Problema fidanzato e genitori
Buongiorno,
sono una ragazza di 22 anni.
Lunedì ho posto fine alla mia relazione che durava da un anno e mezzo, con non pochi dubbi e ansie. Non provavo più attrazione fisica e sessuale per il mio partner, non c'era più amore ma solo affetto, nonostante lui sia stata la persona che probabilmente mi abbia amato più di chiunque altro.
Ho comunque deciso di essere sincera, di non prenderlo in giro ulteriormente e troncare la cosa.
Negli ultimi mesi infatti ho mantenuto un comportamento pessimo nei suoi e nei nostri confronti. Premetto che ho sofferto per 4 anni di anoressia nervosa; sono stata e sono attualmente in cura da uno psichiatra/psicoterapeuta e assumo da anni zoloft e xanax.
Come dicevo, negli ultimi 4 mesi, ho avuto un nuovo crollo emotivo, molto forte. Parlandone con il mio psichiatra, mi è stato detto che, a fronte di vari miei comportamenti, bisognerebbe cercare di escludere la presenza di un disturbo ciclotimico.
Durante questo periodo ho tradito più volte il mio ragazzo con due persone diverse: un mio coetaneo e un uomo di 42 anni. Il tutto non coinvolgeva la sfera affettiva, ma di dominio sessuale del partner unito al "piacere" psicologico che ne traevo nel sapere che la situazione mi stesse distruggendo.
Una sorta di autolesionismo situazionale unito ad ciò che io, forse erroneamente, definirei bulimia sessuale (il mio rapporto con il sesso e la sessualità è pessimo, strumentale e pieno di sensi di colpa).
Il punto, oltre a tutto ciò che fa da contorno, è che ora ho iniziato a frequentare questo ragazzo di 34 anni, già padre di una bambina di nove, ma non sposato né separato: ha riconosciuto la paternità della figlia ed è stato accordato un affidamento alternato con la madre.
Questo ragazzo non gode di buona reputazione purtroppo: 6 anni fa o più era infatti una persona che beveva parecchio, fumava, e ha fatto uso sporadico di cocaina. Tutto ciò in relazione ad un periodo familiare pessimo.
Adesso non beve più, non ha più toccato la cocaina e la cannabis; lavora stabilmente ed è un padre attento, presente e premuroso. (Lo dico perché al di là di frequentarlo da poco, lo conosco da un paio d'anni come amico)
Come purtroppo accade però, gli errori sono marchi che ci portiamo sulla pelle per sempre: io che non sono più anoressica, sono ancora l'anoressica; lui che non fa più uso di droghe, è ancora il drogato.
Il problema sorge nel rapporto con i miei genitori che, da un lato non vedono di buon occhio che io intraprenda un'altra frequentazione e dall'altro hanno una pessima idea di questo ragazzo, basandosi sulle voci di strada.
Non ho idea di come affrontare un dialogo con loro, temo che non crederanno al fatto che lui non sia quello che dipingono a parole, che ostacolino la nostra frequentazione...
Il fatto di vederci "di nascosto" sta stretto ad entrambi, soprattutto a lui e non vorrei che le cose si complicassero ulteriormente.
Grazie per l'attenzione in anticipo,
saluti
sono una ragazza di 22 anni.
Lunedì ho posto fine alla mia relazione che durava da un anno e mezzo, con non pochi dubbi e ansie. Non provavo più attrazione fisica e sessuale per il mio partner, non c'era più amore ma solo affetto, nonostante lui sia stata la persona che probabilmente mi abbia amato più di chiunque altro.
Ho comunque deciso di essere sincera, di non prenderlo in giro ulteriormente e troncare la cosa.
Negli ultimi mesi infatti ho mantenuto un comportamento pessimo nei suoi e nei nostri confronti. Premetto che ho sofferto per 4 anni di anoressia nervosa; sono stata e sono attualmente in cura da uno psichiatra/psicoterapeuta e assumo da anni zoloft e xanax.
Come dicevo, negli ultimi 4 mesi, ho avuto un nuovo crollo emotivo, molto forte. Parlandone con il mio psichiatra, mi è stato detto che, a fronte di vari miei comportamenti, bisognerebbe cercare di escludere la presenza di un disturbo ciclotimico.
Durante questo periodo ho tradito più volte il mio ragazzo con due persone diverse: un mio coetaneo e un uomo di 42 anni. Il tutto non coinvolgeva la sfera affettiva, ma di dominio sessuale del partner unito al "piacere" psicologico che ne traevo nel sapere che la situazione mi stesse distruggendo.
Una sorta di autolesionismo situazionale unito ad ciò che io, forse erroneamente, definirei bulimia sessuale (il mio rapporto con il sesso e la sessualità è pessimo, strumentale e pieno di sensi di colpa).
Il punto, oltre a tutto ciò che fa da contorno, è che ora ho iniziato a frequentare questo ragazzo di 34 anni, già padre di una bambina di nove, ma non sposato né separato: ha riconosciuto la paternità della figlia ed è stato accordato un affidamento alternato con la madre.
Questo ragazzo non gode di buona reputazione purtroppo: 6 anni fa o più era infatti una persona che beveva parecchio, fumava, e ha fatto uso sporadico di cocaina. Tutto ciò in relazione ad un periodo familiare pessimo.
Adesso non beve più, non ha più toccato la cocaina e la cannabis; lavora stabilmente ed è un padre attento, presente e premuroso. (Lo dico perché al di là di frequentarlo da poco, lo conosco da un paio d'anni come amico)
Come purtroppo accade però, gli errori sono marchi che ci portiamo sulla pelle per sempre: io che non sono più anoressica, sono ancora l'anoressica; lui che non fa più uso di droghe, è ancora il drogato.
Il problema sorge nel rapporto con i miei genitori che, da un lato non vedono di buon occhio che io intraprenda un'altra frequentazione e dall'altro hanno una pessima idea di questo ragazzo, basandosi sulle voci di strada.
Non ho idea di come affrontare un dialogo con loro, temo che non crederanno al fatto che lui non sia quello che dipingono a parole, che ostacolino la nostra frequentazione...
Il fatto di vederci "di nascosto" sta stretto ad entrambi, soprattutto a lui e non vorrei che le cose si complicassero ulteriormente.
Grazie per l'attenzione in anticipo,
saluti
[#1]
Gentile Utente,
dal momento che Lei è già in cura dallo psichiatra, mi pare una buona idea discutere della situazione e dell'opportunità di coinvolgere i Suoi genitori direttamente con il curante.
Da qui non conosciamo la Sua storia, nè il rapporto che ha con i Suoi genitori. Perché teme potrebbero non accettare, per le voci su questo ragazzo o per altre questioni?
dal momento che Lei è già in cura dallo psichiatra, mi pare una buona idea discutere della situazione e dell'opportunità di coinvolgere i Suoi genitori direttamente con il curante.
Da qui non conosciamo la Sua storia, nè il rapporto che ha con i Suoi genitori. Perché teme potrebbero non accettare, per le voci su questo ragazzo o per altre questioni?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Gentile utente,
la situazione presenta parecchi elementi di complessità, che rendono difficile un consulto on lina, per quanto mai di diagnosi, ma di orientamento.
Se 4 mesi fa ha avuto un forte crollo emotivo, se "ORA ho iniziato a frequentare ecc.", se soffre di bulimia sessuale, forse è il caso di darsi un po' di tempo per capire se lui è la persona giusta, e se Lei è giusta per lui.
Affrettare le cose per poi magari dover ritornare sui Suoi passi, come è già successo, non aumenta la Sua autostima nè la considerazione dei suoi genitori verso di Lei.
la situazione presenta parecchi elementi di complessità, che rendono difficile un consulto on lina, per quanto mai di diagnosi, ma di orientamento.
Se 4 mesi fa ha avuto un forte crollo emotivo, se "ORA ho iniziato a frequentare ecc.", se soffre di bulimia sessuale, forse è il caso di darsi un po' di tempo per capire se lui è la persona giusta, e se Lei è giusta per lui.
Affrettare le cose per poi magari dover ritornare sui Suoi passi, come è già successo, non aumenta la Sua autostima nè la considerazione dei suoi genitori verso di Lei.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#3]
Gentile ragazza, concordo con le Colleghe .. faccia una pausa, prima di precipitarsi in una situazione complessa e parli col suo psichiatra, per controllare la sua terapia farmacologica e il rapporto tra questa e le sue scelte..
La vita è complicata ed è bene cercare di essere , possibilmente un pò cauti, dal loro punto di vista possiamo anche comprendere che i suoi genitori siano preoccupati..anche se capisco che lei vuol fare da sola..
Coraggio, un passo alla volta..
La vita è complicata ed è bene cercare di essere , possibilmente un pò cauti, dal loro punto di vista possiamo anche comprendere che i suoi genitori siano preoccupati..anche se capisco che lei vuol fare da sola..
Coraggio, un passo alla volta..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#4]
Utente
Buongiorno,
prima di tutto grazie a tutti voi per le gentilissime risposte che mi avete fornito molto rapidamente. Servizio impeccabile, come al solito!
Per quanto riguarda il problema con i miei genitori:
è sempre stato un rapporto molto conflittuale, soprattutto con mia madre che non ha mai accettato l'idea che sua figlia potesse avere una sessualità e che potesse intraprendere delle relazioni. Queste sono sempre state sistematicamente osteggiate.
Nell'infanzia mia madre ha esercitato su di me una forte pressione psicologica, sessuofobica e di odio verso gli uomini come categoria, padre in primis, che detesta. La mia sessualità non si è formata normalmente e fino ai 19 anni non ho mai voluto contatti con uomini, di seguito la bulimia sessuale come arma di dominio (?).
In aggiunta a ciò, mi preoccupa il fatto che i miei siano molto legati alle dicerie della gente; temo che non cambierebbero idea su questo ragazzo neanche alla luce dei fatti che ha dimostrato un suo drastico e totale cambiamento.
Ancora adesso io sono per lei e per mio padre l'anoressica.
prima di tutto grazie a tutti voi per le gentilissime risposte che mi avete fornito molto rapidamente. Servizio impeccabile, come al solito!
Per quanto riguarda il problema con i miei genitori:
è sempre stato un rapporto molto conflittuale, soprattutto con mia madre che non ha mai accettato l'idea che sua figlia potesse avere una sessualità e che potesse intraprendere delle relazioni. Queste sono sempre state sistematicamente osteggiate.
Nell'infanzia mia madre ha esercitato su di me una forte pressione psicologica, sessuofobica e di odio verso gli uomini come categoria, padre in primis, che detesta. La mia sessualità non si è formata normalmente e fino ai 19 anni non ho mai voluto contatti con uomini, di seguito la bulimia sessuale come arma di dominio (?).
In aggiunta a ciò, mi preoccupa il fatto che i miei siano molto legati alle dicerie della gente; temo che non cambierebbero idea su questo ragazzo neanche alla luce dei fatti che ha dimostrato un suo drastico e totale cambiamento.
Ancora adesso io sono per lei e per mio padre l'anoressica.
[#5]
Mia cara, forse i genitori possono un pò ricredersi col tempo, a fronte di una situazione generale più tranquilla e .. dimostrativa.. sono vittime di pregiudizi , ancora abbastanza diffusi, cerchi anche con un aiuto da parte di un Collega di chiarire i suoi sentimenti e le sue aspettative.. Non ci parla della sua vita, cosa fa ? studia , lavora, di cosa si interessa ? è anche importante stare dentro ad una rete socioaffettiva e costruttiva di scambi, lealtà , aiuto.. Questo ragazzo, cosa fa nella vita ? La invito come i Colleghi a non affrettarsi nelle decisioni, e a cercare la sicurezza invece dentro di sè, nelle cose , anche concrete che si costruisce ogni giorno..
Le faccio molti auguri di sguardi sereni sul mondo..
Le faccio molti auguri di sguardi sereni sul mondo..
[#6]
Utente
Carissimi dottori, grazie a tutti per le cortesi risposte.
Rispondo alle domande della dottoressa Fregonese:
Mi sono laureata a luglio in economia e marketing, con il massimo dei voti, e da novembre ho iniziato a lavorare come stagista presso una casa editrice, sempre per una posizione coerente e in linea ai miei studi.
Sono molto soddisfatta di tutto ciò: è una realtà stimolante, viva, pregna di cultura...
Nel contempo mi è stato regalato un master dal ministero dell'istruzione, viste le mie votazioni e, anche questo, non può che rendermi felice del percorso di studi che ho intrapreso e quasi concluso.
Questo ragazzo lavora come guardia giurata e come pizzaiolo, per arrotondare e mantenere al meglio la sua bambina.
Entrambi coltiviamo fuori dal lavoro un amore enorme per la musica che pratichiamo, suoniamo e cantiamo tutti e due.
Siamo persone con tanti interessi, molto riflessive, amanti della lettura, della filosofia, della politica e del cinema.
Rispondo alle domande della dottoressa Fregonese:
Mi sono laureata a luglio in economia e marketing, con il massimo dei voti, e da novembre ho iniziato a lavorare come stagista presso una casa editrice, sempre per una posizione coerente e in linea ai miei studi.
Sono molto soddisfatta di tutto ciò: è una realtà stimolante, viva, pregna di cultura...
Nel contempo mi è stato regalato un master dal ministero dell'istruzione, viste le mie votazioni e, anche questo, non può che rendermi felice del percorso di studi che ho intrapreso e quasi concluso.
Questo ragazzo lavora come guardia giurata e come pizzaiolo, per arrotondare e mantenere al meglio la sua bambina.
Entrambi coltiviamo fuori dal lavoro un amore enorme per la musica che pratichiamo, suoniamo e cantiamo tutti e due.
Siamo persone con tanti interessi, molto riflessive, amanti della lettura, della filosofia, della politica e del cinema.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 2k visite dal 08/02/2015.
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I disturbi alimentari (DCA), come anoressia, bulimia e binge eating, sono patologie legate a un comportamento disfunzionale verso il cibo. Sintomi, cause, cura.