Ansia, sonno continuo, assenze continue
Salve a tutti, mi chiamo Debora... Beh inizio dicendo le cose che mi preoccupano.
Premetto che vado da uno psicologo regolarmente (più o meno) ma vorrei anche altre opinioni.
La cosa che mi infastidisce di più è la mia stanchezza perenne... Non sono mai riposata, mi sento stanca e non mi va di fare niente.. Tutto è uno sforzo, anche uscire di casa, mi sembra di essere un cadavere. Non ne posso più.. io vorrei essere una persona piena di energie e invece ne sono svuotata. Ho fatto analisi su analisi ma non risulta niente di anomalo per cui sono portata a pensare che il problema sia di natura psicologica.. ma non vedo significativi miglioramenti neanche seguendo una terapia psicologica. Ho quasi 19 anni, faccio l'ultimo anno di superiori a ragioneria, premetto che la scuola non mi piace però, penso che dovrei impegnarmi un po'.. almeno per finirla e andarmene! E invece? Invece non studio, non faccio niente e faccio un sacco di assenze... Mi basterebbero altri pochi giorni per aver superato il limite, sono preoccupata ma non riesco a smettere. Con i miei compagni mi trovo abbastanza bene quindi non sento che è un discorso di sentirsi soli o emarginati anche se una certa distanza tra loro e me la sento sempre.
Proprio in questo momento ho un sacco d'ansia, sono preoccupata.. forse proprio per questa situazione. Volevo chiedere "aiuto" al mio prof coordinatore che è sempre gentile con me ma non ho il coraggio.. mi vergogno insomma..
Ah.. Ho dimenticato di dire che da forse quasi 2 mesi assumo Entact 10 mg una compressa al giorno... So che farmaco è e la sua natura però non sento chissà quale aiuto da parte del farmaco... Cioè sì, la situazione è un po' migliorata ma non nei confronti della scuola... mi sento meno giù di morale ma essenzialmente la situazione è sempre più o meno quella ( non faccio niente a scuola e bla bla bla.) Non so davvero cosa fare, sembra che io non abbia senso di responsabilità, un minimo di motivazione... niente.
Inoltre la situazione a casa è un po' complicata... mia madre è morta ormai 6-7 anni fa, ma stranamente non sento la sua mancanza ma penso che dovrei.. Mio padre invece è dispotico, non mi piace per niente come persona.. lo ritengo ottuso nel senso di chiuso mentalmente. Verso di lui non so se provo affetto, ok è dispotico e testardo ma alla fine si è sempre prodigato per la famiglia e non mi ha mai fatto del male volutamente, insomma è una persona che mi vuole bene anche per questo mi sento strana, per non riuscire a dirgli "ti voglio bene". Il mio psicologo ipotizza che io abbia un trauma infantile dalla morte di mia madre e per quello non riesco a sentire i sentimenti forti, un meccanismo inconscio.. ma io non sono convinta, perché non sento questa cosa minimamente. Secondo lo psicologo sono anche ipercritica verso me stessa.
Vorrei sentire pareri esterni tutto qui,non metto in dubbio la validità di colui che mi ha in cura, ringrazio in anticipo chi perderà un po' di tempo per rispondermi!
Premetto che vado da uno psicologo regolarmente (più o meno) ma vorrei anche altre opinioni.
La cosa che mi infastidisce di più è la mia stanchezza perenne... Non sono mai riposata, mi sento stanca e non mi va di fare niente.. Tutto è uno sforzo, anche uscire di casa, mi sembra di essere un cadavere. Non ne posso più.. io vorrei essere una persona piena di energie e invece ne sono svuotata. Ho fatto analisi su analisi ma non risulta niente di anomalo per cui sono portata a pensare che il problema sia di natura psicologica.. ma non vedo significativi miglioramenti neanche seguendo una terapia psicologica. Ho quasi 19 anni, faccio l'ultimo anno di superiori a ragioneria, premetto che la scuola non mi piace però, penso che dovrei impegnarmi un po'.. almeno per finirla e andarmene! E invece? Invece non studio, non faccio niente e faccio un sacco di assenze... Mi basterebbero altri pochi giorni per aver superato il limite, sono preoccupata ma non riesco a smettere. Con i miei compagni mi trovo abbastanza bene quindi non sento che è un discorso di sentirsi soli o emarginati anche se una certa distanza tra loro e me la sento sempre.
Proprio in questo momento ho un sacco d'ansia, sono preoccupata.. forse proprio per questa situazione. Volevo chiedere "aiuto" al mio prof coordinatore che è sempre gentile con me ma non ho il coraggio.. mi vergogno insomma..
Ah.. Ho dimenticato di dire che da forse quasi 2 mesi assumo Entact 10 mg una compressa al giorno... So che farmaco è e la sua natura però non sento chissà quale aiuto da parte del farmaco... Cioè sì, la situazione è un po' migliorata ma non nei confronti della scuola... mi sento meno giù di morale ma essenzialmente la situazione è sempre più o meno quella ( non faccio niente a scuola e bla bla bla.) Non so davvero cosa fare, sembra che io non abbia senso di responsabilità, un minimo di motivazione... niente.
Inoltre la situazione a casa è un po' complicata... mia madre è morta ormai 6-7 anni fa, ma stranamente non sento la sua mancanza ma penso che dovrei.. Mio padre invece è dispotico, non mi piace per niente come persona.. lo ritengo ottuso nel senso di chiuso mentalmente. Verso di lui non so se provo affetto, ok è dispotico e testardo ma alla fine si è sempre prodigato per la famiglia e non mi ha mai fatto del male volutamente, insomma è una persona che mi vuole bene anche per questo mi sento strana, per non riuscire a dirgli "ti voglio bene". Il mio psicologo ipotizza che io abbia un trauma infantile dalla morte di mia madre e per quello non riesco a sentire i sentimenti forti, un meccanismo inconscio.. ma io non sono convinta, perché non sento questa cosa minimamente. Secondo lo psicologo sono anche ipercritica verso me stessa.
Vorrei sentire pareri esterni tutto qui,non metto in dubbio la validità di colui che mi ha in cura, ringrazio in anticipo chi perderà un po' di tempo per rispondermi!
[#1]
< Il mio psicologo ipotizza... ma io non sono convinta>
Gentile Ragazza,
e glielo ha riferito? E' importante per il percorso in atto che lei riferisca al suo curante ogni sua perplessità e problematica, proprio per un buon svolgimento del percorso.
E' seguita in ambito pubblico o privato e da quanto tempo? Si tratta di una psicoterapia o altro? A parte le ipotesi riferite su cosa state concretamente lavorando e come rispetto ai problemi che ci ha esposto?
Chi le ha prescritto il farmaco ?(non il nome)
Gentile Ragazza,
e glielo ha riferito? E' importante per il percorso in atto che lei riferisca al suo curante ogni sua perplessità e problematica, proprio per un buon svolgimento del percorso.
E' seguita in ambito pubblico o privato e da quanto tempo? Si tratta di una psicoterapia o altro? A parte le ipotesi riferite su cosa state concretamente lavorando e come rispetto ai problemi che ci ha esposto?
Chi le ha prescritto il farmaco ?(non il nome)
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Gentile ragazza,
che cosa vuol dire che vai più o meno regolarmente da uno psicologo?
Si tratta dello psicologo della scuola? Come mai hai deciso di rivolgerti ad uno psicologo? Ti sentivi già così quando hai deciso di contattarlo?
Come mai ti sembra inverosimile l'ipotesi del Collega che ti segue?
Che tipo di miglioramenti ti aspetti da questo percorso psicologico che stai facendo, ne hai parlato col curante?
che cosa vuol dire che vai più o meno regolarmente da uno psicologo?
Si tratta dello psicologo della scuola? Come mai hai deciso di rivolgerti ad uno psicologo? Ti sentivi già così quando hai deciso di contattarlo?
Come mai ti sembra inverosimile l'ipotesi del Collega che ti segue?
Che tipo di miglioramenti ti aspetti da questo percorso psicologico che stai facendo, ne hai parlato col curante?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
<<vado da uno psicologo regolarmente (più o meno) ma vorrei anche altre opinioni.<<
Perchè vuole anche altre opinioni? non si fida di lui?
Non è una buona base per il rapporto terapeutico...
Per la stanchezza ha sentito anche il medico di famiglia? Se sì, cosa Le ha riscontrato?
Perchè vuole anche altre opinioni? non si fida di lui?
Non è una buona base per il rapporto terapeutico...
Per la stanchezza ha sentito anche il medico di famiglia? Se sì, cosa Le ha riscontrato?
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#4]
Utente
Il più o meno è perchè a volte non mi va di uscire ed andarci, ma ultimamente ci vado con regolarità.. è uno psicologo privato.
Non è che non mi fidi... e che boh, oggi mi sentivo di scrivere qui forse perchè ero un po' giù di morale soprattutto per la scuola e impossibilitata per il momento a parlarne con il mio terapeuta.
Comunque ne discuto anche con lui del fatto che la sua teoria, non dico che sia sbagliata, ma che non me la "sento addosso"... cioè sento la sua teoria, ci penso ma non mi sembra che mi appartenga.
Il farmaco me lo ha prescritto il medico di famiglia e sì, ci sono andata anche per un opinione sulla mia stanchezza e mi ha fatto eseguire della analisi ma non c'era niente di anomalo.
E che non sento miglioramenti particolari ma spesso penso che sia un po' colpa mia, del mio atteggiamento... Non ho idea di come potrei migliorare seguendo un percorso sinceramente, penso che alla fine parlarne sì mi fa bene però se non cambia nulla all'atto pratico?
Vorrei altre opinioni anche perché io sono fatta così, cerco mille informazioni e poi cerco di farmi un'idea.
Non è che non mi fidi... e che boh, oggi mi sentivo di scrivere qui forse perchè ero un po' giù di morale soprattutto per la scuola e impossibilitata per il momento a parlarne con il mio terapeuta.
Comunque ne discuto anche con lui del fatto che la sua teoria, non dico che sia sbagliata, ma che non me la "sento addosso"... cioè sento la sua teoria, ci penso ma non mi sembra che mi appartenga.
Il farmaco me lo ha prescritto il medico di famiglia e sì, ci sono andata anche per un opinione sulla mia stanchezza e mi ha fatto eseguire della analisi ma non c'era niente di anomalo.
E che non sento miglioramenti particolari ma spesso penso che sia un po' colpa mia, del mio atteggiamento... Non ho idea di come potrei migliorare seguendo un percorso sinceramente, penso che alla fine parlarne sì mi fa bene però se non cambia nulla all'atto pratico?
Vorrei altre opinioni anche perché io sono fatta così, cerco mille informazioni e poi cerco di farmi un'idea.
[#5]
Gentile ragazza,
il problema è proprio questo, cioè che dallo psicologo non si va per parlare e basta...
Di solito ci sono degli obiettivi e delle motivazioni per andarci.
Quali sono questi obiettivi? Li avete messi a fuoco?
Niente di male se scrive qui, perché questo servizio serve proprio per una seconda opinione, pur con i limiti della distanza, ma se Lei non sente che la "teoria" della Collega Le appartiene, probabilmente c'è qualcosa nel Suo sentire di utile e corretto che dovrebbe discutere con la Collega perché è Lei la maggior esperta di se stessa.
Noi, con i nostri pz, possiamo avanzare delle ipotesi, che però il pz può serenamente non falsificare e non appoggiare. Questo significa semplicemente che andremo ad esplorare altrove e che ciò che stiamo cercando non è lì.
Altre volte il pz. può negare invece perché non è ancora pronto a guardare quella prospettiva o in quella direzione e un lutto precoce potrebbe rientrare in questa seconda opzione ma da qui non posso dirlo con certezza.
Cordiali saluti,
il problema è proprio questo, cioè che dallo psicologo non si va per parlare e basta...
Di solito ci sono degli obiettivi e delle motivazioni per andarci.
Quali sono questi obiettivi? Li avete messi a fuoco?
Niente di male se scrive qui, perché questo servizio serve proprio per una seconda opinione, pur con i limiti della distanza, ma se Lei non sente che la "teoria" della Collega Le appartiene, probabilmente c'è qualcosa nel Suo sentire di utile e corretto che dovrebbe discutere con la Collega perché è Lei la maggior esperta di se stessa.
Noi, con i nostri pz, possiamo avanzare delle ipotesi, che però il pz può serenamente non falsificare e non appoggiare. Questo significa semplicemente che andremo ad esplorare altrove e che ciò che stiamo cercando non è lì.
Altre volte il pz. può negare invece perché non è ancora pronto a guardare quella prospettiva o in quella direzione e un lutto precoce potrebbe rientrare in questa seconda opzione ma da qui non posso dirlo con certezza.
Cordiali saluti,
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.9k visite dal 19/02/2015.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.