Problemi con i miei genitori e le persone a me care
Premetto che sono già in terapia da una psicologa, ma ho come una specie di blocco a raccontare quel che succede in casa durante le liti fra me e i miei genitori. Forse vergogna, paura di non essere creduta, non so. Ultimamente la situazione in casa è diventata insostenibile, siamo perfino in terapia familiare, anche se i miei continuano a sostenere che il problema sono io, perché li odio, sono aggressiva nei loro confronti, sono stata viziata e iperprotetta. Non è affatto vero, loro sono i miei genitori e gli voglio bene, ma a volte ho paura a parlare perché ogni piccola critica può scatenare una lite in cui si coalizzano contro di me e iniziano a riempirmi di cattiverie e punizioni (ad esempio sequestrandomi il cellulare, togliendomi tutta la privacy, impedendomi di vedere il mio ragazzo...). Molte volte mi hanno anche riempita di botte, e io ho 18, non voglio più essere trattata come una bambina. Inoltre non penso di meritarlo, non mi sono mai drogata, bevuto, avuto rapporti, non sono mai nemmeno uscita la sera ma solo un paio d'ore di pomeriggio per vedere il mio ragazzo, riporto voti buoni a scuola, mai stata bocciata o rimandata, aiuto in casa preparando la cena, apparecchiando e spesso rifacendomi il letto. Invece loro mi danno dell'egoista, parassita affettiva, matta, mi prendono in giro e mi imitano associandomi a personaggi bizzarri del nostro paese al solo scopo di deridermi. Questo mi star male, mi ricorda quando ero sola e vittima di bullismo alle medie. Anche adesso sono sola, non ho amici con cui parlare, l'unica persona che ho è il mio ragazzo, problematico fino all'eccesso che per via dei suoi problemi che ora non sto qui a dire, non può offrirmi nemmeno le cose basilari di una storia normale (rispetto, sostegno, affetto), ma che non riesco a lasciare perché altrimenti rimarrei sola ad affrontare tutto questo. Mi va tutto male, basta pochissimo per scatenare una lite disastrosa ed essere riempita di botte e insulti. Io voglio bene ai miei, non ho comportamenti odiosi verso di loro, forse un po' di rancore perché hanno minato la mia salute psichica. Soffro infatti di anoressia, cosa che più di tutte mi viene fatta pesare perché come al solito "è una forma di aggressività nei loro confronti". Io vorrei tanto stare bene e vivere serena, cosa che la malattia non mi permette di fare, e non trovo giusto essere incolpata per una patologia che non voglio avere. Vorrei invece essere aiutata, ma non so come chiedere aiuto perché ricominciano con le solite "noi abbiamo dato la pelle per te, sei una parassita, non fai niente per nessuno, ti sei ammalata per dispiacere noi". Queste liti capitano spesso quando chiedo a mia madre di passare più tempo con me. Mi sembra sempre di venire dopo tutto e tutti, altro che viziata. Dal punto di vista materiale non mi sono mai lamentata, ma se poi il prezzo deve essere questo...tutti dicono di lavorare su di me, ma non riesco a capire dove sbaglio. perchè tutti i miei rapporti sono così disastrosi?
[#1]
Cara ragazza già in passato avevi postato una richiesta per le difficoltà con la Collega, credo sia utile parlare di questo all'interno delle sedute perché è importante per te e per il buon andamento del trattamento.
Le difficoltà comunicative con il professionista sono parte della terapia e meritano di essere affrontate, da qui purtroppo non possiamo aiutarti.
E' la stessa terapia dell'anno scorso?
E' un trattamento gratuito?
Le difficoltà comunicative con il professionista sono parte della terapia e meritano di essere affrontate, da qui purtroppo non possiamo aiutarti.
E' la stessa terapia dell'anno scorso?
E' un trattamento gratuito?
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#2]
Utente
Gentile dottore,
si, la terapeuta è la stessa dell'anno scorso e il trattamento è gratuito. I problemi che riportavo in passato si sono abbastanza risolti, forse perché ho avuto il coraggio di esprimere ciò che pensavo. Quest'altra difficoltà di comunicazione che ho non credo sia colpa della mia terapeuta, ma mia. Non riesco a raccontarlo neanche alle altre persone a me vicine, per quanto poche siano, perché provo un intenso senso di vergogna e sfiducia nei confronti di tutti, e mi rendo cobto che nessuno può aiutarmi concretamente.
si, la terapeuta è la stessa dell'anno scorso e il trattamento è gratuito. I problemi che riportavo in passato si sono abbastanza risolti, forse perché ho avuto il coraggio di esprimere ciò che pensavo. Quest'altra difficoltà di comunicazione che ho non credo sia colpa della mia terapeuta, ma mia. Non riesco a raccontarlo neanche alle altre persone a me vicine, per quanto poche siano, perché provo un intenso senso di vergogna e sfiducia nei confronti di tutti, e mi rendo cobto che nessuno può aiutarmi concretamente.
[#3]
Purtroppo le terapie gratuite non aiutano perché generano dinamiche complesse come dipendenza e stallo, difficoltà di comunicazione, problemi di alleanza terapeutica ecc.
Come mai non si senti di confidarsi con la Collega che ormai la conosce da diverso tempo? Pensa di non essere accolta, compresa ecc.? Teme un rifiuto oppure i problemi nelle sue relazioni affettive li trova anche con la Collega?
Come mai non si senti di confidarsi con la Collega che ormai la conosce da diverso tempo? Pensa di non essere accolta, compresa ecc.? Teme un rifiuto oppure i problemi nelle sue relazioni affettive li trova anche con la Collega?
[#4]
Cara ragazza,
credo che le sue difficoltà personali e familiari debba risolverle all'interno del rapporto terapeutico che ha già da tempo istaurato. Leggo inoltre, con piacere, che la terapia da individuale è diventata familiare. Evidentemente la collega ha ritenuto opportuno che alcune dinamiche familiari dovessero essere analizzate in setting.
Come le diceva il Collega credo che i suoi problemi, che sembrerebbero di percepita disaccettazione e sfiducia non solo dalle sue figure significative ma anche dalla collega, farebbe bene a discuterle con la collega stessa.
Lo faccia con tranquillità ricordando che già in passato ha vissuto periodi di "forzato attendismo" nei suoi confronti e che, quando ha trovato il coraggio di esprimere pienamente ciò che provava le cose si sono risolte. Perchè non dovrebbe essere nuovamente?
Le faccio tanti auguri.
credo che le sue difficoltà personali e familiari debba risolverle all'interno del rapporto terapeutico che ha già da tempo istaurato. Leggo inoltre, con piacere, che la terapia da individuale è diventata familiare. Evidentemente la collega ha ritenuto opportuno che alcune dinamiche familiari dovessero essere analizzate in setting.
Come le diceva il Collega credo che i suoi problemi, che sembrerebbero di percepita disaccettazione e sfiducia non solo dalle sue figure significative ma anche dalla collega, farebbe bene a discuterle con la collega stessa.
Lo faccia con tranquillità ricordando che già in passato ha vissuto periodi di "forzato attendismo" nei suoi confronti e che, quando ha trovato il coraggio di esprimere pienamente ciò che provava le cose si sono risolte. Perchè non dovrebbe essere nuovamente?
Le faccio tanti auguri.
Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino
[#5]
Gentile ragazza,
ma Lei ha 25 o 18 anni?
L'età è importante per valutare quanto ci presenta.
(>>Molte volte mi hanno anche riempita di botte, e io ho 18, non voglio più essere trattata come una bambina<<)
ma Lei ha 25 o 18 anni?
L'età è importante per valutare quanto ci presenta.
(>>Molte volte mi hanno anche riempita di botte, e io ho 18, non voglio più essere trattata come una bambina<<)
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.1k visite dal 01/02/2015.
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