per il percorso, sono necessari chiarimenti.
Da qui non possiamo addentrarci nelle modalità di una terapia in atto, basandoci su frasi estrapolate da un contesto ampio.
Dunque esponga chiaramente al suo terapeuta ogni suo dubbio per poi comprendere il da farsi.
Tenga presente che l'alleanza terapeutica, cioè quel clima di mutua fiducia tra paziente e curante, è di grande importanza per la riuscita di un percorso. Quando questa viene meno bisognerebbe approfondire per capire se cambiare o meno strada. Non su libri e manuali, ma direttamente.
Si tratta di uno psicologo psicoteraputa e di quale approccio/orientamento?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#8]
"Mi chiedevo appunto se era una prassi corretta, tutto qui."
Come le ferite quando si medicano a volte bruciano, cosi' a volte vanno toccati certi punti dolorosi per permettere di star meglio. Qualsiasi dubbio emerga nel contesto della relazione terapeutica può essere di prezioso aiuto per la terapia stessa. Ne parli con il suo curante.
Come le ferite quando si medicano a volte bruciano, cosi' a volte vanno toccati certi punti dolorosi per permettere di star meglio. Qualsiasi dubbio emerga nel contesto della relazione terapeutica può essere di prezioso aiuto per la terapia stessa. Ne parli con il suo curante.
Dr.ssa Serena Bosco
Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale
[#10]
"Solo che a volte mi sembra mi vengano date delle aspettative fasulle che mi fanno solo peggiorare, mi sembra, ma non ho gli strumenti, né la lucidità per poter capire."
Approfitti di tutto ciò per domandare alla terapeuta: se fosse tutto semplice o troppo semplice, probabilmente non avrebbe neppure avuto il bisogno di andare in terapia...
Magari faccia un elenco di tutto ciò di cui ci sta parlando e lo discuta col terapeuta.
Non deve spaventarsi se qualcosa non Le è chiaro o non Le è immediatamente chiaro, ma vedere tutto ciò come occasioni di cambiamento.
Buona serata,
Approfitti di tutto ciò per domandare alla terapeuta: se fosse tutto semplice o troppo semplice, probabilmente non avrebbe neppure avuto il bisogno di andare in terapia...
Magari faccia un elenco di tutto ciò di cui ci sta parlando e lo discuta col terapeuta.
Non deve spaventarsi se qualcosa non Le è chiaro o non Le è immediatamente chiaro, ma vedere tutto ciò come occasioni di cambiamento.
Buona serata,
[#11]
<<mi dica che devo dare al mio "carnefice" il tempo di capire e che, a fronte di un mio cambiamento, lui stesso cambierà con me?<<
Tutto sta a vedere se il Suo ex ragazzo "narcisista" può cambiare sufficientemente per poter avere una relazione con Lei. Ma la diagnosi è forse stata fatta in "assenza" dell'interessato?
Tutto sta a vedere se il Suo ex ragazzo "narcisista" può cambiare sufficientemente per poter avere una relazione con Lei. Ma la diagnosi è forse stata fatta in "assenza" dell'interessato?
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 14 risposte e 2.3k visite dal 04/03/2015.
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