Sensazione di nervoso da mesi
Gentili dottori,
sono mesi che convivo con un problema per me serio. Ho una sensazione di nervoso diffusa nel corpo. Cioè avverto il nervoso nelle gambe, nelle braccia e ultimamente anche ai genitali senza che ci sia desiderio sessuale. Ho consultato uno neurologo ma dopo avermi visitato e avermi detto che la visita era negativa mi ha detto che è ansia somatizzata. so per esperienza (soffro di ansia da quasi 5 anni e ho provato psicoterapie diverse senza risultati) che l'ansia somatizzata da tachicardia o difficoltà a respirare ma non ho mai sentito del nervoso nel corpo.
mi sto convincendo di avere un problema serio al cervello o che sto diventando pazza.
ovviamente il neurologo mi ha prescritto un antidepressivo che non ho preso anche perchè in passato ho già preso l'antidepressivo e sono stata bene ma poi tutto è tornato peggio di prima.
vorrei sapere se questo nervoso è un problema neurologico o possono essere davvero somatizzazioni dell'ansia.
Vi ringrazio in anticipo per le vostre risposte.
Elettra
sono mesi che convivo con un problema per me serio. Ho una sensazione di nervoso diffusa nel corpo. Cioè avverto il nervoso nelle gambe, nelle braccia e ultimamente anche ai genitali senza che ci sia desiderio sessuale. Ho consultato uno neurologo ma dopo avermi visitato e avermi detto che la visita era negativa mi ha detto che è ansia somatizzata. so per esperienza (soffro di ansia da quasi 5 anni e ho provato psicoterapie diverse senza risultati) che l'ansia somatizzata da tachicardia o difficoltà a respirare ma non ho mai sentito del nervoso nel corpo.
mi sto convincendo di avere un problema serio al cervello o che sto diventando pazza.
ovviamente il neurologo mi ha prescritto un antidepressivo che non ho preso anche perchè in passato ho già preso l'antidepressivo e sono stata bene ma poi tutto è tornato peggio di prima.
vorrei sapere se questo nervoso è un problema neurologico o possono essere davvero somatizzazioni dell'ansia.
Vi ringrazio in anticipo per le vostre risposte.
Elettra
[#1]
Gentile Utente,
capisco che il comparire di sintomi diversi dal solito la preoccupi molto: tuttavia, se il neurologo ha escluso qualsiasi patologia organica, probabilmente ha ragione nell'affermare che si tratta di una sintomatologia legata all'ansia. Essa infatti si manifesta sotto diverse forme e con diversi segnali: già il fatto che lei si stia convincendo di avere un problema serio al cervello o di stare diventando pazza è una caratteristica tipica dei disturbi d'ansia.
Per quanto riguarda la sfiducia nella psicoterapia vorrei chiederle se quando ha effettuato le sedute assumeva contemporaneamente la terapia farmacologica.
Numerosi studi scientifici hanno infatti dimostrato che la terapia farmacologica associata alla psicoterapia (di solito cognitivo-comportamentale) portano buoni risultati.
Spero di averle chiarito un po' dei suoi dubbi.
Cordiali saluti
capisco che il comparire di sintomi diversi dal solito la preoccupi molto: tuttavia, se il neurologo ha escluso qualsiasi patologia organica, probabilmente ha ragione nell'affermare che si tratta di una sintomatologia legata all'ansia. Essa infatti si manifesta sotto diverse forme e con diversi segnali: già il fatto che lei si stia convincendo di avere un problema serio al cervello o di stare diventando pazza è una caratteristica tipica dei disturbi d'ansia.
Per quanto riguarda la sfiducia nella psicoterapia vorrei chiederle se quando ha effettuato le sedute assumeva contemporaneamente la terapia farmacologica.
Numerosi studi scientifici hanno infatti dimostrato che la terapia farmacologica associata alla psicoterapia (di solito cognitivo-comportamentale) portano buoni risultati.
Spero di averle chiarito un po' dei suoi dubbi.
Cordiali saluti
Dr.ssa Gaia Venturini
gaiaventurini@fastwebnet.it
[#2]
Gentile Utente,
sottoscrivo in toto l'ottima risposta della Collega Venturini. Guarire dall'ansia si può, ma non si può pretendere di farlo a proprio modo.
Le terapie esistono, bisogna seguirle però, altrimenti non farà altro che un bel favore alla sua ansia (che si alimenta di queste cose, tra l'altro...)
Se vuole può trovare delle informazioni sul tratamento dell'ansia leggendo questo articolo tratto dal nostro sito
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
sottoscrivo in toto l'ottima risposta della Collega Venturini. Guarire dall'ansia si può, ma non si può pretendere di farlo a proprio modo.
Le terapie esistono, bisogna seguirle però, altrimenti non farà altro che un bel favore alla sua ansia (che si alimenta di queste cose, tra l'altro...)
Se vuole può trovare delle informazioni sul tratamento dell'ansia leggendo questo articolo tratto dal nostro sito
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
[#3]
Ex utente
Intanto ringrazio di cuore entrambi per aver risposto ai miei dubbi e per i consigli che mi avete dato. Dalle Vostre risposte mi è arrivata una sensazione di dolcezza e di pazienza tipica dei medici che fanno questo lavoro per passione. Posso permettermi di dire questo perchè negli ultimi anni per problemi di salute ne ho "frequentati" molti di medici.
Ora vorrei rispondere alla domanda della Dottoressa Venturini: quando ero in psicoterapia ho preso il sereupin come antidepressivo e lo xanax come ansiolitico e forse proprio il benessere apparente che mi davano queste medicine mi ha fatto perdere il senso della psicoterapia. Cioè ad un certo punto i miei disturbi erano passati e non vedevo più utilità nella psicoterapia. Ovviamente il ricominciare di nuovo tutto per 4 volte mi ha fatto pensare che ero sempre punto e a capo.
Ora vorrei rispondere alla domanda della Dottoressa Venturini: quando ero in psicoterapia ho preso il sereupin come antidepressivo e lo xanax come ansiolitico e forse proprio il benessere apparente che mi davano queste medicine mi ha fatto perdere il senso della psicoterapia. Cioè ad un certo punto i miei disturbi erano passati e non vedevo più utilità nella psicoterapia. Ovviamente il ricominciare di nuovo tutto per 4 volte mi ha fatto pensare che ero sempre punto e a capo.
[#4]
Gentile utente
Innanzitutto è bene chiarire che le somatizzazioni, come le chiama lei, sono un'altra cosa. L'ansia è già somatica, nel senso che è immediatamente percettibile e riconoscibile come tale. Quindi l'espressione "somatizzazione dell'ansia" non è precisa e non indica alcunché di "reale" o identificabile.
È difficile dire in molti casi se l'ansia abbia un'origine soprattutto psicogena, ossia sia causata dalla mente, oppure un'origine organica. Ma diciamocelo francamente: a lei interesserebbe davvero scoprire perché è ansiosa, oppure preferirebbe soprattutto guarire dalla sua ansia?
Il fatto che abbia avuto 4 esperienze psicoterapeutiche inconcludenti significa solo che ha avuto 4 esperienze psicoterapeutiche inconcludenti, nulla di più. Non significa, in particolare, che la psicoterapia con lei sia inefficace. Semmai può significare che ancora non ha trovato lo psicoterapeuta che fa al caso suo. Oppure, e questo non esclude la prima alternativa, che ha lei ha la tendenza a fare un po' di testa sua. Ma mi corregga se sto dicendo cose inesatte.
In particolare, nessuna cura farmacologica o psicoterapeutica può essere efficace se non è portata sino in fondo e se non si seguono alla lettera le prescrizioni ricevute.
Cordiali saluti
Innanzitutto è bene chiarire che le somatizzazioni, come le chiama lei, sono un'altra cosa. L'ansia è già somatica, nel senso che è immediatamente percettibile e riconoscibile come tale. Quindi l'espressione "somatizzazione dell'ansia" non è precisa e non indica alcunché di "reale" o identificabile.
È difficile dire in molti casi se l'ansia abbia un'origine soprattutto psicogena, ossia sia causata dalla mente, oppure un'origine organica. Ma diciamocelo francamente: a lei interesserebbe davvero scoprire perché è ansiosa, oppure preferirebbe soprattutto guarire dalla sua ansia?
Il fatto che abbia avuto 4 esperienze psicoterapeutiche inconcludenti significa solo che ha avuto 4 esperienze psicoterapeutiche inconcludenti, nulla di più. Non significa, in particolare, che la psicoterapia con lei sia inefficace. Semmai può significare che ancora non ha trovato lo psicoterapeuta che fa al caso suo. Oppure, e questo non esclude la prima alternativa, che ha lei ha la tendenza a fare un po' di testa sua. Ma mi corregga se sto dicendo cose inesatte.
In particolare, nessuna cura farmacologica o psicoterapeutica può essere efficace se non è portata sino in fondo e se non si seguono alla lettera le prescrizioni ricevute.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#5]
Gentile Utente,
capita spesso che quando le cose cominciano ad andare bene, quando si ricomincia a stare meglio, si abbandoni la psicoterapia. Da un lato è comprensibile perchè si sente il desiderio di farcela con le proprie gambe... purtroppo però altrettanto spesso capita poi che ci siano le ricadute, proprio perchè la psicoterapia non è stata portata a termine.
Per cui il mio invito è quello di contattare il terapeuta con cui si è trovata meglio, o di cercarne uno nuovo che faccia più al caso suo e di ricominciare un nuovo percorso... e questa volta portarlo a termine.
In bocca al lupo
capita spesso che quando le cose cominciano ad andare bene, quando si ricomincia a stare meglio, si abbandoni la psicoterapia. Da un lato è comprensibile perchè si sente il desiderio di farcela con le proprie gambe... purtroppo però altrettanto spesso capita poi che ci siano le ricadute, proprio perchè la psicoterapia non è stata portata a termine.
Per cui il mio invito è quello di contattare il terapeuta con cui si è trovata meglio, o di cercarne uno nuovo che faccia più al caso suo e di ricominciare un nuovo percorso... e questa volta portarlo a termine.
In bocca al lupo
[#6]
Ex utente
Egregio Dottor Santonocito,
ammetto che in parte la colpa è mia perchè mi senivo meglio, forse grazie alle cure farmacologiche, e non vedevo più che utilità poteva avere la psicoterapia, come ho detto nell'intervento di prima.
In altri casi mi sembrava "noiosa" la psicoterapia, oggettivamente mi sembrava di spendere soldi per fare cose poco chiare e in un caso mi sono sentita raccontare la vita privata della psicoterapeuta.....mi sembrava che fosse mia amica più che la mia dottoressa e questo aveva fatto perdere autorità.
Posso chiederLE cosa significa di preciso "È difficile dire in molti casi se l'ansia abbia un'origine soprattutto psicogena, ossia sia causata dalla mente, oppure un'origine organica". L'nasia potrebbe essere causata da una malattia?
ammetto che in parte la colpa è mia perchè mi senivo meglio, forse grazie alle cure farmacologiche, e non vedevo più che utilità poteva avere la psicoterapia, come ho detto nell'intervento di prima.
In altri casi mi sembrava "noiosa" la psicoterapia, oggettivamente mi sembrava di spendere soldi per fare cose poco chiare e in un caso mi sono sentita raccontare la vita privata della psicoterapeuta.....mi sembrava che fosse mia amica più che la mia dottoressa e questo aveva fatto perdere autorità.
Posso chiederLE cosa significa di preciso "È difficile dire in molti casi se l'ansia abbia un'origine soprattutto psicogena, ossia sia causata dalla mente, oppure un'origine organica". L'nasia potrebbe essere causata da una malattia?
[#7]
Gentile Utente,
l'ansia è una manifestazione che in alcuni casi potrebbe essere generata da alcuni disturbi di tipo medico, come ad esempio disfunzioni tiroidee ma non solo, dunque ciò che noi psicologi dovremmo fare all'inizio di ogni rapporto con il cliente è assicurarci che quello che intendiamo curare (l'ansia in questo caso) sia dovuta ad un problema di nostra competenza.
Lei si è mai sottoposta a delle analisi cliniche che escludano che il problema sia causato da problemi di tipo medico?
Una volta esclusa questa eventualità allora potrebbe prendere in considerazione ancora una volta l'ipotesi della psicoterapia associata alla farmacoterapia; data la "noia" che riferisce di aver sperimentato nel corso delle sedute le consiglierei di prendere in considerazione un approccio molto psicoterapeutico molto pratico che è quello cognitivo-comportamentale.
Cordiali saluti
l'ansia è una manifestazione che in alcuni casi potrebbe essere generata da alcuni disturbi di tipo medico, come ad esempio disfunzioni tiroidee ma non solo, dunque ciò che noi psicologi dovremmo fare all'inizio di ogni rapporto con il cliente è assicurarci che quello che intendiamo curare (l'ansia in questo caso) sia dovuta ad un problema di nostra competenza.
Lei si è mai sottoposta a delle analisi cliniche che escludano che il problema sia causato da problemi di tipo medico?
Una volta esclusa questa eventualità allora potrebbe prendere in considerazione ancora una volta l'ipotesi della psicoterapia associata alla farmacoterapia; data la "noia" che riferisce di aver sperimentato nel corso delle sedute le consiglierei di prendere in considerazione un approccio molto psicoterapeutico molto pratico che è quello cognitivo-comportamentale.
Cordiali saluti
Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense
[#8]
Ex utente
infatti credo che Lei abbia ragione sul tipo di approccio!
per quanto riguarda controlli e analisi cliniche ne ho fatte ogni 3/6 mesi negli ultimi anni mio malgrado faccio controli perchè ho una malattia autoimmune in forma lieve che non mi da grandi problemi ma che va tenuta sottocontrollo. ho fatto ogni sorta di analisi e controllo. anche una risonanza magnetica al cervello 3 anni fa ed era ok, aggiungo che già in quel periodo soffrivo di ansia.
alcuni medici incontrati in questi anni mi hanno lasciato intuire che l'ansia e una vita di dispiaceri potrebbero essere anche la causa della mia malattia.........scuole di pensiero credo
per quanto riguarda controlli e analisi cliniche ne ho fatte ogni 3/6 mesi negli ultimi anni mio malgrado faccio controli perchè ho una malattia autoimmune in forma lieve che non mi da grandi problemi ma che va tenuta sottocontrollo. ho fatto ogni sorta di analisi e controllo. anche una risonanza magnetica al cervello 3 anni fa ed era ok, aggiungo che già in quel periodo soffrivo di ansia.
alcuni medici incontrati in questi anni mi hanno lasciato intuire che l'ansia e una vita di dispiaceri potrebbero essere anche la causa della mia malattia.........scuole di pensiero credo
[#10]
Gentile utente
Il mio commento si riferiva all'eventualità che una persona, pur non essendo gravemente malata, possa essere ansiosa "costituzionalmente". Del resto lei stessa conferma che ha fatto un mare di controlli dai quali non è emerso niente che possa averle causato l'ansia.
Ma anche nel caso ipotetico in cui una persona fosse più predisposta di un'altra all'ansia, ciò non significherebbe in alcun modo che debba rassegnarsi.
Per quanto riguarda il trattamento psicoterapeutico, può succedere che occasionalmente un terapeuta racconti un episodio tratto dalla propria vita privata, magari per esemplificare o chiarire qualche punto. Ma se tale comportamento diventa un'abitudine, e se il terapeuta viene ad assumere il ruolo di amico a pagamento, allora è giusto chiedersi se ciò è davvero quel che si voleva.
Vi sono effettivamente orientamenti psicoterapeutici più attivi e altri più discorsivi. E orientamenti che hanno sviluppato tecniche specifiche per alcuni tipi di disturbi.
Può leggere la seguente pagina dal mio sito:
http://www.giuseppesantonocito.it/art_psicoterapia.htm
per avere idee e spunti su come fare per scegliersi uno psicoterapeuta.
Cordiali saluti
Il mio commento si riferiva all'eventualità che una persona, pur non essendo gravemente malata, possa essere ansiosa "costituzionalmente". Del resto lei stessa conferma che ha fatto un mare di controlli dai quali non è emerso niente che possa averle causato l'ansia.
Ma anche nel caso ipotetico in cui una persona fosse più predisposta di un'altra all'ansia, ciò non significherebbe in alcun modo che debba rassegnarsi.
Per quanto riguarda il trattamento psicoterapeutico, può succedere che occasionalmente un terapeuta racconti un episodio tratto dalla propria vita privata, magari per esemplificare o chiarire qualche punto. Ma se tale comportamento diventa un'abitudine, e se il terapeuta viene ad assumere il ruolo di amico a pagamento, allora è giusto chiedersi se ciò è davvero quel che si voleva.
Vi sono effettivamente orientamenti psicoterapeutici più attivi e altri più discorsivi. E orientamenti che hanno sviluppato tecniche specifiche per alcuni tipi di disturbi.
Può leggere la seguente pagina dal mio sito:
http://www.giuseppesantonocito.it/art_psicoterapia.htm
per avere idee e spunti su come fare per scegliersi uno psicoterapeuta.
Cordiali saluti
[#11]
Ex utente
Vi ringrazio di nuovo di cuore per i consigli e l'aiuto! mi p stato molto utile parlare con Voi e chiarirmi le idee.
Posso farle un'altra domanda Dottor Santonocito? Le cause organiche si sarebbero viste con i controlli medici? ho fatto anche una visita neurologica circa un mese fa come ho scritto prima. perchè il mio incubo è che sia qualche danno al cervello visto che dopo 4 anni ancora non ne vengo fuori
Grazie e complimenti
Posso farle un'altra domanda Dottor Santonocito? Le cause organiche si sarebbero viste con i controlli medici? ho fatto anche una visita neurologica circa un mese fa come ho scritto prima. perchè il mio incubo è che sia qualche danno al cervello visto che dopo 4 anni ancora non ne vengo fuori
Grazie e complimenti
[#12]
Gentile utente
Certo che si sarebbero viste. Stia pur tranquilla che i medici non glielo avrebbero certo nascosto.
Invece, dovrebbe riflettere sul fatto che più lei insiste nel cercare conferme, e più questo aumenterà la sua ansia. Perché, per quanto strano possa sembrarle, forse lei non sta cercando indizi e cause di malattie sperando di non trovarne, ma sperando proprio di trovarne. Perché ciò almeno le metterebbe in pace la coscienza.
Non sto parlando ovviamente della sua malattia autoimmune, per la quale controlli periodici sono necessari.
Per alcune persone è più facile rassegnarsi e sapere di avere una malattia, ma sapendo esattamente cosa si ha, che convivere con un po' d'incertezza. Perché l'incertezza riguarda ognuno di noi, fa parte della vita. La differenza sta nel come ognuno di noi si pone di fronte a quest'incertezza.
Cordiali saluti
Certo che si sarebbero viste. Stia pur tranquilla che i medici non glielo avrebbero certo nascosto.
Invece, dovrebbe riflettere sul fatto che più lei insiste nel cercare conferme, e più questo aumenterà la sua ansia. Perché, per quanto strano possa sembrarle, forse lei non sta cercando indizi e cause di malattie sperando di non trovarne, ma sperando proprio di trovarne. Perché ciò almeno le metterebbe in pace la coscienza.
Non sto parlando ovviamente della sua malattia autoimmune, per la quale controlli periodici sono necessari.
Per alcune persone è più facile rassegnarsi e sapere di avere una malattia, ma sapendo esattamente cosa si ha, che convivere con un po' d'incertezza. Perché l'incertezza riguarda ognuno di noi, fa parte della vita. La differenza sta nel come ognuno di noi si pone di fronte a quest'incertezza.
Cordiali saluti
[#13]
Gentile utente,
concordando perfettamente con i colleghi, vorrei segnalarle lo strano destino a cui spesso sono sottoposti gli psicoterapeuti e cioè che spesso la gratitudine viene dalla memoria del cuore. Noi siamo perfettamente consapevoli di questo strano destino e cioè che le persone alla fine del percorso pensano che in tutte quelle volte che ci siamo visti che le abbiamo rubato i soldi e che la soluzione era tanto ovvia che potevamo trovarla anche da soli. Se ho ben capito dalle sue risposte è stata lei ogni volta ad interrompere la psicoterapia nel momento in cui i sintomi risulatvano leggermente alleviati. Veda quando noi prendiamo gli antibiotici o un antiinfiammatorio dopo le prime sommistriazioni iniziamo a sentirci meglio eppure il medico ci prescrive di continuare a prendere il farmaco almeno per sei giorni (nel caso dell'antibiotico) per evitare recidive. la psicoterapia funziona quasi allo stesso modo. Nel momento in cui il terapeuta propone il contratto terapuetico sa benissimo che i sintomi ad un certo punto si allevieranno ma sa altrettanto bene che ciò non vuol dire aver risolto il problema.
concordando perfettamente con i colleghi, vorrei segnalarle lo strano destino a cui spesso sono sottoposti gli psicoterapeuti e cioè che spesso la gratitudine viene dalla memoria del cuore. Noi siamo perfettamente consapevoli di questo strano destino e cioè che le persone alla fine del percorso pensano che in tutte quelle volte che ci siamo visti che le abbiamo rubato i soldi e che la soluzione era tanto ovvia che potevamo trovarla anche da soli. Se ho ben capito dalle sue risposte è stata lei ogni volta ad interrompere la psicoterapia nel momento in cui i sintomi risulatvano leggermente alleviati. Veda quando noi prendiamo gli antibiotici o un antiinfiammatorio dopo le prime sommistriazioni iniziamo a sentirci meglio eppure il medico ci prescrive di continuare a prendere il farmaco almeno per sei giorni (nel caso dell'antibiotico) per evitare recidive. la psicoterapia funziona quasi allo stesso modo. Nel momento in cui il terapeuta propone il contratto terapuetico sa benissimo che i sintomi ad un certo punto si allevieranno ma sa altrettanto bene che ciò non vuol dire aver risolto il problema.
Indelicato Dott. Mariano
idm@dottindelicato.it
www.dottindelicato.it
www.psicoterapiacoppia.it
[#14]
Ex utente
Carissimo Dottor Santonocito mi creda le sue parole hanno colto in pieno il problema. Anche io mi sono resa conto che forse avere una malattia sarebbe più semplice e in alcuni momenti critici l'ho pure detto a chi mi era vicino. Ha ragione Lei cercare conferme non aiuta, anzi....é stato veramente costruittivo per me discutere con Voi!
Grazie di cuore....e spero di riuscire in un futuro a ritrovare un pò di equilibrio.
Egregio Dottor Indelicato vorrei chiarire solo alcune cose per non sembrare la solita paziente impaziente.....la prima volta in psicoterapia penso mi abbia danneggiato molto perchè la dottoressa alla fine mi ha raccontato tutta la sua vita (divorzio e avventure comprese). e io ovviamente la vedevo ormai come un'amica e non avvertivo la sua autorità e poi mi fece partecipare ad una terapia di gruppo che fu devastante per molti di noi perchè mise insieme persone troppo diverse e con problemi diversi e alcuni lasciarono dopo il primo incontro portandosi dietro la prima impressione......non voglio annoiarla ma ci tengo a chiarire un episodio in particolare....premetto che io ero molto molto tesa e agitata e dal confronto con persone che non conoscevo e stavo in un angolo in silenzio e una ragazza che venne solo al primo incontro aveva sofferto di manie omicide (mai concretizzate per fortuna) mi guardò e mi disse "se dovessi dire chi mi sembra che abbia problemi qui direi lei"....non venne più agli incontri. mi è capitato di rincontrarla in giro e mi guarda con un sorriso beffardo....credo che la dottoressa abbia commesso un grosso errore.....e lì ho iniziato a non fidarmi più! la seconda terapia l'ho interrotta per problemi economici e perchè l'antidepressivo mi ha illusa e so di aver sbagliato. ritenterò con più costanza perchè forse ho trovato la persona giusta.....spero....però capisce perchè sono un pò sfiduciata?
Grazie di cuore....e spero di riuscire in un futuro a ritrovare un pò di equilibrio.
Egregio Dottor Indelicato vorrei chiarire solo alcune cose per non sembrare la solita paziente impaziente.....la prima volta in psicoterapia penso mi abbia danneggiato molto perchè la dottoressa alla fine mi ha raccontato tutta la sua vita (divorzio e avventure comprese). e io ovviamente la vedevo ormai come un'amica e non avvertivo la sua autorità e poi mi fece partecipare ad una terapia di gruppo che fu devastante per molti di noi perchè mise insieme persone troppo diverse e con problemi diversi e alcuni lasciarono dopo il primo incontro portandosi dietro la prima impressione......non voglio annoiarla ma ci tengo a chiarire un episodio in particolare....premetto che io ero molto molto tesa e agitata e dal confronto con persone che non conoscevo e stavo in un angolo in silenzio e una ragazza che venne solo al primo incontro aveva sofferto di manie omicide (mai concretizzate per fortuna) mi guardò e mi disse "se dovessi dire chi mi sembra che abbia problemi qui direi lei"....non venne più agli incontri. mi è capitato di rincontrarla in giro e mi guarda con un sorriso beffardo....credo che la dottoressa abbia commesso un grosso errore.....e lì ho iniziato a non fidarmi più! la seconda terapia l'ho interrotta per problemi economici e perchè l'antidepressivo mi ha illusa e so di aver sbagliato. ritenterò con più costanza perchè forse ho trovato la persona giusta.....spero....però capisce perchè sono un pò sfiduciata?
Questo consulto ha ricevuto 14 risposte e 6.1k visite dal 08/09/2008.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.