Problemi familiari
Salve mi chiamo Stefania ed ho 20 anni,Sono qui per chiedere un consulto perchè sono mesi ormai che vivo d'ansia ogni giorno,sono arrivata a chiudermi in stanza a dormire,mangiare e stare al pc senza parlare con nessuno in famiglia perchè i miei genitori mi stanno rendendo la vita difficile,mi spiego:Sin da più piccola non mi hanno mai permesso le piccole cose come per esempio uscire,dormire da un amica,una gita di + giorni con la scuola..ora che sono cresciuta ho un ragazzo ,ce l'ho da quando avevo 16 anni e in questi 4 anni i miei genitori non hanno mai smesso di farmi vivere male. Sono perennemente presenti,all'inizio non mi permettevano d'uscire se non insieme a loro..con l'andare avanti del tempo poi sono cresciuta,il mio ragazzo ha preso la patente e siamo riusciti a vivere un po' ma sempre con restrinzioni. Il problema principale è mia madre,è affetta d'ansia,non prende i treni non guida di sera,ha una mentalità all'antica e chiusa,non esprime affetto verso i figli con gesti e sopratutto ha un carattere fragile.D'alcuni mesi a questa parte,dopo che mi sono state negate troppe cose stupide ho avuto discussioni col mio ragazzo per colpa loro che mi hanno quasi compromesso la mia storia con lui e tutt'ora lo fanno,I miei genitori hanno sempre condizionato le mie scelte tanto che ancora non avevo preso il diploma che mia madre già mi aveva trovato lavoro sotto casa,così non ho avuto modo di soffermarmi sull'idea d'andare all'università e così non ho potuto ampliare le mie esperienze e le mie conoscenze,Attualmente non ho amici se non uno o due cui vedo di rado,I miei fratelli sono adulti e non vivono in casa quindi principalmente sono sola e se mi riduco a sfogarmi online con uno psicologo è perchè sono davvero disperata,sento un peso nel petto ogni volta che ci penso,perchè vedere le cose che mi fanno mancare i miei genitori sono cose stupide,come per esempio prendere un treno per raggiungere il mio ragazzo a casa,fare un fine settimana fuori,fare cose semplici che ogni ragazzo della mia età fa.Non ho rapporto con i miei perchè nonostante io mi apro per spiegargli i miei stati d'animo loro,o meglio,mia madre ripete sempre la sua versione non mi comprende e questo lo sostiene chiunque la conosce,ovvero che ha un modo di pensare limitato e non cambia "è fatta così",Sono stufa della mia vita,non mi soddisfa nulla,ne la mia famiglia perchè non mi sono mai sentita "in famiglia"! ho sempre sentito l'affetto fuori che qui dentro, e anche perchè questi loro comportamenti fanno si che io sia impedita nelle mie scelte e ciò ne risente la storia col mio ragazzo,poichè anche lui è stufo di tutte queste restrinzioni perchè vorrebbe vivere la sua vita con me in modo tranquillo come fanno tutti i giovani della nostra età.Parlare con loro è come parlare ad un muro,L'unica soluzione per vivere è andare via da questa casa,ma ho solo 20 anni,e non voglio ridurmi a questo. Come devo fare per fargli capire con i fatti che sto male ogni giorno per colpa loro?
[#1]
Gentile Ragazza,
È difficile creare un rapporto empatico, basato soprattutto sulla comunicazione delle proprie emozioni e delle proprie necessità.
Sua mamma è in cura per l'ansia?
Se si, chi la segue?
È da quanto tempo?
È possibile che riversi le sue paure su di lei...
Se si, potrebbe tentare di contattare chi se ne occupa, forse una seduta familiare potrebbe essere indicata.
Solitamente però i rapporti sono formati da due persone: in questo caso da lei e da i suoi genitori, tutti con le proprie responsabilità e caratteristiche personologiche.
Lei ha venti anni, non tredici, dovrebbe negoziare, discutere, ribellarsi con garbo ed educazione, trovare strategie per difendersi la sua vita.....e coltivare la sua sana spinta all'autonomia.
È difficile creare un rapporto empatico, basato soprattutto sulla comunicazione delle proprie emozioni e delle proprie necessità.
Sua mamma è in cura per l'ansia?
Se si, chi la segue?
È da quanto tempo?
È possibile che riversi le sue paure su di lei...
Se si, potrebbe tentare di contattare chi se ne occupa, forse una seduta familiare potrebbe essere indicata.
Solitamente però i rapporti sono formati da due persone: in questo caso da lei e da i suoi genitori, tutti con le proprie responsabilità e caratteristiche personologiche.
Lei ha venti anni, non tredici, dovrebbe negoziare, discutere, ribellarsi con garbo ed educazione, trovare strategie per difendersi la sua vita.....e coltivare la sua sana spinta all'autonomia.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Concordo del tutto con la Collega, piuttosto che chiudersi, soffrire, piangere , discuta, proponga soluzioni e mediazioni , con aria gentile, ma decisa, per far sentire a sua madre che è grande, responsabile e affidabile.. Ottima idea una seduta familiare , cominci col chiedere una seduta per sè ..coraggio , si può fare..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#3]
Gentile ragazza,
Lei ha SOLO 20 anni, ma ha GIA' 20 anni.
Voglio dire che è giovane per prendere decisioni difficili (di allontanamento da casa, ad es.), ma che tra poco riuscirà a farlo se necessario.
Mi sembra improbabile riuscire a recuperare ORA con Sua madre un dialogo e una comunicazione, che sono stati assenti in 20 anni. Prorprio ora che il concreto "pericolo" (visto da parte materna) che Lei si autonomizzi, inizia a divenire più concreto e che dunque l'ansia materna aumenta.
L'unica strada percorribile mi parrebbe quella di rafforzare se stessa, in modo da prendere in mano la propria vita con maggior decisione.
In questo l'aiuto che può darLe uno Psicologo sarebbe grande. Non è necessario che i Suoi lo sappiano, è un aspetto strattamente personale.
Saluti cordiali.
Lei ha SOLO 20 anni, ma ha GIA' 20 anni.
Voglio dire che è giovane per prendere decisioni difficili (di allontanamento da casa, ad es.), ma che tra poco riuscirà a farlo se necessario.
Mi sembra improbabile riuscire a recuperare ORA con Sua madre un dialogo e una comunicazione, che sono stati assenti in 20 anni. Prorprio ora che il concreto "pericolo" (visto da parte materna) che Lei si autonomizzi, inizia a divenire più concreto e che dunque l'ansia materna aumenta.
L'unica strada percorribile mi parrebbe quella di rafforzare se stessa, in modo da prendere in mano la propria vita con maggior decisione.
In questo l'aiuto che può darLe uno Psicologo sarebbe grande. Non è necessario che i Suoi lo sappiano, è un aspetto strattamente personale.
Saluti cordiali.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#4]
Utente
purtroppo c'ho provato più e più volte ma con risultati negativi tutte le volte..mia madre è ferma sulle sue idee che anche se sa che mi fanno soffrire per lei sono giuste e così deve andare! mio padre è più flessibile ma anche con lui è diventato un rapporto più burrascoso perchè per evitare di andare contro mia madre non sempre mi è vicino. Sono stanca di aver chi comanda la mia vita quando vedo gente intorno a me che vive a proprio piacimento...io non chiedo la luna ma un uscire in tranquillità spostandomi autonomamente senza nessun' ansia di doverlo comunicare ai miei,di poter passare un weekend fuori casa col mio ragazzo e gli amici...cose stupide che a quest'età danno esperienza e spensieratezza. Non accetto più la risposta "affinchè stai in questa casa non passerai mai una notte fuori o fai quello che vuoi" mi negano perfino la notte di capodanno a casa di parenti del mio ragazzo pur sapendo che non siamo soli e che siamo in compagnia di ragazzi della stessa età se non più grandi..Ho provato a buttarla lì l'idea di andare da uno psicologo ma mia madre non riesce a capire la gravità del mio star male perchè sa solo buttarsi tutto addosso quasi sottoforma di vittimismo e ciò mi fa passare anche la voglia spesso e volentieri per questo l'ideale per me penso sia sfogarmi prima da sola con uno psicologo e poi valutare l'idea di andarci in famiglia,,anche se so che i miei non ne sarebbero contenti. Mi chiedo solo perchè alle volte riuscire a far aprire la mente ad una persona o meglio,ad un genitore sia così difficile. Si accontentano di avermi in casa senza che io gli rivolga la parola,ignorandoli del tutto,piuttosto che lasciarmi un pò libera di vivere,io così riuscirei ad avere anche un rapporto,mi verrebbe voglia di parlargli di scherzare,,,ma nulla..sono sempre dell'idea che non cambiano e che così facendo con il loro comportamento,che sia presto o tardi,che sia da sola o con il mio attuale ragazzo, il giorno che me ne andrò da qui e comincerò a vivere la mia vita, beh sarà un gran giorno per il mio benessere mentale.
[#6]
Sì, certo, mia cara, quando se ne andrà sarà un bel giorno, ma per arrivarci rapidamente le consiglio di farsi aiutare , per essere meno arrabbiata e più forte , consapevole di avere una vita davanti e capace di progetti e degli strumenti per realizzarli.. consapevole delle molte potenzialità davanti a sè, per potere e volere essere costruttiva..
Cari saluti
Cari saluti
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.1k visite dal 21/02/2015.
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