Abusi infantili
Nonostante io abbia intrapreso percorsi di psicoterapia , mi rendo conto di non aver mai raccontato a nessun professionista un particolare del mio trascorso che ,forse, è importante.
Spiego brevemente.
Da piccola abitavo in un palazzo in cui viveva, al piano di sopra, il padre di mio zio(marito di sorella di papà). Uomo ben visto e ben voluto.
Non ricordo esattamente quando è cominciata ma per anni, da quando avevo circa 7 anni fino agli 11, questo essere mi ha molestata sessualmente.Mi faceva sedere al suo fianco e mi masturbava. e voleva che io toccassi lui. Ovviamente era un segreto tra noi. e poi, anche se avessi detto a qualcuno, chi mi avrebbe creduta? un anziano di tutto rispetto!
Comunque. Un giorno abbiamo cambiato casa e da allora è finito tutto.
Fino ai miei 19 anni, tutto liscio. Dopo il diploma ho cominciato ad avere attacchi di panico e ansia invalidante. non uscivo di casa per paura di star male. e ansia,ansia infinita!Ho iniziato diversi percorsi e,l'ultimo, mi ha dato la spinta per provare a rivivere e qualcosa ho ottenuto.Mi sono sposata, Ora porto la macchina, esco sola anche se per pochi passi e mangio fuori casa(prima non mangiavo se fuori di casa per paura di dover andare in bagno o di vomitare).ecc.
Ma non capisco come mai io ancora non abbia una mia vita senza paure!
e mi è venuto in mente un particolare.. non so quando,ne come ne perchè ma ricordo che, durante il periodo di abusi, io ero quasi consenziente!cioè,sapevo che era sbagliato(non all'inizio ovviamente) ma nonostante ciò,andavo comunque a casa sua (c'era anche mia mamma che mi diceva: ma poverino,fagli compagnia!ovviamente lei ignara di tutto!!!)ed io ci andavo. era tipo una cosa clandestina ma mi piaceva. e mi sento uno schifo anche a scriverlo. non l'ho mai detto perchè mi vergogno. mi fa troppo schifo! anche perchè io so che da quell'esperienza ne sono uscita turbata psicologicamente. ma allora, perchè tornavo a casa di quel mostro? perchè mi piaceva che mi masturbasse?
Grazie per la vostra risposta.
Saluti
le consiglio di parlare col suo terapeuta di fiducia di questa problematica.
le assicuro che potrà affrontare svariati percorsi di psicoterapia, ma se non affronta il reale problema che purtroppo la attanaglia, non riuscirà a guarire dal panico e dall'ansia.
lei non ha nulla di cui vergognarsi, anzi, ha bisogno di far emergere quei ricordi, anche se spiacevoli, per affrontarli e chiudere definitivamente un capitolo della sua vita purtroppo tragico.
pertanto, la esorto a trovare il coraggio di guardare dentro se stessa e di chiedere aiuto il più presto possibile.
Dr.ssa Maddalena Chiorazzo
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Psicodiagnostica Clinica e Forense
Senise (PZ)
io credo che indipendentemente dal metodo terapeutico utilizzato, deve nascere in lei il desiderio di affrontare la problematica definitivamente.
per il resto tutte le tecniche sono valide nel trattamento del disagio psicologico.
le consiglio di affidarsi serenamente e apertamente ad un terapeuta, senza indugiare ulteriormente.
mi tenga infomata.
saluti.
perché forse non ha mai affrontato le dinamiche dell'abuso.
>>stanotte ho letto di questa tecnica e ho cominciato a piangere perchè ho creduto di avere una speranza.<<
la possibilità di stare meglio è indipendente dalla tecnica, l'importante è rivolgersi ad un Collega specializzato in psicoterapia.
>>ma allora, perchè tornavo a casa di quel mostro? perchè mi piaceva che mi masturbasse? <<
lei era una bambina piccola e probabilmente si fidava di quest'uomo, tutto qua. Queste domande nascondono a mio avviso dei sensi colpa che andrebbero elaborati in psicoterapia, perché lei in realtà di colpe non ne ha nessuna.
Coma mai non si è mai sentita di parlare di questi abusi durante la terapia, ma decide di farlo on-line?
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
Gentile Utente,
Siamo online ed è praticamente impossibile comprendere cosa ci sia stato dietro il suo comportamento.
Le situazioni come quelle da lei raccontate vanno analizzate con cura e competenza e soprattutto de visu, la sessualità ed i suoi sottili percorsi fa leva su tantissimi elementi della psiche.
Spero che adesso che ne ha parlato con noi, sentendosi tutelata dall'anonimato, potrà condividere queste ansie e paure con il suo terapeuta, che sono certa provvederà a metterla a suo agio
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Ricordo un sogno che feci anni fa in cui io adulta prendevo per mano me bambina ,salivamo quelle scale ed io cominciavo a dare pugni a raffica a quell'essere.
Cioè, il fatto che io abbia subìto molestie ripetute negli anni e che oggi paghi colpe non mie, ci sta. lo capisco. Non capisco il perchè mi piacesse! ecco la mia domanda ! Ovviamente sono cresciuta con un senso di colpa immane per tutto(se sbagliavano numero e chiamavano in casa mia, io rispondevo: SCUSI,HA SBAGLIATO NUM!) ed un senso di inferiorità fisico, oltre l'immaginazione benchè io non sia neppure tanto male fisicamente.E aggiungo un problema di comunicazione con mia madre. Insomma.. qualcosa c'è dentro di me. Ho affrontato tutto e ho dato risposte. e in qualche modo va meglio. Ma sto fatto che andassi a casa di quel tizio nonostante sapessi cosa avrebbe fatto , mi strazia! e mi vergogno. peggio di una ladra!
Dopo un anno stavo meglio, diciamo bene e , insieme, abbiamo deciso di interrompere il percorso a patto di tornarci per controllare la dose di entact prescrittami.Stavo bene, che cavolo dovevo tornarci a fare? L'anno scorso mi sono sposata e, dopo il viaggio di nozze, l'ho contattato per sapere come diminuire l'entact. ne prendevo una la sera. nel giro di 3 mesi e mezzo l'ho totalmente staccata dato che vorrei avere un figlio. (con tutte le paranoie mie mentali sull'essere una buona madre e sulla paura di dover badare ad un neonato quando non so badare neppure a me con st'ansia maledetta). Ora sono 4 mesi che non la prendo più e non ho intenzione di riprenderla. Ho i mezzi per farcela. devo farcela.
In pratica sono 10 anni che vivo a fasi alterne ;fasi in cui sto bene, fasi in cui sto, e fasi in cui sto male.
lo specialista è uno psicologo o uno psichiatra?
>>In pratica sono 10 anni che vivo a fasi alterne ;fasi in cui sto bene, fasi in cui sto, e fasi in cui sto male. <<
purtroppo come vede il percorso non sembra concluso, perché probabilmente è stato terminato troppo presto.
E mi sa di sì, non avrei dovuto smettere solo che stavo bene, dopo anni stavo bene. Ma i miei meccanismi mentali, benchè io sappia a cosa pensare quando ho l'ansia, benchè io abbia tutti i pezzi del puzzle, si incasinano di nuovo,puntualmente. Vorrei ricominciare ma io non lavoro, lavora solo mio marito come un pazzo e pensare che lui si privi di un jeans ed io debba spendere 80 euro a settimana , mi fa venir voglia di lasciar perdere tutto e pensare a farcela da sola!
riprendo un punto importante del Suo racconto:
<<non so quando,ne come ne perchè ma ricordo che, durante il periodo di abusi, io ero quasi consenziente!<<
Non si dice mai che quello che noi adulti chiamiamo "abuso" , in realto per il bambino/a è fonte di intenso piacere, sia pure frammisto alla vergogna e sensi di colpa. Questo è il motivo per cui egli/lei mantiene il segreto su quanto avviene. Esclusività, piacere, seduzione, seduttività sono il legame tra il seduttore e la vittima.
E' questo nodo ingarbugliato e sofferente che va portato in psicoterapia, fino a capire che il colpevole non è il bambino, neppure se provava piacere e andava a ricercarlo.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Il bambino sul momento, è deresponsabilizzato...perché non sa, non vuole e soprattutto non conosce questo ambito della sessualità, ma sono elementi che dovrà discutere e rivisitare in seduta, non online
Le tavolette delle dinamiche, come le chiama lei, e le indicazioni direttive, unite alle minacce di non farla entrare in terapia, sono orientamenti differenti e modus operandi lavorativi diversi.
Se lei si è trovata meglio con il secondo torni da lui, anche in convenzione.
Sono certa che ne guadagnerà in qualità di vita
Cari auguri
le suggerisco di continuare la psicoterapia magari presso un ente pubblico in quanto, concordo con i colleghi, probabilmente è stata interrotta troppo presto. E probabilmente, col tempo, riuscirà a comprendere che la salute della sua psiche, certo condividendone la necessità col suo partner, val bene qualche sacrificio.
A proposito del senso di colpa e della coazione a ritornare presso il luogo e la persona dell'abuso non aggiungo alcun altro commento di quelli già efficacemente fatti dai colleghi se non che: non è una dinamica che ha provato lei soltanto. Per il resto ritengo sia opportuno che lei faccia una disamina dei ricordi e delle emozioni provate durante quel periodo in un setting terapeutico.
Restiamo in ascolto.
Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino
So di essere forte. So di aver vinto gli attacchi di panico che non mi facevano neppure andare al panificio sotto casa. e so che riesco a gestire un pizzico la mia ansia . Ma voglio essere libera. Voglio potermi svegliare e pensare di non avere catene!voglio una vita "normale", voglio non avere il velo continuo davanti gli occhi se vado a fare una passeggiata. Ciò che la maggior parte delle persone fa con naturalezza, per me è motivo di pugno allo stomaco ! Io merito di stare bene e merito di condurre un'esistenza normale. E voglio un figlio. anche se ho paura ma voglio un figlio!
Grazie a tutti voi professionisti, con tutto il mio cuore!
a mio avviso le risposta a quella domanda che tanto La fa soffrire sono purtroppo anche fin troppo semplici...
Lei chiede: "era tipo una cosa clandestina ma mi piaceva. e mi sento uno schifo ..."
Una stimolazione dei genitali nei bambini è piacevole e in questo non c'è nulla di male. Anche i bambini giocano con i propri genitali e lo trovano piacevole.
Ma nei casi di abuso le cose si complicano parecchio, perché non c'è solo il piacere, come potrebbe essere se una bambina si fosse masturbata scoprendo così che toccando alcune zone si genera una certa reazione e delle sensazioni paicevoli.
Nei casi di abuso c'è la confusione: il bambino non capisce che cosa sta accadendo, perché quel tipo di sessualità non è alla sua portata. Spesso si accompagnano tante altre questioni all'abuso.
In ogni caso ritengo che ciò che dovrebbe affrontare in terapia sia proprio il senso di colpa e di inadeguatezza che l'abuso lascia dentro le persone e che viene messo dentro proprio dall'abusante. "Non mi crederà nessuno" probabilmente sono le parole di quell'uomo perbene innocuo, ecc... "Se lo dici alla mamma, non ti crederà..."
Per una bambina queste parole sono pesanti.
Inoltre una bambina è sempre indifesa. Dunque Lei deve ricostruire con il terapeuta questo pezzo e imparare a guardare quella bimba con grande tenerezza e iniziare a proteggerla, a difenderla e a farla sentire pulita, importante, degna della stima e dell'amore.
Oltre alla terapia, io Le suggerirei anche la lettura di alcuni libri di Alberto Pellai, che è un medico psicoterapeuta che si è sempre occupato di abuso sessuale sui minori. Certamente un libro non è terapeutico, ma può ugualmente aiutarLa a comprendere tante cose.
Le suggerisco anche la lettura di questi articoli:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1072-che-cos-e-l-abuso-sessuale.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1095-il-pedofilo-chi-e-e-come-riconoscerlo.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/2138-abuso-sessuale-sui-minori-e-sue-connotazioni.html
ma soprattutto Le auguro di acquisire presto la serenità che merita.
Un cordiale saluto e ci aggiorni quando vuole.
Angela Pileci
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
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