Cambiare me stesso per liberare le mie potenzialità dal cerchio in cui sono confinato
Mi considero una persona di ottime capacità in alcuni settori specialistici, ma con potenzialità fortemente limitate dal carattere.
Sintomi: Dal punto di vista personale ho avuto pochissime relazioni affettive con altre donne, solo alla soglia dei 40 ho incontrato la donna che amo e che è diventata mia moglie. La mia vita sessuale è con mio grande dispiacere poco attiva, pratico regolarmente e con frequenza - ma non in modo compulsivo - l'autoerotismo, normalmente ho picchi elevatissimi di attività sessuale all'inizio della coppia e poi uno spegnimento quasi completo. Lavorativamente non riesco a stabilire relazioni di fiducia, che si estendano nel tempo e portino ad una crescita professionale in una organizzazione aziendale. Cambio mansione ogni 1-2 anni, cercando sempre nuovi stimoli ma di fatto non specializzandomi in alcun settore. Non sono in grado di stabilire un contatto empatico con le persone con cui mi relaziono, tale per cui non sono in grado di "vendere" nulla, se non fare belle presentazioni, quindi eventi non duraturi. Tendo a concentrarmi in modo feroce su un solo argomento, sono molto sensibile alle pressioni e mi è faticoso dovermi relazionare con gruppi di oltre 3-4 persone. Ho una pessima capacità con le lingue straniere e non mi so sforzare per lunghi periodi di tempo, se non con grande fatica psicologica. Ho spesso espressione neutra senza emozioni e un tono della voce forte, veloce e poco modulato.
Storia personale: sono stato molto isolato da giovane, venendo da una famiglia con un padre dal carattere fortissimo ed una madre debole, un fratello gemello come riferimento, poche disponibilità economiche per socializzare, due trasferimenti di città che hanno spezzato le amicizie. Lo sport e lo studio sono stati indicati come unico elemento per emergere ed avere contatti. Ho diversi titoli accademici su specialità complesse e quantitative, mentre ho smesso di fare sport dopo una caduta in moto. Ho sbagliato la scelta del primo lavoro facendo qualcosa che non mi interessava per 10 anni, prima che un master mi permettesse di uscirne. Mi sono fatto spadroneggiare per anni dal mio ex manager prima di capire che valevo qualcosa anche senza di lui.
Quanto già fatto: ho capito di avere un problema di autostima, dopo aver valutato varie opzioni di coaching in cui ho capito che PNL non fa per me e fare training in gruppo nasconde il problema ho quindi frequentato due psicologi che mi hanno aiutato ad essere meno rigido, accettare meglio me stesso e godermi la vita. La vera differenza l'ha fatta la caduta in moto, che ha cambiato il mio modo di vedere. Ho chiesto consulto nel caso avessi sindrome di Asperger, con parere negativo. Ho letto di recente un libro sulla neuroplasticità in cui mi sono ritrovato in molti elementi.
Cosa vorrei: non si tratta di cambiare solo il comportamento, ma di capire l'origine dei problemi e cambiare qualcosa di profondo, trovando lo spirito per non rendere personali ma parte della vita le fatiche.
Sintomi: Dal punto di vista personale ho avuto pochissime relazioni affettive con altre donne, solo alla soglia dei 40 ho incontrato la donna che amo e che è diventata mia moglie. La mia vita sessuale è con mio grande dispiacere poco attiva, pratico regolarmente e con frequenza - ma non in modo compulsivo - l'autoerotismo, normalmente ho picchi elevatissimi di attività sessuale all'inizio della coppia e poi uno spegnimento quasi completo. Lavorativamente non riesco a stabilire relazioni di fiducia, che si estendano nel tempo e portino ad una crescita professionale in una organizzazione aziendale. Cambio mansione ogni 1-2 anni, cercando sempre nuovi stimoli ma di fatto non specializzandomi in alcun settore. Non sono in grado di stabilire un contatto empatico con le persone con cui mi relaziono, tale per cui non sono in grado di "vendere" nulla, se non fare belle presentazioni, quindi eventi non duraturi. Tendo a concentrarmi in modo feroce su un solo argomento, sono molto sensibile alle pressioni e mi è faticoso dovermi relazionare con gruppi di oltre 3-4 persone. Ho una pessima capacità con le lingue straniere e non mi so sforzare per lunghi periodi di tempo, se non con grande fatica psicologica. Ho spesso espressione neutra senza emozioni e un tono della voce forte, veloce e poco modulato.
Storia personale: sono stato molto isolato da giovane, venendo da una famiglia con un padre dal carattere fortissimo ed una madre debole, un fratello gemello come riferimento, poche disponibilità economiche per socializzare, due trasferimenti di città che hanno spezzato le amicizie. Lo sport e lo studio sono stati indicati come unico elemento per emergere ed avere contatti. Ho diversi titoli accademici su specialità complesse e quantitative, mentre ho smesso di fare sport dopo una caduta in moto. Ho sbagliato la scelta del primo lavoro facendo qualcosa che non mi interessava per 10 anni, prima che un master mi permettesse di uscirne. Mi sono fatto spadroneggiare per anni dal mio ex manager prima di capire che valevo qualcosa anche senza di lui.
Quanto già fatto: ho capito di avere un problema di autostima, dopo aver valutato varie opzioni di coaching in cui ho capito che PNL non fa per me e fare training in gruppo nasconde il problema ho quindi frequentato due psicologi che mi hanno aiutato ad essere meno rigido, accettare meglio me stesso e godermi la vita. La vera differenza l'ha fatta la caduta in moto, che ha cambiato il mio modo di vedere. Ho chiesto consulto nel caso avessi sindrome di Asperger, con parere negativo. Ho letto di recente un libro sulla neuroplasticità in cui mi sono ritrovato in molti elementi.
Cosa vorrei: non si tratta di cambiare solo il comportamento, ma di capire l'origine dei problemi e cambiare qualcosa di profondo, trovando lo spirito per non rendere personali ma parte della vita le fatiche.
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<ho quindi frequentato due psicologi che mi hanno aiutato ad essere meno rigido, accettare meglio me stesso e godermi la vita>
Gentile Utente,
disagi e difficoltà riferite necessitano di adeguata diagnosi - da qui non possibile- e trattamento idoneo.
Che tipo di percorso ha fatto con gli psicologi? Anche psicoterapeuti? Diagnosi, obiettivi, orientamento dei suoi curanti?
<Ho chiesto consulto nel caso avessi sindrome di Asperger,>
A che tipo di specialista?
Gentile Utente,
disagi e difficoltà riferite necessitano di adeguata diagnosi - da qui non possibile- e trattamento idoneo.
Che tipo di percorso ha fatto con gli psicologi? Anche psicoterapeuti? Diagnosi, obiettivi, orientamento dei suoi curanti?
<Ho chiesto consulto nel caso avessi sindrome di Asperger,>
A che tipo di specialista?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
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Gentile utente, penso che le farebbe bene essere aiutato e penso che un approccio psicodinamico sarebbe la cosa giusta..Perchè la sua storia parte da lontano, penso, per cui questo padre rigidissimo e la mamma debole non le hanno trasmesso uno sguardo sul mondo, attento , aperto, curioso ed empatico sugli altri, sul colore delle emozioni, sulle sfumature del porsi, posso sbagliarmi , ma li vede gli altri ?
O sono un mondo oscuro da cui difendersi ?
Perchè è lo sguardo sul mondo che ci apre le porte, più delle tecniche, che ci fa trovare.. le parole per dirlo..Ma mi sembra arrivato ad un buon punto di consapevolezza, la sensibilità e l'intelligenza con cui ci scrive, l'aiuteranno a.. sentire .. il Collega che saprà aiutarla
E non sia troppo severo ed esigente con sè stesso , che ha fatto una lunga strada, nella neve , con le scarpe di cartone..
Restiamo in ascolto, con molti auguri..
O sono un mondo oscuro da cui difendersi ?
Perchè è lo sguardo sul mondo che ci apre le porte, più delle tecniche, che ci fa trovare.. le parole per dirlo..Ma mi sembra arrivato ad un buon punto di consapevolezza, la sensibilità e l'intelligenza con cui ci scrive, l'aiuteranno a.. sentire .. il Collega che saprà aiutarla
E non sia troppo severo ed esigente con sè stesso , che ha fatto una lunga strada, nella neve , con le scarpe di cartone..
Restiamo in ascolto, con molti auguri..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#3]
Utente
Grazie per i commenti innanzitutto.
Solo psicologi, non psicoterapeuti che mi ricordi.
Il primo uno specialista in logoterapia esistenziale frankliana (ho ritrovato il suo profilo lo copio come lo leggo), il secondo non mi ricordo.
Diagnosi lo dico con parole mie: scarsa autostima da entrambi, nel primo caso un po di depressione (dal periodo lavorativamente non felice e dall'essersi lasciati con la fidanzata storica) per il resto quello che ho scritto ricalca le loro opinioni.
Mi hanno solo fatto riflettere e indicato come obiettivi di vedere le cose in modo diverso, prendermi più tempo per me stesso e godere di quello che mi circonda senza vivere solo nel mio mondo mentale, non essere unidimensionale ma avere più passioni ed interessi, lasciarsi andare. Ho fatto io il lavoro, sforzandomi di cambiare abitudini, finalmente consapevole che il mondo non ce l'ha con me ne sono destinato a soffrire: il mondo è indifferente e sta a me muovermi per raggiungere quello che desidero. Ho cambiato lavoro e stretto legami con altre donne, imparando che si può anche sbagliare senza per questo doverne eccessivamente soffrire. Ho trovato la donna che cercavo da tanto tempo, per il lavoro invece sono ancora in corsa, ho cambiato altre volte e ora mi do da fare.
Asperger è uno specialista trovato da Asperger.it, il consulto è stato telefonico e se ricordo bene mi ha fatto inventare delle storie da spunti, in cui mi diceva ho una fantasia e capacità di immaginare rapporti di gruppo che mi pongono al max come borderline ma non come caso conclamato. Anche lei ha posto l'indice sulla mancanza di autostima.
Riguardo me stesso credo semplicemente di non aver sviluppato le necessarie abilità sociali. Non sono stato abituato a percepire le sfumature dei discorsi ed espressioni, controllare consapevolmente quello che dico ed esprimo, sviluppare in modo consapevole un rapporto di conoscenza, amicizia, stima. Faccio fatica a ricordare e capire quello che mi dicono se non è strutturato, a ricordare i nomi e visi, zero memoria di ruoli e organizzazioni.
Ho vissuto in una famiglia isolata, in cui mio padre non ha mai imparato a gestire i conflitti in modo positivo ma solo ad imporre la sua volontà. L'etica che mi è stata insegnata è corretta e sono un bravo cittadino, ma non sono integrato nella società. Mi sento sempre un estraneo e da anni sogno di emigrare, con motivazioni razionali (ce ne sono molte) ma sicuramente anche inconsce. Essere nato in una regione bilingue in cui essere italiani è uno svantaggio non facilita le cose, con un forte senso di estraneamento e conflitto.
La mia incapacità con le lingue straniere è la mia cartina di tornasole: mi manca una base grammaticale e semplicemente non sono mai riuscito ad analizzare una frase. Credo la mancanza di socialità abbia significato la semplice mancanza di esercizio a parlare e capire. So memorizzare un processo e sintetizzare un contenuto, ma non sono abile con la logica. Quindi ho imparato ad esempio l'inglese da adulto leggendo, parlando e soprattutto ripetendo pezzi già visti e sentiti, ma senza avere una regola. Sono ad un buon livello, ma non andrò mai più avanti di così ne imparerò mai bene una lingua molto più complicata come quella che mi servirebbe dove vivo ora, se mantengo questi limti.
Aggiungo sono un ottimo analista ma un esecutore molto meno bravo. Analizzo molto e faccio troppo poco. Entrare nella realtà dove devo interagire, combattere, blandire e spiegare mi costa fatica. Per questo sono stato un ottimo sportivo di sport individuali. Sono stato anche un eccellente manager di progetti, ma ad esempio un pessimo manager di gruppi stabili.
Riguardo l'approccio ho una formazione da scienziato, non sono un esperto ma trovo molto positivo l'approccio della psicologia neuroplastica, se questo corrisponde all'approccio psicodinamico potrebbe essere una strada percorribile, il problema è come trovare specialisti sul tema.
Solo psicologi, non psicoterapeuti che mi ricordi.
Il primo uno specialista in logoterapia esistenziale frankliana (ho ritrovato il suo profilo lo copio come lo leggo), il secondo non mi ricordo.
Diagnosi lo dico con parole mie: scarsa autostima da entrambi, nel primo caso un po di depressione (dal periodo lavorativamente non felice e dall'essersi lasciati con la fidanzata storica) per il resto quello che ho scritto ricalca le loro opinioni.
Mi hanno solo fatto riflettere e indicato come obiettivi di vedere le cose in modo diverso, prendermi più tempo per me stesso e godere di quello che mi circonda senza vivere solo nel mio mondo mentale, non essere unidimensionale ma avere più passioni ed interessi, lasciarsi andare. Ho fatto io il lavoro, sforzandomi di cambiare abitudini, finalmente consapevole che il mondo non ce l'ha con me ne sono destinato a soffrire: il mondo è indifferente e sta a me muovermi per raggiungere quello che desidero. Ho cambiato lavoro e stretto legami con altre donne, imparando che si può anche sbagliare senza per questo doverne eccessivamente soffrire. Ho trovato la donna che cercavo da tanto tempo, per il lavoro invece sono ancora in corsa, ho cambiato altre volte e ora mi do da fare.
Asperger è uno specialista trovato da Asperger.it, il consulto è stato telefonico e se ricordo bene mi ha fatto inventare delle storie da spunti, in cui mi diceva ho una fantasia e capacità di immaginare rapporti di gruppo che mi pongono al max come borderline ma non come caso conclamato. Anche lei ha posto l'indice sulla mancanza di autostima.
Riguardo me stesso credo semplicemente di non aver sviluppato le necessarie abilità sociali. Non sono stato abituato a percepire le sfumature dei discorsi ed espressioni, controllare consapevolmente quello che dico ed esprimo, sviluppare in modo consapevole un rapporto di conoscenza, amicizia, stima. Faccio fatica a ricordare e capire quello che mi dicono se non è strutturato, a ricordare i nomi e visi, zero memoria di ruoli e organizzazioni.
Ho vissuto in una famiglia isolata, in cui mio padre non ha mai imparato a gestire i conflitti in modo positivo ma solo ad imporre la sua volontà. L'etica che mi è stata insegnata è corretta e sono un bravo cittadino, ma non sono integrato nella società. Mi sento sempre un estraneo e da anni sogno di emigrare, con motivazioni razionali (ce ne sono molte) ma sicuramente anche inconsce. Essere nato in una regione bilingue in cui essere italiani è uno svantaggio non facilita le cose, con un forte senso di estraneamento e conflitto.
La mia incapacità con le lingue straniere è la mia cartina di tornasole: mi manca una base grammaticale e semplicemente non sono mai riuscito ad analizzare una frase. Credo la mancanza di socialità abbia significato la semplice mancanza di esercizio a parlare e capire. So memorizzare un processo e sintetizzare un contenuto, ma non sono abile con la logica. Quindi ho imparato ad esempio l'inglese da adulto leggendo, parlando e soprattutto ripetendo pezzi già visti e sentiti, ma senza avere una regola. Sono ad un buon livello, ma non andrò mai più avanti di così ne imparerò mai bene una lingua molto più complicata come quella che mi servirebbe dove vivo ora, se mantengo questi limti.
Aggiungo sono un ottimo analista ma un esecutore molto meno bravo. Analizzo molto e faccio troppo poco. Entrare nella realtà dove devo interagire, combattere, blandire e spiegare mi costa fatica. Per questo sono stato un ottimo sportivo di sport individuali. Sono stato anche un eccellente manager di progetti, ma ad esempio un pessimo manager di gruppi stabili.
Riguardo l'approccio ho una formazione da scienziato, non sono un esperto ma trovo molto positivo l'approccio della psicologia neuroplastica, se questo corrisponde all'approccio psicodinamico potrebbe essere una strada percorribile, il problema è come trovare specialisti sul tema.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.6k visite dal 18/02/2015.
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Approfondimento su Disturbi di personalità
I disturbi di personalità si verificano in caso di alterazioni di pensiero e di comportamento nei tratti della persona: classificazione e caratteristiche dei vari disturbi.