Un quarantenne in difficoltà
Buongiorno, innanzitutto vi ringrazio per l'attenzione e premetto che questa esperienza di consulto è per me nuova... quindi spero che forma e contenuti della mia richiesta saranno pertinenti con le vostre modalità.
Sono una quarantenne impegnata in una relazione complicata: il mio partner è un poco-più-che-quarantenne, separato (e in procinto di divorzio), due figli che adora ed una situazione emotiva un po' ingarbugliata.
Quando abbiamo iniziato a frequentarci ci siamo innamorati e per lui è stata la prima esperienza sentimentale dopo il suo matrimonio.
Non ho motivo di ritenere il suo passato una minaccia, piuttosto è il modo in cui lui vive il futuro a preoccuparmi: io sono libera ed indipendente e le aspettative ed energie che investo in questo rapporto sono diverse dalle sue. Da parte mia vivo l'idea di un'evoluzione tra di noi (es: vivere insieme, tra le altre cose) come un desiderio, mentre per lui è fonte di stress e lo manda in confusione.
Siamo insieme da quasi due anni e siamo al terzo momento di forte tentennamento da parte sua. Abbiamo già avuto due "tira e molla" e ci siamo riconciliati da un paio di mesi credo guidati solo dal sentimento, senza approfonditi ragionamenti.
In entrambi gli scorsi casi, di fronte ai suoi dubbi e tentennamenti, ho agevolato io la rottura ma è sempre stato lui a cecarmi di nuovo.
Lui dichiara di provare un forte sentimento ma poi tentenna perchè si sente in difetto, teme di non poter soddisfare i miei desideri e si accorge che io investo più di lui nella storia.
Sentimenti a parte, il problema pratico della nostra relazione è principalmente uno, il tempo a sua disposizione (impegni con i figli, impegni sportivi, di lavoro, distanza...): il disequilibrio nasce non tanto dal tempo limitato che abbiamo, ho molto rispetto per i suoi impegni di padre e accetto senza storie quelli di lavoro e quelli sportivi, quanto piuttosto dal livello di coinvolgimento da parte sua... per esempio, spesso non mi dice con preavviso se e quando ci vedremo o comunque non mi coinvolge nei suoi programmi.
Purtroppo non appena scorge un momento di insoddisfazione da parte mia, ecco che arretra e torniamo nella crisi esistenziale.
Non voglio rubarvi il mestiere :-) ma mi sono fatta l'idea che la felicità lo spaventa perchè in cuor suo sa che potrebbe comportare cambiamenti, evoluzioni (per esempio coinvolgere i suoi figli in una sua nuova vita...) e credo non sia in grado di gestirli o non voglia. Eppure la sua vita così com’è non lo soddisfa…
So che se abbiamo diverse ambizioni per il futuro difficilmente faremo un percorso insieme.... ma la cosa che mi dispiace è vedere che lui è infelice in ogni caso. Sento che potrei essere per lui una fonte di serenità ma che rinuncia a me per la troppa paura di affrontare il suo futuro.
E' un percorso che dovrà fare con se stesso ma vorrei chiedervi consiglio per capire se qualche mio comportamento potrebbe in qualche modo aiutarlo a trovare la sua serenità, fosse anche senza di me.
Grazie
Sono una quarantenne impegnata in una relazione complicata: il mio partner è un poco-più-che-quarantenne, separato (e in procinto di divorzio), due figli che adora ed una situazione emotiva un po' ingarbugliata.
Quando abbiamo iniziato a frequentarci ci siamo innamorati e per lui è stata la prima esperienza sentimentale dopo il suo matrimonio.
Non ho motivo di ritenere il suo passato una minaccia, piuttosto è il modo in cui lui vive il futuro a preoccuparmi: io sono libera ed indipendente e le aspettative ed energie che investo in questo rapporto sono diverse dalle sue. Da parte mia vivo l'idea di un'evoluzione tra di noi (es: vivere insieme, tra le altre cose) come un desiderio, mentre per lui è fonte di stress e lo manda in confusione.
Siamo insieme da quasi due anni e siamo al terzo momento di forte tentennamento da parte sua. Abbiamo già avuto due "tira e molla" e ci siamo riconciliati da un paio di mesi credo guidati solo dal sentimento, senza approfonditi ragionamenti.
In entrambi gli scorsi casi, di fronte ai suoi dubbi e tentennamenti, ho agevolato io la rottura ma è sempre stato lui a cecarmi di nuovo.
Lui dichiara di provare un forte sentimento ma poi tentenna perchè si sente in difetto, teme di non poter soddisfare i miei desideri e si accorge che io investo più di lui nella storia.
Sentimenti a parte, il problema pratico della nostra relazione è principalmente uno, il tempo a sua disposizione (impegni con i figli, impegni sportivi, di lavoro, distanza...): il disequilibrio nasce non tanto dal tempo limitato che abbiamo, ho molto rispetto per i suoi impegni di padre e accetto senza storie quelli di lavoro e quelli sportivi, quanto piuttosto dal livello di coinvolgimento da parte sua... per esempio, spesso non mi dice con preavviso se e quando ci vedremo o comunque non mi coinvolge nei suoi programmi.
Purtroppo non appena scorge un momento di insoddisfazione da parte mia, ecco che arretra e torniamo nella crisi esistenziale.
Non voglio rubarvi il mestiere :-) ma mi sono fatta l'idea che la felicità lo spaventa perchè in cuor suo sa che potrebbe comportare cambiamenti, evoluzioni (per esempio coinvolgere i suoi figli in una sua nuova vita...) e credo non sia in grado di gestirli o non voglia. Eppure la sua vita così com’è non lo soddisfa…
So che se abbiamo diverse ambizioni per il futuro difficilmente faremo un percorso insieme.... ma la cosa che mi dispiace è vedere che lui è infelice in ogni caso. Sento che potrei essere per lui una fonte di serenità ma che rinuncia a me per la troppa paura di affrontare il suo futuro.
E' un percorso che dovrà fare con se stesso ma vorrei chiedervi consiglio per capire se qualche mio comportamento potrebbe in qualche modo aiutarlo a trovare la sua serenità, fosse anche senza di me.
Grazie
[#1]
Cara "quarantenne in difficoltà", è comprensibile da parte sua essere preoccupata e titubante sul vostro futuro insieme. Credo che vi siate incontrati in momenti molto differenti della vostra vita. Il suo compagno è in una fase di cambiamento, di rinascita, di riformulazione della sua vita. Ciascun cambiamento spaventa perchè ignoto, possiamo solo immaginare e/o sperare come sarà il nostro futuro ma non ne abbiamo l'assoluta certezza. Lei probabilmente è in cerca di sicurezza, complicità e perchè no, anche spensieratezza, in fondo state così bene insieme. Non deve scoraggiarsi e giungere a conclusioni affrettate e impulsive:"So che se abbiamo diverse ambizioni per il futuro difficilmente faremo un percorso insieme". Avrete sicuramente modalità differenti di affrontare i problemi, di vivere la vita e godervi la bellezza del momento ma non per questo inconciliabili. E' difficile fornirle un "manuale di istruzioni", non c'è nè un comportamento giusto nè uno sbagliato. Dovrebbe valutare se sente di riuscire a stare vicino ad un uomo momentaneamente in difficoltà e incapace di dedicarle il suo tempo migliore, no per assenza di sentimento. Provi a guardare dentro di sè.
Spero di esserle stata utile.
Un caro saluto
Spero di esserle stata utile.
Un caro saluto
Dr.ssa Beatrice Peroni
[#2]
Utente
Buongiorno Dott.ssa Peroni,
la ringrazio molto per la sua risposta.
Mi sento di dire che si, sono disposta a stare accanto ad una persona che vive un momento più difficile del mio, con le conseguenze che questo comporta. Lo farei perchè vedo in questa persona un compagno e voglio dare valore al sentimento che proviamo, con la speranza di una rinascita futura, insieme.
Purtroppo nonostante la mia disponibilità e per quanto io mi guarderò dentro, dall'altra parte resta la paura che sia lui ad andare via...
Grazie ancora!
la ringrazio molto per la sua risposta.
Mi sento di dire che si, sono disposta a stare accanto ad una persona che vive un momento più difficile del mio, con le conseguenze che questo comporta. Lo farei perchè vedo in questa persona un compagno e voglio dare valore al sentimento che proviamo, con la speranza di una rinascita futura, insieme.
Purtroppo nonostante la mia disponibilità e per quanto io mi guarderò dentro, dall'altra parte resta la paura che sia lui ad andare via...
Grazie ancora!
[#3]
Gentile Utente,
Da quanto leggo di lei/voi, la situazione è abbastanza asimmetrica
Un uomo con un passato, dei figli, una ex moglie e tante remore e meccanismi di difesa...
Lei libera, propositiva, piena di entusiasmo e che lotta senza paure e rallentatori....
Alle indicazioni della Collega, le suggerisco di richiedere una consulenza di coppia, luogo simbolico, non giudicante, dove dipanare la matassa emozionale in cui vi siete intrappolati......al fine di comprendere il da farsi, sul piano emotivo e profondo.....
Da quanto leggo di lei/voi, la situazione è abbastanza asimmetrica
Un uomo con un passato, dei figli, una ex moglie e tante remore e meccanismi di difesa...
Lei libera, propositiva, piena di entusiasmo e che lotta senza paure e rallentatori....
Alle indicazioni della Collega, le suggerisco di richiedere una consulenza di coppia, luogo simbolico, non giudicante, dove dipanare la matassa emozionale in cui vi siete intrappolati......al fine di comprendere il da farsi, sul piano emotivo e profondo.....
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#5]
Gentile utente,
Lei è una quarantenne libera, lui un quasi coetaneo con una esperienza di coppia e di famiglia significative; lui ha già dei figli e li avrà per sempre, lei sembra di no... Può prefigurarsi questa situazione come complessa.
"L'amore può tutto", si dice; ma occorre capire che prezzo si è disposti a pagare.
E se Lei desiderasse poi dei figli? E se questa situazione di lui rappresentasse un forte
vincolo per la vita della nuova coppia?
In queste situazioni anche il terapeuta online è incerto tra il consigliare la terapia di coppia oppure la terapia individuale al fine di capire cosa la persona si attende dalla propria vita. Tutto sta su dove Lei mette l'accento principale .
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.8k visite dal 02/03/2015.
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