Masturbazione tra fratello e sorella
Salve, ho due figli un maschio di 20anni e una femmina di 19. La settimana scorsa, quando sono tornata a casa, rimettendo la macchina nel garage (struttura separata dall'abitazione, perchè aitiamo in una villa in campagna) ho trovato i due completamente nudi adagiati su un giaciclio che si masturbavano tra loro, vista la scena, ho iniziato a gridare e sono scappati entrambi. Preoccupata di ciò che poteva essere successo, ho visionato i video di sorveglianza e ho visto che non hanno fatto sesso, ma si sono masturbati a vicenda, la ragazza dai movimenti che ha fatto aveva gia raggiunto l'orgasmo, lui non ancora ma certamente stava per farlo.
Ho paura a parlarne con il mio medico perchè il paese è piccolo e non voglio ce girino voci; ma non credo che ciò sia normale, vero? Che posso fare? Grazie
Ho paura a parlarne con il mio medico perchè il paese è piccolo e non voglio ce girino voci; ma non credo che ciò sia normale, vero? Che posso fare? Grazie
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Gentile utente
Esprimere un parere di normalità o anormalità per eventi come questi rischia sempre di chiamare in causa, impropriamente, delle implicazioni morali. Un conto è stabilire ciò che è normale da un punto di vista morale, un'altra cosa è preoccuparsi per il normale sviluppo della sessualità dei propri figli.
Forse il fatto che lei si sia messa a gridare davanti all'accaduto avrebbe potuto essere evitato, ma se non altro avrà avuto il vantaggio di scuotere un po' "i due" e far capire loro senza mezzi termini che certe cose è meglio non farle.
Se ciò che è successo è stato solo un episodio isolato basterà un chiarimento fra voi tre, spiegando loro che da ora in poi saranno "tenuti d'occhio", non solo con le telecamere, per evitare che la cosa si ripeta.
Dovrà fare ciò in modo calmo ma deciso, e senza dare spiegazioni sul perché certe cose non si fanno. Non si fanno e basta. Anzi, potrà usare la paura del ridicolo proprio verso di loro, dicendogli: "Pensate se si venisse a sapere in giro... Cosa direbbero i vostri amici (o i vostri fidanzati), se sapessero ciò che avete fatto...?", lasciando intendere che forse potrebbe anche essere lei stessa a spargere la voce: "Io potrei anche dimenticarmi della cosa e non raccontare niente a nessuno, ma voi dovete promettermi che non si ripeterà".
Se invece ha prove o motivi per dubitare che la cosa andava avanti da tempo, potrebbe chiedere un consulto specialistico, ad esempio presso uno psicologo. Quanto a questo ritengo che possa stare tranquilla sulle voci che circolano, perché ogni professionista è tenuto per deontologia a non rivelare alcunché del proprio lavoro.
Pensi se si venisse a sapere in giro che un professionista parla di ciò che gli raccontano le persone...
Cordiali saluti
Esprimere un parere di normalità o anormalità per eventi come questi rischia sempre di chiamare in causa, impropriamente, delle implicazioni morali. Un conto è stabilire ciò che è normale da un punto di vista morale, un'altra cosa è preoccuparsi per il normale sviluppo della sessualità dei propri figli.
Forse il fatto che lei si sia messa a gridare davanti all'accaduto avrebbe potuto essere evitato, ma se non altro avrà avuto il vantaggio di scuotere un po' "i due" e far capire loro senza mezzi termini che certe cose è meglio non farle.
Se ciò che è successo è stato solo un episodio isolato basterà un chiarimento fra voi tre, spiegando loro che da ora in poi saranno "tenuti d'occhio", non solo con le telecamere, per evitare che la cosa si ripeta.
Dovrà fare ciò in modo calmo ma deciso, e senza dare spiegazioni sul perché certe cose non si fanno. Non si fanno e basta. Anzi, potrà usare la paura del ridicolo proprio verso di loro, dicendogli: "Pensate se si venisse a sapere in giro... Cosa direbbero i vostri amici (o i vostri fidanzati), se sapessero ciò che avete fatto...?", lasciando intendere che forse potrebbe anche essere lei stessa a spargere la voce: "Io potrei anche dimenticarmi della cosa e non raccontare niente a nessuno, ma voi dovete promettermi che non si ripeterà".
Se invece ha prove o motivi per dubitare che la cosa andava avanti da tempo, potrebbe chiedere un consulto specialistico, ad esempio presso uno psicologo. Quanto a questo ritengo che possa stare tranquilla sulle voci che circolano, perché ogni professionista è tenuto per deontologia a non rivelare alcunché del proprio lavoro.
Pensi se si venisse a sapere in giro che un professionista parla di ciò che gli raccontano le persone...
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Ex utente
Caro Dottore,
ho parlato prima con mia figlia, perchè con lei ho più confidenza.
Mi ha detto che lei aveva scoperto per caso il fratello proprio mentre si accingeva ad abbassarsi i pantaloni con un giornale in mano. Mi ha detto anche che vedendo il fratello in quelle condizioni, si era (ha detto lei) "surriscaldata" non perchè era il fratello, ma in quanto uomo in quelle condizioni, e voleva andare in camera sua...
Poi però si sono avvicinati perchè a suo dire non c'è coinvolgimento sentimentale, ma entrambi erano alla ricerca del piacere, e quindi farsi masturbare da una persona dell'altro sesso era più stimolante. E poi ha aggiunto: "Mica E. (il suo raga) lo ha così"
Io cmq l'ho minacciata come avete detto voi, che altro posso fare?
Che ne pensate di questa risposta di mia figlia?
Grazie in anticipo
ho parlato prima con mia figlia, perchè con lei ho più confidenza.
Mi ha detto che lei aveva scoperto per caso il fratello proprio mentre si accingeva ad abbassarsi i pantaloni con un giornale in mano. Mi ha detto anche che vedendo il fratello in quelle condizioni, si era (ha detto lei) "surriscaldata" non perchè era il fratello, ma in quanto uomo in quelle condizioni, e voleva andare in camera sua...
Poi però si sono avvicinati perchè a suo dire non c'è coinvolgimento sentimentale, ma entrambi erano alla ricerca del piacere, e quindi farsi masturbare da una persona dell'altro sesso era più stimolante. E poi ha aggiunto: "Mica E. (il suo raga) lo ha così"
Io cmq l'ho minacciata come avete detto voi, che altro posso fare?
Che ne pensate di questa risposta di mia figlia?
Grazie in anticipo
[#3]
Gentile Signora,
da quello che racconta vorrei per quanto possibile in questa Sede, se il problema o disagio, è solo suo. Ovvero ne ha parlato apertamente con loro, serenamente cercando di riportarli in una condizione di razionalità, di riflessione su quanto fanno?
Glielo chiedo in quanto da come espone i fatti sembra ne sia in qualche misura coinvolta, quasi osservatrice silenziosa di quanto accade... minacciare serve solo a stimolare risposte come quella che le ha dato sua figlia alimentando un circolo vizioso e invischiato.
Provi a instaurare un rapporto maturo, aperto, rilassante, parlandone magari a cena, cercando di capire cosa sta succedendo, esponendo la figura di una madre non autoritaria ma saggia.
Mi tenga pure informato di sviluppi sani.
da quello che racconta vorrei per quanto possibile in questa Sede, se il problema o disagio, è solo suo. Ovvero ne ha parlato apertamente con loro, serenamente cercando di riportarli in una condizione di razionalità, di riflessione su quanto fanno?
Glielo chiedo in quanto da come espone i fatti sembra ne sia in qualche misura coinvolta, quasi osservatrice silenziosa di quanto accade... minacciare serve solo a stimolare risposte come quella che le ha dato sua figlia alimentando un circolo vizioso e invischiato.
Provi a instaurare un rapporto maturo, aperto, rilassante, parlandone magari a cena, cercando di capire cosa sta succedendo, esponendo la figura di una madre non autoritaria ma saggia.
Mi tenga pure informato di sviluppi sani.
Cordialità
Dr. Andrea Antonelli
[#4]
Gentile Signora,
immagino come ci possa essere rimasta una madre di fronte a quanto successo, soprattutto perchè penso che Lei non se lo sarebbe mai aspettata una cosa del genere.
Sono d'accordo con i Colleghi sul fatto che in questi casi l'omertà potrebbe fare solo dei gran danni. Rimane il fatto che la situazione è piuttosto delicata, per due motivi:
1)fratello e sorella si masturbavano
2) si sono fatti "beccare" dalla madre sia dal vivo, sia attraverso video (e su questo ci sarebbe da fare una lunga riflessione...)
Quali di queste due situazioni secondo lei è peggiore? Se avesse trovato uno dei due con relativo partner durante una masturbazione reciproca avrebbe reagito allo stesso modo?
In ogni caso, tornando al tema "omertà o no?" di cui sopra io le consiglio di parlarne a sei occhi con loro, con fermezza ma non troppo "tranquillamente", perchè il dato di fatto è che lei Signora tanto tranquilla non è.
Ma per non rischiare di dire o fare troppi danni (proprio perchè non è molto lucida in questo momento)mi rivolgerei ad una psicologa o psicologo (privatamente o presso un consultorio) chiedendo un aiuto concreto circa le cose da dire ai suoi figli
Io lo farei signora proprio perchè non è tanto sano che fratello e sorella si masturbino, al di là della moralità, non crede? Quindi credo che i suoi figli stiano passando un momento di confusione, per questo lei ha bisogno di una consulenza professionale
E poi non si preoccupi, di solito c'è il segreto professionale. Non mi dirà che adesso anche lei teme di farsi "beccare"?
immagino come ci possa essere rimasta una madre di fronte a quanto successo, soprattutto perchè penso che Lei non se lo sarebbe mai aspettata una cosa del genere.
Sono d'accordo con i Colleghi sul fatto che in questi casi l'omertà potrebbe fare solo dei gran danni. Rimane il fatto che la situazione è piuttosto delicata, per due motivi:
1)fratello e sorella si masturbavano
2) si sono fatti "beccare" dalla madre sia dal vivo, sia attraverso video (e su questo ci sarebbe da fare una lunga riflessione...)
Quali di queste due situazioni secondo lei è peggiore? Se avesse trovato uno dei due con relativo partner durante una masturbazione reciproca avrebbe reagito allo stesso modo?
In ogni caso, tornando al tema "omertà o no?" di cui sopra io le consiglio di parlarne a sei occhi con loro, con fermezza ma non troppo "tranquillamente", perchè il dato di fatto è che lei Signora tanto tranquilla non è.
Ma per non rischiare di dire o fare troppi danni (proprio perchè non è molto lucida in questo momento)mi rivolgerei ad una psicologa o psicologo (privatamente o presso un consultorio) chiedendo un aiuto concreto circa le cose da dire ai suoi figli
Io lo farei signora proprio perchè non è tanto sano che fratello e sorella si masturbino, al di là della moralità, non crede? Quindi credo che i suoi figli stiano passando un momento di confusione, per questo lei ha bisogno di una consulenza professionale
E poi non si preoccupi, di solito c'è il segreto professionale. Non mi dirà che adesso anche lei teme di farsi "beccare"?
[#5]
Gentile signora
Ciò che le ho suggerito di fare non consiste in una minaccia. Il suo atteggiamento nei confronti dei suoi figli - di entrambi, non solo di sua figlia - non dovrebbe essere affatto quello del moralizzatore o del giudice ma quello del genitore che mette dei limiti tassativi, in questo caso a ciò che è lecito o non lecito fare, attraverso la sua autorità. Si tratta di una cosa molto diversa.
Ritiene di essere in possesso di un'autorità da far valere su di loro, senza dover necessariamente ricorrere alla forza?
Nel discutere con loro l'accaduto dovrebbe usare un tono fermo ma pacato, non inquisitore né di minaccia. Non deve far loro troppe domande, non deve soprattutto lasciarsi ossessionare o stare male nella ricerca di un "perché". Se sarà il caso, questo potrà essere il compito di un professionista. Non deve parlarne neanche tanto con loro.
In questo frangente deve preoccuparsi unicamente del far sì che la cosa non si ripeta e vigilare. È vero ciò che suggerisce il collega Bulla: potrebbe non essere affatto casuale che si siano fatti beccare proprio davanti a un obiettivo. Ma ritengo che, se riuscirà intanto a far sì che simili episodi non si ripetano, già sarà un buon risultato.
Non ceda neanche alle provocazioni: "Ma quello di E. non è come quello di mio fratello" è evidentemente una provocazione mascherata da patetica scusa. Alla quale avrebbe potuto replicare in tono molto tranquillo e serio: "Bene, allora perché non lasci E. e non ti fidanzi con tuo fratello? Vuoi che andiamo insieme dall'orefice a comprare gli anelli? Oppure che telefoniamo e lo diciamo a tutti i tuoi amici? Pensa come sarebbero contenti nel sapere che hai trovato finalmente l'anima gemella".
Deve giocare sul LORO senso di disagio e vergogna per ciò che hanno fatto. Certe cose, quando si fanno, non si fanno di nascosto solo per un caso.
Dovrebbe parlarne con entrambi. Se mostra disagio a parlarne con suo figlio apparirà LEI come pudica e vergognosa e questo favorirà collusione e complicità fra tutti quanti. E appena "i due" capiranno questo - se già non l'avessero capito - ossia che lei si vergogna più di loro, si sentiranno al sicuro e potranno magari, chissà, anche riprovarci.
Non lasci che tutto ciò avvenga, anche perché così facendo lei non avrà più alcuna autorità da far valere in futuro.
In ogni caso resta sempre valido il suggerimento di rivolgersi a uno specialista, se sente di non poter far fronte alla situazione da sola.
Cordiali saluti
Ciò che le ho suggerito di fare non consiste in una minaccia. Il suo atteggiamento nei confronti dei suoi figli - di entrambi, non solo di sua figlia - non dovrebbe essere affatto quello del moralizzatore o del giudice ma quello del genitore che mette dei limiti tassativi, in questo caso a ciò che è lecito o non lecito fare, attraverso la sua autorità. Si tratta di una cosa molto diversa.
Ritiene di essere in possesso di un'autorità da far valere su di loro, senza dover necessariamente ricorrere alla forza?
Nel discutere con loro l'accaduto dovrebbe usare un tono fermo ma pacato, non inquisitore né di minaccia. Non deve far loro troppe domande, non deve soprattutto lasciarsi ossessionare o stare male nella ricerca di un "perché". Se sarà il caso, questo potrà essere il compito di un professionista. Non deve parlarne neanche tanto con loro.
In questo frangente deve preoccuparsi unicamente del far sì che la cosa non si ripeta e vigilare. È vero ciò che suggerisce il collega Bulla: potrebbe non essere affatto casuale che si siano fatti beccare proprio davanti a un obiettivo. Ma ritengo che, se riuscirà intanto a far sì che simili episodi non si ripetano, già sarà un buon risultato.
Non ceda neanche alle provocazioni: "Ma quello di E. non è come quello di mio fratello" è evidentemente una provocazione mascherata da patetica scusa. Alla quale avrebbe potuto replicare in tono molto tranquillo e serio: "Bene, allora perché non lasci E. e non ti fidanzi con tuo fratello? Vuoi che andiamo insieme dall'orefice a comprare gli anelli? Oppure che telefoniamo e lo diciamo a tutti i tuoi amici? Pensa come sarebbero contenti nel sapere che hai trovato finalmente l'anima gemella".
Deve giocare sul LORO senso di disagio e vergogna per ciò che hanno fatto. Certe cose, quando si fanno, non si fanno di nascosto solo per un caso.
Dovrebbe parlarne con entrambi. Se mostra disagio a parlarne con suo figlio apparirà LEI come pudica e vergognosa e questo favorirà collusione e complicità fra tutti quanti. E appena "i due" capiranno questo - se già non l'avessero capito - ossia che lei si vergogna più di loro, si sentiranno al sicuro e potranno magari, chissà, anche riprovarci.
Non lasci che tutto ciò avvenga, anche perché così facendo lei non avrà più alcuna autorità da far valere in futuro.
In ogni caso resta sempre valido il suggerimento di rivolgersi a uno specialista, se sente di non poter far fronte alla situazione da sola.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 199.2k visite dal 05/09/2008.
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