Gestire le emozioni

buongiorno
sono una ragazza di 20anni,ma malgrado l'età non ho mia avuto nessun tipo di esperienza con i ragazzi,non perchè non ce ne sia stata l'occasione ma per il mio comportamento.tranne le solite infatuazioni adolescenziali non ho mai sentito il bisogno di ''stare'' con qualcuno, ma da qualche tempo ho comunciato a frequentare ambienti diversi e mi sono ''innamorata'',se così si può dire,di un ragazzo.questo mi ha fatto sorgere mille dubbi e insicurezze:se sono in sua presenza nel mio cervello si crea il vuoto,non ho nulla da dire nemmeno se è lui a parlare.rispondo in maniera incoerente, arrossisco, tremo piuttosto evidentemente e mi sento stanchissima,addirittura mi fanno male i muscoli.la conversazione si fa stentata,spiacevole,se siamo soli per troppo tempo si crea una sitazione di disagio evidente.
credevo fosse una forma d'ansia dovuta al fatto che non ho esperinze con i ragazzi e che per lui provo qualcosa di intenso,inoltre lui ha molta più esperienza di me e ciò mi mette a disagio.pensavo che creandomi le mie esperinze''di passaggio'' la cosa si risolvesse,perciò ho cominciato a frequentare un uomo,molto più grande di me,che mi riempiva di attenzioni e carinerie.empatico,spiritoso,aveva sempre una parola dolce per me e mi ascoltava con interesse.credeva(ed io con lui)che la mia difficoltà nel lasciarmi andare si sarebbe risolta con un po' di pazienza e dolcezza,per me ha fatto gesti romantici e cominciavo davvero a provare qualcosa,ma quando,dopo mesi che ci vedevamo,si è avvicinato come per darmi un semplice bacio mi sono tirata indietro e non l'ho più sentito.con lui erano incontri sempre brevi,nei quali era lui a condurre la conversazione,ma comunque mi procuravano disagio tanto da tremare.
ho pensato dovevo staccare la sfera emotiva da quella fisica,ma nemmeno così ho ottenuto successo:nelle disocteche,appena un ragazzo provava a ballare non sapevo cosa dovevo fare,per me era il panico:come si balla con uno sconosciuto?alcuni ragazzi se ne accorgevano e volevano parlare,ma la cosa mi metteva ancora più a disagio e mi allontanavo.la scena si ripeteva anche con i ragazzi più diretti,con il viso a pochi millimetri di distanza il panico più completo mi assaliva e me la filavo
non so casa fare,con i ragazzi in realtà ho un discreto successo fino a quando non sento che c'è anche una componente fisica.so rendermi desiderabile,essere accattivante e coinvolgente,trovo sia una sfida spingere un ragazzo a scrivermi e chiedermi di uscire,ma dopo poche volte che ci vediamo uno dei due perde l'interesse.effettivamente una ragazza che non ti concede nemmeno di prenderla per mano o di avvicinarti senza poi allontanarsi e immutolire non sembra affatto interessante,quindi capisco il loro comportamento.ogni volta mi riprometto che non me ne andrò,non avrò paura e anche se qualcosa dovesse andare storto non ci sono problemi,farà parte anche questo delle mie esperinze,ma non riesco a controllarmi, tremo e scappo e l'episodio continua a ripetersi
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
gentile Ragazza,
tutto continua a ripetersi se non viene analizzato e risolto.

Sembra un copione che si ripete, amplificato dalla sua timidezza, assenza di esperienza e forse scarsa capacità di gestire le sue emozioni.

Sembra anche trattarsi, ma con il beneficio del dubbio, di una problematica di autostima.

Come è stata educata?
cresciuta?
rinforzata nelle sue decisioni ed autonomia?

che rapporto ha con la sua immagine allo specchio?

Sono certa che un nostro Collega de visu potrà aiutarla di certo..

Ha risolto la problematica per la quale ci ha scritto lo scorso anno?

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazza,

non ti pare che forse stiamo vedendo il problema più grande di quanto non sia? :-)
Ti spiego il perché. E' chiaro che se una persona non ha avuto delle esperienze, tenderà ad approcciarsi ad una novità consapevole di avere qualche "carenza", ma anche con un po' di curiosità, entusiasmo, eccitazione, ecc...
Tu dici che non hai mai sentito il bisogno di stare con qualcuno: vale anche adesso, da quando ti sei innamorata di questo ragazzo che hai incontrato?
E' verosimile pensare che questo bisogno "spento" di stare con qualcuno fosse in realtà soffocato dalle paure? Talvolta le paure possono essere più grandi e più forti della voglia di stare con qualcuno. Soprattutto, se tu hai paura fino a tremare se un ragazzo ti tiene per mano o vuole darti un bacio, non credi di aver accuratamente evitato relazioni di tipo sentimentale, più di non aver mai avuto bisogno?

Quindi secondo me vale la pena attraversare una volta per tutte queste paure, in maniera tale da poter vivere la tua vita serenamente e pienamente.
Magari potresti metterle a fuoco, elencandole, queste paure, sapendo che le paure servono se sono utilizzate con saggezza. A che cosa servono le paure?
Ad orientarci nel mondo, aiutandoci a riconoscere quei contesti che potrebbero farci del male e a comunicare attraverso la capacità espressiva che abbiamo (es gestualità) agli altri il nostro disagio. Servono quindi per costruire strategie relazionali che, davanti a situazioni del genere, ci aiutino a non essere da soli.

Se da sola non riesci a modificare tutto ciò né ad usare a tuo vantaggio le paure, può essere una buona idea rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta che ti aiuti a farlo.

Se vuoi, leggi anche questo articolo: https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica