Paura e disagio a casa

Salve, sono una ragazza di 21 anni e vivo ancora con i miei genitori,ho bisogno d'aiuto. Premetto che vado già da uno psicoterapeuta.
Fin da quando ero piccola avevo problemi di socializzazione con gli altri, fobie ed aggressività, ma ai miei non interessava. Mio padre si presenta al sociale come “maestro spirituale”, da anni ha un associazione di Yoga in cui è coinvolta anche mia madre: lui fa rituali, esoterismo, mentre lei cartomanzia, astrologia e altre scemenze. Ho vissuto la mia vita assorbita in questa loro realtà distorta, condizionata, isolata da altre persone o parenti, convinta in cuor mio che fossero davvero persone apposto, in base a ciò che mi dicevano di loro. Nessuno ha mai sospettato niente, mi hanno iperprotetta dagli altri “per il mio bene”, così dicevano.

In realtà le cose erano ben diverse...subivo costante violenza a casa, venivo trascurata, non mi portavano dal medico quando stavo male ne dallo psicologo, dicevano che “la società è malata, tutte queste cose non servono, solo noi possiamo guarirti, se non ti fai curare da noi non ti interessa stare bene, sei una masochista”.
Mio padre mi costringeva a subirmi i suoi lavaggi del cervello su me stessa, sulle persone e sulla vita, mi dava ordini e se non gli ubbidivo mi maltrattava, ogni santo giorno. Mi privava con rabbia di ogni divertimento in casa, non potevo esprimermi liberamente, non avevo alcun diritto. Mia madre è sempre stata sua complice, ha sempre negato tutto: dovevo giornalmente difendermi dalla sua invadenza fisica e psicologica, entrava in camera per vedere cosa facevo e mi tormentava, mi spiava persino dal buco della serratura, mi provocava per farmi arrabbiare e poi si faceva difendere da mio padre che puntualmente interveniva riempiendomi di schiaffi, minacce e colpi. Mi dicevano che ero piccola e che dovevo sottomettermi, e se mi rifiutavo mio padre mi picchiava davanti a mia madre che rideva e mi umiliava. Mi obbligavano a farmi fare la doccia, mi rincorrevano per la casa prendendomi per le mutande e cercando di toccarmi, io ero indignata e mi sentivo abusata nel profondo, l'unica cosa che potevo fare era rinchiudermi in camera mia con una rabbia immensa per il senso di umiliazione che provavo. Ho vissuto anni della mia vita chiusa in camera per difendermi da tutto questo, è stato un incubo, e i miei anni scolastici sono stati devastanti. Già a partire dai 13 anni cercavo storie amorose di dipendenza reciproca, in cui sentirmi al sicuro. Da 8 anni non parlo più con mio padre.
Finite le superiori hanno definitivamente finito di tormentarmi, e sono finita per girare con compagnie malsane, bevevo ogni giorno e avevo rapporti a rischio. Dopo l'ultima relazione ho detto basta. Ora lavoro in un call-center, ma guadagno troppo poco per mantenermi da sola. Sono davvero confusa, non ho nessuno che mi aiuti ne che mi creda, ho la fobia sociale, non so relazionarmi con gli altri, ho cambiato spesso personalità e comportamento per adattarmi, cosa posso fare? Grazie.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
La sua storia di vita è davvero sofferente e complessa.

Ha avuto modelli genitoriali disfunzionali ed aggressivi, che dovrebbe elaborare con il clinico che la sta seguendo.

Con pazienza, le cure dovute ed il tempo..,vedrà che si riapproprierà della sua vita ed imparerà a cercare uomini con cui instaurare un legame alla pari e non di dipendenza.

Se non imparerà ad amarsi, non potrà essere amata adeguatamente.

Le allego qualche lettura sulla dipendenza amorosa

http://www.valeriarandone.it/articoli/154-gli-amore-dipendenti-dipenden
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4078-l-amore-affamato-la-dipendenza-d-amore.html


Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile ragazza,
ci si addolora ascoltando storie "faticose" come la Sua. Eppure il fatto di contattarci dimostra che Lei non ha perso la fiducia nelle persone, e neppure negli specialisti sia pure sconosciuti.
Trovare un lavoro che Le permetta di diventare autonoma è il suo obiettivo, capisco. Però nel frattempo uno ce l'ha, che Le restituisce un'immagine di sè adulta e capace di gestirsi.

Se ne frattempo potesse far riferimento ad uno/a psicoterapeuta del Consultorio, dove la spesa è minima, potrebbe aprirsi e - forse - iniziare un percorso che cicatrizzi le ferite.

Saluti cordiali.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#3]
Utente
Utente
Ringrazio tanto per le risposte...purtroppo la cosa che mi preme di più è il rapporto ambiguo a doppio-legame che ho con mia madre che vuole trattenermi e controllarmi, non so per quale motivo...lei ha avuto una vita piena di abusi e drammi famigliari, quindi immagino che abbia più di qualche problema..

spero di non essere schizofrenica...vivo la mia vita quasi tranciata a metà, spesso non so chi sono, non so fino a che punto io sia immersa nel loro sistema di credenze, e se quello che faccio lo faccio per il mio bene o per fare il contrario di ciò che dentro di me preme per far valere i propri diritti.

Purtroppo tendo spesso all'auto-sabotaggio per la rabbia e l'odio che provo dentro, e ciò è ovviamente controproducente per la conquista della mia autonomia...avete forse qualche piccolo consiglio da darmi in merito a questo?
il solo fatto che io sia a casa mi fa accumulare tanta negatività e tensione, anche se siamo in stanze separate, e una volta fuori da casa per andare a lavoro o altri posti, mi ritrovo con un nervosismo tale che non riesco a gestire con calma le cose, e tendo a farle andare male...mi piacerebbe essere più consapevole di ciò che mi accade per uscire da questo circolo vizioso che alla fine nuoce solo a me...ringrazio in anticipo per le eventuali risposte!
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
<<mi piacerebbe essere più consapevole di ciò che mi accade per uscire da questo circolo vizioso che alla fine nuoce solo a me<<

Lei è già consapevole per quello che può esserlo, eppure non riesce a cambiare.

Instauri un rapporto terapeutico come indicatoLe in #2. La aiuterà.
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Utente
Utente
Come ho già specificato nel primo messaggio, vado già da uno psicoterapeuta! Purtroppo i primi 7 mesi di terapia sono stati poco utili in quanto non avevo abbastanza soldi per andare ogni settimana...abbiamo cominciato seriamente da novembre ma le cose non vanno come dovrebbero, o almeno così mi sembra...non mi pare di fare tanti cambiamenti, anzi, i momenti di impazienza e rabbia a volte non mi portano affatto a fidarmi...è normale che avvenga ciò?
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