Ho bisogno d'aiuto?

Sono una studentessa universitaria insoddisfatta e che non riesce a dare una svolta alla propria vita. Vivo fuori casa a carico dei miei genitori da 5 anni ormai ma il mio rendimento è pessimo e loro non ne sono a conoscenza. Da qualche anno inciampo frequentemente in atteggiamenti che non posso definire normali ma che non vorrei classificare come patologici perché temo di fare del vittimismo. Il punto è che non capisco cosa mi smuova. Di sicuro l'insoddisfazione universitaria ed i sensi di colpa possono essere un motivo non irrilevante ma è come se sentissi dentro qualcosa in più o qualcosa in meno. Ho paura che mi stia giustificando che stia cercando in me dei problemi che in realtà non ci sono per trovare un motivo alla mia esistenza priva di senso. Ho vissuto un infanzia magnifica; i miei genitori non sono diversi dai comuni profili genitoriali. Padre impegnato a lavoro e perlopiù assente, molto affettuoso ma allo stesso tempo facilmente irritabile, incline a metodi educativi violenti ma non frequentemente; madre casalinga, amorevole, molto impegnata nella pulizia della casa, facile nell'arrabbiarsi ma ancora di più nel perdono e all'accondiscendenza. Li ho sempre visti come degli idoli, poi crescendo, come spesso accade, mi sono resa conto di quanto fossero mancanti in tante cose e nel caso di mio padre, di quanto fosse miserevolmente umano. Tradisce mia madre e sospetto faccia uso di cocaina. Ma quanto questa cosa sia comune nel mio piccolo paese, mi porta a confrontarmi con gli altri ragazzi che vivono situazioni simili e mi rendo conto che non posso permettermi di addossare la colpa a loro perché non ne hanno. Sono degli essere umani. Non nutro rancore, l'ho fatto ma adesso non più. Eppure continuo ancora a fare gli stessi errori di sempre. Io mi taglio, a volte con disperazione altre con lucidità. Lo facevo da adolescente e da un anno a questa parte, ho ripreso a farlo. Mi masturbo in continuazione e spesso cado in vortici di paranoia devastanti. La notte trovo un pò di consolazione immaginando di essere una persona diversa (attiva, vogliosa di vivere, capace) fino ad orari improponibili ed il giorno dormo. Ho avuto un periodo in cui facevo sesso con chiunque, pensavo di assecondare una mia inclinazione ma era vero solo in parte, ho smesso. A volte mi sveglio con le migliori intenzioni e poi mi perdo.. faccio quindi fatica a concentrarmi e non rendo nello studio. E' un circolo vizioso dal quale non riesco ad uscire e devo! tutta questa pressione uccide pure la mia capacità d'espressione; parlo male e mi impappino ma prima non avevo di questi problemi. Io non capisco veramente come devo comportarmi.. se ho bisogno d'aiuto o se sto facendo la povera vittima che non vuole rendersi conto dei propri limiti.. I miei mi hanno sempre vista come una vincente, specie mio padre... Cosa dovrei fare? Io non voglio abbandonare gli studi ma a questo punto devo scegliere e d'altra parte non posso permettermi uno psicologo dove vivo... Sono confusa.
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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149 11
Gentile ragazza, penso che lei abbia davvero bisogno di aiuto , si rivolga allo Sportello giovani della sua università o al Consultorio familiare, dopo aver consultato il suo medico di base.. aver bisogno di aiuto significa aver bisogno di parlare, raccontare, chiarirsi con un Collega de visu, questi episodi autoaggressivi, tagliarsi, fare sesso con chiunque sono brutti e lo capisce da sola e non sono certo una soluzione.
Che Facoltà frequenta e come è messa con gli esami?
Spero che lei mi creda e si dia aiuto, può uscirne da questo pantano di infelicità, ma da sola brucia i giorni, sta male e non risolve niente..cominci subito ad avviare una risalita..
Auguri di coraggio e lucidità, restiamo in attesa..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Utente
Utente
Grazie per la tempestiva risposta.
Studio filosofia; sono al secondo anno fuori corso con molti esami arretrati.
Lo sportello giovani della mia facoltà si occupa esclusivamente degli studenti con problemi nello studio. Proverò al consultorio. Pensavo, in realtà, di tornare a casa dai miei, continuare a studiare e intanto vedere uno psicologo, ma ho paura di peggiorare la situazione. Il primo anno feci la stessa cosa ma caddi in una sorta di depressione. I meccanismi che vigono fra i componenti della mia famiglia, non sono dei più sereni. C'è sempre una certa tensione che alla lunga mi devasta. D'altra parte non me la sento di continuare a vivere qui. Vorrei precisare che non ho pensieri di morte, anche se a volte li sfioro, sono più che conscia del fatto che non mi toglierei mai la vita. E poi non recherei mai così tanto dolore a mia mamma.
Io non so cosa sia.. paura, vigliaccheria. Le giuro che vorrei sempre darmi una mano, ma sono come paralizzata.
E' evidente che da sola non vado da nessuna parte ma lei cosa mi consiglia? Rimango qui o torno a casa?
Grazie ancora

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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149 11
Carissima, cominci con l'andare dal medico di base che conosce il territorio, il Consultorio e le Asl , perchè come le dicevo prima lei si vuole male, si taglia, perchè ?, cosa pensa i quei momenti, si butta via , sesso con chi capita...
Ci sono cose non risolte in lei , forse è meglio non tornare a casa restare dov'è e impiegare qualche ora al giorno con un lavoro che la faccia sentire meno in colpa coi suoi.. ma fare filosofia le piace ancora ? Bella Facoltà , con che sbocchi possibili nel suo ambiente ? Chieda al suo medico se non ritiene utile darle o farle dare un aiuto famacologico che funzioni da starter .. mi sembra sottopeso , siamo sicuri che tecnicamente vada tutto bene..?
Comunque la cosa fondamentale è che lei si prenda in carico, mi pare che nessuno possa farlo per lei, i suoi genitori si rendono conto del suo stato d'animo ?
Auguri ancora..
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Utente
Utente
Gentile dottoressa, mi rendo conto che parlare qui sia poco risolutivo ma sono veramente contenta di averlo fatto e di non vergognarmi più, almeno con me stessa, di avere un problema e quindi dell'idea di essere aiutata. Penso sia già questo un grosso passo avanti. La ringrazio tantissimo per gli auguri e per le risposte immediate è stata veramente gentilissima e mi creda, anche di grande aiuto!
Un ultima domanda: il medico di base, non deve essere necessariamente il mio, giusto? Posso recarmi anche in un ambulatorio?
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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149 11
Carissima, mi pare di capire che non vuole andare da quel medico di base, bene, lo cambi, si fa e anche rapidamente, forse avere il medico di base dove si vive è più semplice,si informi come fare, ci sono nelle sedi preposte gli elenchi, perchè non chiede in una farmacia come fare ?.. Coraggio, passo passo , le cose si cambiano, basta cominciare..
Sono contenta che MI le sia stato utile..ma lei ha una rete socioaffettiva lì dove vive ? spero di sì, perchè a star soli , i problemi sembrano più grandi..!
Buona giornata, davvero!..
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Utente
Utente
Si, ho diversi amici che tengono a me ma la questione delle amicizie è un altro punto da risolvere. Sono molto restia nel confidarmi e nonostante loro mi vogliano molto bene, spesso mi sento sola. Molte delle mie paranoie, che a volte consistono in veri e propri presentimenti di sabotaggio della mia persona, sono relativi a loro (nonostante io abbia perenni conferme del loro affetto). Oscillo costantemente dall'avere delle specie di intuizioni che mi portano a cercare in maniera meticolosa indizi che possano confermare i miei sospetti, al prendermi per stupida e a cercare di allontanare questi pensieri che poi comunque tornano.
Dottoressa, provvederò ad informarmi meglio su quanto mi ha indicato ma adesso non riesco a trovare il tempo necessario a causa degli esami per cui volevo chiedere se in linea di massima lei abbia capito cos'ho.. se tutto questo abbia un nome ben preciso...
Grazie sempre per l'aiuto!
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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149 11
Sono contraria a dare etichette soprattutto senza colloqui de visu, ma più cose mi racconta più mi convinco che sta male..
E che deve farsi aiutare , anche percepire il mondo come persecutorio non va bene, non perda tanto tempo, un rapporto on line con un terapeuta non basta..
Bene, faccia gli esami e poi, ..basta scappare.. !!