Gelosia paranoica e irrefrenabile
Buongiorno dottori,
vi chiedo un consiglio relativo a come dovrei comportarmi col mio partner. Siamo una coppia giovane, insieme da un paio di anni. Ci amiamo molto, ma il nostro rapporto è leso continuamente da un suo atteggiamento totalmente sbagliato: una gelosia paranoica e irrisolvibile che continua a peggiorare. Ammetto in passato di avere avuto diverse relazioni, e inizialmente comprendevo la sua diffidenza. ma sono ormai passati anni, abbiamo un bimbo in fasce e tutto questo non è più giustificabile. Inizialmente era geloso del mio carattere espansivo e socievole, sosteneva che "i miei comportamenti potevano essere fraintesi". Poi si è focalizzato su conoscenti o amici di amici, a cui secondo lui davo troppo spazio. Poi sulle amiche, che secondo lui "venivano sempre prima del nostro rapporto". Anche la mia famiglia, spesso secondo lui, ci ruba troppo tempo, e si dimostra a volte annoiato quando passiamo del tempo con loro. Fin lì, cercavo di essere impeccabile per non dare adito ad altri suoi sospetti. Poi, la sua fame di gelosia ha colpito il mio lavoro: i miei capi si comportano da "piacioni" secondo lui, e io do loro corda, "faccio le marchette", e il tutto mi viene detto litigando in modo aggressivo e verbalmente violento. Sono arrivata addirittura a chiudere una collaborazione di lavoro, perché lui odiava una persona che "ci provava chiaramente con me". Poi, siamo passati ai social network. Oltre a cercare di rubarmi password per controllarmi, ha iniziato a schernirmi per i miei post, continuando ad accusarmi di essere "l'amica di tutti", quella che non sa stare senza gli altri, alla ricerca di continua approvazione etc. Biasima e ridicolizza ogni mio campo di interesse, i miei compagni del corso di squash, criticandomi per qualsiasi parola scambiata con loro, mi vieta di lasciare il mio numero di cellulare a persone con cui lavoro, creandomi grossi disagi, portandomi sempre più in isolamento e aggredendomi continuamente, dandomi della "pazza psicopatica" se mi lamento o lo accuso, cercando di demolire il mio senso critico e facendomi sentire la vera sbagliata. Ora è geloso anche delle mie cure del corpo: se vado dal parrucchiere o dall'estetista è sicuramente "per compiacere qualcun altro che gli nascondo", "che bisogno ho di andarci?" anche la dieta è un nemico, perchè fatta "per piacere agli altri, perché a lui piaccio grossa". Stiamo rasentando la follia. Mi ha chiamata dandomi della puttana perché pulendo ha trovato della biancheria intima in un cassetto. Non ne posso più. Io tento di farlo ragionare, quando è sconfortato e in preda, ogni tanto, all'attacco di panico, gli suggerisco di andare da uno psicologo. Ma lui cede un'ora e poi torna come prima, a dirmi che lui non ha nulla che non va, sono io traditrice, ambigua, pericolosa, che non lo amo, sbagliata e mezza pazza e che LO SANNO TUTTI. Non voglio chiudere questa relazione su due piedi, ma Come si fa a fargli capire che HA UN PROBLEMA? A volte m sembra che sia geloso non di uomini ma della mia vita. grazie
vi chiedo un consiglio relativo a come dovrei comportarmi col mio partner. Siamo una coppia giovane, insieme da un paio di anni. Ci amiamo molto, ma il nostro rapporto è leso continuamente da un suo atteggiamento totalmente sbagliato: una gelosia paranoica e irrisolvibile che continua a peggiorare. Ammetto in passato di avere avuto diverse relazioni, e inizialmente comprendevo la sua diffidenza. ma sono ormai passati anni, abbiamo un bimbo in fasce e tutto questo non è più giustificabile. Inizialmente era geloso del mio carattere espansivo e socievole, sosteneva che "i miei comportamenti potevano essere fraintesi". Poi si è focalizzato su conoscenti o amici di amici, a cui secondo lui davo troppo spazio. Poi sulle amiche, che secondo lui "venivano sempre prima del nostro rapporto". Anche la mia famiglia, spesso secondo lui, ci ruba troppo tempo, e si dimostra a volte annoiato quando passiamo del tempo con loro. Fin lì, cercavo di essere impeccabile per non dare adito ad altri suoi sospetti. Poi, la sua fame di gelosia ha colpito il mio lavoro: i miei capi si comportano da "piacioni" secondo lui, e io do loro corda, "faccio le marchette", e il tutto mi viene detto litigando in modo aggressivo e verbalmente violento. Sono arrivata addirittura a chiudere una collaborazione di lavoro, perché lui odiava una persona che "ci provava chiaramente con me". Poi, siamo passati ai social network. Oltre a cercare di rubarmi password per controllarmi, ha iniziato a schernirmi per i miei post, continuando ad accusarmi di essere "l'amica di tutti", quella che non sa stare senza gli altri, alla ricerca di continua approvazione etc. Biasima e ridicolizza ogni mio campo di interesse, i miei compagni del corso di squash, criticandomi per qualsiasi parola scambiata con loro, mi vieta di lasciare il mio numero di cellulare a persone con cui lavoro, creandomi grossi disagi, portandomi sempre più in isolamento e aggredendomi continuamente, dandomi della "pazza psicopatica" se mi lamento o lo accuso, cercando di demolire il mio senso critico e facendomi sentire la vera sbagliata. Ora è geloso anche delle mie cure del corpo: se vado dal parrucchiere o dall'estetista è sicuramente "per compiacere qualcun altro che gli nascondo", "che bisogno ho di andarci?" anche la dieta è un nemico, perchè fatta "per piacere agli altri, perché a lui piaccio grossa". Stiamo rasentando la follia. Mi ha chiamata dandomi della puttana perché pulendo ha trovato della biancheria intima in un cassetto. Non ne posso più. Io tento di farlo ragionare, quando è sconfortato e in preda, ogni tanto, all'attacco di panico, gli suggerisco di andare da uno psicologo. Ma lui cede un'ora e poi torna come prima, a dirmi che lui non ha nulla che non va, sono io traditrice, ambigua, pericolosa, che non lo amo, sbagliata e mezza pazza e che LO SANNO TUTTI. Non voglio chiudere questa relazione su due piedi, ma Come si fa a fargli capire che HA UN PROBLEMA? A volte m sembra che sia geloso non di uomini ma della mia vita. grazie
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Lei ha fatto un elenco di deprivazioni, limitazioni e comportamenti svalutanti il suo essere donna, compagna, lavoratrice ecc. al limite della violenza psicologica.
Il bisogno di controllo purtroppo è indice di insicurezze e bassa stima di sé, forse parliamo di un persona che avrebbe bisogno di una psicoterapia, ma se questo bisogno non viene riconosciuto, pensando appunto che il problema sia "altrove", c'è poco da fare se non cercare di avere polso della situazione e determinazione per non farsi mettere i piedi in testa.
Il bisogno di controllo purtroppo è indice di insicurezze e bassa stima di sé, forse parliamo di un persona che avrebbe bisogno di una psicoterapia, ma se questo bisogno non viene riconosciuto, pensando appunto che il problema sia "altrove", c'è poco da fare se non cercare di avere polso della situazione e determinazione per non farsi mettere i piedi in testa.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#3]
Gentile Utente,
potreste rivolgervi ad esempio a un terapeuta di coppia che, valutata direttamente la situazione, saprà indicare il percorso più idoneo per risolvere il problema (eventuale percorso individuale o di coppia).
Se il suo partner non fosse d'accordo su questa opzione, potrebbe rivolgersi lei in prima persona a tale specialista che saprà anche darle indicazioni su come coinvolgerlo in un consulto.
Motivando tale scelta al suo compagno come un'utile opportuinità per la vita di coppia (e dunque non su un problema individuale) sarà più facile procedere.
Credo sia opportuno rivolgersi a uno specialista dato il malessere denunciato e la presenza di un bimbo che, per quanto piccolo, può risentire delle tensioni dei propri genitori.
Cordialità
potreste rivolgervi ad esempio a un terapeuta di coppia che, valutata direttamente la situazione, saprà indicare il percorso più idoneo per risolvere il problema (eventuale percorso individuale o di coppia).
Se il suo partner non fosse d'accordo su questa opzione, potrebbe rivolgersi lei in prima persona a tale specialista che saprà anche darle indicazioni su come coinvolgerlo in un consulto.
Motivando tale scelta al suo compagno come un'utile opportuinità per la vita di coppia (e dunque non su un problema individuale) sarà più facile procedere.
Credo sia opportuno rivolgersi a uno specialista dato il malessere denunciato e la presenza di un bimbo che, per quanto piccolo, può risentire delle tensioni dei propri genitori.
Cordialità
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#4]
>>ma questo significa che mi devo rassegnare?<<
non si deve rassegnare, ma dovrebbe cercare di comprendere che se vuole migliorare la sua relazione di coppia deve mettersi in gioco anche lei, cercando magari di cambiare il suo atteggiamento nei confronti del suo partner.
Come scrive la Collega, una terapia di coppia potrebbe essere utile per iniziare, perché i vostri problemi si originano e mantengono all'interno della vostra relazione: entrambi date un contributo.
Per cambiare bisogna essere motivati e percepire il problema, altrimenti è un lavoro a senso unico e non si va da nessuna parte.
non si deve rassegnare, ma dovrebbe cercare di comprendere che se vuole migliorare la sua relazione di coppia deve mettersi in gioco anche lei, cercando magari di cambiare il suo atteggiamento nei confronti del suo partner.
Come scrive la Collega, una terapia di coppia potrebbe essere utile per iniziare, perché i vostri problemi si originano e mantengono all'interno della vostra relazione: entrambi date un contributo.
Per cambiare bisogna essere motivati e percepire il problema, altrimenti è un lavoro a senso unico e non si va da nessuna parte.
[#5]
Tra la rassegnazione e la sottomissione ( dinamiche collusive, cioè mantenute in vita da entrambi, compresa lei...), c'è anche tanto altro....
Elaborazione
Ribellione
Psicoterapia individuale
Di coppia
Separazione e così via...
Di concento con quanto detto dai Collghi, le suggerisco di farsi aiutare a prendere le distanze da questo legame tossico ed ormai nocivo per la sua salute psico-fisica e la invito a leggere queste letture
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1894-gelosia-sana-o-patologica.html
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/4893-la-app-per-svelare-i-traditori-sindrome-di-otello.html
Elaborazione
Ribellione
Psicoterapia individuale
Di coppia
Separazione e così via...
Di concento con quanto detto dai Collghi, le suggerisco di farsi aiutare a prendere le distanze da questo legame tossico ed ormai nocivo per la sua salute psico-fisica e la invito a leggere queste letture
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1894-gelosia-sana-o-patologica.html
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/4893-la-app-per-svelare-i-traditori-sindrome-di-otello.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#6]
Utente
Grazie dottori, le vostre risposte mi saranno sicuramente d'aiuto. Ci tengo a risolvere questa situazione sia per il mio benessere ma soprattutto per il piccolo che già ora dimostra di essere molto destabilizzato dalle continue discussioni, dall'astio e dalla nostra lontananza. Credo sia comprensibile che la conseguenza su di me siano freddezza, risentimento e rancore. Mentre lavoro sull'ipotesi terapia di coppia, come posso comportarmi per "bloccare" questa escalation? Per evitare di finire complice in qualche modo e sottomessa?
[#7]
>>come posso comportarmi per "bloccare" questa escalation? Per evitare di finire complice in qualche modo e sottomessa?<<
la situazione è alquanto complessa e non può essere affrontata on-line, senza una conoscenza diretta e una valutazione accurata.
la situazione è alquanto complessa e non può essere affrontata on-line, senza una conoscenza diretta e una valutazione accurata.
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 3.1k visite dal 10/02/2015.
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