Problemi con esami all'università
Buongiorno, sono una ragazza di 20 anni. Da qualche tempo sto avendo problemi con lo studio, cosa che non pensavo mi sarebbe mai accaduta.
A scuola sono sempre andata benissimo, studiavo con motivazione e i risultati c'erano, i professori mi stimavano e i miei genitori erano orgogliosi di me. Sono uscita con un meritato 96/100 dal liceo scientifico e dopo la maturità le mie aspirazioni erano orientate su un'unica strada: studiare Medicina all'università, il mio sogno fin da quando ero bambina (tanto che amavo leggere testi-libri-articoli riguardanti la medicina nel tempo libero). Ho fatto il test e l'ho passato al primo colpo, e ciò mi ha motivato ancora di più.
Da quando è iniziato il corso di laurea vero e proprio, i problemi sono cominciati. Il primo anno ho avuto qualche difficoltà (soprattutto il fatto che al primo esame sono stata bocciata e successivamente ho accettato un voto basso per non rifarlo un'altra volta), ma nonostante tutto sono riuscita, anche se non con una media altissima, a finire gli esami a metà luglio.
Ora sono al secondo anno e alle prese con un esame molto complesso, Anatomia. Ebbene nonostante abbia studiato quasi sei mesi solo quello...so molto poco! Da qui la mia decisione di ritirarmi dall'esame dopo un voto basso, e la conseguente frustrazione di non avercela fatta. Io mi sono impegnata al massimo, secondo i miei compagni e amici sono una che si impegna, eppure... Credo di avere un metodo sbagliato di studio, a volte mi sento non all'altezza di medicina, ma poi penso se sono giunta fin qua non sarò così idiota no?
Il problema è che studiavo le cose, schematizzavo i punti difficili, sottolineavo molto e cercavo il più possibile di "fare miei" i concetti, ma nonostante ciò dopo due giorni tutto dimenticato. E così il ripasso finale è stato quasi un ristudio, e i risultati si sono visti... So che anatomia è difficile, che il programma è vasto (e quindi tenere sempre tutto costantemente riguardato è difficile) e che è un esame che manda facilmente in crisi, ma vedere i miei compagni che ce l'hanno fatta tranquillamente (magari senza tutto l'impegno e lo stress che ci ho messo io) mi demotiva ancora di più. E ora dovrei ripassare anatomia e cominciare lo studio di un'altra materia (perché comunque io anatomia la ho studiata e la so), ma la voglia è pari a zero.
Non so cosa possa avermi messo in crisi, forse perché dopo una vita (quasi) solo di successi scolastici comincio a vedere le vere difficoltà, forse perché l'esame a cui sono stata respinta è stato proprio il primo e ho una sorta di blocco psicologico.
O magari hanno contribuito anche avvenimenti miei personali, ho avuto problemi in famiglia in questi ultimi mesi, mi sento in colpa a non avere un lavoro per mantenere gli studi nonostante non sappia dove trovare il tempo, e sono ormai da più di un anno in una relazione "tira e molla" da cui non riesco a venire fuori. Il mio desiderio più grande sarebbe dare una svolta alla mia vita e tornare a essere felice..
A scuola sono sempre andata benissimo, studiavo con motivazione e i risultati c'erano, i professori mi stimavano e i miei genitori erano orgogliosi di me. Sono uscita con un meritato 96/100 dal liceo scientifico e dopo la maturità le mie aspirazioni erano orientate su un'unica strada: studiare Medicina all'università, il mio sogno fin da quando ero bambina (tanto che amavo leggere testi-libri-articoli riguardanti la medicina nel tempo libero). Ho fatto il test e l'ho passato al primo colpo, e ciò mi ha motivato ancora di più.
Da quando è iniziato il corso di laurea vero e proprio, i problemi sono cominciati. Il primo anno ho avuto qualche difficoltà (soprattutto il fatto che al primo esame sono stata bocciata e successivamente ho accettato un voto basso per non rifarlo un'altra volta), ma nonostante tutto sono riuscita, anche se non con una media altissima, a finire gli esami a metà luglio.
Ora sono al secondo anno e alle prese con un esame molto complesso, Anatomia. Ebbene nonostante abbia studiato quasi sei mesi solo quello...so molto poco! Da qui la mia decisione di ritirarmi dall'esame dopo un voto basso, e la conseguente frustrazione di non avercela fatta. Io mi sono impegnata al massimo, secondo i miei compagni e amici sono una che si impegna, eppure... Credo di avere un metodo sbagliato di studio, a volte mi sento non all'altezza di medicina, ma poi penso se sono giunta fin qua non sarò così idiota no?
Il problema è che studiavo le cose, schematizzavo i punti difficili, sottolineavo molto e cercavo il più possibile di "fare miei" i concetti, ma nonostante ciò dopo due giorni tutto dimenticato. E così il ripasso finale è stato quasi un ristudio, e i risultati si sono visti... So che anatomia è difficile, che il programma è vasto (e quindi tenere sempre tutto costantemente riguardato è difficile) e che è un esame che manda facilmente in crisi, ma vedere i miei compagni che ce l'hanno fatta tranquillamente (magari senza tutto l'impegno e lo stress che ci ho messo io) mi demotiva ancora di più. E ora dovrei ripassare anatomia e cominciare lo studio di un'altra materia (perché comunque io anatomia la ho studiata e la so), ma la voglia è pari a zero.
Non so cosa possa avermi messo in crisi, forse perché dopo una vita (quasi) solo di successi scolastici comincio a vedere le vere difficoltà, forse perché l'esame a cui sono stata respinta è stato proprio il primo e ho una sorta di blocco psicologico.
O magari hanno contribuito anche avvenimenti miei personali, ho avuto problemi in famiglia in questi ultimi mesi, mi sento in colpa a non avere un lavoro per mantenere gli studi nonostante non sappia dove trovare il tempo, e sono ormai da più di un anno in una relazione "tira e molla" da cui non riesco a venire fuori. Il mio desiderio più grande sarebbe dare una svolta alla mia vita e tornare a essere felice..
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Gentile Ragazza,
è possibile che i fattori da lei elencati, in tutto o in parte, abbiano concorso a sostenere le sue difficoltà nello studio.
Potrebbe anche darsi che lei si affacci allo studio sentendosi un po' sotto pressione (aspettative elevate sue e altrui, paura del fallimento, confronti, preoccupazioni ecc.) dunque con la mente non serena e questo interferisca con la sua capacità di concentrarsi e apprendere con minor fatica.
Inoltre il passaggio dagli studi superiori a qualli universitari è un cambiamento che come tale comporta un certo grado di stress e richiede adattamenti al nuovo contesto.
Ritrovare maggiore serenità e credo comunque le consentirebbe di studiare in modo più proficuo.
Potrebbe ad esempio rivolgersi allo sportello di ascolto psicologico per un parere se presente nella sua facoltà.
Si riserva del tempo per libero per svagarsi, fare sport, frequentare amici?
Studia in sede o fuori?
Intanto le allego una lettura con utili spunti
http://www.polimi.it/fileadmin/user_upload/Studenti/Spazio_ascolto/studiare_bene.pdf
Restiamo in ascolto
è possibile che i fattori da lei elencati, in tutto o in parte, abbiano concorso a sostenere le sue difficoltà nello studio.
Potrebbe anche darsi che lei si affacci allo studio sentendosi un po' sotto pressione (aspettative elevate sue e altrui, paura del fallimento, confronti, preoccupazioni ecc.) dunque con la mente non serena e questo interferisca con la sua capacità di concentrarsi e apprendere con minor fatica.
Inoltre il passaggio dagli studi superiori a qualli universitari è un cambiamento che come tale comporta un certo grado di stress e richiede adattamenti al nuovo contesto.
Ritrovare maggiore serenità e credo comunque le consentirebbe di studiare in modo più proficuo.
Potrebbe ad esempio rivolgersi allo sportello di ascolto psicologico per un parere se presente nella sua facoltà.
Si riserva del tempo per libero per svagarsi, fare sport, frequentare amici?
Studia in sede o fuori?
Intanto le allego una lettura con utili spunti
http://www.polimi.it/fileadmin/user_upload/Studenti/Spazio_ascolto/studiare_bene.pdf
Restiamo in ascolto
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Ex utente
Gentile Dottoressa Rinella, innanzitutto grazie per la risposta. In effetti in questi mesi il mio studio è stato poco tranquillo. Il mio problema è un po' quello di credere che i miei compagni siano migliori di me e che riescano a studiare di più, ed entro in una sorta di circolo vizioso: più entro in ansia, meno studio, e meno studio più mi sento in colpa, quindi ancora più ansia.
C'è da dire che da un anno circa soffro di attacchi intermittenti di ansia dovuta allo studio (cosa che prima mai mi succedeva, persino all'esame di maturità ero tranquilla!), un'ansia che interferisce anche con le mie attività quotidiane, soprattutto che mi abbassa l'appetito.
Inoltre a volte penso anche al giudizio degli altri, forse troppo: parenti e amici che mi hanno sempre conosciuto come "quella brava e diligente", a cui a volte mento e a cui non ho il coraggio di ammettere che le cose non vanno più così bene come una volta.
A volte la mia mente è un groviglio di pensieri che non riesco a riordinare, tra studio e problemi personali. D'altra parte, a volte (spesso) non riuscivo a staccare veramente dallo studio: durante i momenti di svago (che sono sempre più diminuiti) spesso mi capitava di pensare a quello che dovevo fare e studiare.
Io studio in una città diversa dalla mia di nascita, ma sono pendolare e vivo a casa coi miei. Loro mi sostengono e mi incoraggiano sempre, però a volte mi fanno notare il fatto che ho già 20 anni e devo pensare a farmi un futuro e una professione.. e vedendo amici che studiano con successo o lavorano già a volte non mi sento alla loro altezza.
Io comunque sono convinta della mia scelta: voglio diventare medico. Mi chiedo però a volte se sono in grado di esserlo...
C'è da dire che da un anno circa soffro di attacchi intermittenti di ansia dovuta allo studio (cosa che prima mai mi succedeva, persino all'esame di maturità ero tranquilla!), un'ansia che interferisce anche con le mie attività quotidiane, soprattutto che mi abbassa l'appetito.
Inoltre a volte penso anche al giudizio degli altri, forse troppo: parenti e amici che mi hanno sempre conosciuto come "quella brava e diligente", a cui a volte mento e a cui non ho il coraggio di ammettere che le cose non vanno più così bene come una volta.
A volte la mia mente è un groviglio di pensieri che non riesco a riordinare, tra studio e problemi personali. D'altra parte, a volte (spesso) non riuscivo a staccare veramente dallo studio: durante i momenti di svago (che sono sempre più diminuiti) spesso mi capitava di pensare a quello che dovevo fare e studiare.
Io studio in una città diversa dalla mia di nascita, ma sono pendolare e vivo a casa coi miei. Loro mi sostengono e mi incoraggiano sempre, però a volte mi fanno notare il fatto che ho già 20 anni e devo pensare a farmi un futuro e una professione.. e vedendo amici che studiano con successo o lavorano già a volte non mi sento alla loro altezza.
Io comunque sono convinta della mia scelta: voglio diventare medico. Mi chiedo però a volte se sono in grado di esserlo...
[#3]
<<ho già 20 anni e devo pensare a farmi un futuro e una professione.. <<
Chi studia facendo l'Università deve mettere in conto che fino, minimo, ai 26/28 anni non avrà reddito. (E' stato così anche per tutti noi che scriviamo qui).
Questo lo deve sapere la famiglia e l'interessato occorre l'accetti.
Noto in Lei forti ambivalenze rispetto a ciò; e come si sa, i conflitti bloccano energie.
I Soui compagni può darsi siano più bravi, ma Lei è Lei; la Sua starda è quella che Lei giorno per giorno si costruisce.
Può darsi sia l'ansia a trasformare
<la mia mente è un groviglio di pensieri che non riesco a riordinare, <.
In questo caso è inevitabile farsi aiutare, in un percorso psicologico. Non è nulla di strano! E' un supporto che aiuta a riordinare pensieri e riconoscere la propria strada.
Chi studia facendo l'Università deve mettere in conto che fino, minimo, ai 26/28 anni non avrà reddito. (E' stato così anche per tutti noi che scriviamo qui).
Questo lo deve sapere la famiglia e l'interessato occorre l'accetti.
Noto in Lei forti ambivalenze rispetto a ciò; e come si sa, i conflitti bloccano energie.
I Soui compagni può darsi siano più bravi, ma Lei è Lei; la Sua starda è quella che Lei giorno per giorno si costruisce.
Può darsi sia l'ansia a trasformare
<la mia mente è un groviglio di pensieri che non riesco a riordinare, <.
In questo caso è inevitabile farsi aiutare, in un percorso psicologico. Non è nulla di strano! E' un supporto che aiuta a riordinare pensieri e riconoscere la propria strada.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#4]
Ex utente
Grazie mille per il consulto, ci tengo a precisare però che la mia famiglia non mi fa pesare il fatto in sé che io studi all'università senza reddito, ma il fatto che secondo loro non mi impegno abbastanza (es nello studio per l'ultimo esame andato male) quando invece lo faccio senza molti risultati.
Loro dicono che devo impegnarmi al massimo per diventare medico, perché un giorno il mio reddito e la mia vita sarà basata su quello (è quello che intendono con "farmi una professione"). Io invece vorrei studiare e pensare a "fare la ragazza giovane" ancora per un po', senza pensare troppo al mio futuro "da donna"; poi però penso al fatto di avere già 20 anni e che dovrei "svegliarmi", e tutto ciò mi dà ancora più ansia anche se loro lo fanno in buona fede...
Loro dicono che devo impegnarmi al massimo per diventare medico, perché un giorno il mio reddito e la mia vita sarà basata su quello (è quello che intendono con "farmi una professione"). Io invece vorrei studiare e pensare a "fare la ragazza giovane" ancora per un po', senza pensare troppo al mio futuro "da donna"; poi però penso al fatto di avere già 20 anni e che dovrei "svegliarmi", e tutto ciò mi dà ancora più ansia anche se loro lo fanno in buona fede...
[#5]
La mia riflessione sulle sue difficoltà nello studio riguardano il tema delle aspettative ma non quelle che gli altri (famiglia in primis), le proprie.
A volte capita che bravi studenti liceali si blocchino di fronte alle difficoltà quasi INEVITABILI dell'università.
Sto parlando del grado di tolleranza alla gestione dello stress da insuccesso (resilienza)
Consideri la possibilità che potrebbe pensare agli esami non superati come avrebbe desiderato, come ad una forma di allenamento alle frustrazioni della vita che ahimè tocca tutti prima o poi.
Ci dia notizie
rosalba anfosso boscolo
psicoterapeuta
Torino
A volte capita che bravi studenti liceali si blocchino di fronte alle difficoltà quasi INEVITABILI dell'università.
Sto parlando del grado di tolleranza alla gestione dello stress da insuccesso (resilienza)
Consideri la possibilità che potrebbe pensare agli esami non superati come avrebbe desiderato, come ad una forma di allenamento alle frustrazioni della vita che ahimè tocca tutti prima o poi.
Ci dia notizie
rosalba anfosso boscolo
psicoterapeuta
Torino
Dr.ssa ROSALBA ANFOSSO BOSCOLO
[#6]
Ex utente
Su quello ha ragione, mi sto abituando a capire che la vita non è tutta rose e fiori e che tutti hanno le loro difficoltà, anche se non sembra. Forse il mio errore è stato quello di pensare che dopo il liceo tutto sarebbe cambiato in meglio, avrei studiato solo quello che mi piace (alle superiori c'erano materie, soprattutto il latino, che non mi piacevano proprio nonostante riuscissi bene) e sarebbe andato tutto bene nella vita (amici, famiglia, relazioni, ecc).
Io comunque ho avuto un'adolescenza difficile (come molti penso) e spesso pensavo che l'unica cosa che andava costantemente bene era lo studio a scuola... Ora vedere che anche lo studio non sta andando così bene mi scoraggia un po'.
Detto questo cercherò di migliorare sotto questo punto di vista, di affrontare lo studio e la vita con più serenità nonostante tutto.. magari facendo così riuscirò anche a passare gli esami meglio e più serenamente.
Io comunque ho avuto un'adolescenza difficile (come molti penso) e spesso pensavo che l'unica cosa che andava costantemente bene era lo studio a scuola... Ora vedere che anche lo studio non sta andando così bene mi scoraggia un po'.
Detto questo cercherò di migliorare sotto questo punto di vista, di affrontare lo studio e la vita con più serenità nonostante tutto.. magari facendo così riuscirò anche a passare gli esami meglio e più serenamente.
[#7]
Forse è il punto di vista che deve cambiare.
L'Università è più facile perchè non deve "timbrare" tutte le mattine entrando in aula, come alle superiori.
Ma in ogni caso deve garantire un risultato, come tutti noi adulti: seguendo un metodo personale che scoprirà via via, ma che non potrà trascurare.
"farmi una professione" o "fare la ragazza giovane"??
Ambedue se ci riesce. Dipende dalla mente!
L'Università è più facile perchè non deve "timbrare" tutte le mattine entrando in aula, come alle superiori.
Ma in ogni caso deve garantire un risultato, come tutti noi adulti: seguendo un metodo personale che scoprirà via via, ma che non potrà trascurare.
"farmi una professione" o "fare la ragazza giovane"??
Ambedue se ci riesce. Dipende dalla mente!
[#8]
Ex utente
Infatti io vorrei riuscire a fare entrambe le cose, cioè studiare per diventare una professionista e allo stesso tempo vivere i miei 20 anni.. ma non sempre riesco.
Cercherò di applicarmi meglio e di fare i miei esami, trovando il mio metodo di studio (comunque rispetto all'anno scorso penso di essere molto migliorata da questo punto di vista). A volte ho ancora la tendenza a paragonare liceo e università che so essere molto diverse tra loro..
Cercherò di applicarmi meglio e di fare i miei esami, trovando il mio metodo di studio (comunque rispetto all'anno scorso penso di essere molto migliorata da questo punto di vista). A volte ho ancora la tendenza a paragonare liceo e università che so essere molto diverse tra loro..
[#12]
Mi sembra che il suo impegno nello studio sia già molto, forse anche troppo, ed questo "troppo" che potrbbe essere controproducente, i meccanismi della nostra mente sono a volte strani e il boicottaggio può agire inconsapevolmente, un mio giovane ex paziente tentava di dare 3/4 esami alla volta (ingegneria) quasi contemporaneamente, il risultato era sempre scontato... non ne passava nessuno!
Se la sua preoccupazione è tanto ansiogena forse qualche colloquio con un professionista può fare chiarezza.
Se la sua preoccupazione è tanto ansiogena forse qualche colloquio con un professionista può fare chiarezza.
[#13]
Ex utente
Che mi impegno tanto io lo so, a volte anche la mia migliore amica (l'unica a cui confido tutto e che conosce la mia reale "situazione") si preoccupa che io studio troppo.. Così come altri miei amici con i quali a volte non uscivo per studiare, e i miei compagni secondo i quali mi impegno molto nello studio..
Io adesso vorrei solo trovare più serenità nello studio, e comunque studiare anche per l'altro esame (che comunque avevo già parzialmente studiacchiato l'anno scorso), per almeno provare a recuperare. Penso infatti che non sia questione di tempo materiale ma solo di organizzazione...
Io adesso vorrei solo trovare più serenità nello studio, e comunque studiare anche per l'altro esame (che comunque avevo già parzialmente studiacchiato l'anno scorso), per almeno provare a recuperare. Penso infatti che non sia questione di tempo materiale ma solo di organizzazione...
[#14]
Ricorda che in #8 ci ha detto:
<<Cercherò di applicarmi meglio <<.
Non disse mi impegno "di più"; e in particolare specificava
<< trovando il mio metodo di studio<<. ?
Lo considero un buon obiettivo, che mi auguro Le renda possibile anche vivere i Suoi 20 anni!
Cordialità.
<<Cercherò di applicarmi meglio <<.
Non disse mi impegno "di più"; e in particolare specificava
<< trovando il mio metodo di studio<<. ?
Lo considero un buon obiettivo, che mi auguro Le renda possibile anche vivere i Suoi 20 anni!
Cordialità.
Questo consulto ha ricevuto 15 risposte e 42k visite dal 20/02/2015.
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