Stalking?

Buonasera. Sono una donna di 45 anni, professionista, da 8 anni convivo con un uomo affermato, colto, il quale si è separato dalla moglie appena dopo avermi conosciuta. La sua famiglia d'origine mi tortura letteralmente per il fatto d'essere siciliana. Ciò che è assurdo è che provengo da una famiglia di professionisti molto più ricca, ma ciò ai loro occhi non è possibile poichè sono siciliana. La differenza fra me e loro è evidentemente a mio favore ma viene negata e me e la mia famiglia siamo costantemente diffamati ingiustamente . Provengono dalla campagna del centro Italia e sono ai miei occhi antiquati, rozzi, sporchi e ottusi e però non passa un momento che non sia di loro autoesaltazione.
Credo ormai di essere ammalata . La loro è una ipocrita famiglia cattolica .. di finti buoni sentimenti, razzista e corrotta.. non so più cosa fare per salvare questo mio amore che mi ha tanto fatto soffrire .

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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

in questa richiesta il Suo compagno non compare, la sua presenza è insignificante in tutta questa faccenda.
Come mai?

<<non so più cosa fare per salvare questo mio amore che mi ha tanto fatto soffrire<<

E lui cosa fa e dice per salvare questo rapporto?

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile signora,

forse una cosa che potrebbe fare è prendere le distanze dalla situazione, perché mi pare -con tutti i limiti del consulto on line- che Lei sia proprio impantanata in questa situazione competitiva.

Non solo: giocano un ruolo fondamentale gli stereotipi e i vostri (da parte di tutti) pregiudizi. Se per quelle persone "siciliana" è sinonimo di ......, è anche vero che per Lei che sta scrivendo loro provengono dalla campagna e sono rozzi, ecc...

Probabilmente il tutto si autoalimenta: più i loro pregiudizi sulle persone siciliane aumentano e più Lei ci mette del Suo, trovandoli insopportabili, rozzi, sporchi, ecc...

E' anche probabile che Lei sia l'intrusa, più che la siciliana, o la "rovina-famiglia" agli occhi di questa famiglia così "ipocrita". Se le cose stanno così può fare ben poco, perché avrà sempre questa etichetta appiccicata addosso. Può però vivere con la giusta distanza da questa famiglia e dalle loro chiacchiere la Sua storia.

Come mai ha scelto il titolo "Stalking"?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Utente
Utente
La ringrazio per il Suo parere.. potrebbe essere vero.. ma in due parole non si può rapprensentare una situazione così.
Quando ho conosciuto quest'uomo lui viveva fra mille amanti, che portava anche a casa della madre consapevole, non aveva alcun rapporto con la moglie che era stata sempre vista come una donnetta indegna, interessata, dalle umili origini nonchè malata.
Analoga situazione per il fratello del mio compagno, sposato cone una "donnetta, indegna, interessata, malformata, furba ...di origini non adeguate ".
Il fatto che vengano dalla campagna non l'ho neppure considerato, peraltro non sono contadini.. (il padre era un prof. universitario, molto noto nel suo campo)tanto che per amore ho lasciato la mia terra ed una situazione socio economica invidiabile, con tutta una serie di danni alla mia professione. Ho intrapreso un'avventura difficilissima e ho contribuito in maniera essenziale alla ristrutturazione del patrimonio del mio compagno; per oltre due anni sono stata l'unica persona accanto a lui ( sola e lontana da tutti, fuori dalla nostra città ) nella malattia ( una terribile patologia risolta con un pesantissimo intervento con complicanze che lo hanno portato al coma ecc.. ),; lo sono tutt'ora; ho abbandonato la mia vita e gli ho consentito ( a lui che mantiene moglie e figlio ) grazie al mio importante intervento professionale, di percepire oggi la pensione.
Ho arredato e ristrutturato sette sue case, lo seguo costantemente in tutto con mio enorme stress nell'assenza totale di ogni altro. Mentre il mio compagno affrontava il calvario di un trapianto che lo ha portato poi a complicanze gravissime,eravamo soli; la madre in quattro mesi lo ha chiamato tre volte, impegnata com'era a giocare a carte con le amiche, il figlio andava in gita con la findanzata. Io, lontana da tutto e da tutti, senza alcun aiuto o appoggio morale, non riuscivo neppure a pagare le tasse, mentre mi consumavo nel vederlo deperire ( fisicamente e psichicamente ) di minuto in minuto; non sono impazzita grazie al fatto che i miei sono arrivati a darmi un sostegno trattenendosi per oltre un mese .
E sentivo che vi era anche una sorta di disegno da parte dei suoi, nel lasciarmi sola, quello di accusarmi di essere stata incapace..di non averlo aiutato .. ad un certo punto, pochi giorni prima che andasse in coma, ho dovuto chiedere ai medici dell'ospedale di chiamare i parenti perchè si assumessero le loro responsabiltà . sono arrivati coll'atteggiamnto adesso ci penso io che posso tutto" ma in realtà si sono fiondati in banca per cercare ( e lo hanno fatto ) di movimentare i conti del mio compagno... esagero???? no ! minimizzo
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile signora,

si tratta di situazioni davvero difficili da gestire; per questa ragione un confronto con uno psicologo psicoterapeuta di persona può essere utile a cercare le soluzioni dopo aver chiaramente inquadrato la problematica.

Cordiali saluti,
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Lei elenca le numerosissime cose che ha fatto per lui come dovesse provare a noi e a se stessa i meriti accumulati.
Ma a nulla valgono, se lui non Le dà un riconoscimento ufficiale e uno stop all'ingerenza dei proprio genitori.

E tuttavia, comprendendo bene la complessità della situazione, non posso che appoggiare l'indicazione della Collega per un percorso di psicoterapia.