Tradimento
Salve,
ho 38 anni e da pochi mesi ho lasciato la compagna (L.) con la quale ho vissuto momenti belli e brutti per oltre 14 anni. I nostri problemi venivano dalla routine monotona che ormai si era instaurata fra di noi, incluse le nostre abitudini sessuali ormai piatte e per nulla coinvolgenti.
Durante quest'ultimo anno mi sono poi innamorato follemente di un' altra donna (N.), non solo esteticamente, ma anche psicologicamente molto differente dalla mia ex. La prima è una persona calma (sono stato il suo unico uomo) che a letto mi lasciava fare, senza mai prendere l'iniziativa,quasi che il sesso non fosse indispensabile. N invece è una persona molto passionale (con molte storie alle spalle, molte delle quali finite male) con la quale abbiamo provato un po' di tutto in breve tempo senza tabù di sorta. Insomma, dopo pochi mesi "idilliaci" però, questa relazione è diventata morbosa. Lei era soggetta a periodiche crisi isteriche (anche per ragioni banali) e mi assaliva verbalmente o pretendeva di dare giudizi sprezzanti su ogni aspetto della mia esistenza (o attaccarmi per via del fatto che non riuscivo a trovare un lavoro fisso). Quasi sempre mi portava a perdere il controllo e a rispondere in modo altrettanto sgarbato (cosa che va contro la mia natura). Ha continuato ad accusarmi di darle troppo e di essere troppo dipendente da lei. Io però cercavo solo di essere premuroso nei suoi confronti.
Nell'arco di un mese è passata dall'amarmi al dirmi di non sentirsi coinvolta nella relazione e di volere continuare a frequentarmi ma senza un vero impegno. Sono andato via senza aggiungere altro ed ora sto cercando di starle lontano per quanto mi risulti difficile. Lei dal canto suo sembra indifferente. Ho come l'impressione che si diverta a farmi del male nel momento in cui mi mostro troppo gentile o troppo attento alle sue esigenze.
Nel frattempo ho contattato anche la mia ex e lei si è mostrata disponibile a riprendere la nostra storia pur senza sapere di questa parentesi con questa persona.
Non riesco a stare da solo, questo è il mio problema. Mi sento attratto dal N, ma so che sarebbe una convivenza impossibile. L. d'altra parte è sempre attenta e disponibile ma spesso mi sento in colpa perché approfitto di questa sua bontà.
Che fare?
Grazie
ho 38 anni e da pochi mesi ho lasciato la compagna (L.) con la quale ho vissuto momenti belli e brutti per oltre 14 anni. I nostri problemi venivano dalla routine monotona che ormai si era instaurata fra di noi, incluse le nostre abitudini sessuali ormai piatte e per nulla coinvolgenti.
Durante quest'ultimo anno mi sono poi innamorato follemente di un' altra donna (N.), non solo esteticamente, ma anche psicologicamente molto differente dalla mia ex. La prima è una persona calma (sono stato il suo unico uomo) che a letto mi lasciava fare, senza mai prendere l'iniziativa,quasi che il sesso non fosse indispensabile. N invece è una persona molto passionale (con molte storie alle spalle, molte delle quali finite male) con la quale abbiamo provato un po' di tutto in breve tempo senza tabù di sorta. Insomma, dopo pochi mesi "idilliaci" però, questa relazione è diventata morbosa. Lei era soggetta a periodiche crisi isteriche (anche per ragioni banali) e mi assaliva verbalmente o pretendeva di dare giudizi sprezzanti su ogni aspetto della mia esistenza (o attaccarmi per via del fatto che non riuscivo a trovare un lavoro fisso). Quasi sempre mi portava a perdere il controllo e a rispondere in modo altrettanto sgarbato (cosa che va contro la mia natura). Ha continuato ad accusarmi di darle troppo e di essere troppo dipendente da lei. Io però cercavo solo di essere premuroso nei suoi confronti.
Nell'arco di un mese è passata dall'amarmi al dirmi di non sentirsi coinvolta nella relazione e di volere continuare a frequentarmi ma senza un vero impegno. Sono andato via senza aggiungere altro ed ora sto cercando di starle lontano per quanto mi risulti difficile. Lei dal canto suo sembra indifferente. Ho come l'impressione che si diverta a farmi del male nel momento in cui mi mostro troppo gentile o troppo attento alle sue esigenze.
Nel frattempo ho contattato anche la mia ex e lei si è mostrata disponibile a riprendere la nostra storia pur senza sapere di questa parentesi con questa persona.
Non riesco a stare da solo, questo è il mio problema. Mi sento attratto dal N, ma so che sarebbe una convivenza impossibile. L. d'altra parte è sempre attenta e disponibile ma spesso mi sento in colpa perché approfitto di questa sua bontà.
Che fare?
Grazie
[#1]
Gentile Utente,
perché non fermarsi un attimo per chiederesi come mai non riesce a stare da solo e deve per forza rifugiarsi in un rapporto a due?
<Mi sento attratto dal N, ma so che sarebbe una convivenza impossibile> Da quanto dice sembrerebbe essere problematica questa ragazza. Se poi già ora ci sono queste difficoltà tra voi, cosa potrebbe succedere dopo?
Ma riavvicinarsi alla sua ex per non restare solo non è un buon motivo per costruire un futuro appagante, né per lei né per la ragazza. Il partner non dove essere una stampella su cui reggersi o colmare vuoti, ma un valore aggiunto alla nostra vita.
Sarebbe opportuno facesse chiarezza in lei anche sul rapporto precedente magari con il diretto supporto di un nostro collega, prima di prendere decisioni che coinvolgono tra l'altro anche un'altra persona.
Cordialità
perché non fermarsi un attimo per chiederesi come mai non riesce a stare da solo e deve per forza rifugiarsi in un rapporto a due?
<Mi sento attratto dal N, ma so che sarebbe una convivenza impossibile> Da quanto dice sembrerebbe essere problematica questa ragazza. Se poi già ora ci sono queste difficoltà tra voi, cosa potrebbe succedere dopo?
Ma riavvicinarsi alla sua ex per non restare solo non è un buon motivo per costruire un futuro appagante, né per lei né per la ragazza. Il partner non dove essere una stampella su cui reggersi o colmare vuoti, ma un valore aggiunto alla nostra vita.
Sarebbe opportuno facesse chiarezza in lei anche sul rapporto precedente magari con il diretto supporto di un nostro collega, prima di prendere decisioni che coinvolgono tra l'altro anche un'altra persona.
Cordialità
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Utente
Grazie mille per la risposta così immediata.
Sono perfettamente d'accordo sul fatto che una compagna non dovrebbe essere né un'infermiera né una stampella emotiva per colmare le lacune personali (o di personalità) di chiunque.
Il mio rapporto è finito per una questione di routine ormai consolidata ma anche perché mi stavo rendendo conto che L. era diventata il mio refugium peccatorum e che non avevo il diritto di scaricarle addosso le mie angosce quotidiane.
Avremmo dovuto pensare a progettare un futuro insieme piuttosto che elaborare in continuazione le mie paranoie e renderci infelici entrambi. Però lei è ancora lì, credo innamorata. Mi sembra quasi di spezzarle il cuore di nuovo abbandonandola. Forse sì, avrei bisogno di consultarmi con qualcuno prima di coinvolgere questa persona a me così cara in un altro rapporto del genere
N. mi dava invece una certa leggerezza che tuttavia si è trasformata in un incubo fatto di accuse, di insulti ed atteggiamenti poco rispettosi nei miei riguardi .Mi sono sentito e mi sento debole nei suoi confronti. Ho subito molto la sua personalità egocentrica e ne sono ancora attratto, quasi dipendente. Dall'altra mi rendo conto che è una fonte di sofferenza e di insofferenza.
Probabilmente ho delle lacune come individuo che mi impediscono di vivere da solo e "bastarmi" . Ho una vita abbastanza riservata e pochi amici veri. Pochi rapporti con i miei familiari più stretti ed un passato con padre violento alle spalle.Ho orrore della violenza ed evito il conflitto proprio perché non sono in grado di gestirlo in modo appropriato.
N. la cui indole è piuttosto aggressiva ha portato all'esasperazione tutti questi miei difetti e costringendomi a reagire in modo alle volte ridicolo (mai violento), più che altro facendomi perdere la dignità che nutro per me stesso.
Voi che siete esperti, è sbagliato chiedere scusa dopo un eccesso verbale? E' segno di debolezza?
Sono perfettamente d'accordo sul fatto che una compagna non dovrebbe essere né un'infermiera né una stampella emotiva per colmare le lacune personali (o di personalità) di chiunque.
Il mio rapporto è finito per una questione di routine ormai consolidata ma anche perché mi stavo rendendo conto che L. era diventata il mio refugium peccatorum e che non avevo il diritto di scaricarle addosso le mie angosce quotidiane.
Avremmo dovuto pensare a progettare un futuro insieme piuttosto che elaborare in continuazione le mie paranoie e renderci infelici entrambi. Però lei è ancora lì, credo innamorata. Mi sembra quasi di spezzarle il cuore di nuovo abbandonandola. Forse sì, avrei bisogno di consultarmi con qualcuno prima di coinvolgere questa persona a me così cara in un altro rapporto del genere
N. mi dava invece una certa leggerezza che tuttavia si è trasformata in un incubo fatto di accuse, di insulti ed atteggiamenti poco rispettosi nei miei riguardi .Mi sono sentito e mi sento debole nei suoi confronti. Ho subito molto la sua personalità egocentrica e ne sono ancora attratto, quasi dipendente. Dall'altra mi rendo conto che è una fonte di sofferenza e di insofferenza.
Probabilmente ho delle lacune come individuo che mi impediscono di vivere da solo e "bastarmi" . Ho una vita abbastanza riservata e pochi amici veri. Pochi rapporti con i miei familiari più stretti ed un passato con padre violento alle spalle.Ho orrore della violenza ed evito il conflitto proprio perché non sono in grado di gestirlo in modo appropriato.
N. la cui indole è piuttosto aggressiva ha portato all'esasperazione tutti questi miei difetti e costringendomi a reagire in modo alle volte ridicolo (mai violento), più che altro facendomi perdere la dignità che nutro per me stesso.
Voi che siete esperti, è sbagliato chiedere scusa dopo un eccesso verbale? E' segno di debolezza?
[#3]
Gentile Utente,
non credo sia importnate comprendere con quale delle due donne tornare, ma analizzare - con i limiti del mezzo informatico- il suo sentire.
Perché non si basta?
Non riesce a stare da solo?
Credo che dovrebbe partire da qua.
Una donna rinforza l'altra: la prima, la compagna di sempre, Rapprsenta la gentilezza, la disponibilità, la stabilità....la seconda l'eros, l'emozione, l'eccitazione....
Dovrebbe comprendere inoltre i motivi che l'hanno portata al tradimento, perché se non analizza e soprattutto sana questi, la sua coppia rimarrà sempre zoppicante.
Un nostro collega potrebbe aiutarla, le allego delle letture sul tradimento che potrebbero aiutarla a riflettere
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2460-coppie-e-tradimento-chi-tradisce-chi-ma-il-tradimento-e-utile.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2321-tradimento-e-sessualita-quando-si-tradisce-per-salvare-il-matrimonio.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2251-come-superare-un-tradimento.html
non credo sia importnate comprendere con quale delle due donne tornare, ma analizzare - con i limiti del mezzo informatico- il suo sentire.
Perché non si basta?
Non riesce a stare da solo?
Credo che dovrebbe partire da qua.
Una donna rinforza l'altra: la prima, la compagna di sempre, Rapprsenta la gentilezza, la disponibilità, la stabilità....la seconda l'eros, l'emozione, l'eccitazione....
Dovrebbe comprendere inoltre i motivi che l'hanno portata al tradimento, perché se non analizza e soprattutto sana questi, la sua coppia rimarrà sempre zoppicante.
Un nostro collega potrebbe aiutarla, le allego delle letture sul tradimento che potrebbero aiutarla a riflettere
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2460-coppie-e-tradimento-chi-tradisce-chi-ma-il-tradimento-e-utile.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2321-tradimento-e-sessualita-quando-si-tradisce-per-salvare-il-matrimonio.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2251-come-superare-un-tradimento.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.6k visite dal 01/02/2015.
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