Ora sono passati circa 5 mesi e sono migliorato molto nel gestire l'attacco di panico anche se
Salve sono un ragazzo di 22 anni neolaureato. Prima che mi laureassi ho avuto un attacco di panico, circa agosto e la laurea è stata a novembre, che mi ha sconvolto un po per i sintomi che ti portano a pensare di stare per morire(affaticamento, tachicardia).Ora sono passati circa 5 mesi e sono migliorato molto nel gestire l'attacco di panico anche se ancora ho timore di prendere l'aereo e riesco a viaggiare solo in treno e in pullman. La domanda che volevo porre è qunto tempo ci potrebbe volere prima che riesca completamente a convivere con l'attacco di panico e possa ritornare a sentirmi completamente tranquillo??? Ho evitato di attuare consulti da uno psicologo nn perché nn mi volessi fare aiutare ma solo per il semplice motivo che ho qualcuno con cui parlare delle mie paure e che mi sta vicino insomma oltre la mia famiglia
[#1]
Psicologo
Gentile utente,
gli attacchi di panico sono, oggi, particolarmente diffusi nella popolazione, specialmente in quella giovanile. L'attacco di panico, da un punto di vista psicologico profondo, si lega ad una particolare ansia di separazione che solitamente, nella vita di una persona, emerge in occasione di un doloroso distacco, una perdita importante o, semplicemente, in occasione di grandi cambiamenti, come ad esempio una laurea, la fine della vita da studente, l'inizio di un primo o nuovo lavoro, cambiamenti intensi e non facili da affrontare ed elaborare. Il tempo di cui si ha bisogno per imparare a gestire gli attacchi di panico sono variabili in base alla personalità di chi li vive ed a numerosi fattori psicologici che entrano in gioco. E' certamente positivo confidarsi e confrontarsi circa la propria emotività con persone fidate, come familiari ed amici, ma per gestire ed elaborare le complesse emozioni che fanno emergere l'ansia alla base dell'attacco di panico è molto importante prendere seriamente in considerazione la possibilità di richiedere un consulto psicologico, allo scopo di lasciarsi guidare e sostenere da un professionista nella gestione di questa situazione di impasse, in modo che essa non rischi di invalidare la vita quotidiana.
Un caro saluto ed un grande in bocca al lupo.
gli attacchi di panico sono, oggi, particolarmente diffusi nella popolazione, specialmente in quella giovanile. L'attacco di panico, da un punto di vista psicologico profondo, si lega ad una particolare ansia di separazione che solitamente, nella vita di una persona, emerge in occasione di un doloroso distacco, una perdita importante o, semplicemente, in occasione di grandi cambiamenti, come ad esempio una laurea, la fine della vita da studente, l'inizio di un primo o nuovo lavoro, cambiamenti intensi e non facili da affrontare ed elaborare. Il tempo di cui si ha bisogno per imparare a gestire gli attacchi di panico sono variabili in base alla personalità di chi li vive ed a numerosi fattori psicologici che entrano in gioco. E' certamente positivo confidarsi e confrontarsi circa la propria emotività con persone fidate, come familiari ed amici, ma per gestire ed elaborare le complesse emozioni che fanno emergere l'ansia alla base dell'attacco di panico è molto importante prendere seriamente in considerazione la possibilità di richiedere un consulto psicologico, allo scopo di lasciarsi guidare e sostenere da un professionista nella gestione di questa situazione di impasse, in modo che essa non rischi di invalidare la vita quotidiana.
Un caro saluto ed un grande in bocca al lupo.
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>>qunto tempo ci potrebbe volere prima che riesca completamente a convivere con l'attacco di panico e possa ritornare a sentirmi completamente tranquillo???<<
questo non possiamo saperlo senza una valutazione di persona. In realtà quando un disturbo d'ansia non viene curato tende a diventare cronico, quindi difficilmente potrà sentirsi "completamente tranquillo" senza fare un intervento mirato.
>>ho qualcuno con cui parlare delle mie paure e che mi sta vicino insomma oltre la mia famiglia..<<
la consulenza psicologica o di supporto e la psicoterapia sono prestazioni sanitarie e non possono essere assimilate con il semplice "parlare" con amici, famigliari ecc., anche perché questo come vede non la sta aiutando, diventa semplicemente un modo per mantenere il problema.
questo non possiamo saperlo senza una valutazione di persona. In realtà quando un disturbo d'ansia non viene curato tende a diventare cronico, quindi difficilmente potrà sentirsi "completamente tranquillo" senza fare un intervento mirato.
>>ho qualcuno con cui parlare delle mie paure e che mi sta vicino insomma oltre la mia famiglia..<<
la consulenza psicologica o di supporto e la psicoterapia sono prestazioni sanitarie e non possono essere assimilate con il semplice "parlare" con amici, famigliari ecc., anche perché questo come vede non la sta aiutando, diventa semplicemente un modo per mantenere il problema.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
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Psicoterapeuta, Psicologo
Buongiorno, il sintomo che lei porta: l' attacco di panico" è un sintomo che può presentarsi in situazioni di importanti cambiamenti sia suoi a livello suo personale che a livello familiare. Cosa sta accadendo in questo periodo nella sua famiglia? Cosa cambierà?
Il sostegno di amici o confidenti informali da un lato è utile al momento in cui si vive il problema, dall'altro è dannoso , perché ,anche se in buona fede, lo sostiene. Bisogna vedere come questo aiuto si inserisce nel contesto in cui si manifesta l'attacco di panico.
Cordiali saluti
Dott.ssa Mariantonietta Cerquetella
Il sostegno di amici o confidenti informali da un lato è utile al momento in cui si vive il problema, dall'altro è dannoso , perché ,anche se in buona fede, lo sostiene. Bisogna vedere come questo aiuto si inserisce nel contesto in cui si manifesta l'attacco di panico.
Cordiali saluti
Dott.ssa Mariantonietta Cerquetella
[#4]
Utente
La mia condizione familiare va benissimo nn ho nessun problema con i miei genitori e loro con me io l'unica che vorrei è solo stare bene al più presto ma penso che ci voglia tempo e il problema nn sia risolvibile subito. Premetto che sono molto scettico sulla psicoterapia in quanto penso che l'approccio per affrontare il problema si possa trovare di per se anche se questo comporterà un po di tempo prima di trovare il prorpio equilibrio.
[#5]
>>Premetto che sono molto scettico sulla psicoterapia in quanto penso che l'approccio per affrontare il problema si possa trovare di per se anche se questo comporterà un po di tempo prima di trovare il prorpio equilibrio. <<
lei è scettico sulla psicoterapia, ma non sui consulti on-line?
Intendo dire che la sua richiesta assume caratteristiche paradossali. Se pensa di poter risolvere da solo come mai sente al contempo il bisogno di un consulto on-line?
Credo sia importante riflettere su questo.
In genere le persone che cercano di gestire autonomamente una psicopatologia tendono a voler mantenere il controllo, ma in questo modo non fanno altro che cristallizzare il problema e peggiorare quindi la loro posizione.
lei è scettico sulla psicoterapia, ma non sui consulti on-line?
Intendo dire che la sua richiesta assume caratteristiche paradossali. Se pensa di poter risolvere da solo come mai sente al contempo il bisogno di un consulto on-line?
Credo sia importante riflettere su questo.
In genere le persone che cercano di gestire autonomamente una psicopatologia tendono a voler mantenere il controllo, ma in questo modo non fanno altro che cristallizzare il problema e peggiorare quindi la loro posizione.
[#6]
Psicologo
Gentile utente,
quali aspetti di una psicoterapia provocano in lei questo scetticismo? Quali sono le aspettative ed i timori che nutre nei confronti dell'eventualità di richiedere un sostegno psicologico?
Deve tener presente il fatto che un intervento psicologico o psicoterapico non è necessariamente un percorso particolarmente lungo. Vi sono numerosi approcci psicologici e terapeutici, alcuni dei quali potenzialmente più brevi, tra i quali lei sarebbe libero di scegliere. Potrebbe provare ad avvicinarsi alla possibilità di un percorso psicologico richiedendo anche solo un primo colloquio di accettazione ed orientamento, così da comprendere la natura del suo disagio e valutare, in seguito, se ed in che modo intervenire, con la guida di uno specialista. Un primo colloquio psicologico, presso un professionista privato oppure presso il servizio sanitario locale (la ASL della sua zona), potrebbe rappresentare un primo contatto, non impegnativo, e rivelarsi una buona opportunità per fare più luce sulla sua situazione e maggiore chiarezza sui diversi approcci psicologici e psicoterapeutici.
quali aspetti di una psicoterapia provocano in lei questo scetticismo? Quali sono le aspettative ed i timori che nutre nei confronti dell'eventualità di richiedere un sostegno psicologico?
Deve tener presente il fatto che un intervento psicologico o psicoterapico non è necessariamente un percorso particolarmente lungo. Vi sono numerosi approcci psicologici e terapeutici, alcuni dei quali potenzialmente più brevi, tra i quali lei sarebbe libero di scegliere. Potrebbe provare ad avvicinarsi alla possibilità di un percorso psicologico richiedendo anche solo un primo colloquio di accettazione ed orientamento, così da comprendere la natura del suo disagio e valutare, in seguito, se ed in che modo intervenire, con la guida di uno specialista. Un primo colloquio psicologico, presso un professionista privato oppure presso il servizio sanitario locale (la ASL della sua zona), potrebbe rappresentare un primo contatto, non impegnativo, e rivelarsi una buona opportunità per fare più luce sulla sua situazione e maggiore chiarezza sui diversi approcci psicologici e psicoterapeutici.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 1.5k visite dal 28/01/2015.
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