Disturbo alimentare:tutto o niente

Salve a Tutti, sono una ragazza di 19 anni. Tutto iniziò quando mi innamorai la prima volta all'età di 17 anni.Ero così persa di lui che dal mangiare di tutto e di più finì a mangiare molto di meno perchè ero troppo felice.Senza accorgermene persi 4-5 chili.Iniziò un periodo di tira e molla con il mio ragazzo,fino a quando lui mi lasciò.Si stetti male, molto male ma comunque pensavo che era stata colpa mia se mi aveva lasciato.Non ero abbastanza, non sono abbastanza. Così da lì inizio la mia ossessione.Iniziai a non mangiare più, saltavo il pranzo, la merenda e facevo solo colazione , e una cena scarsissima mangiando in compenso molta frutta e facendo moltissima attività fisica. Mi sentivo in colpa anche per UNA MELA, correvo come una matta subito dopo aver mangiato cercavo di perdere più calorie possibili.Da lì inizia a contare le calorie di ogni cosa che ingerivo su un applicazione che avevo sul telefono.Inizia persino a contare le calorie di cingomme , caramelle alla menta e così via. Il mio obbiettivo?700\600 calorie giornaliere,non dovevo andare oltre. Persi altri 6 chili.. alla fine del''estate pesavo 48kg, da 63 a 48 ( sono alta 1.62) . Iniziarono i complimenti, mi sentivo forte e bella, INVINCIBILE, tutti mi guardavano, i ragazzi iniziarono a ricercarmi molto di piu, mi sentivo apprezzata, apprezzata dalla società.Ma avvenne che di sera andando a una festa (sapendo di dover bere) dissi a mia mamma che cenavo fuori,uscì senza cena e andai in discoteca a bere(ovviamente con una bevuta ero già ubriaca dal momento che non mangiavo dalla mattina a colazione). Ma di sera quando arrivai a casa un pò barcollante mangiai di tutto e di più. Da li iniziarono le mie abbuffate notturne, i miei digiuni di giorno,la mia vergogna a mangiare davanti alle persone. Provavi imbarazzo a contatto con qualsiasi tipo di cibo ma i miei genitori dopo aver perso così tanti chili mi tenevano sotto controllo: dovetti inziare a mangiare. In piu a distanza di un anno quasi mi ero fidanzata con un altro ragazzo che mi amava e che amavo alla follia. Ingrassai qualche chilo fino a pesare 52 chili che mantenni per qualche mese. Ma poi dopo qualche mese riniziò tutto, ancora peggiore di prima. Contavo le calorie, e se andavo oltre le 1200 mi abbuffavo, per me ERA TUTTO O NIENTE. Parlo all'imperfetto ma ancora oggi è così. Alterno digiuno, abbuffata,digiuno abbuffata . quando mi abbuffo mi isolo, non esco per giorni perchè mi vergogno , mi vergogno di me stessa, mi faccio schifo.Passo le giornate a pensare al cibo , non riuscendo a studiare, a divertirmi. Penso costantemente ad esso. Sono andata da un nutrizionista perchè ho raggiunto i 54 kg, e avevo paura di ringrassare. Mi ha dato una dieta ma dopo due settimane che mi sentivo cicciona e gonfia lo smessa, RIniziando a fare di testa mia, nelle abbuffate e nei digiuni. Cosa possa fare per uscire da questo circolo? Io voglio dimagrire, voglio essere aiutata ma dimagrendo. Ringrazio in anticipo.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile ragazza,
Lei collega cibo e amore, e talvolta la relazione c'è.

Lei è già in cura da un nutrizionista ma, come vede, riuscire a superare situazioni di disturbi alimentari non consiste solo nell'avere in mano la dieta!
Occorre un appoggio di altro tipo, che aiuti non solo il corpo ma anche la psiche, come anche Lei evidenzia collegando alimentazione e situazioni interiori.

Si faccia aiutare da uno/a psicologo/a, anche per analizzare la sua "richiesta": >>Io voglio dimagrire, voglio essere aiutata ma dimagrendo.<<

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazza,

intanto può leggere questo articolo: https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1211-i-disturbi-del-comportamento-alimentare-che-cosa-sono-e-come-si-curano.html

Come già detto dalla Collega non va bene badare solo alle calorie, neppure per riprendere peso, perché il problema non è nelle calorie ma nel funzionamento mentale. Per questa ragione è opportuno che Lei si rivolga ad un Centro per la Nutrizione della Sua zona, in cui l'equipe è formata da internista, psichiatra, psicoterapeuta, ginecologo ....e nutrizionista.

Va bene l'educazione alimentare e imparare a mangiare sano perché il cibo è vita, ma è prioritario nel Suo caso l'intervento medico per valutare interamente la situazione e quello dello psicologo psicoterapeuta per lavorare sugli aspetti psicologici che troverà descritti nel link.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Utente
Utente
Ringrazio la Dr.ssa Brunialti e la Dr.ssa Pileci per aver risposto al mio consulto, e aggiungo alcune mie considerazioni.
Entrare in questo tunnel è facile, ma uscirvi è ancora più difficile. Il problema più grosso è che non trovo il coraggio, nè la determinazione a uscirvi perchè dentro di me vi sono delle voci che mi dicono " Non farti aiutare, ce la farai da sola , stringendo i denti e non mangiando". Giunta nel pieno della mia adolescenza ho trovato la felicità, un breve attimo di gioia. Per me la felicità è quella sensazione di vuoto, quella sensazione di leggerezza nelle gambe, nelle mani, nelle spalle che ho quando il mio stomaco è vuoto. Mi sento invincibile in questi momenti, forte e determinata , vogliosa di vivere . Perchè rinunciare a questo? Perchè credere alle parole illusorie di psicologi che ti dicono " stai benissimo così, sei bella, non c'è bisogno che tu dimagrisca, anzi" , no io non mi farei illudere dalle loro parole, io sono una testarda e so che non è vero, so a tatto le persone guardano l'aspetto fisico per primo, guardano la magrezza delle gambe , della faccia.. di tutto il complesso. Io so che voglio dimagrire, ma purtoppo la mia parte razionale che mi obbliga a mangiare si scontra continuamente in quelle vocina, facendo fare digiuno\abbuffate. Sto impazzendo ma non voglio aiuto, vorrei solo sdraiarmi sul letto e non svegliarmi mai più per non far contenta nessuna delle due mie parti interiori.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
E' ben nota questa situazione che Lei sta descrivendo; qui nessuno vuole convincerla, anche perché il funzionamento mentale di chi soffre di anoressia mentale è chiarissimo.
La soluzione potrebbe essere meno drastica di quella che Lei propone: "Sto impazzendo ma non voglio aiuto, vorrei solo sdraiarmi sul letto e non svegliarmi mai più per non far contenta nessuna delle due mie parti interiori. ", lavorando proprio sul funzionamento mentale.

Cordiali saluti,
[#5]
Utente
Utente
Io una soluzione meno drastica non la vedo. Sono da sola, intorno a me ho solo dottori che mi dicono a chi mi devo rivolgere, che mi dicono che il mio si tratta di un disturbo alimentare.. bene, queste cose le so anche io purtroppo, ma nessuno si prende cura di me,nessuno capisce e mi accudisce. Io andavo da una psicologa verso settembre, mi aveva parlato di disturbi alimentari , ma lei non era specializzata in questo, nonostante tutto ha provato ad aiutarmi, ma non ce l'ha fatta, io le mentivo dicendo che andava tutto bene con le lacrime agli occhi.. e quando inizia l'università mi abbandonò prendendosi i miei soldi e lasciandomi appesa a un filo tagliente. Ecco io dovrei dare ancora i miei soldi per non ottenere nulla? Nessuno può aiutarmi, espongo qui i miei problemi per sfogarmi, ma non so quanto vi importi di quello che dico, potrei morire che nessuno se ne accorgerebbe questo per me è un inferno.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

lasci perdere la psicologa nel privato, perché -come detto anche sopra- è indispensabile un Centro per la Nutrizione dove Lei possa essere presa in carico. Questo può farlo in qualunque ospedale della Sua zona.

Lo psicologo deve essere specializzato in psicoterapia, NON nel trattamento dei DCA per curarLa.

Certamente la soluzione da sola non la vede, altrimenti non ci avrebbe scritto né starebbe male...
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