L'invidia per gli altri
premetto che seguo già un terapeuta e abbiamo parlato diverse volte di questa cosa, che sta venendo fuori ora più di prima.
mi rivolgo a voi per un'opinione diversa.
Spessissimo provo invidia per persone che riescono a distinguersi (perché ne parlano o perché fanno effett. cose) in ambiti che conosco bene anche io tipo viaggiare, sport, cultura, lavoro.
Li giudico, mi irritano e non credo alle loro conquiste.
Allo stesso tempo riconosco questa invidia, che giudico deplorevole, e ovviamente non dico niente, anche se mi innervosisco.
io dal canto mio non "mostro" mai le mie conquiste, che non riesco a valutare in maniera oggettiva, e proietto le mie mancanze e desideri.
tipico esempio è questo mio amico molto intraprendente nel sociale che fa mille cose, mille associazioni: è molto sveglio ed intelligente e ne sa davvero, ma spesso ha un atteggiamento critico verso persone con più esperienza.
Non sembra giudicare mai, sembra perfetto, troppo bravo.
Io e il sociale siamo l'acqua e il fuoco...e nonostante da un lato gli riconosca tutto, mi fa irritare a dismisura.
come posso risolvere questo conflitto?
non è grave, ma non mi rende sereno e soprattutto, non riesco ad apprezzare le altre persone.
mi rivolgo a voi per un'opinione diversa.
Spessissimo provo invidia per persone che riescono a distinguersi (perché ne parlano o perché fanno effett. cose) in ambiti che conosco bene anche io tipo viaggiare, sport, cultura, lavoro.
Li giudico, mi irritano e non credo alle loro conquiste.
Allo stesso tempo riconosco questa invidia, che giudico deplorevole, e ovviamente non dico niente, anche se mi innervosisco.
io dal canto mio non "mostro" mai le mie conquiste, che non riesco a valutare in maniera oggettiva, e proietto le mie mancanze e desideri.
tipico esempio è questo mio amico molto intraprendente nel sociale che fa mille cose, mille associazioni: è molto sveglio ed intelligente e ne sa davvero, ma spesso ha un atteggiamento critico verso persone con più esperienza.
Non sembra giudicare mai, sembra perfetto, troppo bravo.
Io e il sociale siamo l'acqua e il fuoco...e nonostante da un lato gli riconosca tutto, mi fa irritare a dismisura.
come posso risolvere questo conflitto?
non è grave, ma non mi rende sereno e soprattutto, non riesco ad apprezzare le altre persone.
[#1]
Dovrebbe accettare l'invidia per quella che è, ossia un sentimento umano che appartiene ad ogni persona. Forse lei ha relegato l'invidia ad una classe di concetti socialmente criticati, quindi sperimentarla la fa sentire non adeguato e magari anche in colpa.
E' chiaro che l'invidia va elaborata per farla diventa una tendenza positiva al miglioramento personale, altrimenti potrebbe assumere valenze negative e bloccanti, un inconsapevole "attacco sadico" nei confronti delle persone verso la quale è diretta.
E' chiaro che l'invidia va elaborata per farla diventa una tendenza positiva al miglioramento personale, altrimenti potrebbe assumere valenze negative e bloccanti, un inconsapevole "attacco sadico" nei confronti delle persone verso la quale è diretta.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#2]
Gentile utente, si può comprendere l'invida verso chi ha più successo, ma la tappa successiva dovrebbe essere domandarsi.. come ha fatto e in che modo.. perchè , vede, se lei fa cose interessanti , importanti, se fa viaggi , incontri, letture, e non condivide con nessuno tutto questo , come fanno gli altri a saperlo e ad apprezzare le sue capacità, va bene non gloriarsi , ma si puo' raccontare, condividere, parlando anche della fatica e dell'entusiasmo e anche dei dubbi che .. il fare.. comporta.
Non c'è, là fuori un mondo cattivo, esigente , giudicante che guarda negativamente ogni sua mossa..
Mi domando che adolescenza ha avuto e che rapporto ha avuto ed ha con fratelli, compagni di scuola, colleghi..
Ha già un terapeuta per fortuna, gli parli diffusamente di questo suo sguardo sul mondo degli altri..
Le faccio molti auguri, di giorni più sereni..
Restiamo in ascolto..
Non c'è, là fuori un mondo cattivo, esigente , giudicante che guarda negativamente ogni sua mossa..
Mi domando che adolescenza ha avuto e che rapporto ha avuto ed ha con fratelli, compagni di scuola, colleghi..
Ha già un terapeuta per fortuna, gli parli diffusamente di questo suo sguardo sul mondo degli altri..
Le faccio molti auguri, di giorni più sereni..
Restiamo in ascolto..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#3]
Utente
vi ringrazio per le risposte...
si vivo l'invidia in maniera altamente negativa...mi rode dentro e la comprimo perché non è "nobile"...come trasformarla? quale concetto base dovrei abbattere?
"Non c'è, là fuori un mondo cattivo, esigente , giudicante che guarda negativamente ogni sua mossa"
Lei ha centrato a pieno...vivo esattamente così, vivo io con me stesso in questo modo e ripercuoto questa visione sugli altri verso me. Per questo spesso sono anche permaloso verso le critiche che mi vengono fatte e mi sento sempre di dover dimostrare il massimo.
la terapia che seguo è psicanalitica, ma a dire il vero il terapeuta interagisce poco, fa poche domande...io a volte non ho niente da dire.
cosa dovrei fare?
si vivo l'invidia in maniera altamente negativa...mi rode dentro e la comprimo perché non è "nobile"...come trasformarla? quale concetto base dovrei abbattere?
"Non c'è, là fuori un mondo cattivo, esigente , giudicante che guarda negativamente ogni sua mossa"
Lei ha centrato a pieno...vivo esattamente così, vivo io con me stesso in questo modo e ripercuoto questa visione sugli altri verso me. Per questo spesso sono anche permaloso verso le critiche che mi vengono fatte e mi sento sempre di dover dimostrare il massimo.
la terapia che seguo è psicanalitica, ma a dire il vero il terapeuta interagisce poco, fa poche domande...io a volte non ho niente da dire.
cosa dovrei fare?
[#4]
Gentile utente,
lei sostiene che a volte non ha niente da dire al suo terapeuta, ma ci chiede una opinione diversa, dice di sentirsi giudicato dall'esterno e sembra lamentarsi della poca interazione del terapeuta.
Ne parli col suo terapeuta! Avere altre opinioni non la aiuterà a capire cosa dovrebbe fare, ma contribuirà ad alimentare la confusione.
Le posso chiedere in quale tipo di psicoanalisi è specializzato il suo terapeuta?
lei sostiene che a volte non ha niente da dire al suo terapeuta, ma ci chiede una opinione diversa, dice di sentirsi giudicato dall'esterno e sembra lamentarsi della poca interazione del terapeuta.
Ne parli col suo terapeuta! Avere altre opinioni non la aiuterà a capire cosa dovrebbe fare, ma contribuirà ad alimentare la confusione.
Le posso chiedere in quale tipo di psicoanalisi è specializzato il suo terapeuta?
Dott.ssa Giselle Ferretti Psicologa Psicoterapeuta
www.giselleferretti.it
https://www.facebook.com/giselleferrettipsicologa?ref=hl
[#5]
>>cosa dovrei fare?<<
dovrebbe portare la sua difficoltà di comunicazione all'interno del percorso che sta facendo, perché se sente il bisogno di confrontarsi con altri psicologi significa che c'è qualcosa da rivedere nella relazione che ha instaurato con il Collega.
Come vede i dubbi se li porta dietro da qualche tempo:
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/438365-psicanalisi-terapeuta-o-terapia.html
dovrebbe portare la sua difficoltà di comunicazione all'interno del percorso che sta facendo, perché se sente il bisogno di confrontarsi con altri psicologi significa che c'è qualcosa da rivedere nella relazione che ha instaurato con il Collega.
Come vede i dubbi se li porta dietro da qualche tempo:
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/438365-psicanalisi-terapeuta-o-terapia.html
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 4.3k visite dal 27/02/2015.
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