Una condizione psichica così depressa

Ho avuto una brutta esperienza con una psicoterapeuta. Sto attraversando un periodo "buio" quindi mi sono iscritto ad una associazione in cui c'era il servizio psicologico gratuito. Dopo due incontri mi è stata fatta un intervista sul mio passato - infanzia (5-12 anni) è stato doloroso in cui ho dovuto esprimere lati positivi e negativi miei e dei miei genitori. All'incontro successivo con la psicologa dovevo dirle le mie sensazioni dopo l'intervista: ho riferito che mi sentivo abbattuto e volevo tornare dalla moglie ma mi sono detto reagisci e vai in negozio per fare degli acquisti. In risposta mi sono sentito dire dalla psicoterapeuta che avevo sbagliato e c'e' una voce dentro di me che ho ascoltato (quasi un sintomo schizzo frenico secondo la terapeuta).Poi ho detto che dopo l'intervista ho telefonato ai miei genitori, mi ha detto che questo comportamento era sbagliato secondo la statistica del protocollo relativo all'intervista, perchè un uomo non fa questo. Ho risposto che ho chiamato i miei per un senso di lealta' verso di loro. Avvertivo, da parte della terapeuta, un atteggiamento verso di me critico per farmi pesare l'errore e contraddirmi. Vivevo una sensazione da "ring" in cui lei cercava di abbattermi e io di risollevarmi. Poi abbiamo parlato su ciò che avevo risposto sulla mia carriera militare ho detto che all'inizio era stata molto dura per me lontananza da casa, vita militare ecc. mi ha risposto che lei se ne sarebbe andata via subito senza star li a soffrire. Vivevo la seduta, in base alle sue considerazioni, come se la mia vita fosse stata un fallimento. Ho risposto che ero fiero di essere rimasto per motivi economici e di realizzazione anche se mi ha fatto soffrire rimanere lì. Poi abbiamo parlato di mia madre, che era rimasta orfana a 7 anni, ed era insicura e sola e tutto ciò me lo ha trasmesso a me. Ho reagito dicendogli che all'orfanotrofio era con sua sorella e l'andava a trovare sua zia. Poi ho detto alla terapeuta che tra me e lei non sentivo la giusta empatia e avvertivo freddezza mi ha detto che poteva essere così perchè lei era una donna e io un uomo e un uomo deve essere più forte gli ho risposto che per me non c'era differenza tra i sessi a livello mentale. ecc. Poi a casa mi sono fatto un opinione su tanta "violenza" psicologica: poichè per l'inizio della terapia psicologica gratuita presso l'associazione bisognava attendere 2 mesi mi voleva mettere, durante la seduta, in una condizione psichica così depressa da rivolgermi immediatamente per delle sedute private a pagamento da lei o da una sua collega dell'associazione (mi ha fornito subito il numero di telefono). E' stata un'esperienza terrificante che ancora adesso,dopo due settimane mi fa pensare alla notte, mi auguro che scrivendo ciò riesco a dare sfogo e liberare la mia mente. Non so se l'atteggiamento della psicologa sia stato corretto, io sono sicuro di no, non ho scritto menzogne e se voi potete darmi un vostro parere da medici ve ne sarei grato
Grazie