Paura della morte a 25 anni.

Salve gentili medici. Sono un ragazzo di 25 anni e sono un paio di settimane che sono ossessionato dalla paura della morte, non di morire ora ma nel normale decorso della vita. Studio all'universitá in una facoltá scientifica e vivo con i miei genitori che hanno 50 anni e sono fidanzato con una ragazza da quasi 3 alla quale tengo molto. Dico questo perchè vivo in una famiglia dove ho sempre costante l'affetto dei miei genitori che reputo persone straordinarie (delle quali spesso però ho paura di quando purtroppo non ci saranno più). Non abbiamo problemi particolari a casa. Ammetto di essere una persona forte fuori ma molto fragile dentro specialmente su certe cose. Sono una persona molto ansiosa, per ansia intendo che vado un po nel panico per esempio durante un esame ma certe volte ho ansia anche nel fare dei piccoli gesti quotidiani, provocandomi un gran mal di pancia ed una voglia improvvisa di correre in bagno. Non ho particolari traumi passati tranne uno 5 anni fa in cui sono stato in cura dallo psichiatra il quale mi prescrisse 2 pillole anti ansia, e cio accadde in quanto ebbi un forte shock dovuto alla mia ex dopo che ci siamo lasciati, dico shock perchè successero cose che coinvolsero anche la mia famiglia, ritrovandomi improvvisamente solo a soffrire. Non so perchè ma proprio ora che dovrei essere felice in quanto ho superato un difficile esame universitario ho invece questa ossessione che mi pervade quotidianamente, quasi come se avessi percepito la consapevolezza di questo e di non capire come mai tutti non hanno paura di una cosa del genere.. Che più ci penso e più mi sento male. Ho cercato di parlarne con i miei genitori ma soprattutto con la mia fidanzata che mi è molto vicina per fortuna anche se essendo anche lei molto debole come persona non vorrei renderla triste in quanto ha gia i suoi problemi da affrontare. Mi sento di essere di nuovo caduto in quel vortice dove dal quale non vedo via di uscita. L'altra sera ho tremato per tutta la notte e svegliando mia madre mi ha fatto prendere delle gocce contro l'ansia che prende anche lei e devo ammettere che mi hanno almeno fatto dormire un po. Forse tutto è dovuto al fatto che penso spesso che un giorno i miei non ci saranno più e che tengo molto alla loro salute (mio padre non è stato bene l'anno scorso), o al fatto che il mio amato cane ha 15 anni, o forse perchè recentemente ho avuto diverse delusioni in amicizia, non riuscend a distrarmi come forse dovrei. Probabilmente dalle mie parole non si comprende la mia angoscia, ma credetemi è tanta. La paura di non sapere cosa ci sia dopo, ed il non capire questa cosa mi fa stare male. Credo di essere diventato quasi paranoico. Mi sento profondamente triste..
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
"Sono una persona molto ansiosa, per ansia intendo che vado un po nel panico per esempio durante un esame ma certe volte ho ansia anche nel fare dei piccoli gesti quotidiani, provocandomi un gran mal di pancia ed una voglia improvvisa di correre in bagno."

Gentile Utente,
Forse bisognerebbe partire da qua...

L'ansia può degenerare e rendere la qualità di vita scadente e compromessa, sfociando talvolta in una sindrome depressiva, con conseguente paura della morte.

Oltre alla farmacoterapia, segue una psicoterapia?

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
<<tutto è dovuto al fatto che penso spesso che
un giorno i miei non ci saranno più e
che tengo molto alla loro salute
che il mio amato cane ha 15 anni,
perchè recentemente ho avuto diverse delusioni in amicizia, <<

Gentile ragazzo,
Lei ci elenca una serie di motivi ultra reali, che hanno al centro "la perdita".
Sì, noi umani siamo sottoposti a perdite inevitabili, tra cui la più importante riguarda la morte.
E a un certo punto la sua ineluttabilità arriva a proiettare un'ombra sulla vita.
E' il momento in cui si deve iniziare a prendere atto della realtà concreta e misteriosa che attende tutti noi.

Ma quando, anzichè innescarsi un processo di adattamento, si innesca un processo di ansia e angoscia crescente, non siamo più nel regolare processo evolutivo; occorre affrontare la situazione in altro modo, chiedendo aiuto.

Inizi da una visita medica dal Suo medico di base, psicologo psicoterapeuta e psichiatra sono gli specialisti di riferimento.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Concordo con le colleghe, si faccia aiutare, dall'ansia si esce, ma bisogna chiarire e adattarsi, come tutti, al fatto che c'è un mondo reale ,meno drammatico intorno a noi.. i genitori cinquantenne sono dei ragazzi..!
Cerchi di fare di ogni giorno un bel giorno, senza tante rimuginazioni, perdite di tempo..
Domande esistenziali se le fanno tutti.. chi siamo, dove andiamo.. ?ma poi bisogna adattarsi, pensare e guardarsi intorno con occhi più realistici e sereni ..e approfittare della vita..
Spero che lei abbia interessi, progetti e impari a guardare più in là, più in alto e non si rovini la giovinezza.. sarebbe come possedere una Ferrari e tenerla chiusa in garage..!!
Restiamo in ascolto..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Utente
Utente
Gentili medici. Vi ringrazio prima di tutto per le risposte al mio consulto ed alla vostra rapidità. Non ho risposto subito in quanto volevo vedere nei giorni a seguire come potessi sentirmi, se meglio o peggio. Innanzitutto vi informo che non sto facendo nessuna terapia farmacologica, o almeno non ancora sto cercando di superare questa cosa con la forza ed il sostegno di chi mi sta vicino. Ho solo preso 10 gocce qualche sera fa (quando vi ho scritto per la prima volta) di alprazolam. Qualche anno fa quando sono stato in cura farmacologica il mio psichiatra mi prescrisse 2 farmaci diversi uno la sera ed uno la mattina. Mi ricordo solo di uno di questi due che era setralina Teva 50 mg. Adesso non voglio fare ancora nessuna cura, in quanto questi due farmaci all'epoca mi stordivano e non poco, infatti il medico poi se non mi sbaglio dimezzò la dose. Attualmente vivo tra alti e bassi, momenti in cui mi sento forte, ed accetto questa cosa in modo naturale come tutti e come ho sempre fatto, e momenti in cui mi manca il fiato. Apparentemente sembro stare meglio, ma questo giudizio mi sembra decisamente instabile. Senza considerare che adesso mi aspetta da studiare un esame scientifico decisamente difficile (il più difficile del mio corso di laurea) e ho paura di non avere la lucidità e la forza mentale per poterlo sostenere.. Cio mi angoscia. Cerco di distrarmi e dialogare con la mia fidanzata che mi è vicina. Sto uscendo molto in questi giorni, proprio per cercare di alleggerire la situazione, sperando che possa essere curativo, voi cosa ne pensate? Spero che la prossima volta che vi scrivo starò ancora meglio perchè non posso perdere troppo tempo sia per lo studio per me importante ed a un passo dalla laurea sia per il mio stato psicologico. Certo non è facile distrarmi e spesso anche se sono uscito ci sono momenti in cui dentro di me mi sento buio ed angoscioso per quel pensiero e forse anche per qualche motivo che ho gia accennato precedentemente. Il problema è specialmente la notte, la solitudine unita alla gia ormai insonnia che mi porto da quando sono piccolo, sono una brutta bestia da combattere..
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

Grazie del riscontro sulle sue condizioni di salute! E buono studio.





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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
"Il problema è specialmente la notte, la solitudine unita alla gia ormai insonnia che mi porto da quando sono piccolo, sono una brutta bestia da combattere.. "

Dovrebbe, a parte gli alti e bassi che ci ha partecipato, valutare di andare ben oltre il dostirbo....
L'insonnia, le sue paure, le oscillazioni morali, andrebbero diagnosticate e poi curate con cura.

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