Aiuto concreto per guidare la macchina
Salve.
Sono una ragazza di 25 anni che ha un serio problema con la guida: ho la patente da anni, ma non riesco a mettermi in macchina.
Il terrore mi invade al solo pensiero di dover entrare in una macchina, anche solo da passeggera: inizio a tremare, sudo freddo, non riesco a respirare correttamente, e finisco con il passare l'intero tempo del tragitto tenendomi forte alla maniglia dello sportello, tendendo i muscoli, chiudendo gli occhi ed urlando al guidatore "attento!".
Per non parlare di quando, in teoria, dovrei guidare io: non riesco proprio a farcela, anche solo l'idea di entrare in macchina per guidarla mi terrorizza al punto che, semplicemente, non lo faccio. La mia testa non è adeguata per gestire una cosa così grande, una cosa su cui non ho controllo e che è così più grande di me.
Ma purtroppo devo cercare di risolvere il problema perché a 25 anni inizio ad essere un peso per il mio fidanzato che, invece, guida: non facciamo altro che litigare per questo motivo, ed io mi sento sempre in colpa. Il mio non è un "non volere", è un "non riuscire", ed è ben diversa la cosa.
Quando ho fatto gli esami per la patente, quasi 8 anni fa, sono stata bocciata due volte e nonostante le numerosissime guide che avevo fatto con l'istruttore, durante l'esame il terrore ha preso possesso e stavo per fare alcuni incidenti, tant'è che l'esaminatore voleva bocciarmi ulteriormente e solo grazie all'opera di convincimento del mio istruttore ha deciso di darmi la patente.
Quelle rare volte in cui ho avuto il coraggio di prendere la macchina ho combinato qualche casino perché il terrore è talmente forte che inizio ad accelerare per correre subito a casa, ignorando stop, semafori e incroci: più volte mi si è spenta l'auto nel traffico e il panico è salito ancora di più, altre volte l'ho proprio "affogata" (non chiedetemi come, mio padre urlando me l'ha fatto notare) ed è rimasta bloccata e spenta per quasi un'ora.
A nulla sono servite le varie esposizioni che ho portato avanti, anche grazie all'aiuto del terapeuta con cui sono in terapia da più di un anno per altri disturbi di personalità ed alcuni episodi ripetuti di autolesionismo, semplicemente non riesco.
Da sola non posso farcela e così non ho nessun tipo di indipendenza, neppure lavorativa: non posso contare sui mezzi di trasporto pubblici, sono un peso per chiunque debba accompagnarmi, anche il mio ragazzo inizia (a ragione!) ad essere stanco. E' un handicap.
A questo punto mi/vi chiedo: esistono dei medicinali adatti per poter affrontare e vincere questa paura? Capisco bene che, ad esempio, le Benzodiazepine rechino disturbi che allontanano dalla guida in sicurezza, infatti non so bene su cosa orientarmi.
Ho provato alcune compresse di Valeriana Dispert, ma anche prendendone 5 non è successo nulla, come fosse acqua fresca. Esiste un qualche tipo di medicinale in grado di annientare la paura, "dare coraggio" per affrontare questa difficilissima situazione? Cosa posso fare?
Sono una ragazza di 25 anni che ha un serio problema con la guida: ho la patente da anni, ma non riesco a mettermi in macchina.
Il terrore mi invade al solo pensiero di dover entrare in una macchina, anche solo da passeggera: inizio a tremare, sudo freddo, non riesco a respirare correttamente, e finisco con il passare l'intero tempo del tragitto tenendomi forte alla maniglia dello sportello, tendendo i muscoli, chiudendo gli occhi ed urlando al guidatore "attento!".
Per non parlare di quando, in teoria, dovrei guidare io: non riesco proprio a farcela, anche solo l'idea di entrare in macchina per guidarla mi terrorizza al punto che, semplicemente, non lo faccio. La mia testa non è adeguata per gestire una cosa così grande, una cosa su cui non ho controllo e che è così più grande di me.
Ma purtroppo devo cercare di risolvere il problema perché a 25 anni inizio ad essere un peso per il mio fidanzato che, invece, guida: non facciamo altro che litigare per questo motivo, ed io mi sento sempre in colpa. Il mio non è un "non volere", è un "non riuscire", ed è ben diversa la cosa.
Quando ho fatto gli esami per la patente, quasi 8 anni fa, sono stata bocciata due volte e nonostante le numerosissime guide che avevo fatto con l'istruttore, durante l'esame il terrore ha preso possesso e stavo per fare alcuni incidenti, tant'è che l'esaminatore voleva bocciarmi ulteriormente e solo grazie all'opera di convincimento del mio istruttore ha deciso di darmi la patente.
Quelle rare volte in cui ho avuto il coraggio di prendere la macchina ho combinato qualche casino perché il terrore è talmente forte che inizio ad accelerare per correre subito a casa, ignorando stop, semafori e incroci: più volte mi si è spenta l'auto nel traffico e il panico è salito ancora di più, altre volte l'ho proprio "affogata" (non chiedetemi come, mio padre urlando me l'ha fatto notare) ed è rimasta bloccata e spenta per quasi un'ora.
A nulla sono servite le varie esposizioni che ho portato avanti, anche grazie all'aiuto del terapeuta con cui sono in terapia da più di un anno per altri disturbi di personalità ed alcuni episodi ripetuti di autolesionismo, semplicemente non riesco.
Da sola non posso farcela e così non ho nessun tipo di indipendenza, neppure lavorativa: non posso contare sui mezzi di trasporto pubblici, sono un peso per chiunque debba accompagnarmi, anche il mio ragazzo inizia (a ragione!) ad essere stanco. E' un handicap.
A questo punto mi/vi chiedo: esistono dei medicinali adatti per poter affrontare e vincere questa paura? Capisco bene che, ad esempio, le Benzodiazepine rechino disturbi che allontanano dalla guida in sicurezza, infatti non so bene su cosa orientarmi.
Ho provato alcune compresse di Valeriana Dispert, ma anche prendendone 5 non è successo nulla, come fosse acqua fresca. Esiste un qualche tipo di medicinale in grado di annientare la paura, "dare coraggio" per affrontare questa difficilissima situazione? Cosa posso fare?
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Gentile Signorina
Il primo farmaco da usare è la fiducia in se stessa. Non intendo nella guida ma nella possibilità di poter trovare le risorse che le occorrono per superare questa situazione.
Da suoi precedenti post mi pare di aver compreso che ha già fatto un pò di psicoterapia, ma al momento sta proseguendo? E come si è trovata?
Penso che sarebbe molto importante rivedere la diagnosi considerando tutti i suoi disturbi ed i suoi sintomi alla luce di quanto lei racconta, riferiti ad un arco di tempo molto ampio che risale all'infanzia.
Esprime le sue difficoltà in maniera molto chiara e lucida e non le sarà difficile dare un senso ed un significato all'accadere psichico.
Una diagnosi esatta che prenda in considerazione tutte le variabili è già metà cura. Poi potrà decidere se indirizzarsi verso tecniche fantastiche di desensibilizzazione e/o altro o verso i farmaci che ovviamente dovranno essere prescritti da uno psichiatra.
Le auguro una buona domenica
Il primo farmaco da usare è la fiducia in se stessa. Non intendo nella guida ma nella possibilità di poter trovare le risorse che le occorrono per superare questa situazione.
Da suoi precedenti post mi pare di aver compreso che ha già fatto un pò di psicoterapia, ma al momento sta proseguendo? E come si è trovata?
Penso che sarebbe molto importante rivedere la diagnosi considerando tutti i suoi disturbi ed i suoi sintomi alla luce di quanto lei racconta, riferiti ad un arco di tempo molto ampio che risale all'infanzia.
Esprime le sue difficoltà in maniera molto chiara e lucida e non le sarà difficile dare un senso ed un significato all'accadere psichico.
Una diagnosi esatta che prenda in considerazione tutte le variabili è già metà cura. Poi potrà decidere se indirizzarsi verso tecniche fantastiche di desensibilizzazione e/o altro o verso i farmaci che ovviamente dovranno essere prescritti da uno psichiatra.
Le auguro una buona domenica
Paola Dei: Psicologo Psicoterapeuta
Didatta Associato FISIG Perfezionata in criminologia
Docente in Psicologia dell’Arte (IGKGH-DGKGTH-CH)
[#2]
Gentile Utente,
lei chiede notizie sulla farmaco terapia - di cui non si occupano gli psicologi, senza una diagnosi chiara.
Stabilite le cause, spesso poliedriche e su più livelli, si stabilirà il percorso di cura - anche combinato- più adatto a lei ed alla sua unica storia di vita.
Anche io concordo sull'opportunità di fare nuovamente il punto della situazione e di valutare, unitamente a chi la sta seguendo, il da farsi.
I disturbi alimentari lo ha risolti?
Legga questo articolo della dott. Massaro trovera parecchi spunti di riflessione, ma non lo intenda come una sostituzione al percorso di cura
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1930-la-paura-di-guidare-amaxofobia-quando-l-ansia-afferra-il-volante.html
lei chiede notizie sulla farmaco terapia - di cui non si occupano gli psicologi, senza una diagnosi chiara.
Stabilite le cause, spesso poliedriche e su più livelli, si stabilirà il percorso di cura - anche combinato- più adatto a lei ed alla sua unica storia di vita.
Anche io concordo sull'opportunità di fare nuovamente il punto della situazione e di valutare, unitamente a chi la sta seguendo, il da farsi.
I disturbi alimentari lo ha risolti?
Legga questo articolo della dott. Massaro trovera parecchi spunti di riflessione, ma non lo intenda come una sostituzione al percorso di cura
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1930-la-paura-di-guidare-amaxofobia-quando-l-ansia-afferra-il-volante.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
Utente
Salve!
Innanzitutto vi ringrazio per le vostre cortesi risposte.
Si, sono ancora in terapia con uno psicoterapeuta comportamentista da circa un anno e mezzo e, devo dire, che mi trovo molto bene sia con la terapia che abbiamo messo in atto, sia con lui come persona.
Il disturbo alimentare è sotto controllo, in circa 8 mesi sono riuscita a perdere 25 chili e a diminuire, quasi scomparire, le abbuffate.
La diagnosi non è stata proprio fatta, nel senso che sono stata io ad insistere per capire, mentre il mio terapeuta non era molto convinto che avere una diagnosi certa mi aiutasse, più che altro era preoccupato che potessi farmi influenzare.
Comunque sia ne abbiamo parlato a lungo e siamo arrivati ad una conclusione:
- Disturbo evitante di personalità
- Tratti di disturbo borderline
- Disturbo alimentare: Binge
- Autolesionismo
- Alessitimia
Avevo già letto l'articolo, ma so che è un problema che subisco da anni ormai e che sola non posso superare. Avrei davvero bisogno di "qualcosa" che inibisse le mie paure, ed il terrore che provo, prima di mettermi alla guida. Senza provar nulla potrei tranquillamente farcela, o comunque iniziare a provarci, ma così è impossibile.
Innanzitutto vi ringrazio per le vostre cortesi risposte.
Si, sono ancora in terapia con uno psicoterapeuta comportamentista da circa un anno e mezzo e, devo dire, che mi trovo molto bene sia con la terapia che abbiamo messo in atto, sia con lui come persona.
Il disturbo alimentare è sotto controllo, in circa 8 mesi sono riuscita a perdere 25 chili e a diminuire, quasi scomparire, le abbuffate.
La diagnosi non è stata proprio fatta, nel senso che sono stata io ad insistere per capire, mentre il mio terapeuta non era molto convinto che avere una diagnosi certa mi aiutasse, più che altro era preoccupato che potessi farmi influenzare.
Comunque sia ne abbiamo parlato a lungo e siamo arrivati ad una conclusione:
- Disturbo evitante di personalità
- Tratti di disturbo borderline
- Disturbo alimentare: Binge
- Autolesionismo
- Alessitimia
Avevo già letto l'articolo, ma so che è un problema che subisco da anni ormai e che sola non posso superare. Avrei davvero bisogno di "qualcosa" che inibisse le mie paure, ed il terrore che provo, prima di mettermi alla guida. Senza provar nulla potrei tranquillamente farcela, o comunque iniziare a provarci, ma così è impossibile.
[#5]
Concordo pienamente con la collega. Per una buona riuscita della terapia è opportuno che lei esponga tutti i suoi dubbi ed i suoi bisogni allo psicoterapeuta che la segue cercando insieme a lui di trovare o ipotizzare altri percorsi di rilassamento e/o altro da effettuare eventualmente in parallelo con la psicoterapia. Se sia lei, sia il suo terapeuta siete d'accordo nell'approfondire insieme anche la diagnosi, forse potrebbe scoprire che tutti i disturbi che lei ci elenca possono essere riconducibili ad una o due sole grandi categorie. Ma il suo terapeuta la conosce meglio di chiunque altro, soprattutto di noi che comunichiamo con lei attraverso internet, quindi si affidi e confidi senza timore e segua le sue indicazioni. Già esprimere a lui i suoi dubbi e le sue necessità è un grande passo.
Qualunque cosa tu possa fare, qualunque sogno tu possa sognare, comincia. L’audacia reca in se genialità, magia e forza. Comincia ora. -Johann Wolfgang von Goethe
Qualunque cosa tu possa fare, qualunque sogno tu possa sognare, comincia. L’audacia reca in se genialità, magia e forza. Comincia ora. -Johann Wolfgang von Goethe
[#6]
Utente
Vi ringrazio ancora per le vostre risposte e per il tempo speso per me.
Ne parlerò con il mio terapeuta, già ne parliamo tanto, ma riprenderò il discorso.
So, però, che senza aiuto concreto non riuscirò a farcela, ormai sono quasi 10 anni che ci provo senza successo.
CI vorrebbe qualcosa per annientare la paura o almeno per diminuirla e saperla gestire: che sia ansiolitico, antidepressivo o... "antipaura" non so, ma devo cercare qualcosa.
Grazie.
Ne parlerò con il mio terapeuta, già ne parliamo tanto, ma riprenderò il discorso.
So, però, che senza aiuto concreto non riuscirò a farcela, ormai sono quasi 10 anni che ci provo senza successo.
CI vorrebbe qualcosa per annientare la paura o almeno per diminuirla e saperla gestire: che sia ansiolitico, antidepressivo o... "antipaura" non so, ma devo cercare qualcosa.
Grazie.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 3k visite dal 21/02/2015.
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Approfondimento su Disturbi di personalità
I disturbi di personalità si verificano in caso di alterazioni di pensiero e di comportamento nei tratti della persona: classificazione e caratteristiche dei vari disturbi.