Fiducia del partner

Salve, convivo con la mia ragazza da 6 mesi e stiamo assieme da quasi 3 anni. Abbiamo 25 anni. Entrambi lavoriamo e siamo persone molto sicure di sé nel mondo lavorativo (e prima quello universitario), mentre (penso) molto deboli a livello affettivo. Veniamo da due situazioni più o meno difficili familiari, ed entrambi abbiamo genitori che sicuramente non ci hanno insegnato cosa voglia dire essere partner di una persona, ma (questo invece abbastanza) solo ad essere bravi genitori. Sento quasi che sarei un ottimo padre, ma che non sono in grado di essere futuro-marito.
Come previsto, la convivenza sta tirando fuori alti e bassi, che credo siano ovvi in ogni relazione, solo che questa volta sento di vivere un momento "troppo" basso. Questo in quanto a volte nascono litigi sulle cavolate. In ultimo, un litigio nato dal fatto che le ho mentito al fine di nasconderle un piccolo dispiacere. Lei lo è venuta a sapere e si è arrabbbiata per la menzogna, ignorando il buon fine che mi aveva mosso. Il tutto credo nasca dalla sua mancanza di fiducia verso di me, la quale lei sempre conferma alle mie domande, giustificandola con "in passato tutte le persone attorno a me (genitori, ex ragazzi, amici) mi hanno tradita e mentita". Tuttavia io sto, ormai da 3 anni, lottando per farle guadagnare fiducia in me, dapprima con esercizi stupidi come quello del camminare per strada con una persona ad occhi chiusi tenendosi per mano, poi rispettando sempre la parola data, anche a costo di vivere per 6 mesi 1000 chilometri a settimana pur di stare con lei il weekend, e consumando il 40% del mio stipendio. Questo perché le avevo promesso di "non abbandonarla" (cit) e "tornare ogni volta che potevo" (io lavoravo, lei studiava ancora).
Sono una persona molto razionale, spesso anche troppo, ed affronto i problemi di coppia in questo modo, al fine di non farmi influenzare dalle sensazioni del momento. Infatti reagisco sempre con totale calma ai problemi di ogni entità. Tuttavia, non sopporto il fatto di non riuscire a trovare una soluzione, e soprattutto non sopporto il fatto che, quando questi eventi negativi accadono, non tiene conto né del buon fine che mi aveva mosso, né di tutte le altre volte che ho mantenuto la parola per cose ben più grandi.
Io in lei ho totale fiducia.
Aggiungo che la vita sessuale è peggiorata con la convivenza e la sua assunzione lavorativa: per me è insoddisfacente, per lei accettabile, 1/2 volte a settimana.
vi chiedo come posso agire. Ha 25 anni e non sopporterebbe l'idea di un colloquio con uno psicologo, né individuale né di coppia, in quanto lo riterrebbe umiliante e considererebbe la mia proposta offensiva.
grazie di ogni consiglio che mi darete.
vi prego di darmi consigli pratici. Si accettano parole anche da non-psicologi, ma da persone che hanno solo più esperienza di me nella vita di coppia.
Grazie!
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
<Tuttavia io sto, ormai da 3 anni, lottando per farle guadagnare fiducia in me>
Gentile Utente,
ma a quanto pare la sua lotta oltre che molto faticosa sembrerebbe improduttiva, dato che la situazione con la sua compagna non pare migliorare.

Nella coppia ciascun partner dà il proprio contributo a quanto accade...i modelli relazionali appresi certamente contano, peculiarità e vulnerabilità personali, modi di stare nel rapporto..un intreccio complesso
La convivenza, come non di rado accade, porta ancor più allo scoperto problematiche irrisolte di coppia e personali che andrebbero chiarite.
Bisognerebbe cercare di comprendere in che modo stiate entrambi sostenendo le vostre difficoltà di coppia.
La sua descrizione delle dinamiche in atto sembra evidenziare un circolo vizioso in cui meno la sua partner si fida, più lei la rassicura e magari mente per evitare di peggiorare le cose ...difficile uscirne in questo modo.

Certamente un confronto aperto e costruttivo tra voi sarebbe importante, sulle dinamiche interattive in atto, sugli apporti di ciascuno di voi due alle vostre difficoltà, se davvero volete continuare a costruire la vostra vita di coppia in modo sano.
A questo scopo se non ce la fate da soli, rivolgersi a un terapeuta di coppia sarebbe opportuno.
Se la sua compagna non fosse d'accordo può cominciare lei in prima persona anche per ricevere indicazioni su come coinvolgerla in un consulto.

Cordialità

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
Utente
Utente
anzitutto Grazie della celere risposta. Un paio di domande però:

"Bisognerebbe cercare di comprendere in che modo stiate entrambi sostenendo le vostre difficoltà di coppia."
Può dirmi meglio cosa intende con "modo per sostenere le difficoltà di coppia"?


"La sua descrizione delle dinamiche in atto sembra evidenziare un circolo vizioso in cui meno la sua partner si fida, più lei la rassicura e magari mente per evitare di peggiorare le cose ...difficile uscirne in questo modo."
In tutta onestà, le uniche volte che le ho mentito è stato per non dirle qualcosa di negativo per lei, per non darle un dispiacere, ed é sempre stato su cose molto minime (come lei mi ha confermato). A parte questi casi (2, forse 3), é proprio sulla totale sincerità che baso il mio rapporto, sia per cercare di far emergere le.difficoltà che abbiamo, sia per darle un esempio di persona di cui si può fidare. Cerco di mandarle un messaggio del tipo "io non ti nascondo niente, e se lo faccio è solo per farti stare felice. Fidati di me e scoprirai che avrai fatto bene".
Purtroppo però se io faccio un'azione lei prima pensa che è perché le sto nascondendo qualcosa, e poi scopre che si sbagliava. Non a caso le ho sempre concesso di leggere i messaggi sul mio cellulare.
Tutto questo é un ragionamento sbagliato che porta in tale circolo? Se sì cosa dovrei invece fare? Come posso dirle " fidati di me e sarai felice"?
grazie
[#3]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
>>Si accettano parole anche da non-psicologi, ma da persone che hanno solo più esperienza di me nella vita di coppia.<<


Gentile utente,
Questo è il sito di MEDICITALIA; per quanto Lei richiede ci sono i Forum.

Sulla professione di psicologo le allego due contributi di chiarimento.

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1404-quale-professionista-psi.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2505-lo-psicologo-non-e-un-medico.html