Scarsa autostima, senso di fallimento, accessi di violenza
Cercherò di essere sintetico.
Ho superato i 50.
Dal punto di vista fisico sono abbastanza in buona salute ma soffro di MRGE, dovuta ad ernia iatale, e di prostatite cronica.
Soffro anche di DE su base più che altro psicologica.
So che tutte le problematiche indicate sono in qualche modo connesse anche alla psiche.
Infatti il problema è che sono sempre stato, fin da ragazzo, fin da piccolo direi, molto timido, insicuro e ad un certo punto, nell’adolescenza, anche con un’autostima molto scarsa.
Insomma oggi mi trovo ad essere molto solo.
Continuo a frequentare una donna che amo e che mi ama ma la storia fra noi, dal punto di vista sessuale, è finita da un pezzo. E’ stata bella, intensa ma segnata comunque dall’uso costante che ho dovuto fare di Cialis senza il quale sarebbe finita, forse, molto prima.
Ho alcuni, pochi amici ai quali credo di apparire sempre sereno, gioviale, socievole ma dentro di me non sono così.
Faccio fatica a stare con gli altri.
Ho anche delle frequenti esplosioni interiori di violenza.
Dico “interiori” perchè si risolvono sempre dentro di me, non si sono mai rivolte verso altri.
Succede che di fronte ad un abuso, ad una violenza, a una situazione anche semplicemente stressante (ma a volte anche solo per un pensiero brutto o per una giornata faticosa) mi sale da dentro come un gran calore che mi esplode nella testa, mi si alza sicuramente la pressione, e vorrei picchiare, distruggere annientare, eliminare la persona o le persone che hanno a che fare con l’origine del mio stato di sofferenza.
Poi mi rendo conto che, il più delle volte, ho fatto tutto da solo, come un brutto film, razionalizzo e recupero la calma. Ma resto comunque sempre scosso da questi accessi violenti di cui, a ben vedere, sono autore e vittima al tempo stesso.
Nella vita non ho combinato molto. Sono laureato ma non ho fatto nessuna carriera. Guadagno poco e c’è pure il rischio che nel prossimo futuro io perda o debba cambiare lavoro (la crisi, maledetta!)
Se qualcuno potesse suggerirmi cosa fare per migliorare almeno un po’ questa situazione...
Grazie
Ho superato i 50.
Dal punto di vista fisico sono abbastanza in buona salute ma soffro di MRGE, dovuta ad ernia iatale, e di prostatite cronica.
Soffro anche di DE su base più che altro psicologica.
So che tutte le problematiche indicate sono in qualche modo connesse anche alla psiche.
Infatti il problema è che sono sempre stato, fin da ragazzo, fin da piccolo direi, molto timido, insicuro e ad un certo punto, nell’adolescenza, anche con un’autostima molto scarsa.
Insomma oggi mi trovo ad essere molto solo.
Continuo a frequentare una donna che amo e che mi ama ma la storia fra noi, dal punto di vista sessuale, è finita da un pezzo. E’ stata bella, intensa ma segnata comunque dall’uso costante che ho dovuto fare di Cialis senza il quale sarebbe finita, forse, molto prima.
Ho alcuni, pochi amici ai quali credo di apparire sempre sereno, gioviale, socievole ma dentro di me non sono così.
Faccio fatica a stare con gli altri.
Ho anche delle frequenti esplosioni interiori di violenza.
Dico “interiori” perchè si risolvono sempre dentro di me, non si sono mai rivolte verso altri.
Succede che di fronte ad un abuso, ad una violenza, a una situazione anche semplicemente stressante (ma a volte anche solo per un pensiero brutto o per una giornata faticosa) mi sale da dentro come un gran calore che mi esplode nella testa, mi si alza sicuramente la pressione, e vorrei picchiare, distruggere annientare, eliminare la persona o le persone che hanno a che fare con l’origine del mio stato di sofferenza.
Poi mi rendo conto che, il più delle volte, ho fatto tutto da solo, come un brutto film, razionalizzo e recupero la calma. Ma resto comunque sempre scosso da questi accessi violenti di cui, a ben vedere, sono autore e vittima al tempo stesso.
Nella vita non ho combinato molto. Sono laureato ma non ho fatto nessuna carriera. Guadagno poco e c’è pure il rischio che nel prossimo futuro io perda o debba cambiare lavoro (la crisi, maledetta!)
Se qualcuno potesse suggerirmi cosa fare per migliorare almeno un po’ questa situazione...
Grazie
[#1]
Gentile Utente,
se non ho capito male, Lei scrive di avere dei pensieri relativi a "vorrei picchiare, distruggere annientare, eliminare la persona o le persone che hanno a che fare con l’origine del mio stato di sofferenza."
Dico bene? Questi pensieri La spaventano.
Si tratta, tuttavia, di pensieri e se un pensiero ci spaventa, è possibile che ci troviamo in una condizione ansiosa.
Lei non ha mai pensato di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta presso la Sua ASL?
se non ho capito male, Lei scrive di avere dei pensieri relativi a "vorrei picchiare, distruggere annientare, eliminare la persona o le persone che hanno a che fare con l’origine del mio stato di sofferenza."
Dico bene? Questi pensieri La spaventano.
Si tratta, tuttavia, di pensieri e se un pensiero ci spaventa, è possibile che ci troviamo in una condizione ansiosa.
Lei non ha mai pensato di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta presso la Sua ASL?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Ex utente
Buona sera Dottoressa Pileci, e grazie intanto per la sua risposta.
no, francamente non ci ho mai pensato.
Anni fa (parlo di 20, anche 25 anni fa) ho ripetutamente cercato di affrontare questa situazione di disagio (diversa nel tempo ma sempre uguale, dall'adolescenza ad oggi) rivolgendomi prima ad una psicologa e poi anche ad un paio di psicanalisti, con frequenti sedute e per un periodo di almeno due anni...
Le posso dire che non ne ho avuto beneficio o, meglio, ho acquisito maggiore consapevolezza dei problemi ma la mente non si è mai aperta alla loro soluzione.
Mi scusi se glielo dico, ma la mia esperienza non mi porta ad avere molta fiducia. Probabilmente non sono stato fortunato oppure ho sviluppato troppe resistenze.
Ora, forse non avrei dovuto nemmeno aprire questa discussione...
E' che stasera mi sentivo disperato e le prospettive che ho davanti in questo periodo sono così incerte che forse ho più paura, forse sono più fragile del normale.
Comunque La ringrazio ancora e prenderò in seria considerazione il suo consiglio.
no, francamente non ci ho mai pensato.
Anni fa (parlo di 20, anche 25 anni fa) ho ripetutamente cercato di affrontare questa situazione di disagio (diversa nel tempo ma sempre uguale, dall'adolescenza ad oggi) rivolgendomi prima ad una psicologa e poi anche ad un paio di psicanalisti, con frequenti sedute e per un periodo di almeno due anni...
Le posso dire che non ne ho avuto beneficio o, meglio, ho acquisito maggiore consapevolezza dei problemi ma la mente non si è mai aperta alla loro soluzione.
Mi scusi se glielo dico, ma la mia esperienza non mi porta ad avere molta fiducia. Probabilmente non sono stato fortunato oppure ho sviluppato troppe resistenze.
Ora, forse non avrei dovuto nemmeno aprire questa discussione...
E' che stasera mi sentivo disperato e le prospettive che ho davanti in questo periodo sono così incerte che forse ho più paura, forse sono più fragile del normale.
Comunque La ringrazio ancora e prenderò in seria considerazione il suo consiglio.
[#3]
Mi dispiace se Lei si è trovato male in passato, ma l'invito ad una consulenza psicologica è importante perché se davvero si tratta di un problema d'ansia come qui ipotizziamo, è possibile trattare il problema bene e in tempi stretti.
Mi faccia sapere in futuro se vuole.
Cordiali saluti,
Mi faccia sapere in futuro se vuole.
Cordiali saluti,
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.1k visite dal 05/02/2015.
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