Dipendenza da cocaina

Salve a tutti,mi sto rivolgendo a voi perchè il mio ragazzo ha una dipendenza da cocaina.

Ci conosciamo da 1 anno e mezzo e la nostra relazione non era quella che si definisce una relazione convenzionale, siamo partiti in quarta ma non eravamo decisi a prendere la cosa sul serio a causa dei suoi problemi.

Da quello che mi è stato raccontato da amici e familiari ha cominciato ad abusare di droghe pesanti sin dai 14-15 anni con regolarità e in grandi quantità, crescendo poi ha cominciato a ridurre e ad avere uno stile di vita più nella norma, trovandosi un lavoro e riducendo la sua cerchia di amici a quelli più stretti (non per questo a quelli "giusti").

Poco tempo fa è stato per qualche mese in un centro di cura nel quale lui aveva la facoltà di decidere quando andarsene (non so di preciso come funzioni) e difatti non ha resistito più di 3 mesi a causa del pesante stile di vita a cui era costretto,dice lui.

Uscito ha avuto subito alcune ricadute che ha ridotto a rarissime volte, ormai ho imparato a riconoscere quando ne fa uso e quando arrivano i sintomi dell'astinenza ,anche se ovviamente non ne ho la certezza, ma lui lo ammette sempre quando lo fa.

Pochi giorni fa ha avuto un'altra ricaduta e questo lo condiziona nel suo stile di vita dato che non riesce ad andare a lavorare (un lavoro abbastanza estenuante fisicamente per un ragazzo di 25 anni) e compromette i rapporti con i suoi genitori e con me dato che è irrequieto, facilmente irritabile e privo di vita.

E' perfettamente consapevole della situazione e di aver bisogno di aiuto, difatti è rimasto in contatto con i responsabili del centro di recupero e hanno fissato già 2 colloqui.

Vorrei sapere se avete consigli su come aiutarlo a gestire la cosa perchè io francamente non me ne intendo per niente e non so mai cosa dire o cosa fare, anche se so che solo lui può aiutare se stesso ma vorrei comunque potergli dare una mano o saperne di più.

So già che la cosa potrebbe richiedere anni e frequenti ricadute, ma finchè me la sento vorrei stargli vicino. Grazie in anticipo.

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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>a causa del pesante stile di vita a cui era costretto..<<
lo stile di vita della comunità è "pensante" perché implica la messa in atto di atteggiamenti mai tollerati come: autonomia, senso di responsabilità ecc.

E' un percorso difficile e lungo che richiede motivazione e sforzo. Le comunità terapeutiche potrebbero essere utili, ma ci vuole costanza.

La dipendenza psicologica dalla cocaina è molto forte e se non trattata potrebbe durare anni, anche dopo l'effettiva sospensione della sostanza.

Il problema non è solo l'uso e l'abuso della sostanza, ma tutto il sommerso del vissuto, come l'accettazione delle propria condizione anche in termini di stati emotivi negativi che con l'uso della cocaina vengono negati.





Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Utente
Utente
Vorrei sapere inoltre : in cosa consistono questi colloqui?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
"Vorrei sapere se avete consigli su come aiutarlo a gestire la cosa perchè io francamente non me ne intendo per niente e non so mai cosa dire o cosa fare,anche se so che solo lui può aiutare se stesso ma vorrei comunque potergli dare una mano o saperne di più"

Gentile Utente,
Oltre che avere pazienza e stargli vicino, ma non troppo vicino, non può fare altro.
Può sperare che si curi e che non ci siano troppe ricadute.

Ogni dipendenza è una storia a se, dipende dalla struttura di personalità, dal significato che assume la cocaina per lui, che sensazioni/soluzioni gli fornisce..., che storia di vita e familiare ha avuto e così via.

Eviti di "colludere' cioè di allearsi con la sua malattia, soltanto una giusta distanza la renderà forte, lucida, non manipolabile ed utile....

Consideri che chi soffre di dipendenza, solitamente è bugiardo, fragile e tende a manipolare il partner

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>difatti è rimasto in contatto con i responsabili del centro di recupero ed hanno fissato già 2 colloqui.<<
è vero anche che dopo 3 mesi ha deciso di andarsene, probabilmente nel momento in cui non ha più tollerato l'astinenza.

Come la Collega che scrive poco sopra, la metto in guardia rispetto alla manipolazione, lo fanno con gli operatori, i famigliari e i partner.







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Utente
Utente
Cosa intendete con manipolazione?Che faccia apparire la situazione meno grave di quel che è realmente?
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>Che faccia apparire la situazione meno grave di quel che è realmente?<<
questo è probabile e abbastanza frequente, così come possono dare l'idea di avere il polso della situazione ecc.





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Utente
Utente
Ho capito,grazie mille a tutti voi per le risposte!