Blocco esistenziale

Buongiorno, Vi scrivo e non so neanche bene per quale motivo visto che probabilmente mi consigliereste tutti un percorso psicoterapico che non posso sostenere (al momento). Forse ho solo bisogno di sfogarmi visto che una settimana fa ho perso mio cognato, morto a soli 42 anni per un tumore che l'ha portato via in pochi mesi. Mi fa male il cuore a pensare alla sua gioia di vivere, a lui che fino a una settimana fa era qui e oggi lascia due bimbi piccoli e una moglie... L'ho visto morire mentre gli tenevo la mano e penso che questa cosa mi abbia cambiata molto...anche perché in questi 8 mesi ho seguito le sue cure, i suoi spostamenti fra gli ospedali insieme al mio compagno e a mia cognata e forse è per questo che sento tutto in modo più profondo e doloroso. Comunque, questo triste evento è il culmine di un lungo periodo di blocco in tutti i sensi. Non ho mai avuto una particolare stima di me ma la cosa è notevolmente aumentata dopo la fine dell'università quando mi sono ritrovata a fare un lavoro difficile per me che mi ha annientata psicologicamente. Mi ritrovo, a 33 anni, disoccupata e senza prospettive. Non ricordo nulla degli studi, non so fare nulla in particolare, sono confusa e ho paura di prendere qualsiasi decisione. Sto pensando se iscrivermi ad un master ma poi come potrei lavorare non avendo esperienza nel settore che mi interessa?Chi mi farebbe lavorare a 34 anni? Mi sento datata, fuori tempo massimo e ho problemi profondi ad accettarmi. Da adolescente sono stata molto sola, con due genitori mai cresciuti che non mi hanno mai spronata e anzi mi hanno tarpato le ali e "massacrata" con la loro apatia. Oggi mi sento un guscio vuoto, mi sento sola al mondo e penso che non troverò la serenità di essere una persona "normale".
Continuo a tergiversare in ogni ambito della mia esistenza e non posso farne a meno perché non appena tento di muovermi mi assale una tristezza profonda, un senso di sconforto misto a paura e mi viene da piangere. Ora che ho perso questa persona tutto si è aggravato, ci penso ogni giorno, ogni ora e mi sento colma di lacrime che non riesco a versare.
Scusatemi per lo sfogo, spero di aver scritto cose sensate...
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Gentile Utente,
questo lutto è ancora troppo recente per non sentire la profonda eco del dolore che ha comportato in tutti voi.
In Lei, forse, ha però acuito una sofferenza più intima e già in essere che coinvolge l'intera sua persona: passato, presente e futuro...

Quasi certamente le sarebbe d'aiuto rivolgersi ad un nostro collega per cercare di far chiarezza su come procedere, per scrollarsi di dosso vecchie zavorre e per riempire di vita il suo presente.
Dal momento che non lavora, il tempo lo ha ed è solo Lei che può decidere come impiegarlo costruttivamente: ci sono ottimi professionisti che lavorano nei servizi pubblici, e questo richiede un impegno economico minimo. Si è già informata presso la sua Asl di appartenenza?

Un'ulteriore (ma differente e non alternativa) possibilità è quella di rivolgersi al centro per l'impiego della sua zona, dove solitamente è possibile incontrare psicologi o altri esperti per effettuare un bilancio di competenze e dei colloqui atti a pianificare la propria attività lavorativa.

Questo è un momento di ripiegamento su se stessa e di riflessione, da cui però sarebbe opportuno riuscire a trovare la spinta propulsiva per dare una svolta decisiva alla sua esistenza...in questo deve necessariamente metterci del suo.

Cordialità.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
"Continuo a tergiversare in ogni ambito della mia esistenza e non posso farne a meno perché non appena tento di muovermi mi assale una tristezza profonda, un senso di sconforto misto a paura e mi viene da piangere"

Gentile Utente,
Questa paralisi emotiva che lamenta deve essere affrontata con cura e competenza, online non si possono erogare ne diagnosi, ne terapie...

Perché non può permettersi un aiuto?
Può trovarlo anche in convenzione, se la problematica è economica.

Se è psichica, cioè una sorta di meccanismo di difesa - per il quale verte in questo immobilismo da anni.....-anche in questo caso, un nostro collega potrà aiutarla

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Sara Ronchi Psicologo 559 8
Gentilissima,

Alla base di tutto c'è questo lutto che l'ha colpita nei suoi affetti e che forse andrebbe adeguatamente elaborato (da qui le sua tristezza e il fatto che trattiene le lacrime....un consiglio è quello di piangere, il pianto ha un effetto liberatorio e calmante e dopo ci si sente molto meglio).
Credo comunque che dovrebbe iniziare un percorso con un nostro collega (anche in convenzione) per riuscire a mobilitare la sue energie psichiche e di conseguenza fisiche che le impediscono di porsi e di raggiungere dei traguardi nella vita.

Cordialmente

Dr. Sara  Ronchi
sara71ronchi@gmail.com -3925207768
www.psicologa-mi.it