Il problema è completamente sparito
Salve, quest'estate ho avuto attacchi di panico che ho dovuto curare con della psicoterapia comportamentale e il problema è completamente sparito.
Dopo una vacanza avevo le difese immunitarie decisamente basse e ho avuto un leggero virus intestinale (crampi addominali, nausea e diarrea) dopo questo in me si è "risvegliata" la paura del vomito che per anni era come scomparsa, infatti era da anni che non mi preoccupavo di questo.
In seguito al virus ho avuto altri problemi intestinali come il colon irritabile e nemmeno un mese fa ho scoperto delle intolleranze alimentari, e ora ogni piccolo fastidio alla pancia o un semplice rumore mi mette sulla difensiva e mi spaventa, praticamente non vivo più come prima.
La mia domanda è devo rivolgermi di nuovo al mio psicoterapeuta?
Grazie in anticipo.
Dopo una vacanza avevo le difese immunitarie decisamente basse e ho avuto un leggero virus intestinale (crampi addominali, nausea e diarrea) dopo questo in me si è "risvegliata" la paura del vomito che per anni era come scomparsa, infatti era da anni che non mi preoccupavo di questo.
In seguito al virus ho avuto altri problemi intestinali come il colon irritabile e nemmeno un mese fa ho scoperto delle intolleranze alimentari, e ora ogni piccolo fastidio alla pancia o un semplice rumore mi mette sulla difensiva e mi spaventa, praticamente non vivo più come prima.
La mia domanda è devo rivolgermi di nuovo al mio psicoterapeuta?
Grazie in anticipo.
[#1]
Cara Utente,
è possibile che il percorso che ha effettuato non abbia risolto il suo problema alla radice, se è riemerso un disturbo legato all'ansia quale è l'emetofobia.
Questo disturbo ha una rilevante componente simbolica e sarebbe prima di tutto importante capire quale significato riveste all'interno della sua esistenza:
http://www.serviziodipsicologia.it/la-paura-di-mangiare-e-vomitare-emetofobia-cosa-nasconde-e-come-superarla/
Può scegliere tranquillamente di rivolgersi nuovamente al terapeuta che l'ha avuta in cura per gli attacchi di panico così come di cambiare terapeuta e orientamento: come mai desidera sentire un'altra opinione su questo punto?
Non è convinta della possibilità di riprendere la terapia comportamentale?
Per quanto è stata seguita?
è possibile che il percorso che ha effettuato non abbia risolto il suo problema alla radice, se è riemerso un disturbo legato all'ansia quale è l'emetofobia.
Questo disturbo ha una rilevante componente simbolica e sarebbe prima di tutto importante capire quale significato riveste all'interno della sua esistenza:
http://www.serviziodipsicologia.it/la-paura-di-mangiare-e-vomitare-emetofobia-cosa-nasconde-e-come-superarla/
Può scegliere tranquillamente di rivolgersi nuovamente al terapeuta che l'ha avuta in cura per gli attacchi di panico così come di cambiare terapeuta e orientamento: come mai desidera sentire un'altra opinione su questo punto?
Non è convinta della possibilità di riprendere la terapia comportamentale?
Per quanto è stata seguita?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Gentile Utente,
di solito non siamo noi a poterLe dire se deve rivolgersi ancora allo psicoterapeuta, perché solo Lei sa come sta adesso, se è in grado di superare questo momento di difficoltà comprensibile dopo il virus e se la paura che ha ora sia paralizzante.
E' anche vero che possiamo ridimensionare il tutto e guardare le nostre paure per quello che sono: emozioni che ci segnalano qualcosa che sta accadendo attorno a noi o dentro di noi, ma nella fattispecie ragionerei sul fatto che effettivamente è sgradevole avere un virus intestinale. E' più questa la sensazione o altro?
di solito non siamo noi a poterLe dire se deve rivolgersi ancora allo psicoterapeuta, perché solo Lei sa come sta adesso, se è in grado di superare questo momento di difficoltà comprensibile dopo il virus e se la paura che ha ora sia paralizzante.
E' anche vero che possiamo ridimensionare il tutto e guardare le nostre paure per quello che sono: emozioni che ci segnalano qualcosa che sta accadendo attorno a noi o dentro di noi, ma nella fattispecie ragionerei sul fatto che effettivamente è sgradevole avere un virus intestinale. E' più questa la sensazione o altro?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Utente
Allora io ho chiesto un'altra opinione perché non ho ancora ti contattato il mio psicoterapeuta, il problema è che io quando ho iniziato la mia cura terapeutica avevo solo attacchi di panico ha quanto pare dovuta a una vacanza all'estero che dovevo fare da sola e non sapevo cosa dovevo fare perché non avevo un programma e il fatto di non avere delle certezze mi portava al panico e la mia cura è durata da fine luglio fino a inizio gennaio
[#5]
"il fatto di non avere delle certezze mi portava al panico..."
Gentile Utente,
per i problemi di ansia e panico va benissimo la psicoterapia attiva e prescrittiva come quella comportamentale o cognitivo-comportamentale perché permette al pz. di allenarsi proprio nel non cercare le certezze a tutti i costi ma di poter anche tollerare il dubbio. E' anche importante imparare a riconoscere e modulare l'ansia, per questa ragione Le chiedevo se adesso Lei ritiene di aver bisogno dello psicoterapeuta o no.
Cordiali saluti,
Gentile Utente,
per i problemi di ansia e panico va benissimo la psicoterapia attiva e prescrittiva come quella comportamentale o cognitivo-comportamentale perché permette al pz. di allenarsi proprio nel non cercare le certezze a tutti i costi ma di poter anche tollerare il dubbio. E' anche importante imparare a riconoscere e modulare l'ansia, per questa ragione Le chiedevo se adesso Lei ritiene di aver bisogno dello psicoterapeuta o no.
Cordiali saluti,
[#7]
A questo punto direi che quella paura che paralizza deve essere sciolta.
Chiaramente il pz. una volta terminata una psicoterapia deve aver acquisito tutto ciò che gli occorre per affrontare la vita e ciò che prima causava qualche problema autonomamente, avendo interiorizzato il lavoro terapeutico e la relazione con il terapeuta. Se così non fosse, ogni volta che il pz ha un virus, oppure succede qualcosa nelle sue relazioni o al lavoro, ecc... dovrebbe ricorrere alla psicoterapia, in un ciclo infinito di terapie...
Che cosa pensa che potrebbe fare il Suo terapeuta per Lei adesso?
Chiaramente il pz. una volta terminata una psicoterapia deve aver acquisito tutto ciò che gli occorre per affrontare la vita e ciò che prima causava qualche problema autonomamente, avendo interiorizzato il lavoro terapeutico e la relazione con il terapeuta. Se così non fosse, ogni volta che il pz ha un virus, oppure succede qualcosa nelle sue relazioni o al lavoro, ecc... dovrebbe ricorrere alla psicoterapia, in un ciclo infinito di terapie...
Che cosa pensa che potrebbe fare il Suo terapeuta per Lei adesso?
[#9]
"non so se sia la cosa migliore ricominciare la psicoterapia"
Sicuramente, trattandosi di un problema di natura psicologica, la cosa migliore è fare una psicoterapia, che si tratti di riprendere quella terminata perchè in quel momento stava bene o di iniziare un percorso diverso.
Se si è trovata bene con il terapeuta che l'ha già seguita e non ha perplessità particolari secondo me può tranquillamente rivolgersi di nuovo a lui.
Sicuramente, trattandosi di un problema di natura psicologica, la cosa migliore è fare una psicoterapia, che si tratti di riprendere quella terminata perchè in quel momento stava bene o di iniziare un percorso diverso.
Se si è trovata bene con il terapeuta che l'ha già seguita e non ha perplessità particolari secondo me può tranquillamente rivolgersi di nuovo a lui.
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 2k visite dal 15/02/2015.
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