Spirale di astinenza
Buongiorno.
Mi servirebbe un consiglio per uscire dalla seguente spirale.
Sto insieme alla mia ragazza da 8 anni.
All'inizio il sesso era passionale, soddisfacente, a volte perfino perverso.
Col passare del tempo si e' appiattito tutto nella piu' banale apatia, fino ad arrivare a non consumare piu' se non con una frequenza prossima allo zero mensile; credo sia una cosa se non normale molto comune nelle coppie a lungo termine, e credo anche che la colpa stia da entrambe le parti, come da nessuna: semplicemente non si prova piu' attrazione fisica per la controparte (che e' sempre e inesorabilmente la stessa), la novita' viene a mancare, la soddisfazione della conquista e' appagata da tempo etc.
Un tempo tra l'altro l'approccio avveniva spontaneo da entrambe le parti: provocavo io, provocava lei. A un certo punto ho cominciato a provocare solo io, lei non ha fatto piu' niente se non concedersi o rifiutarsi (piu' rifiutarsi alla fine).
In questa crisi che all'epoca mi ha fatto abbastanza male non ho trovato altro rimedio che farmi un'amante. La mia ragazza mi ha beccato quasi subito (tra l'altro da 10000 km di distanza, e voi direte: "bravo pirla" e io non posso che darvi ragione).
Siamo rimasti insieme, ma da allora niente sesso. Lei adduce il motivo: "mi ricordo di quello che hai fatto e quindi non ti voglio". Che e' una balla, perche' come vi ho detto anche prima del tradimento c'era una crisi di questo genere.
Lei nega che ci sia mai stata questa crisi, dice che e' normale il calo del desiderio, ammette solo (per punirmi, a mio avviso) che mi nega il sesso per via di quella storia, insomma...ha sempre ragione lei e non ne vuole discutere ne' ammettere le sue colpe. Quando le ho detto che l'ho fatto anche perche' non si scopava lei ha replicato che allora non avremmo piu' scopato comunque.
Ultimo capitolo: ho perso totalmente interesse sessuale per lei, e viviamo piu' casti dei frati (beh, frati "teorici" ovviamente, non quelli del Monte Athos). Tuttavia sono un uomo e non ho 250 anni, quindi il desiderio c'e', ma per altre donne. Chiaro che lei adesso attua un controllo degno del controspionaggio in Guerra fredda, per cui non posso concedermi niente (senza rischiare di essere piantato in tronco), col risultato che sono stato totalmente castrato e segregato in un limbo familiare monacale.
La situazione e' insostenibile e io la vedo come un'arpia. Ho pensato varie volte di mollarla, ma alla fine mi dispiace perche' il sesso non e' tutto. C'e' intesa ad altri livelli. Ok, non e' tutto, ma almeno una parte si', perdio.
Consigli?
Mi servirebbe un consiglio per uscire dalla seguente spirale.
Sto insieme alla mia ragazza da 8 anni.
All'inizio il sesso era passionale, soddisfacente, a volte perfino perverso.
Col passare del tempo si e' appiattito tutto nella piu' banale apatia, fino ad arrivare a non consumare piu' se non con una frequenza prossima allo zero mensile; credo sia una cosa se non normale molto comune nelle coppie a lungo termine, e credo anche che la colpa stia da entrambe le parti, come da nessuna: semplicemente non si prova piu' attrazione fisica per la controparte (che e' sempre e inesorabilmente la stessa), la novita' viene a mancare, la soddisfazione della conquista e' appagata da tempo etc.
Un tempo tra l'altro l'approccio avveniva spontaneo da entrambe le parti: provocavo io, provocava lei. A un certo punto ho cominciato a provocare solo io, lei non ha fatto piu' niente se non concedersi o rifiutarsi (piu' rifiutarsi alla fine).
In questa crisi che all'epoca mi ha fatto abbastanza male non ho trovato altro rimedio che farmi un'amante. La mia ragazza mi ha beccato quasi subito (tra l'altro da 10000 km di distanza, e voi direte: "bravo pirla" e io non posso che darvi ragione).
Siamo rimasti insieme, ma da allora niente sesso. Lei adduce il motivo: "mi ricordo di quello che hai fatto e quindi non ti voglio". Che e' una balla, perche' come vi ho detto anche prima del tradimento c'era una crisi di questo genere.
Lei nega che ci sia mai stata questa crisi, dice che e' normale il calo del desiderio, ammette solo (per punirmi, a mio avviso) che mi nega il sesso per via di quella storia, insomma...ha sempre ragione lei e non ne vuole discutere ne' ammettere le sue colpe. Quando le ho detto che l'ho fatto anche perche' non si scopava lei ha replicato che allora non avremmo piu' scopato comunque.
Ultimo capitolo: ho perso totalmente interesse sessuale per lei, e viviamo piu' casti dei frati (beh, frati "teorici" ovviamente, non quelli del Monte Athos). Tuttavia sono un uomo e non ho 250 anni, quindi il desiderio c'e', ma per altre donne. Chiaro che lei adesso attua un controllo degno del controspionaggio in Guerra fredda, per cui non posso concedermi niente (senza rischiare di essere piantato in tronco), col risultato che sono stato totalmente castrato e segregato in un limbo familiare monacale.
La situazione e' insostenibile e io la vedo come un'arpia. Ho pensato varie volte di mollarla, ma alla fine mi dispiace perche' il sesso non e' tutto. C'e' intesa ad altri livelli. Ok, non e' tutto, ma almeno una parte si', perdio.
Consigli?
[#1]
Gentile utente
Oggi è domenica e di domenica di solito non rispondo ai consulti. Tuttavia, mi trovo davanti al computer di passaggio e leggendo la sua richiesta ho deciso di farlo subito.
La sua descrizione è molto chiara ed esplicita - a tratti persino comica - con quella spregiudicata fantasia lessicale di voi milanesi che non cessa mai d'impressionarmi.
Ciò è un bene perché significa che lei ha delle risorse, in questo caso l'umorismo, da utilizzare a suo vantaggio. Non immagina nemmeno quanto il senso dell'umorismo farebbe bene ad altri, in altre situazioni.
Il problema che lei pone non ha una soluzione univoca che vada bene per tutti. Ognuno prima o poi rischia di caderne vittima e, quando succede, ognuno lo risolve come può e a modo proprio. Oppure non lo risolve affatto. E non è detto che quest'ultima sia per forza la peggiore delle alternative.
Le faccio qualche esempio un po' all'estremo.
Lei dice che il sesso non è tutto e ha perfettamente ragione. D'altra parte, vi sono persone molto passionali che se non riescono a fare sesso spesso iniziano a stare male, e persone che possono farne a meno o quasi. Le prime, poste di fronte al suo dilemma, non hanno dubbi: lasciano.
Per altri è invece più importante l'attaccamento affettivo all'altro, perché attraverso questo riescono a soddisfare altri tipi di bisogni. Neanche queste persone hanno dubbi quando si trovano a dover decidere: restano.
Una terza categoria di persone non intende rinunciare né al vantaggio di una frequente e varia attività sessuale né alla sicurezza di un rapporto stabile e di lunga durata. E quindi decidono di farsi l'amante (o anche più di una). Come ha provato a fare lei, solo che le è andata male.
Da quello che dice, non sembra si possa dire che lei riesca ad occupare nettamente una di queste tre posizioni. Quindi, lei ha solamente due alternative: una è decidere subito; l'altra è lasciare passare altro tempo, chiarirsi meglio le idee e decidere più avanti. In questo potrebbero esserle d'aiuto dei colloqui specialistici, con uno psicologo. Ma se è sufficientemente determinato potrà riuscirci anche da solo.
Cordiali saluti
Oggi è domenica e di domenica di solito non rispondo ai consulti. Tuttavia, mi trovo davanti al computer di passaggio e leggendo la sua richiesta ho deciso di farlo subito.
La sua descrizione è molto chiara ed esplicita - a tratti persino comica - con quella spregiudicata fantasia lessicale di voi milanesi che non cessa mai d'impressionarmi.
Ciò è un bene perché significa che lei ha delle risorse, in questo caso l'umorismo, da utilizzare a suo vantaggio. Non immagina nemmeno quanto il senso dell'umorismo farebbe bene ad altri, in altre situazioni.
Il problema che lei pone non ha una soluzione univoca che vada bene per tutti. Ognuno prima o poi rischia di caderne vittima e, quando succede, ognuno lo risolve come può e a modo proprio. Oppure non lo risolve affatto. E non è detto che quest'ultima sia per forza la peggiore delle alternative.
Le faccio qualche esempio un po' all'estremo.
Lei dice che il sesso non è tutto e ha perfettamente ragione. D'altra parte, vi sono persone molto passionali che se non riescono a fare sesso spesso iniziano a stare male, e persone che possono farne a meno o quasi. Le prime, poste di fronte al suo dilemma, non hanno dubbi: lasciano.
Per altri è invece più importante l'attaccamento affettivo all'altro, perché attraverso questo riescono a soddisfare altri tipi di bisogni. Neanche queste persone hanno dubbi quando si trovano a dover decidere: restano.
Una terza categoria di persone non intende rinunciare né al vantaggio di una frequente e varia attività sessuale né alla sicurezza di un rapporto stabile e di lunga durata. E quindi decidono di farsi l'amante (o anche più di una). Come ha provato a fare lei, solo che le è andata male.
Da quello che dice, non sembra si possa dire che lei riesca ad occupare nettamente una di queste tre posizioni. Quindi, lei ha solamente due alternative: una è decidere subito; l'altra è lasciare passare altro tempo, chiarirsi meglio le idee e decidere più avanti. In questo potrebbero esserle d'aiuto dei colloqui specialistici, con uno psicologo. Ma se è sufficientemente determinato potrà riuscirci anche da solo.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Gentile Utente,
mi sento di consigliare al Dottor Santoncito di scrivere più spesso la domenica perchè ha scritto davvero una bella risposta, che condivido
Alla fine, se ci pensa, la soluzione c'è già: lei è rimasto. Nelle coppie le soluzioni potrebbero essere definitive del tipo "...per sempre":
- starò con te per sempre...
- ti amerò per sempre...
- ti ricorderò per sempre
- starò senza di te per sempre
Ma nei fatti non funziona mai così, di solito si trovano delle soluzioni "funzionali" al contesto: lei in QUESTO contesto ha deciso di restare, anche se si sente un pirla, anche se vorrebbe andare a letto con le altre, anche se dorme con la CIA a fianco, ecc.
Evidentemente ADESSO va bene così
Di solito chi pensa troppo ai problemi di ADESSO e contemporaneamente ai problemi di DOMANI ha un doppio carico di problema da risolvere, ecco perchèsi va in confusione.
Basta che lei rilegga la mail ceh ci ha scritto, e troverà la soluzione
mi sento di consigliare al Dottor Santoncito di scrivere più spesso la domenica perchè ha scritto davvero una bella risposta, che condivido
Alla fine, se ci pensa, la soluzione c'è già: lei è rimasto. Nelle coppie le soluzioni potrebbero essere definitive del tipo "...per sempre":
- starò con te per sempre...
- ti amerò per sempre...
- ti ricorderò per sempre
- starò senza di te per sempre
Ma nei fatti non funziona mai così, di solito si trovano delle soluzioni "funzionali" al contesto: lei in QUESTO contesto ha deciso di restare, anche se si sente un pirla, anche se vorrebbe andare a letto con le altre, anche se dorme con la CIA a fianco, ecc.
Evidentemente ADESSO va bene così
Di solito chi pensa troppo ai problemi di ADESSO e contemporaneamente ai problemi di DOMANI ha un doppio carico di problema da risolvere, ecco perchèsi va in confusione.
Basta che lei rilegga la mail ceh ci ha scritto, e troverà la soluzione
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.2k visite dal 07/09/2008.
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